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Sabato, 02 Gennaio 2016 15:15

Squisitamente Piccante

Rosso, piccante, stimolante ed afrodisiaco: il peperoncino è uno dei sapori predominanti della cucina italiana, dalle proprietà benefiche inaspettate. Aiuta a rimuovere le tossine, contribuisce all'eliminazione dei grassi nel nostro corpo, fa digerire, stimola l'appetito e regola la pressione sanguigna.

Di Chiara Marando –

Sabato 02 Gennaio 2016 -

Cosa sarebbe la vita senza un po' di “peperoncino”?

Il suo rosso intenso stimola il buonumore e la sua piccantezza sollecita i sensi, è uno dei sapori predominanti della cucina italiana. Le sue proprietà, poi, sono molteplici ed inaspettate. Il potere afrodisiaco che lo contraddistingue è ormai noto, ma questo è solo uno dei tanti benefici che riesce a regalarci: aiuta a rimuovere le tossine e contribuisce all'eliminazione dei grassi del nostro corpo, fa digerire, stimola l'appetito e regola la pressione sanguigna.

E poi è buonissimo! Tutto questo in un piccolo “cornetto” dall'aspetto innocente.

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Originario delle Americhe del sud, arrivato in Europa grazie a Cristoforo Colombo, oggi è protagonista sulle tavole di tutto il mondo, irrinunciabile profumo capace di arricchire e dare carattere ad ogni preparazione. Nella tradizione mediterranea, in particolare quella calabrese, è raro trovare un piatto dove il suo gusto forte non venga utilizzato, non importa se fresco, in polvere o essiccato.

E se ci pensiamo non è difficile capire che anche semplici spaghetti con aglio e olio possono diventare una pietanza da veri gourmet se durante la cottura viene aggiunto un pizzico di peperoncino, e che delizie come i bucatini all'amatriciana perderebbero un po' di quella loro golosa pienezza senza un tocco magico di piccante. Quindi non sorprendiamoci della sua inconfondibile presenza in molte specialità gastronomiche o come base per salse ed aperitivi quali il Bloody Mary o l'Habanero al Rhum.

Le varietà poi sono veramente tante, dal più dolce Lipstick, perfetto per salse dolci, al più comune Cayenna, al Garden Salsa, favoloso farcito, al Jalapeno, comune nella cucina messicana e ottimo gratinato al forno o ripieno di formaggio, e ancora i più piccanti Jamaica Hot Red abbondante nelle salse indiane e caraibiche, Habanero Red Savine, fino al Bih Jolokia, la cui piccantezza non ha eguali. 

Inutile dire che il termine “maneggiare con cautela” qui è più che mai appropriato. Questi sono solo alcuni esempi delle più di 3000 tipologie di peperoncino che si possono trovare nel mondo, un universo fatto di aromi, colori e forme, piccoli gioielli della natura.

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Pertanto, se non siete già dei veri specialisti sull'argomento, perché non iniziare a rendere i nostri manicaretti irresistibili con questa meravigliosa spezia?

Le possibilità sono pressoché infinite ed i libri di ricette o siti web dedicano svariate sezioni all'argomento, quindi non resta che addentrarsi tra queste pagine  per scoprire ricette sempre nuove e trovare quelle che più ci attirano. Se volete qualche consiglio utile potete consultare mondopiccante.net, un portale ricco di consigli gastronomici stuzzicanti ma anche di informazioni sul peperoncino. E ancora qui www.peperoncinipiccanti.com per palati molto allenati.

Ed ora un mio personale consiglio, un piatto messicano che renderà divertente una cena tra amici, Tacos con la Carne:

500 g di carne di manzo tritata, 1 cipolla tagliata finemente, aglio, 1 cucchiaio di peperoncino piccante, 2 pomodori, foglie di lattuga, formaggio come provola dolce o caciotta, Salsa Chili, 12 tortillas (le potete trovare già pronte al supermercato), olio d'oliva e ovviamente sale q.b.

