Nonostante il meteo, l'entusiasmo non manca al 72° Festival del Cinema di Cannes. In tantissimi sono arrivati il 14 maggio nella celebre cittadina della Costa Azzurra, tirata a lucido e animata dai tantissimi eventi in programma, sino al 25 maggio.
Proiezioni, photocall, red carpet, conferenze stampa: volti noti del cinema, dello spettacolo e della moda. E non mancano neanche giovani in cerca di biglietti per feste vip o eventi sul red carpet, già pronti per l'occasione con smoking o abiti da sera con la speranza di poter accedere agli eventi più esclusivi.
Foto a cura di Sergio Bernini
Assai diverso dal classico Disney, il film sull'elefantino volante è una favola dark dove gli animali non parlano, ma che invita a riflettere sulla diversità e sullo sfruttamento degli animali nei circhi. E mentre nella prima parte ci si commuove, nella seconda si esulta per la rivincita dei "freak".
Di Manuela Fiorini - Modena 1 aprile 2019 -
I più piccoli probabilmente focalizzeranno l'attenzione sull'elefantino volante, ma agli adulti non sfuggirà una lettura più profonda del nuovo Dumbo di Tim Burton, dove i particolari contano e la "morale della favola" non è una sola.
Assai diverso dalla versione a cartoon disneyana del 1941, quella di Burton è una favola dark dove gli animali non parlano, ma si fanno capire, con gli sguardi, i barriti, la gestualità. Impossibile non commuoversi agli strazianti pianti del piccolo Dumbo separato dalla madre, o anche solo fissare i suoi espressivi occhi azzurri che interagiscono con gli altri personaggi, tutti attori in carne e ossa, da un impeccabile Danny de Vito nel ruolo del padrone del circo Max Medici, a Colin Farrell, in quello di Holt, ex cavallerizzo e reduce di guerra, da una sensuale Eva Green in quello della trapezista Colette, al "cattivo" senza sconti Michael Keaton.
Torna un tema caro a Burton, quello dei "freak", i diversi.
Dal piccolo Dumbo, che per le sue enormi orecchie viene considerato "un mostro", finché non ci si accorgerà che proprio quelle orecchie sono in grado di farlo volare e diventerà un "oggetto del desiderio" ambito e conteso. C'è poi Holt, che torna dalla guerra senza un braccio e crede di non essere più in grado di cavalcare, e la piccola Milly, ragazzina profonda e sensibile, che a dispetto dei tempi (siamo nel 1919) vuole diventare una scienziata prendendo come modello Marie Curie.
Poi ci sono i personaggi secondari del circo di Max, dall'uomo forzuto dalla pelle scura alla sirena obesa, dal contorsionista all'incantatore di serpenti con la nostalgia per il suo paese natale. Ognuno diverso, perciò unico. L'occhio di Burton si sofferma su chi irride questa diversità, proponendoci scene a volte disturbanti, altre commoventi. Un mondo di contrasti dove il circo, che vorrebbe fare divertire, appare sì grandioso e magico, ma anche crudele ed effimero, con spettatori bulli, antipatici e insensibili e animali costretti a esibirsi contro la loro natura.
Le immagini dai toni vintage e crepuscolari sottolineano infatti la condanna di Burton allo sfruttamento degli animali. Allo spettatore attento non sfuggiranno i particolari, come la telecamera che si sofferma sulla zampa incatenata di mamma Jumbo, oppure sul trucco da clown a cui sono costretti Dumbo, Holt e gli altri circensi, che anziché trasmettere allegria e divertimento, fa trasparire tristezza e costrizione.
Infine, c'è il tema della tentazione del successo e del denaro, a cui cedono sia Max che Colette, per poi tornare sui loro passi quando si accorgeranno che i sentimenti sono più importanti.
Se nella prima parte occorre tenere a portata di mano i fazzoletti, nella seconda ci si prepara all'immancabile lieto fine (si tratta pur sempre di una favola), con la rivincita dei "freak" e l'emblematica distruzione di un mondo fatuo, il fantasmagorico parco di divertimenti Dreamland, che crolla come un castello di carta, bruciato dal fuoco dei buoni sentimenti, della redenzione e della libertà.
