Il nuovo tonno al naturale nella sacca gara di tutti i partecipanti: un prodotto ideale per gli atleti e per supportare le loro performance
Incredibile successo per l’evento più atteso dagli amanti dell’alta cucina, che nel giro di poche ore ha visto esauriti tutti i ticket messi in vendita per la cena del
5 settembre.
Fiducia reciproca, talento, passione per le moto e per la meccanica, questi gli elementi che hanno portato FERVI a scendere nuovamente in pista accanto al pilota numero 21, Michael Ruben Rinaldi, che correrà nel Campionato di Superbike 2023 a bordo della Panigale V4 R del team Aruba.it Racing – Ducati
La corsa ai regali di Natale? La soluzione più vicina per supportare le associazioni che oggi, più che mai, sono impegnate sul fronte della tutela dei diritti delle donne è arrivata dall'edizione 2021 di Donne in Corsa.
Non potendo promuovere la tradizionale corsa si è tramutata in una corsa verso l'acquisto di un numero limitato di Kit gara composto da prodotti di aziende locali tra cosmesi e alimentari contenuti in un comodo zainetto di cotone bio.
Oggi ha ritirato un kit personale, e altri, pronti per essere regalati durante le Feste, Nicoletta Paci alla guida dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Parma che ha patrocinato l'iniziativa attraverso il bando "Parma: città dei diritti e contro la violenza" insieme a CSV Emilia, Chiesi Farmaceutici, Conad Centro Nord, MHS Parma, Systab, Polizza Unica del Volontariato, Davines, Martini Spa, CUS Parma e Comitato Pari Opportunità Ordine Dottori Commercialisti.
I kit venduti, questi regali di Natale, aiuteranno le associazioni Al-Amal, ANDOS, Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, APE, Associazione Progetto Endometriosi, Casa della Giovane ACISJF, Centro Antiviolenza, Centro di Aiuto alla Vita, Famiglia Più, Futura, MOICA, Per Ricominciare, Pozzo di Sicar.
"L'augurio per il 2022 è quello di non avere più numeri così atroci nell'ambito della violenza di genere e di proseguire nel cementare, attraverso le associazioni e azioni di educazione diffusa, una cultura di parità, ma anche di indossare, presto, tutte insieme, le bellissime magliette di Donne in Corsa per una corsa che ci veda tutte insieme nelle strade di Parma" Ha detto l'Assessora Nicoletta Paci.
Fondazione Cariparma: esiti del Bando “Inclusione delle persone disabili”
5 progetti sostenuti per un totale di Euro 1.830.279
A marzo scorso si è conclusa la raccolta delle richieste di contributo per il bando di Fondazione Cariparma “Inclusione delle persone disabili”.
Tale bando - riservato unicamente ad enti ed istituzioni pubbliche purché non costituiti in forma di impresa - era rivolto ad una tra le categorie più colpite dall’emergenza covid, nello specifico al sostegno di iniziative dedicate alle attività di cura e riabilitazione, percorsi di inclusione socio-lavorativo, sviluppo dell’autonomia, momenti di sollievo per i caregiver, tempo libero.
Le proposte progettuali candidate, aventi le caratteristiche di ammissibilità formale, sono state 12, di cui 5 - al termine dell’iter di valutazione – sono state considerate meritevoli di contributo.
L’ammontare complessivo dei contributi assegnati è di Euro 1.830.279. L’elenco completo degli Enti beneficiari di contributo è consultabile sul sito www.fondazionecrp.it alla sezione Esiti dei bandi.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito, su tutto il territorio nazionale, un provvedimento di sequestro emesso dal G.I.P. del capoluogo felsineo, dott. Alberto Ziroldi, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna, dott.ssa Manuela Cavallo, di beni mobili, immobili (tra cui una villa sui colli bolognesi del valore di circa 2 milioni di euro), autovetture, quote societarie, polizze assicurative e conti correnti, per quasi 25 milioni di euro.
Ai 16 indagati – tra cui 4 bolognesi - è contestata, a vario titolo, "l'associazione per delinquere" finalizzata alla commissione di numerosi crimini tra cui "l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti", "l'omessa dichiarazione fiscale", "l'occultamento o la distruzione delle scritture contabili", la "simulazione di reato", il tutto con l'aggravante della transnazionalità in relazione al fatto che le varie condotte criminali sarebbero state commesse in più stati.
