Linfonodo sentinella: l'incontro di divulgazione scientifica organizzata da ANDOS PARMA venerdì scorso presso l'ordine dei medici di Parma. In programma per sabato 30 Gennaio 2016 presso l'Aula Congressi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, un secondo congresso, in cui si parlerà sempre di Linfonodo Sentinella tra le varie eccellenze del nostro Ospedale. -
Parma, 30 novembre 2015 -
Serata di grande spessore scientifico, aperta con i saluti ed una breve presentazione di Cecilia Zanacca - Predidente di ANDOS PARMA che ha sottolineato il grande impegno di detta associazione, al fianco di Azienda Opedaliero-Universitaria di Parma e di Azienda Sanitaria Locale di Parma, per l'ottenimento della Breast Unit nell'Ospedale della nostra città. Impegno testimoniato non solo dalla consueta attività di ANDOS Parma ma soprattutto dall'organizazione di eventi scientifici volti a portare le eccellenze della senologia nella nostra città.
Rocco Paolucci, insigne figura di chirurgo oncologo sia a livello nazionale che internazionale, ha moderato l'incontro che ha visto come primo relatore la Prof. Livia Ruffini, responsabile della Medicina Nucleare di Parma che ha parlato specificatamente della tecnica del linfonodo sentinella e della PET (Tomografia con emissione di positroni). E' stata poi la volta del Prof. Alberto Bottini, responsabile della Breast Unit di Cremona, che ha sottolineato l'importanza degli studi relativi alle varie tecniche di analisi del linfonodo sentinella e parlato della necessità o meno della dissezione ascellare soffermandosi sulle problematiche a questa legate.
Molto appropriate le considerazioni del prof. Paolucci, che presentando l'ultimo relatore, si è soffermato sul grande ruolo che ha, ed ha avuto, l'Istituto Italiano Tumori di Milano, vera e propria eccellenza in campo internazionale per quanto riguarda la cura delle patologie tumorali
Il Prof. Marco Greco, responsabile dell'unità senologica dell'IIT di Milano, ha parlato a ruota libera non solo del Linfonodo Sentinella ma, più in generale del corretto approccio multidisciplinare, per il trattamento della donna ammalata di tumore del seno. Egli ha infatti più volte sottolineato l'enorme importanza del trattamento di tale paziente all'interno di un team di eccellenza, ovvero della Breast Unit
L'incontro si è poi concluso con un dibattito amichevole tra i vari relatori ed i medici presenti.
Questo convegno è stato il preludio del congresso che ANDOS PARMA ha già programmato per sabato 30 Gennaio 2016 presso l'Aula Congressi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma in cui si parlerà sempre di Linfonodo Sentinella tra le varie eccellenze del nostro Ospedale.
(Fonte: ufficio stampa Andos Parma)
Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -
Parma, 15 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -
Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.
Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.
Che cosa è la medicina estetica?
"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".
In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?
"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".
Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?
"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".
Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?
"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".
Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?
"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".
Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -
Parma, 12 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -
Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.
Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.
Che cosa è la medicina estetica?
"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".
In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?
"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".
Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?
"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".
Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?
"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".
Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?
"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".
Cereali, scambi limitati e mais in crescita. Lattiero-caseario sempre in crisi tranne il burro. Basta con la carne ora mangiamo insetti. Il primo Parmigiano Reggiano per gli ebrei. Expo2015 chiude con oltre 21 milioni di pubblico. Che fine ha fatto la Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo?
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 44 01 novembre 2015
1.1 editoriale Che ne è della Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo della ferocia europea?
3.1 cereali Cereali, scambi limitati tranne per il mais dove il prezzo tende a salire.
4.1 Lattiero caseario Diagramma piatto per i duri e l'irresistibile ascesa del burro.
5.1 alimentazione e salute No alla carne rossa, Sì a OGM e insetti.