Prepararle è semplicissimo, basta mettere in un tegame l'olio, cipolla tritata e l'aglio, farli rosolare e completare con la carne di manzo. Quando il tutto sarà cotto andrà aggiunto il nostro peperoncino ed il sale. Farcire ogni tortilla con la carne, il pomodoro tagliato, il formaggio a cubetti e la lattuga per dare colore. Infine condire con la salsa chili e servire ancora caldo.

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Sabato, 18 Gennaio 2014 11:13

"Street Food" mania!

 

Di Chiara Marando – Parma 18 Gennaio 2014

Street Food, ovvero il cibo da strada, quello che si mangia camminando. Non una semplice moda passeggera, ma una vera e propria arte di proporre sfiziose specialità locali, un’alternativa  veloce e stuzzicante di concepire l’alimentazione, nonché il biglietto da visita della tradizione gastronomica di ogni Paese. Si può dire di conoscere realmente la quotidianità di un popolo e la sua cultura solo facendosi catturare dai profumi inebrianti e dal gusto invitante delle leccornie vendute lungo la strada. In poche parole città che vai Street Food che trovi.

Che si visiti una metropoli cosmopolita come New York, Vienna o Londra, oppure città più conservatrici, il concetto non cambia, ovunque si possono assaggiare cibi diversi ed apprezzarne la storia di cui sono silenziosi interpreti. Poche le caratteristiche principali: economicità, comodità e facile reperibilità. Ma non deve mancare l’elemento dominante, quello della territorialità delle materie prime, baluardi di una tradizione da conservare e promuovere. Esiste addirittura un decalogo del “Buon Artigiano del Gusto” dove vengono sancite le regole per un perfetto Street Food.

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Ogni chiosco riesce a trasmettere la passione per la cucina e per la sua semplice genuinità legata alla storia popolare, quella più verace e dai sapori corposi ed avvolgenti.  Esempi lampanti dello Street Food all’italiana sono l’irrinunciabile Trancio di pizza al taglio ed il più antico cono gelato artigianale, ideali per uno spuntino consumato passeggiando. Inutile dire che l’Italia vanta molteplici specialità di cibo da strada: Arancini di riso, Piadina Romagnola, Torta Fritta di Parma, Focaccia di Recco, Borlengo Modenese, Panino con Lampredotto fiorentino, Arrosticini Abruzzesi, Olive all’ascolana e Mozzarelline fritte. Questi sono solo alcuni esempi di quello che lo Stivale può offrire, e non è un caso se nella Top Ten delle città nelle quali si trova il miglior Street Food, stilata dalla celebre rivista “Forbes”, Palermo è al quinto posto nel mondo ed al primo in Europa con le sue squisitezze. Se desiderate qualche informazione in più potete cliccare su www.streetfood.it , e per qualche idea utile qui www.streetfooditalia.it

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Ma anche l’Europa propone una gastronomia “Street” di tutto rispetto. Che cosa sarebbe Parigi senza le sue Baguette fragranti, ottimo spezza fame per qualsiasi ora del giorno? Poi c’è la Germania, in una parola sola Bradwurst, il simbolo della cucina tedesca da accompagnare con una birra fresca ed aromatica. E se capitate in Grecia non potete farvi mancare il Gyros pita, un panino ripieno di carne di maiale condito con la salsa tzatziki a base di yogurt.

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Di origine asiatica, ma presenti  da tempo nelle grandi capitali europee, sono gli ottimi Noodles, ossia spaghettini saltati con verdure, pesce o carne, gli Involtini primavera, le Omelette a base di ostriche ed ovviamente il Riso alla cantonese. Londra è un mix fantastico di tutte queste culture e nei suoi mercati si possono trovare influenze di ogni nazionalità, qualsiasi desiderio mangereccio potrà essere soddisfatto dalla ricca offerta di bancarelle e chioschi tra i quali gli aromi si confondo in un turbine di colori e voci. La stessa energia contagiosa si può respirare nel Mercato della Boqueria di Barcellona, una location affascinante nel centro cittadino, un cuore pulsante dove lasciarsi tentare da pesce, prodotti tipici come la Paella, e dal prelibato Prosciutto Spagnolo tagliato al coltello, un lusso per il palato.

