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Mercoledì, 04 Marzo 2020 11:34

Vinitaly, spostata dal 14 al 17 giugno 2020

VINITALY, VERONAFIERE RIPOSIZIONA LA DATA: DAL 14 AL 17 GIUGNO 2020 - IL 13 GIUGNO L’ANTEPRIMA DI OPERAWINE CON WINE SPECTATOR. DECISIONE CONCERTATA CON LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI SETTORE, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO E IL SINDACO DI VERONA.

Verona, 3 marzo 2020 – “In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”.
Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa, riunitosi oggi. “Vinitaly, insieme ad OperaWine – ha proseguito il direttore generale –, si svolgerà quindi in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia. In questo frangente ringraziamo le aziende per la fiducia che ci stanno dimostrando”.

La decisione è stata frutto di un’attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo.

“Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza del nostro Paese”.

Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionali qualificati. Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delle prenotazioni.

Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.

TUTTE LE NUOVE DATE DELLE INIZIATIVE DI VINITALY

Vinitaly Design International Packaging Competition 25 marzo 2020
5StarWines / Wine without Walls 15-17 aprile 2020
VIA-Vinitaly International Academy 8-12 giugno 2020
Vinitaly and the City 12-15 giugno 2020
OperaWine 13 giugno 2020
Vinitaly-Sol&Agrifood-Enolitech 14-17 giugno 2020


LE DICHIARAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DI SETTORE

Ernesto Abbona, presidente Unione italiana vini: “Condividiamo in pieno le scelte di Veronafiere, sia per quanto riguarda la decisione presa, sia per la relativa collocazione temporale insieme ad altri grandi eventi come Cosmoprof di Bologna e il Salone del Mobile di Milano, che daranno un segnale importante per la ripresa del Paese”.

Sandro Boscaini, presidente Federvini: “Occorre dare un messaggio forte al Paese. Se agiamo uniti nel contesto dello spostamento di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazionali che si svolgeranno in Italia a giugno, potremo contribuire in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy”.

Riccardo Cotarella, presidente di Assoneologi: “La decisione assunta da Veronafiere su Vinitaly e supportata dalle associazioni della filiera, deriva da considerazioni intelligenti e imprenditoriali. Non si può immaginare un Vinitaly fiore all’occhiello del settore vitivinicolo italiano, nonché evento che tutto il mondo ci invidia, ridimensionato più o meno fortemente nelle presenze di operatori che al momento danno previsioni non soddisfacenti. Questo significa tutelare l’operatività dei nostri produttori e allo stesso tempo proteggere l’immagine del vino italiano e di Vinitaly nel mondo”.

Matilde Poggi, presidente Federazione italiana vignaioli indipendenti: “Siamo d’accordo con Veronafiere sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti ad un grande impegno per partecipare, dal momento che questo mese è dedicato tradizionalmente alle lavorazioni in vigna”.

Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: “La nostra posizione è di non dare messaggi negativi al mercato, specie in un momento cruciale per il sistema Paese e per il settore. La situazione negli ultimi giorni è stata diversa da quella sperata e per questo ci sentiamo di condividere la scelta di Veronafiere e di stare sulla stessa linea di Vinitaly, pur consapevoli che ci sarà molto da fare”.

Luca Rigotti, coordinatore settore vino di Alleanza Cooperative: “Condividiamo la scelta di Veronafiere per lo spostamento delle date di Vinitaly. Ora lavoriamo assieme alla fiera affinché il mondo del vino possa dare un messaggio positivo all’economia nazionale”.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il salone dedicato ad antiquariato, modernariato e collezionismo vintage va on line ed è subito successo. Mercanteinfiera torna negli spazi di Fiere di Parma dal 18 al 23 aprile.

Parma, 3 marzo 2020

3 mila operatori registrati in soli due giorni, 20 mila pezzi caricati tra antiquariato, modernariato e collezionismo vintage e soprattuto 400 mila click.

Sono i numeri che fotografano il primo week-end di “Mercanteinfiera a portata di mouse” dopo che il quartier generale di Viale delle Esposizioni ha deciso, a causa del coronavirus, di aprire alla community mondiale di operatori e di pubblico la piattaforma mercanteinfiera.it. Una piattaforma b2b nata nel 2019 dalla partnership tra Fiere di Parma e Antico-Antico (portale leader del settore) sulla quale è stata trasferita l’offerta espositiva di1000 espositori.