5.2 latte parmigiano reggiano Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre
6.1 Latte e organizzazioni Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori.
6.2 parmigiano reggiano Novità, la prima forma di "Parmigiano Reggiano" per gli Ebrei osservanti
7.1 nomine Maurizio Danese nuovo Presidente di Veronafiere
7.2 Expo2015 Expo, superati i 21 milioni di visitatori
8.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
9.1 promozioni "vino" e partners
La deriva a destra della Polonia potrebbe costare cara al popolo di Karol Woytila. Intanto la Grecia sembra sparita sin dalla cartina geografica. Se non fosse stato per l'Expo anche l'Italia sarebbe caduta nel totale oblio mass-mediatico.
di Lamberto Colla - Parma, 1 novembre 2015 -
La Grecia, da origine di tutti i mali (finanziari) del mondo a ameno luogo d'attrazione turistica come è sempre stato nell'era moderna.
Se provate a digitare la parola "Grecia" all'interno della finestrella di ricerca di Google otterrete solo informazioni "turistiche".
Del fallimento e delle preoccupazioni per il rischio di insolvenza che quotidianamente hanno riempito le pagine dei giornali di tutto il mondo, facendo perdere il sonno obbligando i capi di Stato in interminabili summit, non v'è più nulla. Bisogna avere la pazienza di scorrere la terza o quarta pagina del famoso motore di ricerca per trovare qualcosa che ricordi quei tragici momenti trascorsi dai cittadini figli di Enea.
Tranne appunto le tante informazioni turistiche e, purtroppo, gli aggiornamenti sulle miserie dei migranti che vanno ad arenarsi sulle coste, della bomba finanziaria greca non v'è più traccia.
Ottenuto l'obiettivo di domare i ribelli non esiste più alcun interesse mediatico.
E' successo così per l'Italia di Berlusconi , massacrata per anni da infamanti attacchi mediatici e da declassamenti del rating. Il silenzio è calato solo dopo la deposizione del Berlusca. Ora tutto è a posto e ogni intervento del premier di turno non scuote più le anime sagge di Bruxelles, anche quando Renzi ripropone le misure che già furono contestate al re del biscione. Meglio così, per carità, piuttosto che lo sputtanamento internazionale al quale ci avevano esposti con tutta la deriva finanziaria che ne è seguita.
Così, finalmente sistemati gli italiani prima e i greci dopo, la UE avrebbe potuto dormire sonni tranquilli e invece ci si sono messi di mezzo anche i miti polacchi.
Con la vittoria della destra, di chiaro stampo nazionalista e antieuropeista, i piani dei potenti lobbisti, quelli che fan ballare le marionette di Bruxelles, Strasburgo e Francoforte, potrebbero venire intaccati e perciò la Polonia potrebbe entrare nel mirino della sottomissione.
E' pur vero che la resistenza degli euroburocrati sta scemando oppressi come sono dal carico di lavoro al quale, anche loro, non sembrano troppo abituati.
Ingolfati dai migranti che sbucano da ogni pertugio, schiacciati dalla pressione dell'accordo di libero scambio con gli USA (TTIP) che non si sblocca, l'isis che minaccia da sud e da est, Putin che interviene senza chiedere permesso in Ucraina e in Siria, insomma l'Europa disunita non sa che pesci pigliare.
Ci mancava più che la nazione leader si andasse a ingabolare con un programmino elementare e dormiente adeguatamente collocato sotto i cofani delle auto.
E adesso chi pensa?
La Merkel per un po' starà zitta nel timore che, dopo la Vokswagen, le portino in bella evidenza le problematiche delle sue banche locali e della sua DB (Deutsche Bank), tanto bella fuori, quanto brutta dentro. "Si vede dalla Luna, spiega Paolo Barnard, il buco della Deutsche Bank, la banca più fallita del mondo: 70.000 miliardi di debiti".
Se non fosse stato per l'interesse statunitense a fare esplodere il diesel-gate Volkswagen la Germania sarebbe ancora lì a dettar legge, a predicare bene e razzolare male.
Invece, la disobbedienza agli Stati Uniti nella gestione Greca e lo scampato rischio di un'alleanza Russa è stato uno dei motivi per alzare il sipario sul problemino tedesco, utile peraltro a fare ancora più pressione sull'accordo TTIP (Trattato di Libero Scambio Usa / Europa) che tanto a cuore sta ad Obama e che sogna di apporre la firma prima della scadenza del suo mandato presidenziale.
