Di Nicola Comparato 1 luglio 2019 - La Societá é nata e si é diffusa a Foggia nella metá degli anni '90 da un sodalizio con la camorra di Raffaele Cutolo. E' una mafia meno cinematografica di Camorra, Cosa Nostra e 'Ndrangheta, ma emerge per la ferocia e l'assenza di regole morali.
Si occupa di estorsioni, spaccio, racket del pizzo presso esercizi commerciali ed imprese funebri. I due clan principali di Foggia cittá sono i "Sinesi-Francavilla" e i "Moretti-Pellegrino", ma attorno a queste due famiglie opposte tra loro gravitano altri grandi nomi: "Mansueto", "Trisciuoglio" e "Lanza". A questi si uniscono i clan del Gargano delle famiglie "Notarangelo" e "Li Bergolis" opposte ai "Romito". Da sempre va avanti una lunga scia di faide e sangue per il controllo del territorio. Quello che rende Foggia una cittá invivibile é la presenza della criminalità minore, di cui questi clan si avvalgono e che commette reati tipo furti, stalking, truffe ai danni di fasce sociali piú deboli come donne, anziani, disabili e persone in stato di fragilitá.
Questa organizzazione criminale punta sul timore che incute ai cittadini onesti, con intimidazioni e ritorsioni, restando impunita anche nelle azioni di delinquenza minore che comunque fanno di Foggia una città difficile per chi vuole rispettare la legge. Anche lavorare in un supermercato può diventare rischioso e difficile a causa delle frequenti rapine commesse dalle giovani e giovanissime leve che si dedicano a queste attivitá di loro iniziativa.
Un fatto terribile fu l'omicidio di "Claudio Soccio" nel 2011, ritenuto vicino al clan "Sinesi-Francavilla". Come presunto assassino venne arrestato "Leonardo Gesualdo" del clan rivale "Moretti-Pellegrino", in seguito assolto.
Il giovane "Claudio Soccio", di anni 18, detto "Il Sammarchese", scelto probabilmente perché bersaglio facile data la sua giovane età, era un estorsore di "San Marco in Lamis", con precedenti per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga. La stessa sorte toccò a "Leonardo Soccio", fratello di Claudio nel 2003. Anche "Genzani Giuseppe", fu ucciso con un colpo di pistola alla gola nel 2011 in un agguato, freddato mentre percorreva in scooter "Via Poggio Imperiale".
Ma oltre alla guerra e gli omicidi tra bande rivali, gli esponenti di questi clan sono caratterizzati dalla totale assenza di valori nella condotta quotidiana, che li porta a commettere reati anche verso malcapitati che non appartengono alla malavita, ma che si trovano ad avere a che fare casualmente con loro.
Solo il nome "Società Foggiana" è sufficiente per intimidire e ottenere omertà.
Il link del video dell'omicidio di Claudio Soccio https://youtu.be/RrY1wEIMoqE
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Foto di copertina scattata da Valentina Carpin