Turismo e cultura. Emilia-Romagna terra di cinema: ecco i primi tre itinerari a Bologna, Rimini, Reggio Emilia e Parma nel segno di Pasolini, Fellini e Guareschi. Gli assessori Corsini e Mezzetti presentano il nuovo progetto per promuovere "un territorio a naturale vocazione cinematografica"
In tutto saranno 11 gli itinerari pensati per i 'turisti del cinema'. Un progetto nato dal lavoro congiunto di Regione, Apt Servizi, Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Cineteca di Bologna e Ibc
Bologna - Per Pasolini Bologna ha "l'aria barbaricamente azzurra sul cotto", Rimini per Fellini è un "vuoto aperto sul mare" mentre tra Parma e Reggio, raccontava Guareschi, "succedono cose che non succedono in nessun'altra parte del mondo".
Il cinema, le sue storie e i suoi autori possono svelare un territorio e la sua ricchezza in un modo unico. Da questa consapevolezza e per volontà degli assessori regionali al Turismo, Andrea Corsini, e alla Cultura, Massimo Mezzetti, nascono i primi tre itinerari di cine-turismo per condurre i viaggiatori in luoghi evocativi di set cinematografici o che sono stati importanti per la vita o l'universo creativo di un autore e promuovere l'Emilia-Romagna in un modo nuovo, con gli occhi dei grandi personaggi che qui hanno avuto i natali.
Gli itinerari collegano registi, film e storie a città e paesaggi dell'Emilia-Romagna. Le prime tre proposte, presentate oggi in Regione, riguardano "Le Terre di Don Camillo e Peppone" nel "piccolo mondo" tra Reggio Emilia e Parma, la "Bologna di Pasolini" dove l'autore passò "sette anni, forse i più belli", e "La Rimini di Fellini" in cui "nulla si sa, tutto si immagina".
I percorsi fanno parte di un ampio progetto che ne comprende 11 in tutto, con tante tappe per vivere i luoghi che sono stati oggetto di cinema o hanno favorito la creazione artistica di registi o autori. Il team che vi ha lavorato coinvolge Apt Servizi, Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Cineteca di Bologna e Ibc con il coordinamento della cabina di regia "Turismo-Cultura" della Regione.
"Il cine-turismo è un settore di grande interesse e con enormi potenzialità per l'Emilia-Romagna in termini di marketing territoriale e di attrattività turistica e culturale- spiega l'assessore Corsini-. Per mettere a disposizione di viaggiatori e appassionati la vocazione di questa terra di cineasti abbiamo, da un lato, avviato la promozione di itinerari e pacchetti turistici che hanno nel cinema il proprio filo conduttore, proponendo ai turisti luoghi evocativi unici; dall'altro, abbiamo previsto progetti per incentivare a lungo termine l'attrazione di nuove produzioni cinematografiche. L'obiettivo è quello di proseguire definendo nei prossimi mesi anche altri due itinerari: 'Le terre di Novecento', sulle orme di Bernardo Bertolucci, e 'La Bologna del cinema', tra il cinema di Pupi Avati e il set dell'ispettore Coliandro".
"Nessun'altra regione in Italia può vantare una ricchezza di autori e una centralità nella storia del cinema come l'Emilia-Romagna- afferma l'assessore Mezzetti-. Per le origini che accomunano Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Florestano Vancini, Vittorio Cottafavi, Valerio Zurlini, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Pupi Avati, Gian Vittorio Baldi, Giorgio Diritti e tanti altri, per non parlare di scrittori e sceneggiatori come Cesare Zavattini e Tonino Guerra. Qui c'è un retroterra culturale, geografico e sociale unico che ne ha fatto una regione a naturale vocazione cinematografica".
Tutti gli itinerari del progetto
Gli itinerari saranno disponibili online in italiano e in inglese sul sito emiliaromagnaturismo.it. A ognuno di essi saranno presto uniti altrettanti pacchetti turistici che completeranno l'offerta con proposte culturali ed enogastronomiche più ampie.