Intanto Ogm, cicale e insetti sono riusciti a farceli mangiare, per cui i prossimi rospi che faranno ingoiare non saranno più così indigesti. Diverso invece il trattamento che potrebbe essere riservato agli amici polacchi; gli educatori di Bruxelles e del FMI potrebbero riaccendere la "pataccatrice" che così bene ha funzionato per gli italiani e i greci.
Mentre si scatena l'allarme sulla pericolosità della carne rossa e si preannuncia il pericolo derivante dal caffè prodotto con la Moka, ecco che i 28 dell'UE, in risposta al "diesel-gate" alzano i limiti dei controlli sulle emissioni con buona pace della salute dei cittadini.
di Virgilio, Parma 29 ottobre 2015
Cala il sipario su Expo 2015 e si alza sui soliti tormentoni, sui cibi spazzatura o presunti tali. Almeno un tempo, questo tipo di notizie erano circoscritte, per coprire gli spazi vuoti dei giornali, al solo seppure lungo periodo estivo. E così tra amori segreti e inconfessabili dei "VIP" di turno si alternavano le scoperte di nuove diete miracolose e rivoluzionarie scoperte per ridurre il gonfiore e trasformarsi nella "più bella del reame". Improbabili centri di ricerca privati, trovavano l'occasione per far parlare di sé ma soprattutto del prodotto che sostenevano.
Oggi invece a fare il giochetto sporco è addirittura la OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, l'organo supremo di tutela della sicurezza, quello al quale occorrerebbe fare appello in caso di incertezze e che, con la prudenza necessaria, dovrebbe dissipare ogni dubbio.
E invece, é proprio dall'IARC (International Agency Research on Cancer) che tuona l'ennesima maledizione, amplificata a dovere dai media, sul tasso cancerogeno della carne e, in particolare, di quella lavorata.
Tutti a dire la loro e pochi a centrare il succo della questione:
Il consumo medio degli italiani è la metà della soglia limite di pericolosità. (si legga nota di assocarni del 26 ottobre) dai prodotti "pericolosi" sono di fatto esclusi i principali prodotti nostrani (prosciutti ad esempio).
Infine, come sottolinea prontamente Assocarni, i risultati della ricerca non sono recenti e per di più noti da molto tempo.
"La monografia IARC si riferisce insomma a dati provenienti da studi epidemiologici non recenti, peraltro noti da tempo, che tengono in poco conto le peculiarità della produzione nazionale di carne rossa e salumi. È noto, infatti, che i fattori che rappresenterebbero un rischio per la salute (presenza di grasso e abbondanza di additivi nei prodotti trasformati) non sono certo propri della produzione italiana di carni bovine e suine e dei prodotti di salumeria.
Confidiamo non si crei un ingiustificato allarmismo che rischia di colpire uno dei settori chiave dell'agroalimentare italiano. Il settore agroalimentare in Italia contribuisce a circa il 10-15% del prodotto interno lordo annuo, con un valore complessivo pari a circa 180 miliardi di euro. Di questi, circa 30 miliardi derivano dal settore delle carni e dei salumi, includendo sia la parte agricola che quella industriale. I settori considerati danno lavoro a circa 125.000 persone a cui va aggiunto l'indotto."
Sorge perciò sempre più il sospetto che la notizia sia rielaborata per essere fatta esplodere, come una bomba a orologeria, al primo momento utile per favorire o, ancor peggio, creare danno a temibili avversari.
Quale miglior occasione se non nel momento in cui il sipario di EXPO2015 si abbassa all'insegna, di un successo (almeno numerico con 21 milioni di persone che l'hanno visitato), per dare forza e sostegno alla pressione lobbistica per fare approvare il TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), che tanto sta a cuore a Obama, attraverso il quale l'Europa sarebbe obbligata a "bersi" condizioni assai peggiorative proprio sulla questione alimentare e non solo.
Quindi, se dovessimo dare retta alle mostruosità che ogni giorno i vari centri occulti di potere e influenzamento riescono a fare veicolare dovremmo con sicurezza mangiare prodotti OGM, non bere caffè dalla Moka, non mangiare la carne, e ultima in ordine di tempo gustarci succulenti insetti per arricchirci di proteine (posto che non dobbiamo più mangiare carne!).
