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Domenica, 14 Dicembre 2014 15:30

IREN, Piacenza faccia sentire la sua voce nel cda


Zilocchi e Zorzella (Cgil): 
"Board strapagato e lavoratori inquadrati in modo scorretto. Piacenza faccia sentire la sua voce nel CdA".

Piacenza, 13 dicembre 2014 -

"E' positivo che Iren precisi con trasparenza i compensi percepiti dai suoi dirigenti, sono dati straordinariamente importanti, anche se in senso negativo, se si considera che le cifre corrispondenti a tali compensi vedono il costo del Board di Iren nel 2013 pari a 1,9 milioni di euro che diventano 3 milioni di euro se si considerano le indennità di cessazione di rapporto di lavoro dell'ex Presidente Bazzano e dell'ex AD Garbati". E' con una nota che il segretario generale della Cgil di Piacenza, Gianluca Zilocchi, e il segretario di categoria, Floriano Zorzella della Filctem, tornano a sottolineare la contrarietà dei lavoratori ai compensi dei dirigenti della multiutility. I sindacalisti ritengono utile il fatto che il Gruppo Iren abbia affidato ad una nota pubblica i compensi percepiti dai propri dirigenti. Ma, sottolineano, "occorre che qualcuno spieghi quali meriti sono stati maturati e quali risultati sono stati conseguiti, a parte 2,5 miliardi di euro di indebitamento, da questi manager che, forse approfittando del fatto di essere dirigenti di azienda con entrate certe come le bollette, possono godere di simili trattamenti".
In questo contesto "occorre che qualcuno spieghi ai lavoratori come mai i risparmi aziendali producono attese e ritardi per vedersi riconoscere il giusto livello di inquadramento".

I 900mila di euro di buonauscita elargiti all'ex ad De Sanctis "gridano vendetta, anche di fronte al contesto della grave crisi economica e sociale che stiamo vivendo, tenendo conto inoltre che in virtù degli "splendidi" risultati raggiunti si è pensato bene di proseguire la collaborazione stipulando con lo stesso un contratto dirigenziale di altri 400mila euro fino alla fine del 2015".

Ancora una volta, i sindacati chiedono all'amministrazione del Comune di Piacenza, socia di Iren, una presa di posizione. "Non si è accorto dell'oscenità di certi importi elargiti a liquidazione, di fronte ai quali non si può che provare imbarazzo da dire a gran voce? E' inaccettabile". "In ultimo, arriva quale nuovo consigliere e amministratore delegato nel cda della multiutility Massimiliano Bianco, di cui conosciamo parte della storia professionale dalle notizie riportate da cronache giornalistiche. La posizione silenziosa del Comune di Piacenza lascia perplessi anche alla luce delle problematiche esistenti al momento dell'ingresso della dott.ssa Barbara Zanardi quale consigliera componente del CdA di Iren per la quota di rappresentanza dello stesso Comune, nomina che fu accompagnata con diverse diffidenze proprio in virtù dei problemi aperti e sui quali ci saremmo aspettati maggiore attenzione, visto che le questione poste anche dalla nostra Organizzione nel giugno 2003 rimangono ancora aperte".

LA Cgil denuncia una "verticalizzazione nei processi decisionali che allontana sempre più Iren dal territorio e dai propri lavoratori", punta il dito contro "appalti ed esternalizzazioni che determinano un impoverimento delle professionalità oggi presenti, delocalizzandole presso i subappalti, che spesso riconoscono retribuzioni inferiori ai propri lavoratori. Tutto questo unito alla poca trasparenza dei piani di investimento aziendali e anche agli impegni finanziari di investimento nel ciclo idrico, fortemente disattesi, rendono necessaria una linea di chiara caratterizzazione politica, da parte del socio piacentino e da parte di chi lo rappresenta nel CdA di Iren; proprio in ragione dello scarso peso rappresentativo di Piacenza nel CdA di Iren, il consigliere eletto ha il dovere di rendicontare la popolazione piacentina, prendendo posizioni chiare e trasparenti".

"Forse l'unico, vero processo che si sta consolidando in IREN – concludono Zilocchi e Zorella - è il concentrarsi su un business rilevante: quello degli emolumenti dei dirigenti pagati dai cittadini con le bollette, gli scarsi investimenti per la sistemazione e la manutenzione degli impianti presenti sul territorio piacentino, insieme ai lavoratori retribuiti spesso con livelli di inquadramento che nulla o poco hanno a che fare con le competenze acquisite e da appalti, che sacrificano in prospettiva l'occupazione a vantaggio dello sfruttamento dei lavoratori stessi, e il territorio piacentino è pieno di esempi".

Piacenza Filctem-Cgil in sciopero

 

Il Comune di Reggio Emilia e gli altri 44 comuni soci di Agac Infrastrutture hanno votato all'unanimità la costruzione di un nuovo soggetto per la gestione pubblica dell'acqua. "Questa decisione ci permette di arrivare in tempi brevi alla produzione di un Piano Industriale", ha commentato l'assessore Mirko Tutino.

Reggio Emilia, 25 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Nella nostra provincia potrebbe presto nascere una nuova società pubblica per la gestione dell'acqua. Reggio Emilia e gli altri 44 Comuni soci di Agac Infrastrutture hanno deciso giovedì scorso che l'azienda verificherà il valore delle reti e dei servizi del Servizio idrico integrato e redigerà il piano industriale del nuovo soggetto, che dal 2015 dovrebbe gestire la distribuzione dell'acqua e la depurazione nel nostro territorio. In particolare, verrà compiuta una ricognizione su tutte le infrastrutture attualmente in disponibilità di Iren.

Si dimostra fiducioso l'assessore alle Infrastrutture del territorio e ai Beni comuni Mirko Tutino, delegato per il sindaco Vecchi nel consiglio di Agac. "La grande differenza rispetto alle delibere del Consiglio locale di Atersir (composto dalla Provincia e dai Sindaci reggiani) già assunte – ha spiegato l'assessore - è che in questo caso i Comuni non agiscono come ente di controllo del servizio, ma come futuri soci del nuovo soggetto che gestirà operativamente l'acqua".

Ma se la ripubblicizzazione di un bene per definizione pubblico – ovvero l'acqua e le infrastrutture necessarie a portarla nelle nostre case – non può che essere lodevole, e se il popolo italiano si è espresso a favore di essa, è anche vero che per ora rimangono tanti dubbi sulla fattibilità di una simile operazione. Sicuramente non è una scelta da prendere a cuor leggero, perché la nuova società acquisirebbe non solo le strutture, ma anche i lavoratori di Iren.

I compiti affidati dai soci ad Agac infrastrutture riguardano la determinazione del valore di trasferimento degli asset ai sensi della normativa vigente e la determinazione di ulteriori poste patrimoniali (fondo di ripristino, conguagli pregressi etc.). Ma saranno di sua competenza anche la contrattazione con Iren e la definizione del modello gestionale, con un'analisi della possibile evoluzione della struttura organizzativa a seguito del passaggio di gestione. In particolare si valuteranno le opportunità di sviluppo e razionalizzazione, la definizione dei costi gestionali previsionali e la predisposizione di un piano investimenti, con la predisposizione del modello tariffario ed economico-finanziario.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
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