Nell’emergenza sanitaria nazionale con otre 70 manifestazioni semplicemente rinviate (la maggior parte) o cancellate (poche) Fiere di Parma ha così trovato una soluzione alternativa: far slittare ad aprile (18 - 23) la manifestazione ma nel frattempo traslocare on line lo show. Soluzione possibile afferma l’amministratore delegato Antonio Cellie “essendo oggi l’unico polo italiano ad avere un modello di business consolidato sia in ambito fierstico che digitale”.

Così la caccia di rarità cercando, sognando o per i più fortunati comprando pezzi d’arte antichissimi, antichi o di poco meno di 40 anni fa, si è spostata in questi giorni dai 45 mila metri di spazio espositivo all’ on line con connessioni che continuano ad aumentare anche in queste ore.

Segno distintivo della kermesse sono ormai da anni le sue due mostre collaterali. “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” prima collaterale in programma in questa 26ma edizione e “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” la seconda, così cambiano soltanto data a calendario.

Ma come funzionerà Mercanteinfiera.it? Da casa si entra sul sito di manifestazione esprimendo le proprie preferenze merceologiche come antiquariato, ceramiche e maioliche, cornici, dipinti, vintage, gioielli e orologi ecc… e si accede alle migliori offerte degli espositori blind. Solo dopo aver fatto la propria scelta si scoprirà a quale espositore è abbinato il pezzo scelto.

“Tra le 19 categorie merceologiche proposte - afferma soddisfatta Ilaria Dazzi Brand Manager di Mercanteinfiera - il pezzo forte continua ad essere anche on line il modernariato un ambito nel quale in questi anni ci siamo riposizionati con pezzi importanti di design. L’obiettivo di queste ore è ambizioso, ovvero ampliare ulteriormente l’offerta espositiva e conquistare nuovi netsurfer“.

Una sfida per la quale non resta che attendere domenica 29 marzo quando Mercanteinfiera.it chiuderà al pubblico.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Lunedì, 24 Febbraio 2020 12:21

Coronavirus: Mercanteinfiera si sposta on line

Fiere di Parma fa slittare a giugno l’esposizione dedicata ad antiquariato, modernariato e collezionismo vintage e adotta un’iniziativa pionieristica: per i 5000 buyer ed il pubblico di tutto il mondo, lo show è on line.


Parma, 24 febbraio 2020

Mercanteinfiera, ai tempi del coronavirus, va on line. L’appuntamento di Fiere di Parma dedicato all’antiquariato, modernariato e collezionismo vintage, in programma dal 29 febbraio all’8 marzo slitta a giugno. Nel frattempo sostituisce i metri quadrati (45 mila) con i pixel, quelli di www.mercanteinfiera.it dove il pubblico potrà ritrovare dal 27 febbraio per un mese le foto dei pezzi che gli espositori avrebbero presentato agli stand.

“Avevamo già preso questa decisione - spiega Antonio Cellie ceo Fiere di Parma - la settimana scorsa per non esporre ad alcun rischio la salute dei visitatori visti i recenti sviluppi del coronavirus. Però, per non disattendere le aspettative della nostra community mondiale di espositori, buyer e pubblico, anziché annullare un appuntamento di primo piano nel mondo dell’arte, abbiamo deciso di diventare il primo polo fieristico che migra lo show sulla piattaforma on line che stavamo già sperimentando da alcuni mesi”.

Mercanteinfiera.it è infatti la piattaforma “teaser” nata nel 2019 dalla partnership tra Fiere di Parma e Antico-Antico – portale leader del settore acquisito da Fiere di Parma nel 2019 - per agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta delle opere d’arte da parte degli oltre mille espositori della kermesse. Una vetrina virtuale che già ospita decine di migliaia di pezzi (distinti in 19 categorie merceologiche) e che in queste ora si sta arricchendo della proposta espositiva che avrebbe dovuto essere il cuore della 26ma edizione della manifestazione.

Un trasloco, insomma, dal mondo reale a quello virtuale al quale i buyer (erano in arrivo in 5.000 da tutto il mondo) stanno rispondendo favorevolmente confermando il loro posto in prima fila. “Un’operazione pionieristica tutta nel dna di Fiere di Parma” - continua Cellie - che ha un ulteriore elemento di novità. Apriremo per la prima volta la piattaforma nata come b2b al vasto pubblico generalista”. Mercanteinfiera è infatti una vetrina internazionale d’èlite: partita nel 1981 con 60 espositori, è oggi punto di riferimento per oltre 50 mila visitatori ad edizione.