Già questa è l'ultima ridicola preoccupazione della UE che, spinta non si sa bene da chi, ha approvato con 327 voti a favore, 202 contrari e 127 astenuti l'accordo sul "Novel Food" che come riporta l'Ansa "Insetti, alghe, nanomateriali, cibi costruiti in laboratorio, nuovi coloranti potranno finire sulle tavole degli europei, se avranno il via libera della agenzia europea sicurezza alimentare. La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in prima lettura l'accordo con il Consiglio sul cosiddetto 'novel food'".
Tanto sta a cuore la salute dei cittadini che, è proprio di pochi giorni fa la notizia, i 28 dell'UE (opposizione solo da parte dell'Olanda) hanno approvato soglie di tolleranza più alti e tempi allungati per i controlli sulle emissioni delle auto, come riportato dal Sole 24 Ore.
In conclusione, occorre dire basta alla carne e gustiamoci un buon piatto di insetti con un contorno di verdura agli OGM e invece di andare alle terme attacchiamoci al gas di scarico di una buona marmitta catalitica.
William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro. -
Modena, 27 ottobre 2015 -
"Non avremo più carni rosse trattate e insaccati sulle nostre tavole? Non credo proprio. Come sempre, quando si parla di alimentazione, la cosa più importante è guardare alla qualità dei prodotti e scegliere in modo corretto utilizzando tutte le informazioni disponibili anche grazie alle nuove etichette". William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro.
"Intanto bisogna dire che negli Stati Uniti il consumo e la lavorazione delle carni è molto differente rispetto a noi e che l'uso di additivi è sicuramente più massiccio. Ma la cosa più importante – ribadiscono Lapam e Cna– è scegliere bene cosa si mangia. Le nuove norme sull'etichettatura, ad esempio, forniscono ampie garanzie al consumatore ed è possibile acquistare in sicurezza insaccati, salumi e carne rossa trattata, a patto che questa carne sia lavorata in modo corretto. Nel nostro territorio vi è un importantissimo distretto delle carni e mi sento di dire che le imprese di casa nostra sono all'avanguardia anche sotto questo profilo, abbiamo prodotti IGP e DOP che hanno disciplinari di tutela della lavorazione e provenienza delle materie prime.
Del resto già molti oncologi si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco e a spiegare che questi prodotti non sono così pericolosi come apparirebbe ascoltando i risultati di questo studio".
"E' però determinante ribadire – conclude Toni – che saper leggere l'etichetta e scegliere i prodotti qualitativamente migliori vale per tutti gli alimenti e non solo per quelli che, magari ciclicamente a seguito di ricerche o di scandali di varia natura, finiscono sotto i riflettori dell'opinione pubblica".
(Fonte: ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)
Istruzioni per l'uso del sale. La dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, specialista in Endocrinologia e in Scienze dell'alimentazione, spiega perché è indispensabile e quanto è il giusto. Se il sale più comune e diffuso è quello da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma, è anche vero che sta diventando un' abitudine in cucina utilizzare il composto proveniente da altre fonti... -
Parma, 24 ottobre 2015 - di Alexa Kuhne -
Oro bianco del mare. Secoli fa era chiamato così.
Fin dall'antichita', grazie alle sue proprieta' batteriostatiche, veniva utilizzato per conservare gli alimenti.
In realta' il sale svolge anche importanti funzioni per il benessere dell'organismo.
Proprio a livello nutritivo può dare il meglio di sé, oltre che essere un prodotto comune di poco prezzo che serve a insaporire le pietanze.
La presa di sale corretta nella nostra dieta quotidiana
"L'equilibrio idrico del corpo dipende dalle quantità assunte – spiega la dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, specialista in Endocrinologia e Scienza dell'alimentazione -: se non se ne consuma a sufficienza si rischia la disidratazione, la perdita di peso o problemi gravi nello sviluppo fisico e mentale del bambino o il 'gozzo' (ingrossamento della tiroide) nell'adulto".
Tutte le varietà del sale
Se il sale più comune e diffuso è quello da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma, è anche vero che sta diventando un' abitudine in cucina utilizzare il composto proveniente da altre fonti.
