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Roma 10 agosto 2020 - Se è vero che non bisogna mai abbassare la guardia dalle truffe online, la settimana di Ferragosto, lo ripetiamo ogni anno noi dello “Sportello dei Diritti”, è una di quelle nelle quali s’intensificano i tentativi di frode. Ed è così che la Polizia Postale nell’augurarci “Buone Vacanze”

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Occhio agli sms che chiedono informazioni bancarie: sono truffe. La Polizia rilancia l’allerta. Lo “Sportello dei Diritti”: cancellate questi messaggi e utilizzate solo i canali istituzionale del vostro home banking

Pubblicato in Cronaca Emilia

Lo scorso mese di gennaio, un carpigiano aveva denunciato presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Carpi di aver subito una truffa on – line; in particolare, l’uomo aveva acquistato una autovettura Fiat 500 usata su una piattaforma di vendite tra privati, senza mai entrarne in possesso.

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Nuove frodi online: falso sito del marchio GEOX nel mirino dei truffatori telematici. L’azienda ha denunciato e la Polizia Postale invita all’attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da siti che vendono prodotti a prezzi irrisori. Sono truffe. 

Dopo il falso sito civetta “Primigi” segnalato anche dallo “Sportello dei Diritti” nei giorni scorsi, anche il noto marchio di calzature e abbigliamento GEOX finisce incolpevolmente a diventare uno specchietto per le allodole.

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La truffa “Wangiri” o dello squillo telefonico. L’allarme della Polizia Postale: attenzione agli squilli dall’estero da numeri non esteri conosciuti. Non richiamare. Lo “Sportello dei Diritti”: la gran parte delle chiamate da prefissi + 216 (Tunisia) e + 44 (Gran Bretagna). Addebiti fino ad un euro e 50 al secondo

 Una delle truffe più frequenti è quella degli squilli che provengono da numeri esteri sconosciuti soprannominata con l’esotico nome “Wangiri”. Lo abbiamo segnalato solo qualche giorno fa noi dello “Sportello dei Diritti”, ma lo rilancia anche la Polizia Postale con un nuovo post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”:

“E’ bene ricordare spesso alcune delle truffe più insidiose: la truffa dello squillo. Arriva una telefonata da un numero estero. Poco dopo ne arriva un’altra. A quel punto la curiosità spinge alcune persone a richiamare il numero, cadendo nella trappola dei truffatori. Può sembrare uno scherzo, ma arriva a costare anche 1,5 euro al secondo. Si tratta della truffa “Wangiri”, quindi attenzione alle telefonate che arrivano dall’estero, in particolare dalla Tunisia (+216) e dall’Inghilterra (+44), ma anche da altri paesi. Non richiamate i numeri sconosciuti, e, se non ne avete necessità, chiedete al vostro operatore di inibire le telefonate all’estero, in modo da non cadere nella rete dei truffatori nemmeno per sbaglio. Se doveste avere sospetti su eventuali squilli dall’estero segnalatecelo su (https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/index.html )”.

Non solo attenzione alla navigazione online, ai messaggini via social o via posta elettronica, ma la truffa corre anche con la classica linea telefonica del cellulare, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Ovviamente, l’unico modo per evitare la spiacevole sorpresa di vedersi scalato il credito o un pesante addebito in bolletta è di non richiamare e se si ha qualsiasi sospetto di segnalarlo alla Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

(26 aprile 2020)

 

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Venerdì, 28 Febbraio 2020 08:24

Acquista Play Station su E-Bay e viene truffato.

Acquista Play Station su E-Bay e viene truffato. Individuato e denunciato dalla Polizia di Stato.

Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi ha deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa un cittadino italiano di anni 33 con a carico numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

Le indagini hanno avuto inizio a seguito della denuncia sporta presso i locali del Commissariato da parte di un uomo che aveva acquistato una consolle giochi marca Sony, modello Play Station 4, sul noto sito di e-commerce E-Bay e di non averla mai ricevuta.

Dopo aver acquisito tutti gli elementi utili alla conclusione dell’indagine, è stato individuato l’autore della truffa online il quale è stato identificato e deferito all’A.G.
Sono in corso ulteriori indagini volte all’individuazione di altre possibili vittime del raggiro.