Ma come funzionerà Mercanteinfiera.it? Da casa si entra sul sito di manifestazione esprimendo le proprie preferenze merceologiche come antiquariato, ceramiche e maioliche, cornici, dipinti, vintage, gioielli e orologi ecc… e si accede alle migliori offerte degli espositori blind. Solo dopo aver fatto la propria scelta si scoprirà a quale espositore è abbinato il pezzo scelto.

“Una soluzione - conclude Stefano Vannucchi di Antico Antico - che in un momento eccezionale come quello di questi giorni, consentirà agli espositori di non compromettere le opportunità di business”.

Segno distintivo della kermesse sono ormai da anni le sue due mostre collaterali. “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” prima collaterale in programma e “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” la seconda, cambiano soltanto data a calendario.

Sono ore intense quelle del quartier generale di Fiere di Parma ma è certo che quello di Mercanteinfiera Primavera è solo uno slittamento.

Tornerà il 6 giugno e poi come di consueto a ottobre.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Il Gruppo di volontarie A.P.E.  di Parma, attivo da anni sul territorio, ha organizzato per martedì 25 febbraio alle ore 20.45 un incontro di sostegno dal titolo: “Endometriosi, come parlarne a chi ci sta attorno

“Ci sentiamo libere di parlare di endometriosi?
Con i nostri famigliari, con il compagno, con gli amici, con i colleghi…
L’endometriosi è una malattia cronica che invade, a volte pesantemente, la nostra vita e la nostra quotidianità, e spesso non è nemmeno facile da spiegare a chi ci sta attorno, così come non è facile spiegare i nostri stati d’animo, le nostre emozioni, le nostre sensazioni.
Ma parlarne con le persone che condividono la nostra quotidianità è importante, spesso, però, non sappiamo come farlo per diversi motivi, perché è difficile, perché crediamo di non essere comprese, perché riguarda la nostra sfera più intima, perché crediamo che tanto non cambierà nulla.”

L’incontro sarà moderato dalla Dr.ssa Micaela Fusi, Psicologa e Psicoterapeuta.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, è gradita una mail di conferma a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’endometriosi lavora in silenzio. E’ subdola e invalidante. Spesso non si sa di averla. Occorrono molti anni prima di una diagnosi certa e intanto, chi ne è colpita, si sente sola, smarrita, con l’autostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro  messi a dura prova.

Questa malattia cronica e dolorosa affligge in Italia oltre 3 milioni di donne in età fertile e nel mondo circa 150 milioni. Da anni l’A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi)- un gruppo di donne affette da endometriosi che si basa sul reciproco sostegno, conforto e aiuto -  è impegnata in un’importante campagna di sensibilizzazione.

 Info: parma@apendometriosi.it

Gare singole e a squadre, il nuovo contest Street Food e il Contest Ragazzi Speciali, dove la cucina diventa vera e propria strada verso l’inclusione.

Di Chiara Marando -

Si è conclusa la quinta edizione dei Campionati della Cucina Italiana 2020, la più importante e completa competizione italiana per tutte le categorie della cucina, organizzata dalla Federazione Italiana Cuochi, in collaborazione con IEG – Italian Exhibition Group, all'interno del Beer&Food Attraction, svoltosi a Rimini dal 15 al 18 febbraio scorsi.

Sono stati oltre 1.500 i cuochi presenti, provenienti dall'Italia e dall'estero, per 4 giorni di gare con altrettante cucine pronte a ospitare le competizioni a squadre, 6 laboratori dedicati alle gare dei singoli, 45 giudici, oltre a giornalisti chiamati a decretare i migliori cuochi italiani di categoria.

Come ogni anno, nel corso del primo giorno, si è svolto il Contest Ragazzi Speciali presieduto questa volta dallo chef stellato Stefano Ciotti del ristorante Nostrano di Pesaro. Una ulteriore dimostrazione di quanto la cucina sia espressione di passione e inclusione, un luogo dove abbattere e combattere le barriere. Due batterie di partecipanti, composte da un ragazzo del IV o V anno con programmazione scolastica differenziata e un suo compagno di scuola in veste di tutor. Vincitori per la cucina fredda sono stati Martina Amicone e Giuseppe Marinucci dell’IPSOAR F. De Cecco di Pescara, mentre per la calda Alessia Bruno e Alessandro Lo Presti dell’IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un particolare riconoscimento e il diploma di partecipazione al concorso.