In realtà il sale non è tutto uguale. "Le caratteristiche non sono pertanto quantificabili con certezza e variabili – chiarisce l'Esperta -. Ne esistono di molti tipi, di diversa provenienza, con colori e proprietà diverse tra loro: ogni parte della Terra ha il suo tipo di sale".
Quello che noi tutti conosciamo è bianco ed estratto dal mare: l'acqua marina viene raccolta nelle saline e fatta evaporare, facendo affiorare così il sale, che successivamente viene trasportato in raffineria, lavato, depurato e spesso "condito" con antiagglomeranti chimici per evitare che assorba umidità e formi fastidiosi grumi. Le miniere si sono rivelate fonte inesauribile di questo prezioso prodotto della terra: milioni di anni fa, con l'ascesa di numerose catene montuose, ampi specchi di mare sono rimasti intrappolati sulla terraferma. Un po' alla volta l'acqua è evaporata, lasciando depositati il sale e tutti gli elementi nutritivi che essa conteneva. Perciò questo tipo di sale è più puro, oggi viene estratto dal suolo quindi è incontaminato come al momento del suo deposito. Uno dei piu' presenti è il sale rosa dell'Himalaya che prende il suo colore dall'accentuata presenza di ferro. Non è sottoposto ad alcuna raffinazione è ricco di zinco, rame e ferro ed è l'unico che contiene tutti gli oligoelementi di cui abbiamo bisogno.
Con il nome di "caviale del sale" si indica, invece, il Sale della Camargue o Fior di sale (Fleur de sel). Grezzo, dal colore bianco opaco, prodotto nel sud della Francia, raro, pregiato e iposodico, caratteristiche lo rendono un ingrediente richiesto dagli chef di tutto il mondo. Un suo equivalente italiano è il sale di Cervia e quello di Trapani. Per il carattere scenografico i cuochi amano anche il sale rosso delle Hawaii. Il colore deriva sempre dalla quantità di ferro (oltre cinque volte quella del comune sale da cucina) ed è utilizzato per accompagnare carne e pesce grigliati, nonché per decorare i piatti. Ideale per condire pesce bianco, uova e zuppe è invece il sale nero di Cipro. Raccolto dalle acque dell'isola, è arricchito con carbone vegetale ottenuto dalla combustione delle cortecce di legno dolce, quali tiglio, betulla e salice che gli conferiscono il colore. Noto per il suo colore simile agli zaffiri è il sale blu di Persia. Il blu è dovuto alla silvinite, un minerale estratto dalle miniere di sale dell'Iran. Caratterizzato da un gusto speziato, lo si utilizza come comune sale da tavola per condire i piatti o, in grani, per decorarli. Questo sale è ricco di magnesio e calcio e potassio. Ultimo e non meno importante, il sale affumicato. La sua storia risale al tempo dei vichinghi, i primi che con un particolare procedimento trattarono il sale marino appunto affumicandolo, attraverso la combustione del legno. Dall'albero utilizzato dipende il colore e l'aroma.
"Come si puo' comprendere - dice la dottoressa Dall'Aglio - ognuno di questi sali si presenta con proprieta' e caratteristiche organolettiche differenti che dipendono dalla presenza dei vari oligoelementi naturalmente presenti nelle zone di provenienza e di raccolta. Gli oligoelementi in essi contenuti non sono pertanto certi e possono variare.
A fronte di tale difetto i diversi tipi di sale descritti hanno invece il pregio di essere molto piu' naturali e meno contaminati", chiarisce la dottoressa dall'Aglio.
Attenzione all'ipertensione e alle malattie renali
Se assunto in eccesso, il sale interferisce sulla pressione arteriosa aumentandola. "Per tutti gli adulti sani un consumo di sodio giornaliero equivalente a un cucchiaino da the' colmo, corrispondente a cinque grammi, è stato raccomandato da importanti organizzazioni scientifiche e sanitarie. Agli ipertesi, ai "pre ipertesi" e a chi ha una malattia renale o cardiaca, si raccomanda di ridurre l'assunzione di sodio a 3,8 g di sale, cioe' 1/2-3/4 di un cucchiaino da thè ".
