Domenica, 11 Aprile 2021 05:31

"I ragazzi scomparsi della Val Baganza" In evidenza

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Questo è un racconto breve che ho scritto di getto nel giro di un'ora. È il frutto della mia ispirazione e della mia voglia di raccontare. Non deve piacere. Non deve non piacere. Deve solo tenere incollato il lettore dall'inizio alla fine.

Di Nicola Comparato 11 aprile 2021 -

Mi chiamo Davide e vivo nella Val Baganza, ma molti mi conoscono come il guerriero. Alcuni mi chiamano anche agente segreto. I miei soprannomi nascono dalla mia passione per le armi, per il combattimento, per le mie svariate missioni all'estero come mercenario e per la mia determinazione nel voler risolvere casi misteriosi.

In genere indosso abiti mimetici e anfibi scuri. Il mio corpo palestrato è ricoperto di tatuaggi. Il mio capo è rasato a zero. Durante una delle mie ricerche in rete sul tema casi misteriosi, ce n'è uno in particolare che ha destato subito la mia attenzione. Quattro adolescenti sono scomparsi e sembra quasi che loro non siano mai nati. Ma sui siti di riferimento, sono ben visibili le loro foto, i loro nomi e le loro date di nascita. Di certo loro sono esistiti. I loro sguardi, quei visi, quei sorrisi...... Decido di iniziare subito con le indagini. Loro erano, anzi sono, i ragazzi scomparsi della Val Baganza, un territorio esteso su diverse località della provincia di Parma.

Quattro ragazzi, da qualcuno forse odiati, e scomparsi improvvisamente senza lasciare traccia. Senza nessun apparente motivo, gli abitanti di Felino e della frazione felinese di Poggio di Sant'Ilario Baganza, sembrano averli dimenticati. Nicola, l'artista del gruppo, dall'aspetto trasandato, di corporatura media, occhi e capelli castani, misterioso, sempre in giro da solo con il cane, appassionato di culture e religioni, romantico e tormentato, con un sogno nel cassetto: quello di diventare un giornalista investigativo oppure uno scrittore.

Simone, dai capelli corti e scuri, occhi bui e profondi, con nessuna particolare ambizione, se non quella di conquistare il cuore di ogni donna. Gran bevitore e fumatore nonostante la giovane età e sempre pronto a fare festa. Giovanni, molto simile a Nicola nel comportamento e nell'aspetto, solitario, dotato di una grande conoscenza del territorio ma con scarsa fiducia in se stesso. Ed infine lei, Maria, l'unica ragazza del gruppo, dal fisico statuario, sportiva, di carnagione scura, dallo sguardo profondo e ipnotico, dalla lunga chioma castana, e caratterizzata da un viso a metà strada tra un demone e un angelo, seppur bellissima. Nessuno li cerca, nemmeno le rispettive famiglie. Capita a volte, ai residenti del luogo, di imbattersi lungo le rive del torrente Baganza, (al confine tra Poggio e la vicina San Vitale Baganza, località unite dalla passerella pedonale denominata Ponticella che attraversa il corso d'acqua) in alcuni oggetti personali appartenuti a qualcuno dei ragazzi. Come il pacchetto di sigarette di Simone, la felpa del Parma Calcio indossata spesso da Giovanni, il cappello di Nicola oppure la catenina di Maria. Ma a parte me, nessuno sembra riuscire a collegare i ritrovamenti con i ragazzi, pur notandoli nelle purtroppo poche fotografie in mio possesso. Percorrendo le varie frazioni felinesi: Sant'Ilario, Cevola, Barbiano, San Michele Tiorre e San Michele Gatti, e sostando nei diversi bar, ristoranti e circoli incontrati lungo il cammino, nessuna delle persone interrogate da me, sembra avere informazioni sui 4 giovani. Le ricerche sono continuate anche fuori dalla Val Baganza, e nemmeno il noto Chef Lello di Salsomaggiore e il suo collaboratore Mario di Lesignano, sono stati in grado di rispondere alle mie domande. Ho provato persino a contattare la Gazzetta dell'Emilia, il Tg Parmense e Langhirano News, ma come sempre con scarso successo. Stessa e identica cosa con le loro famiglie, con la Polizia Pedemontana Parmense e con l'amministrazione comunale di Felino. Nessuno li cerca, nessuno li conosce, ma cosa più inquietante..... nessuno si ricorda di loro.

Tutto molto strano. Eppure a me sembra addirittura di conoscerli e di averci parlato. Sono impresse nei miei ricordi le pochissime informazioni che ho su di loro. Ho chiara l'immagine di Maria in tenuta sportiva che corre per le colline, di Simone che fuma in piazza a Felino, di Giovanni che scatta le fotografie alla chiesa di Sant'Ilario e di Nicola che prende appunti sulla sua agenda da giornalista seduto sugli scalini della Ponticella. Non riesco a trovare una soluzione a questo enigma. E mentre mi dispero riesco a trovare un attimo di pace solo fermandomi ad osservare i tre cippi commemorativi presenti in territorio felinese e nelle frazioni. Meglio arrendersi. Non è da me, ma arrivato a questo punto forse è meglio lasciar perdere tutto.

Forse questo mistero deve rimanere tale. O forse è tutto frutto della mia immaginazione. Forse sto diventando pazzo. Dopo le mie missioni all'estero come mercenario ho avuto spesso visioni strane, di corpi mutilati e di false notizie presenti solo nella mia mente. Probabilmente quei ragazzi non sono mai esistiti. Non ho mai fatto indagini, non ho parlato con nessuno e non sono mai uscito dalla mia stanza. Forse è così. O forse no. Chissà. Forse è meglio continuare a cercare. O forse saranno i ragazzi scomparsi della Val Baganza a trovare me. O forse sono stato io a farli sparire. Nel frattempo, se state leggendo queste righe, è perché io non ci sono più.

Sono morto. Troverete il mio corpo senza vita con un buco nel cranio, vicino alla Ponticella, con addosso la felpa del Parma Calcio di Giovanni, la catenina di Maria attorno al collo, il cappello di Nicola in testa e il pacchetto di sigarette di Simone in tasca.