Durante le varie giornate, oltre alle gare di cucina calda, cucina fredda per singoli e squadre, la pasticceria da ristorazione e l’artistica, il contest “Street Food”, una prima assoluta che ha visto i cuochi sfidarsi in una categoria nuova e avvincente. Uno sguardo approfondito sulla grande varietà dei cibi di strada e la cultura gastronomica italiana in generale,  viaggiando sensorialmente da nord a sud del Bel Paese.

“Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato Rocco Pozzulo, presidente nazionale della Federazione Italiana Cuochi – perché ogni anno cresce il numero dei cuochi partecipanti e questo rappresenta un elemento molto importante per la crescita della cultura gastronomica del paese che evidenzia la vo-lontà di mettersi in gioco per confrontarsi con un regolamento molto rigoroso che impone allo stesso tempo disciplina, competenze tecniche e creatività, tre fattori che assumono ancor più valore se sono adottati nella formazione delle nuove generazioni di cuochi”.

Questi tutti i premi assegnati ai Campionati della Cucina Italiana 2020:

Artistica Junior Singolo, Marco Andronico;

Artistica Senior Singolo, Laura Maria Novi;

Cucina Calda Junior Singolo, Maria Anna Migliozzi;

Cucina Calda Senior Singolo, Fabio Mauro Tommaso Gallo;

Pasticceria da ristorazione Junior Singolo, Matteo Collura;

Pasticceria da ristorazione Senior Singolo, Sarah Cucchiara;

Mistery Box Cucina Calda, Daniele Piccoli, Davide Patat;

Pubblicato in Food

1919: il Trattato di Versailles ufficializza la fine della Grande Guerra. Nella vittoriosa Parigi, il clima di rinascita trasforma la capitale francese nel più febbrile laboratorio di cultura e creatività. Mentre l’euforia generalizzata, che si respira negli Stati Uniti d’America grazie all’espansione industriale, contagia l’Europa al ritmo di charleston, fox-trot e jazz.

Molti i personaggi illustri che fanno brillare gli anni venti: Louis Armstrong, F. S. Fitzgerald ("Il grande Gatsby”viene dato alla stampa nel 1925) Joséphine Baker, Picasso, Andrè Gide, Marcel Proust, Vionnet, Patou Lanvin e Chanel.

Un’epoca di ottimismo e libertà, apparentemente permanenti, nella quale la tecnologia entra nelle case sotto forma di telefono, radio, grammofono. Il cinema si trasforma in lungometraggio e le donne si fanno audaci. Entrate massicciamente nel mercato del lavoro abbandonano  i costumi vittoriani, accorciano gli orli e adottano comportamenti sociali più liberi: trucco marcato e capelli corti alla “garconne”.

Si ispira a quest’epoca frenetica, elettrizzante, strabordante di vitalità e cambiamenti, “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” la prima collaterale in programma a Mercanteinfiera, l’appuntamento di Fiere di Parma dedicato ad antiquariato, design, modernariato e collezionismo vintage in programma dal 29 febbraio all’8 marzo. 

La mostra è curata da Paolo Aquilini direttore del Museo della Seta di Como e Clara Cappelletti con la collaborazione della Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi del Setificio e il contributo di Ostinelli Seta, Clerici Tessuto, Bianca Cappello (storica e critica del gioiello) e Samuele Magri (storico dell’arte).

Nell’anno in cui Parma è Capitale della Cultura, il polo fieristico intende così idealmente ricongiungersi, con questa esposizione, con la città attraverso la contaminazione cultuale degli Anni Ruggenti.

Anni di esaltazione, eccesso e provocazione quella stessa che porterà, anche nella moda, ai primi segni di emancipazione femminile. Il punto vita si abbassa, la gonna si accorcia pochi centimetri ogni anno e nel 1923 è già alla caviglia. Nel 1924 al polpaccio, nel 1925 appena sotto il ginocchio mentre nel 1927 finalmente lo supera, per la prima volta nella storia della moda. Inizia il tempo della flapper girl che si ritocca il trucco in pubblico, fuma la sigaretta con il bocchino e sventola il suo ventaglio piumato tra un charleston e l’altro.