I pregi del sale iodato
Il sale iodato, invece, si vende poco. Eppure ha proprietà preziose. "In Italia il 12% della popolazione è affetta da gozzo – sottolinea l'Endocrinologa -. La campagna di iodoprofilassi per la prevenzione dei disturbi da carenza alimentare di iodio consiste nell'integrazione di iodio nell'alimentazione per assicurarne la giusta quantità giornaliera".
E' un sale da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma. Ad esso si aggiunge lo iodio in modo artificiale. Questo tipo di sale aiuta la tiroide a sintetizzare gli ormoni tiroidei. Inoltre fa molto bene ai bambini e alle donne in gravidanza e allattamento, per combattere la carenza iodica ed evitare i possibili deficit che ne possono derivare.
Tutti i punti vendita devono esporre sugli scaffali con sale iodato la locandina informativa del Ministero della Salute.
Lo slogan deve essere 'poco sale ma iodato' (e possibilmente a crudo).
"L'assunzione giornaliera di iodio consigliata è di 150 microgrammi per gli adulti, 175 microgrammi per le donne incinte e 200 microgrammi per le donne che allattano. Sono indicazioni precise che non espongono a insorgenza di ipertensione ma forniscono la quota necessaria di iodio necessaria per la iodio-profilassi".
Esperti a disposizione della popolazione per parlare di prevenzione e di percorsi di diagnosi e terapia presso la Casa della Salute di Parma in via Pintor. Incontro gratuito e aperto a tutti. -
Parma, 17 ottobre 2015 - in allegato scaricabile la locandina dell'iniziativa -
La prevenzione è fondamentale. E da questo assunto si parte per promuovere una serie di incontri di informazione sanitaria rivolti alla popolazione.
La Casa della Salute di via Pintor, su indirizzo della ASL di Parma, ospiterà, venerdì 23 ottobre alle ore 16 presso la sede del gruppo Galeno in via Pintor 2, le dottoresse Elisabetta Dall'Aglio e Claudia Guareschi, specialiste endocrinologhe, che interverranno sul tema della tiroide.
Di volta in volta saranno disponibili professionisti aziendali per trattare e discutere di specifici argomenti di interesse per la cittadinanza.
Sara' presente, in veste di coordinatore, il dottor Giorgio Fiorini, referente dei medici di medicina generale del Gruppo Galeno.
Si trattera' di una conversazione prevalentemente divulgativa su particolari argomenti come la iodoprofilassi, la prevenzione,le condizioni di alterata funzione e la patologia nodulare.
Verranno affrontati inoltre aspetti logistico-organizzativi, come le modalita' degli accessi, particolari percorsi diagnostico-terapeutici in atto, le modalita' di integrazione attuate con i MMG.
L'invito è, naturalmente, aperto a tutti.
Trovati anche fusti metallici da 200 litri ciascuno contenenti un amalgama densa, che sarà oggetto di successive analisi. L'area oggetto di accertamenti è quella denominata "Campetto" e ricade planimetrie del Sito Interesse Nazionale.
Roma - Il personale Forestale del Comando Provinciale della Spezia, su delega dell'Autorità Giudiziaria ha proceduto ad effettuare degli scavi in un area limitrofa alla nota discarica di Ruffino-Pitelli. L'area oggetto di accertamenti è quella denominata "Campetto" e ricade planimetrie del Sito Interesse Nazionale.
Le indagini del CFS nell'area Campetto sono iniziate nel giugno 2014 con una delega di indagine da parte della Procura della Repubblica della Spezia emessa a seguito di una lunga attività investigativa. Durante gli scavi effettuati con un escavatore nell'area indicata, è stato individuato un consistente abbancamento di rifiuti costituito da ceneri, scorie di fonderia, materiali sciolti intrisi di idrocarburi e oli esausti.
L'area in questione ha un estensione di circa 1200 metri quadri. In base alla profondità raggiunta dagli scavi si può stimare che la cubatura dei rifiuti presenti sia di svariate migliaia di metri cubi e durante gli scavi, a una profondità di circa 3 metri sono stati individuati anche 30 fusti metallici da 200 litri ciascuno contenenti un amalgama densa, che sarà oggetto di successive analisi.
(Fonte CFS Corpo Forestale dello Stato)