Questi i titoli che saranno proposti:
La Bologna di Pier Paolo Pasolini
La Rimini di Federico Fellini
Le Terre di Don Camillo e Peppone
Le Terre di Novecento
La Bologna del Cinema
La Ferrara di Michelangelo Antonioni
Il Piacentino di Marco Bellocchio
La Ravenna del Deserto Rosso e del Grido
Le Terre del Fiume Po
Le Terre di Zavattini
Suggestioni dall'Appennino
Allegato 1: Bologna_Mappa.pdf
Allegato 2: Le-Terre-DonCamillo-Peppone_Mappa.pdf
Allegato 3: Rimini_Mappa.pdf
Il cordoglio del presidente Bonaccini per la scomparsa di Bernardo Bertolucci: "Un emiliano geniale, ha saputo interpretare la sua terra cogliendone l'essenza e ha portato la sua arte nel mondo. Non potremo mai ringraziarlo e onorarlo abbastanza".
26 novembre 2018
Il grande maestro del cinema si è spento oggi all'età di 77 anni. Nato a Parma nel 1941, "ha consacrato l’Emilia-Romagna nel mondo come terra votata alla settima arte”, come dichiarato da Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura.
“La continua ricerca di nuovi orizzonti non ha mai però spezzato il legame con le origini: un rapporto tormentato e creativo, che ha trovato espressione in alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema, persino in titoli impensabili." Inoltre continua - "Aveva iniziato a seguire con interesse l’istituzione di un Fondo per l’Audiovisivo regionale, confidando in una nuova generazione di cineasti che potessero riconsacrare di diritto l’Emilia-Romagna come terra di cinema. Continueremo a lavorare con impegno per fare in modo che sia così". - ha spiegato Massimo Mezzetti.
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha diretto film di successo come Il conformista, Ultimo tango a Parigi, Il tè nel deserto, Novecento e L'ultimo imperatore (ben nove Oscar), far cui miglior regista e migliore sceneggiatura non originale. È l'unico italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anch'egli assegnatario del riconoscimento, era italiano ma naturalizzato statunitense.
Nel 2007 gli fu conferito il Leone d'oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d'oro onoraria al 64º festival di Cannes.
“E’ un lutto gravissimo quello che ci colpisce con la scomparsa di Bernardo Bertolucci. Un lutto per la cultura mondiale, per il mondo dell’arte cinematografica, per l’Italia, per quell’Emilia-Romagna che ha saputo dipingere così magistralmente cogliendone l’essenza”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto ricordare il maestro scomparso.
Cinema. Il mondiale in piazza e Saremo Giovani e bellissimi, film made in Emilia-Romagna, premiati a Venezia 75. L'assessore regionale Massimo Mezzetti: "Grande soddisfazione per la Regione aver sostenuto e collaborato nella realizzazione"
In laguna produzioni sostenute dal Fondo regionale per il cinema e dalle attività di Emilia-Romagna Film Commission
Bologna – Due opere emiliano-romagnole, realizzate con il sostegno e contributo della Regione attraverso Emilia Romagna film Commisssion, conquistano premi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La sezione MigrArti – realizzata in collaborazione con il MiBAC – ha decretato Miglior Film del concorso "Il mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture. Mentre Saremo giovani e bellissimi, opera prima di Letizia Lamartire ha ottenuto il premio speciale di Soundtrack Stars Award, che ha anticipato il verdetto finale dedicato alla migliore colonna sonora tra i film in concorso di questa edizione 2018.
"Non c'è soddisfazione più grande- ha detto l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti- che vedere premiate opere sostenute dalla Regione, realizzate nel nostro territorio o da case di produzione regionali, come "Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire sostenuto da noi e girato a Ferrara e a Comacchio che ha conquistato il premio Soundtrack Stars. Un premio che coniuga cinema e musica, due settori in cui stiamo credendo fortemente da aver approvato due leggi dedicate. Altra grande soddisfazione è giunta questa mattina. La sezione MigrArti ha premiato il corto "Il Mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture, con il casting curato daEmilia-Romagna Film Commission. Risultati che promuovono la strada intrapresa dalla Regione".
I film premiati
"Il mondiale in piazza", girato in Puglia con casting curato da Bologna, celebra con sensibilità e intelligenza l'amore italiano per il calcio e l'attenzione per i diritti dei migranti di seconda generazione. Nell'anno dell'esclusione ai mondiali di calcio della Nazionale italiana, in un paesino di provincia un gruppo di ragazzi decide di superare la delusione e organizzare comunque un campionato parallelo. In questo campionato da piazza ci sono ben due Italie in competizione, di cui una composta da immigrati stranieri che si sentono appieno italiani. MigrArti ha premiato il corto anche con il Premio Patrimonio Culturale 2018, importante riconoscimento proprio nell'anno in cui l'Europa ne celebra il valore culturale e sociale imprescindibile.