Attraverso una linea temporale che racconta il decennio 1919-1929, saranno così esposti a Mercanteinfiera oltre sessanta tra abiti, oggetti, accessori, preziosi tessuti e sete comasche risalenti al periodo dei Golden Twenties.

Un viaggio tra profumi, paillettes e morbide piume. Una magica macchina del tempo tra immaginarie Joan Crawford e Norma Shearer che riporterà il pubblico fino a quell’ultimo frammento di vitalità prima del Venerdì Nero di Wall Street del 1929.

Gli abiti in mostra arrivano dalle collezioni private del Museo della Seta di Como, di Clerici Tessuto e Ostinelli Seta. Un contributo in termini di bijoux d’epoca arriva dal Museo del bijoux di Casalmaggiore.

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Elegante, raffinato, amico di nobildonne come la Duchessa di Windsor e Margaret d’Inghilterra, di celebri dive come Audrey Hepburn e Liz Taylor non ha mai smesso di voler essere un simbolo dello spirito democratico americano, perché, se è vero che “un diamante è per sempre, uno strass è per tutte”.

E’ il ritratto di Kenneth Jay Lane (1932 - 2017) famoso bigiottiere americano protagonista della seconda collaterale in programma, “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” curata da Maria Teresa Cannizzaro, collezionista, studiosa di bijoux americani  e Presidente dell’associazione culturale Passato e Futuro-Sezione italiana Vintage Fashion &Costume Jewelry Club e Fiorella Operto storica del costume, vice-presidente e pure appassionata collezionista. 

I pezzi in mostra arrivano dalla collezione personale di Maria Teresa Cannizzaro e risalgono alla fine degli anni 60. 

Un mostra che vuole anche essere un omaggio al sapere fare italiano che tanto contribuì a quello che lui stesso chiamò “ the beautification of America”. “Italia, paese che amo e visito spesso e dai cui eccezionali musei traggo tanta ispirazione” diceva  il designer di gioielli.

Di italiano, infatti, apprezzava non solo la cultura e l’arte, ma anche la raffinata abilità degli artigiani che, emigrati dalla fine del 1800 a Providence (dove Kenneth si  era diplomato alla prestigiosa Rhode Island School of Design) ne animavano le numerosissime fabbriche di bijoux, fornitrici dei  produttori  di Hollywood.

Oggi le sue creazioni meno care di quelle preziose, ma eleganti e di buon gusto, hanno acquistato una popolarità che cresce di giorno in giorno.Tanto che i suoi primi bijoux, come quelli disegnati per Jacqueline Kennedy dal 1962 in poi, sono andati all’ asta in sedi prestigiose a prezzi non dissimili da quelli battuti per gioielli veri, poichè un pubblico sempre più vasto in vari continenti ha cominciato a collezionarli.

Eclettico, colto, di se stesso amava dire di sentirsi essenzialmente un mercante, capace far sentire le donne di ogni condizione sociale come Cenerentola che si reca al ballo del principe. 

A raccontare questo personaggio eclettico che ha segnato la storia del costume sabato 29 febbraio a Mercanteinfiera alle ore 11.30 (Pad. 4 - Sala Toscanini) prenderà la parola Chris Sheppard, Presidente della Kenneth Jay Lane Inc. All’incontro sarà presente anche Umberto Mucci in rappresentanza dell’Italian American Museum di New York. 

Circa duecento bijoux americani che si affiancano ad antiquariato, modernariato, design e collezionismo vintage gli indiscussi marchi di fabbrica di Mercanteinfiera.

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A sfilare in 45 mila mq di superficie espositiva (tra 1000 espositori) la storia dell’arte dal ‘500 all’ 800:  antichi monetieri in avorio e tartaruga di fattura iberica e italiana, imponenti specchiere settecentesche o pezzi della tradizione trapanese come una deposizione del ‘500 in alabastro rosa o i coloratissimi vasi in marmo porfido. In una caccia incessante di rarità non è inusuale imbattersi in curiosi pezzi unici come ad esempio 39 statue in Capodimonte del 1850 raffiguranti l’esercito di Napoleone, cavigliere in argento di fine 800 che le donne indiane portavano in dote o una collana villanoviana in bronzo addirittura del IX sec. a.C.

Ad arricchire l’esposizione pezzi iconici di maestri del design come Albini, Iosa Ghini e Fornasetti passando per i gioielli di David Webb o la moda rigorosamente vintage di Valentino, Chanel e Judith Leiber che seppe fare sognare le donne di mezzo mondo con le sue estrose clutch a forma di anguria. 