L'esito delle indagini di polizia economico-finanziaria, svolte dai militari della Compagnia di Imola, ha permesso di risalire ai vertici dell'associazione criminale i quali, dagli uffici bolognesi, avrebbero utilizzato compiacenti "prestanomi" per strutturare e gestire varie catene societarie – costituite da società italiane, società esterovestite (ossia con sede fittizia in Gran Bretagna ma realmente operanti presso la sede bolognese) e società ubicate, tramite l'interposizione di fiduciarie estere, in Paesi off shore (in particolare nei "paradisi fiscali" tra i quali le Isole Vergini Britanniche e di Panama) al plurimo scopo di pervenire, da un lato, al completo camuffamento della reale allocazione reddituale e degli effettivi soci/amministratori e, dall'altro, di impedire la ricostruzione delle "tracce contabili" dei movimenti di denaro.
Il sofisticato sistema di frode, attuato per anni dal sodalizio criminale, ha condotto alla scoperta di un giro di fatture false e/o "gonfiate" per oltre 75 milioni di euro, aventi ad oggetto prestazioni di sponsorizzazione in favore di due note società di basket di livello nazionale, di cui una imolese e l'altra, femminile, con sede in Parma.
Al pagamento della fattura (da parte dello sponsor alla società inglese), seguiva la retro-restituzione di parte del corrispettivo nuovamente allo sponsor, attraverso una preventiva serie di transazioni di valuta in più stati esteri attuata con l'obiettivo di dissimularne l'illecita provenienza.
Tali fatture false venivano emesse da società appositamente costituite a Londra (ove esisteva solamente un mero recapito), ma di fatto organizzate, gestite e dirette a Bologna, le quali avevano acquistato, ad un corrispettivo irrisorio e senza "esclusiva", i diritti di sfruttamento dell'immagine e degli spazi pubblicitari delle due società di basket.
Queste società "fittiziamente straniere", giovando della propria esterovestizione, emettevano fatture senza applicazione dell'IVA e non presentavano in Italia alcuna dichiarazione fiscale conseguendo, in tal modo, una milionaria evasione d'imposta.
A loro volta, gli sponsor, ricevuta la fattura, effettuavano i relativi pagamenti attraverso bonifici bancari su conti correnti accesi presso istituti di credito londinesi da cui, l'organizzazione criminale, li dirottava immediatamente con successive transazioni valutarie su conti correnti bancari aperti nel Principato di Monaco e, con ulteriori transazioni, infine, nella Repubblica di San Marino su conti accesi a nome di varie società di comodo e con l'interposizione di vari soggetti "prestanome".
Da tali conti, il denaro veniva prelevato in contanti per essere poi materialmente riconsegnato agli sponsor i quali, oltre a fruire dell'illecita deduzione fiscale della fattura "gonfiata" conseguivano l'ulteriore vantaggio di rientrare in possesso di gran parte delle somme inizialmente corrisposte alla società estera per la sponsorizzazione.
Ad entrambi i presidenti delle due società di basket viene contestato un ruolo determinante all'interno dell'associazione criminale poiché erano loro stessi a procacciare direttamente gli sponsor (tra l'altro, non per conto delle società di basket bensì a favore della società inglese) provvedendo, inoltre, alla materiale consegna delle fatture false e dei relativi contratti simulati di sponsorizzazione.
L'attività condotta dalle Fiamme Gialle bolognesi s'inquadra nelle rinnovate linee strategiche dell'azione del Corpo, volto a rafforzare il contrasto e la reale aggressione patrimoniale ai più complessi fenomeni di frode – anche internazionale - ed alla tutela della collettività.
L'evasione, di fatto, non solo comporta un ingente danno all'Erario per le imposte non versate, ma incide anche sull'intero circuito economico in virtù della distorsione dovuta dalla vendita di beni/servizi ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di mercato, proprio in ragione del mancato versamento delle imposte dovute.
Infatti, tali comportamenti fraudolenti, pervadono la struttura economica del Paese, generando illeciti benefici patrimoniali in danno agli imprenditori onesti, che subiscono lo svantaggio concorrenziale fraudolento.
(Bologna 24 settembre 2018)