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Venerdì, 06 Dicembre 2013 16:02

Ciao Madiba

 

Di Chiara Marando – Venerdì 06 Dicembre 2013

Ci sono persone in grado di cambiare le cose, grandi uomini capaci di sacrificarsi in nome di un ideale. Sono pochi, preziosi ed eterni nella loro grandezza, un esempio per il mondo e le generazioni future. Oggi uno di quegli uomini ci ha lasciato, il simbolo dell’ultima lotta dell’Africa contro l’Apartheid è entrato nella storia. Oggi è morto Nelson Mandela

Una vita vissuta lottando per l’integrazione razziale che schiacciò il Sudafrica dal 1948 al 1994, la scelta di scendere in campo in prima persona abbracciando e guidando la lotta armata, e la lunga ed estenuante prigionia in carcere . La sua voleva essere un’incitazione al perdono ed alla riconciliazione, un messaggio che ha saputo tendere la mano e sostenere un Paese, il suo Paese, dal precipitare in una strada senza uscita fatta di vendette e sangue.

Premio Nobel per la pace, fu il primo presidente eletto dopo la segregazione rimanendo in carica dal 1994 fino al 1999, creando una nuova era politica. Il suo partito, l’Africa National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.

“Madiba”, questo era suo nomignolo all’interno del clan di appartenenza, era un uomo stimato da tutti, anche dai nemici, una presenza impossibile da cancellare e dimenticare che da tempo non appariva più nelle manifestazioni pubbliche, un ritiro annunciato nel 2004 all’età di 85 anni e la volontà di trascorrere più tempo con la famiglia. Ma l’impegno ed il lavoro per progetti benefici, nella lotta contro l’Aids, nel continuare ad essere un punto di riferimento indispensabile, quell’impegno, non è mai finito.

Il mondo intero lo piange, un cordoglio che accomuna ogni nazione, un lutto che fa fermare il tempo, almeno per un giorno, e testimonia come questo piccolo grande uomo sia riuscito ancora una volta ad avvicinare e riconciliare l’umanità. L’ultima volta.

“Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene ma vivere in modo tale da rispettare e accentuare la libertà altrui."

Nelson Mandela

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Sembrano essere passati 1000 anni e non solo 125. Grazie al lavoro di tutti i collaboratori del National Geographic il mondo è alla conoscenza di alcune delle scoperte geografiche, umanistiche e di scienza più incredibili e meravigliose di sempre.

“La Grande Avventura” 

Di Walter - Roma,  12 ottobre 2013 - In quel di Roma nel Palazzo delle Esposizioni il National Geographic inaugura la mostra per i suoi 125 anni nel mondo e i primi 15 anni di copertine del magazine in Italia. Dal 1888 infatti il NG è sul campo per mostrare le scoperte di studiosi o avventurosi fatte in tutto il mondo. 
Nato a Washington da 3 fondatori che dopo una lunga discussione su come mostrare le grandi scoperte geografiche diedero vita alla “National Geographic Society”. Una delle più incredibili storie raccontate è quella dalla scoperta del Machu Picchu, fotografato da un anonimo dopo aver fatto togliere una fitta vegetazione che ne copriva la visuale. Arrivando poi fino ai giorni nostri con la scoperta del vangelo di Giuda. La spettacolarità delle foto ci mostra inoltre, lave di vulcano, spose Zulu, scimpanzé neonati, le prime missioni sul Monte Everest e molto altro ancora.

Ecco il video riassuntivo della mostra dei 15 anni di copertine di NG in Italia. Qui invece lo Speciale Web sui 125 anni. E la pagina dedicata del Museo.

Mentre più in basso il video dei 125 anni di NG, certo dal vivo sarà un’altra cosa...

Dettagli della Mostra:

NATIONAL GEOGRAPHIC 

125 anni nel mondo 

15 in Italia   

LA GRANDE AVVENTURA 

mostra fotografica a cura di Guglielmo Pepe   

28 settembre 2013 - 2 marzo 2014 

Pubblicato in Cultura Emilia
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