Pubblicato in Cronaca Modena

Carpi, 26 settebre 2019 - Lo scorso mese di marzo, il titolare di un’azienda di GO – Kart ha sporto denuncia presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Carpi per aver subito una truffa on – line.

In particolare, dopo aver acquistato un “tornio-parallelo” su una piattaforma di compravendita on line, non ha mai ricevuto il macchinario.

Personale del Commissariato ha svolto accurate indagini, riuscendo a risalire all’identità dei truffatori: un cittadino italiano di anni 36 e un 60enne di nazionalità rumena, entrambi gravati da numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio.

I due, al termine dell’attività di indagine, sono stati deferiti all’autorità Giudiziaria per il reato di truffa in concorso.

Sono in atto ulteriori accertamenti al fine di verificare se altri cittadini carpigiani sono caduti vittime dei predetti truffatori.

Pubblicato in Cronaca Modena

Nuova truffa online: in circolazione pericolosa imitazione di FaceApp. Per non cadere nella trappola, occhio all'applicazione che tra le opzioni invecchia anche i volti. Lo “Sportello dei Diritti” lancia l'allerta: "è stata sviluppata da malintenzionati un'app «fake», un'imitazione, che infetta le vittime facendo visualizzare pubblicità indesiderata è un modo per prelevare denaro dai nostri conti.

E' in circolazione un nuovo tipo di frode online approfittando della popolarità di FaceApp. A rilanciare l’allerta dei ricercatori della società russa di sicurezza informatica Kaspersky è lo “Sportello dei Diritti”, che invita a prestare la massima attenzione a una pericolosa imitazione di FaceApp.

In tal senso, è bene riportare la descrizione della nuova truffa indicata dagli esperti russi: “Una volta che l'applicazione viene scaricata da fonti non ufficiali e installata, spiegano, simula un guasto e questa è successivamente rimossa". "In seguito, un modulo malevolo dell'applicazione rimane nascosto nel dispositivo dell'utente, facendo visualizzare annunci pubblicitari". La versione finta di FaceApp infetta i dispositivi delle vittime con un «adware» (virus progettato per lanciare messaggi pubblicitari sul display) denominato MobiDash. Secondo i dati di Kaspersky, circa 500 utenti unici hanno riscontrato questo problema negli ultimi due giorni, mentre la prima rilevazione del modulo adware è datata 7 luglio. Sono stati identificate quasi 800 diverse modifiche ai moduli. Seguire i nostri consigli è il miglior viatico per non cadere in queste vere e proprie trappole, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

(21 luglio 2019)

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E-commerce e truffe online: sequestrato il sito marashopping.it dalla Polizia Postale su ordinanza del G.i.p. del Tribunale di Trieste. Migliaia di utenti truffati per oltre 1 milione e mezzo di euro. Le indagini partite dalle segnalazioni di siti come sottocosto.online.it, offertazero.it che esibivano prodotti a prezzi vantaggiosissimi salvo poi non consegnare la merce. Lo "Sportello dei Diritti": acquistare solo su piattaforme sicure e non credere a ribassi e sottocosti esagerati

Nei giorni scorsi la Polizia Postale tramite il suo sito ufficiale e la Pagina Facebook "Commissariato di PS Online – Italia" ha diffuso un'importante comunicato che lo "Sportello dei Diritti", ritiene utile rilanciare, per informare tutti coloro che possono essere caduti nella rete di alcuni siti di e-commerce che promuovevano la vendita di prodotti a prezzi stracciati e che poi si sono rivelati degli specchietti per le allodole per la miriade di utenti che non hanno ricevuto un bel nulla dei beni ordinati. Si tratta di una operazione di polizia postale che merita la più ampia diffusione per meglio informare tutti coloro che hanno subìto la truffa, ma anche la platea di migliaia e migliaia di utenti che continua a cascare in "vetrine online" analoghe che si diffondono come funghi in rete.