A prenotarsi un posto alla 26ma edizione di Mercanteinfiera primavera oltre 5000 buyer provenienti da tutto il mondo. New entry il Canada. 

Mercanteinfiera ha ottenuto il patrocinio dello IAM - Italian American Museum di New York. 

  

INFO 

Data: dal 29 febbraio all’8 marzo

Luogo: Fiere di Parma Viale delle Esposizioni 393/a 

Orari: dalle 10 alle 19

Prezzo: Euro 12 (intero); Euro 10 (on line) gratuito ( disabile e accompagnatore)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Per la prima volta, il Consorzio parteciperà con uno stand autonomo situato nello spazio B1-34 della Hall 1.

Reggio Emilia, 10 febbraio 2020 – Dal 16 al 20 febbraio il Consorzio del Parmigiano Reggiano vola a Dubai per Gulfood, la grande fiera internazionale dedicata al settore alimentare che ogni anno raduna più di 5mila espositori e 100mila visitatori da oltre 200 paesi del mondo. Per la prima volta, il Consorzio parteciperà con il proprio stand autonomo (nelle precedenti edizioni era in quota Afidop), situato nello spazio B1-34 della Hall 1 del Dubai World Trade Center.

L’area del Golfo rappresenta uno snodo strategico per l’agroalimentare italiano, in parte come porta d’accesso ai mercati mediorientali ma soprattutto poiché include essa stessa alcuni dei paesi con i redditi pro capite più alti del mondo. Mercati destinati ad avere un peso specifico ancora maggiore grazie a Expo Dubai 2020 – inaugurazione il 20 ottobre 2020 - per la quale si attende un flusso di 25 milioni di visitatori.

La partecipazione a Gulfood si inquadra in un progetto triennale avviato dal Consorzio per sviluppare le potenzialità di mercato nell’area del Golfo, partendo dalle 105 tonnellate di prodotto esportate qui nel 2018. Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc dal Consorzio ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d’affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Kuwait), solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

“La strategia del Consorzio – afferma il presidente Nicola Bertinelli - punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni”.

Il primo passo del progetto menzionato da Bertinelli è coinciso con il lancio di una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait: il primo spot è andato in onda sui canali Pan Arab e Pan Asia negli ultimi mesi del 2019 mentre il prossimo sarà on air a fine 2020. In parallelo è stata avviata una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

Partita l’iniziativa del neo-sindaco Massimo Spigaroli “Una fetta di culatello per un sacco di plastica”. Una maratona di 9 weekend  che punta a ripulire il Bosco Fluviale e la golena del Po. 1 milione e  200 mila mq di biodiversità ripuliti grazie a una settantina di volontari e riqualificati per abitanti e turisti. 

Parma -

Plastiche, vetro, materiali ferrosi, sanitari, medicinali, mobilio, una motocicletta e addirittura sacchi di immondizia arrivati direttamente da Torino. Rifiuti, differenziati sotto l’occhio esperto di Massimo Ferrari responsabile Smaltimenti di Iren Ambiente ma prima ancora raccolti da una cinquantina di volontari nel letto del Grande Fiume, la golena.

E’ questa la fotografia del debutto del progetto di Massimo Spigaroli  neo-sindaco di Polesine-Zibello “Puliamo il Po e puliremo il mondo” e dell’iniziativa “Una fetta di culatello per un sacco di plastica” che ha preso il via nel week-end di sabato 8 e domenica 9 febbraio. Prima tappa Ongina, estremo confine della provincia. Un bosco fluviale vasto che in alcun tratti cede il passo a campi di grano. Il tutto ripulito da circa settanta volontari provenienti da Zibello-Polesine e Busseto. In due giorni hanno rastrellato palmo  a palmo un’area di 10 ettari pari a 1 milione e 200 mila mq che ora è rifiuti-free per tutti.

Con loro, al debutto di sabato, il sindaco Massimo Spigaroli, ideatore del progetto, il vicesindaco Laura Flora, gli assessori Elia Vighi e Brunella Mainardi nonché i consiglieri Federica Ariozzi, Pio Zantedeschi e Gianluca Copelli. 

