Il progetto "Cheese – It's Europe" punta a sviluppare le esportazioni nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro. -
Parma, 17 novembre 2015 -
L'Unione Europea crede nella qualità dei formaggi italiani Dop e li premia con uno stanziamento per la promozione sui mercati in crescita. E' così che i Consorzi di Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Asiago vedranno finanziato il loro progetto "Cheese – It's Europe", uno dei quattro progetti italiani che sono stati approvati dalla Commissione Europea nel quadro di un importante stanziamento che ha visto, in totale, l'approvazione di 33 nuovi programmi per promuovere i prodotti agricoli dell'UE.
Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro e punterà a promuovere la conoscenza ed il consumo dei formaggi nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Gli interventi saranno rivolti sia alle catene commerciali, sia direttamente ai consumatori.
Il valore totale dei programmi approvati dalla Commissione, che si realizzeranno in tre anni, è complessivamente di 108 milioni di euro, di cui la metà, pari a 54 milioni di euro, arriva dal finanziamento dell'UE. I programmi sono rivolti ai mercati più promettenti, in cui il consumo dei prodotti è in crescita, sia nell'Unione europea, sia nei paesi terzi.
L'approvazione dei progetti da parte della Commissione è una conferma del valore riconosciuto di quell'autenticità che l'Unione intende sempre più preservare e valorizzare. "Questi programmi – ha affermato Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale – sono importanti per creare nuove opportunità di mercato e aiutano a stimolare crescita e occupazione nel settore agroalimentare"
"Esprimiamo soddisfazione e plaudiamo a questo importante risultato – Giuseppe Alai, Renato Invernizzi e Fiorenzo Rigoni, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Parmigiano Reggiano, del Gorgonzola e dell'Asiago – che riconosce non solo il livello qualitativo dei nostri formaggi ma anche il valore della progettualità italiana. Il progetto 'Cheese – It's Europe' mette in campo un considerevole impegno economico a favore del mondo agricolo e rappresenta una grande opportunità, poiché questi mercati esprimono un grande interesse per i formaggi italiani e ora esiste una fascia sempre più rilevante di consumatori pronta ad apprezzare i formaggi Dop, simbolo dell'eccellenza casearia italiana".
I quattro paesi selezionati hanno importato formaggi e latticini Made in Italy per quasi 20.000 tonnellate nel 2014, per un controvalore superiore a 110 milioni di euro. E il dato più interessante è che si tratta di mercati con i più elevati trend di crescita nell'Unione Europea. Nel complesso questi paesi hanno segnato negli ultimi 3 anni oltre un +30% delle importazioni, livello che per Polonia e Repubblica Ceca supera il +50%.
( Fonte: ufficio stampa CONSORZIO FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO DOP)
Per le due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) a Tokyo, 400 esperti. Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, seguito da un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier. -
Reggio Emilia, 16 novembre 2015 -
"Scuola" di Parmigiano Reggiano per oltre 400 esperti giapponesi nell'ambito delle due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) che si sono tenute a Tokyo.
Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno infatti partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, che ha incluso una degustazione di tre diverse stagionature, il taglio corretto della forma intera e, soprattutto, una serie di indicazioni sull'uso del prodotto in cucina, anche in abbinamento con piatti che appartengono alla tradizione gastronomica giapponese.
Alla lezione per i futuri chef - avvenuta nel contesto dell'evento denominato ""Cheese festa" - si è poi associato anche un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier, che seleziona e distribuisce formaggi di qualità in Giappone. Gli operatori al banco hanno assistito ad un approfondimento sul prodotto e poi ad una prova pratica di taglio della forma, acquisendo le conoscenze di base per un corretto porzionamento del prodotto.
Il Giappone si colloca al nono posto nella graduatoria delle esportazioni di Parmigiano Reggiano con oltre ottocento tonnellate, ed è terzo nella graduatoria dei paesi extra-Ue dopo Stati Uniti e Canada.
Nelle immagini in galleria in fondo al testo, alcuni momenti degli incontri a Tokyo.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Mentre in Europa è in corso la "guerra del latte", la filiera del Parmigiano Reggiano ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. Scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione, avvenuta esattamente un anno fa, del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR). -
Reggio Emilia, 13 novembre 2015 -
In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione - avvenuta esattamente un anno fa - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l'unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.
"L'istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal "Pacchetto latte" (che nel rispetto della libera concorrenza consente di programmare e gestire i volumi produttivi dei prodotti caseari di qualità) e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori". "Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l'aspetto più rilevante dell'operazione è proprio l'assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito".
L'operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
"Da quel momento - osserva il Consorzio - le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno".
"In questi dodici mesi - puntualizza al proposito il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco".
"Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l'Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro, cifra particolarmente rilevante proprio in una situazione di difficoltà di mercato ma solo in parte rappresentativa dell'effetto dell'istituzione del Registro".
"Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - spiega il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro".
"Per il 2016 - conclude il Consorzio - è in programma l'aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall'analisi dell'andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano ed il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni".
(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)