Di seguito il comunicato della Polizia Postale: "Complesse ed articolate indagini condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Friuli Venezia Giulia con il coordinamento della Procura Distrettuale di Trieste, hanno condotto all'emissione da parte del GIP di Trieste di un provvedimento di sequestro preventivo ai sensi dell'art. 321 c.p.p. del sito www.marashopping.it, per il reato di truffa nei confronti di numerosi cittadini. Le indagini sono state avviate nello scorso mese ottobre quando una associazione per la tutela del mercato dell'elettronica ha segnalato alla Polizia Postale il sito www.sottocosto.online , che offrendo merci varie – dai buoni benzina all'elettronica consumer - a prezzi estremamente vantaggiosi, attraeva ignari compratori, che dopo aver pagato non ricevevano la merce acquistata. Il sito www.sottocosto.online , irraggiungibile dal successivo mese di dicembre, è in seguito ricomparso sulla rete con denominazioni diverse: dapprima offerteazero.it, anch'esso irraggiungibile da gennaio di quest'anno, ed infine marashopping.it, che tuttora reclamizza la propria attività attraverso spot pubblicitari trasmessi anche sulle principali emittenti nazionali TV e radio. Il provvedimento di sequestro preventivo ha consentito di interrompere l'attività criminosa ed impedire che altri incauti cittadini potessero cadere nella trappola truffaldina i cui proventi, da una prima stima, potrebbe aggirarsi in oltre un milione e mezzo di Euro".

Non possiamo non plaudere alle indagini e al provvedimento in questione che, quantomeno, servirà a salvaguardare per il futuro tanti che sarebbero potuti cadere nella trappola, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che da anni combatte le frodi online ed informa costantemente gli utenti dei rischi che si possono correre in rete. Non smetteremo mai, infatti, di invitare tutti coloro che si connettono su internet e che ne utilizzano le infinite potenzialità, ad acquistare solo su piattaforme sicure e a non credere a ribassi e sottocosti esagerati, perché nessuno regala niente per niente.

 

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(13 aprile 2019)

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Arriva una nuova truffa virale: prelievi non autorizzati e uscite anomale dal proprio conto corrente mediante R.I.D. di pochi euro. Lo "Sportello dei Diritti": controllare frequentemente la lista movimenti del proprio conto corrente. L'allerta anche sul sito della Polizia Postale e la pagina Facebook "Commissariato di PS On Line"

Una truffa che sta assumendo contorni preoccupanti è stata segnalata con un post sulla pagina Facebook "Commissariato di PS On Line – Italia" che rimanda al suo sito istituzionale. E per lo "Sportello dei Diritti", da anni impegnato anche nella tutela dei cittadini dalla miriadi di nuove frodi che si registrano con sempre maggior frequenza, è opportuno rilanciare questo vero e proprio allarme determinato dalle modalità di questo tipo di truffa che potrebbe passare quasi inosservato se non prestiamo la dovuta attenzione ai nostri conti correnti.

«Negli ultimi giorni – comincia così il testo dell'allerta - stanno giungendo numerose segnalazioni relative ad una 'nuova' truffa che sta colpendo ignari titolari di conti correnti mediante disposizioni SEPA, ovvero un addebito a seguito di una domiciliazione bancaria con R.I.D., apparentemente richiesta dal titolare del conto medesimo, ma in realtà autorizzata con dati personali carpiti con metodi truffaldini.Il R.I.D. (richiesta di addebito diretto) è lo strumento più comodo per i pagamenti da effettuarsi periodicamente a fronte della prestazione dei servizi più comuni (ad es. bollette del gas, dell'acqua, dell'utenza telefonica ecc..).L'importo addebitato fraudolentemente senza l'autorizzazione dell'utente è esiguo, e potrebbe sfuggire ad un occhio non attento. Si tratta infatti di una somma in uscita dal c/c pari a 19,90 Euro.Gli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Compartimento di Venezia consigliano, per evitare di incorrere in questo tipo di frode, di controllare frequentemente la lista movimenti del proprio conto corrente, operazione adesso molto più agevole grazie anche ai servizi di home banking, e, in caso di anomalie, di avvisare immediatamente il proprio istituto di credito dell'accaduto, richiedendo il richiamo della somma illecitamente sottratta e la revoca del R.I.D.».

Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ancora una volta il modo migliore per difendersi, è quello di prevenire e non abbassare mai la soglia della propria attenzione sui movimenti del nostro conto corrente. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

(16 febbraio 2019)

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
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