E poi gli altri, squadre di giovani e meno giovani, donne e uomini coordinati da Massimo Gibertoni e Stefano Barborini (Circolo Aironi del Po di Legambiente) che riforniti di guanti, pinze e stivali hanno continuato per due giorni a ripulire il letto del Grande Fiume. In cambio, come noto un ticket per una fetta di culatello da rivendicare nei numerosi esercizi di Zibello. Più sacchi, più ticket, più culatello.

Polesine-Zibello è un comune virtuoso in termini di raccolta differenziata, per questo - afferma il sindaco Massimo Spigaroli - non è stato difficile far leva sul senso civico degli abitanti di queste terre. Ora la sfida è rendere l’ operazione virale perché Pulire il Po diventi un mantra collettivo per tutti i paesi rivieraschi”.

L’esordio del primo week end è stato ottimo considerato il numero di sacchi raccolti, che ora attendono solo di essere pesati.

Il progetto ha il sostegno di Autorità distrettuale del Fiume Po, Regione Emilia Romagna, Università di Parma, Legambiente, Confagricoltura Parma, Coldiretti Confederazione Italiana Agricoltori, e associazioni venatorie, EmiliAmbiente, Consorzio tutela del Culatello di Zimbello, Iren, Fidenza Village, Parma io di sto!,Destnazione Turistica Emilia, Chef to Chef Emiliaromagna cuochi,Ipam, Stm, Caseificio Galli, Po Grande e l’Istituto comprensivo di Busseto e Polesine Zibello.

 

Le prossime tappe

La settimana prossima, sabato 15  e domenica 16 febbraio, toccherà alla zona compresa tra Santa Franca e Vidalenzio, direzione Polesine. I temi delle due giornate saranno rispettivamente “Il Budrio, uno scrigno di biodiversità” e “Il pesce-gatto, i suoi luoghi e la sua storia”.  Sabato 15 febbraio la raccolta va dalle ore 14 alle 17.30. Domenica 16 febbraio, invece, dalle ore 10 alle 13 e delle 14 alle 17.30.

Per motivi organizzativi è necessario prenotarsi al numero 348.7497980 ( anche con un semplice messaggio) o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pubblicato in Cronaca Parma

Cinque date, da domani, martedì 11, a sabato 15 febbraio. Un’occasione irripetibile per gli amanti del genere: Ray Gelato, uno dei massimi esponenti del mondo jazz, si esibirà al Blue Note di Via Borsieri a Milano per ben 5 date, con due spettacoli ogni sera. Il primo con inizio alle 21. Il secondo, alle 23 (il secondo spettacolo, venerdì e sabato, inizierà alle ore 23.30. Già sold out le prime serate di questi giorni).

CHI E' RAY GELATO

Per gli innamorati del jazz, questo nome è una garanzia. Grande show, musica divina e canzoni indimenticabili. Per chi si approccia al genere da poco, basta raccontare che Ray Gelato si è esibito in tutto il mondo, al Dubai International Jazz Festival, al Montreal Jazz Festival, a Philadelphia, Tampa, Chicago, Washington D.C., Los Angeles, al Ronnie Scott di Londra, alla Carnegie Hall, The Nice Jazz Festival, The Lugano Jazz Festival, San Sebastian Jazz Festival in Spagna così come all’Umbria Jazz (4 volte). In suolo inglese ha addirittura suonato dal vivo al matrimonio di Sir Paul Mc Cartney e a un party pubblico tenuto da sua Maestà, la Regina d’Inghilterra. Popolare in Inghilterra così come in Italia, è conosciuto in Florida e in tutti gli Stati Uniti come uno dei grandi interpreti del jazz. Oltre al suo sound ineguagliabile, Ray ha raggiunto grande notorietà in Italia grazie alla orchestra dei romagnoli “Good Fellas” che l’hanno voluto con loro in tournée nello show del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo” (Tel chi el telun). 

LO SHOW 

Ray Gelato sarà accompagnato dagli immancabili The Giants e proporrà al pubblico una miscela contagiosa, spettacolare e irresistibile. La base sarà una musica anni ‘40 e ‘50 con influenze che vanno da Nat King Cole a Frank Sinatra, da Cole Porter a Louis Prima. A ciò si aggiungeranno brani della tradizione italiana, in special modo partenopea. Fred Buscaglione, il Quartetto Cetra, Renato Carosone, Alberto Rabagliati, Natalino Otto (un vero gigante del swing italico) e Jula (Iolanda) De Palma, infatti, sono artisti che hanno influenzato e contaminato il suo sound e il suo stile. Il tutto condito, ovviamente, da un’esecuzione impeccabile per una performance memorabile di musica swing & jazz e per una notte di divertimento che verrà ricordata dal pubblico. Ray è cresciuto sulle orme dei grandi dello swing, del jazz e del rock and roll. La base è tipicamente americana. Ray Gelato è anche un abile suonatore di sax  e ricorda, con il suo stile, fenomenali strumentisti del passato come Ben Webster (sua maggiore influenza al sax tenore), Coleman Hawkins , Illinois Jacquet e Eddie Lockjaw Davis.

IL BLUE NOTE 

L’atmosfera è quella di un elegante jazz club che dal 2003 è diventato il tempo della musica jazz nella metropoli lombarda. Non ci sono locali come il Blue Note nel territorio. Locali che sono in grado di far vivere concerti di estrema qualità, potendo vivere appieno la serata da ogni posizione della platea e della balconata. Ascoltare le esibizioni di artisti di fama internazionale con il massimo della qualità acustica: questo l’obiettivo del cuore pulsante della musica jazz, capace di regalare, grazie alla particolare struttura e alle dimensioni, il contatto diretto con i musicisti sul palco: una superficie di 1000 metri quadrati con 300 posti a sedere disposti su 3 diversi livelli. Una serata al Blue Note è anche l’occasione per poter vivere al meglio il binomio musica e cibo. Il servizio si effettua nella stessa sala dei concerti e offre una cucina semplice ma raffinata, con specialità italiane ed internazionali. Tutto questo e molto di più, regala ai clienti del Blu Note l’opportunità di entrare in un mondo parallelo, fatto di musica di alta qualità e atmosfere uniche. Da vivere e rivivere per tutti coloro che amano il jazz.

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I due Consorzi si presentano per la prima volta a Siena: appuntamento a Wine & Siena dal 1° al 3 febbraio, per tre giorni di degustazioni. L’obiettivo è fare cultura di prodotto sulle due eccellenze salumiere IGP del Parmense

Da sabato 1° a lunedì 3 febbraio, nella splendida cornice di Santa Maria della Scala - Palazzo Squarcialupi, nel cuore di Siena, i Consorzi di Tutela di Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP parteciperanno alla V edizione di Wine & Siena. L’evento, che lo scorso anno ha richiamato nella città toscana oltre 3.000 foodie, 300 operatori specializzati del settore food & beverage e un centinaio di giornalisti, è promosso dalle menti organizzatrici del Merano WineFestival, affiancate da Comune di Siena, Confcommercio di Siena e Camera di Commercio di Siena: l’idea è quella di celebrare le eccellenze enogastronomiche insignite con The WineHunter Award, tra cui figurano Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP.

A Wine & Siena, per tutti e tre i giorni, i Consorzi di Tutela di Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP organizzeranno degustazioni di prodotto per i visitatori. Oltre che per far apprezzare le qualità organolettiche dei due capolavori dell’arte salumiera parmense, questi momenti saranno l’occasione per raccontare il loro legame con il territorio della Food Valley e le specificità del processo produttivo, a partire dall’accurata selezione delle migliori materie prime.

Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, «Da due anni, insieme con il Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP, abbiamo intrapreso una sorta di road show in Italia, con l’obiettivo di far conoscere sempre più Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP: siamo partiti da Verona, con Vinitaly, abbiamo toccato Bologna, con Cibò so Good, per arrivare a Merano, con il WineFestival. Ora è il turno di Siena, dove ci presentiamo la prima volta. Il fil rouge che lega queste manifestazioni è duplice: da un lato la loro natura non esclusivamente food, che ci permette in qualche modo di ritagliarci una nicchia e di distinguerci dagli altri espositori, dall’altro il fatto che il pubblico sia estremamente qualificato».

Umberto Boschi, alla prima uscita pubblica come Presidente del Consorzio del Salame Felino IGP, afferma che «A Siena avremo l’occasione di incontrare opinion leader e professionisti del settore: dobbiamo sfruttare occasioni come questa per fare cultura di prodotto. Nel nostro caso, l’obiettivo è far capire agli operatori e ai consumatori perché il Salame Felino IGP è unico nell’affollato panorama dei salami italiani, tanto da meritarsi l’appellativo di Principe dei Salami. Altrettanto importante è incentivare le persone a venire nel territorio parmense che fa da culla al nostro prodotto: soltanto qui esistono le condizioni perché possa nascere un capolavoro della salumeria italiana».

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