L'Emilia-Romagna era in concorso anche con altri 3 corti: La felicità è blu, di Enza Negroni; Dem Dikk Africa di Maria Martinelli; La follia degli altri di Francesco Merini.
"Saremo giovani e bellissimi" è stato realizzato a Ferrara e Comacchio con il supporto di Emilia-Romagna Fil Commission. Il film, unico italiano in concorso nella prestigiosa sezione della Settimana Internazionale della Critica, è stato proiettato in anteprima assoluta al Lido. Lo speciale Soundtrack è stato conferito alle musiche originali di Matteo Buzzanca (Sugar) e anche alla voce di Barbora Bobulova, protagonista del film che ha sorpreso tutti anche come interprete, in particolare della canzone "Tic tac" motivo portante del film, prodotto da Csc Production e da Rai Cinema. Soundtrack Stars Award, prevede nel suo regolamento oltre il riconoscimento finale destinato alla colonna sonora del miglior film in concorso anche Premi speciali e un Omaggio alla carriera.
/CL
I Giardini della Paura: Mercoledì 25 luglio, alle 21.30, la pluripremiata commedia vampiresca "What We Do In The Shadows – Vita da Vampiro". Ad aprire la serata la performance live di One Man Buzz! (One man band from hell).
Parma -
Mercoledì 25 luglio, alle 21.30, nuovo appuntamento con i Giardini della Paura, la rassegna estiva di cinema horror organizzata dall'assessorato alla Cultura ai Giardini di San Paolo.
Ad aprire la serata la performance live di One Man Buzz! una "one man band" da Pisa, chitarra e cassa, dalle sonorità punk blues.
A seguire, il film "What We Do in the Shadows – Vita da vampiro" (Nuova Zelanda 2014, 86') di Jemaine Clement e Taika Waititi, noti in Nuova Zelanda per essere stati membri degli ensemble comici "So You're a Man" e "Flight of the Conchords", autori di un'opera in cui l'ironia e la commedia si fondono perfettamente con l'horror, dando vita ad alcune gag memorabili.
Girato completamente in stile "mockumentary" (finto documentario), "What we do..." è un crescendo di intrattenimento puro, umorismo contagioso e irriverente, ben lontano dall'aura cupa e seria dei tradizionali titoli vampireschi.
Il pretesto narrativo vede una troupe televisiva che segue la vita di Viago, Deacon e Vladislav per la realizzazione di un documentario. L'essere vampiri non impedisce loro di condividere un appartamento in sostanziale armonia, fatta eccezione per piccole rimostranze di routine.
Il film è stato presentato alla trentaduesima edizione del Torino Film Festival 2014 vincendo il premio per la miglior sceneggiatura; è vincitore, inoltre, del premio del pubblico al Trieste Science+Fiction Festival 2015, dedicato al cinema fantastico, e ha riscosso consensi pressoché unanimi.
I Giardini della Paura sono organizzati in collaborazione con Midnight Factory e Nocturno.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
L'ingresso alle proiezioni non è consentito ai minori di 18 anni.
Per informazioni: tel. 0521031035, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.facebook.com/giardinidellapaura
I Giardini della Paura: alla serata sarà presente Sergio Stivaletti, regista del film e famoso creatore di effetti speciali, che incontrerà il pubblico dopo la proiezione.
Parma, 16 luglio 2018.
Mercoledì 18 luglio alle 21.30 - nuovo appuntamento con i Giardini della Paura, la rassegna estiva di cinema horror organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma ai Giardini di San Paolo.
In programma il film Rabbia furiosa – Er Canaro (Italia 2018, 120') di Sergio Stivaletti, regista, sceneggiatore ed effettista, che sarà presente alla serata ed incontrerà il pubblico dopo la proiezione per parlare della sua carriera e del suo ultimo lavoro.
La trama del film
In Rabbia furiosa, il protagonista Fabio (Riccardo De Filippis, fra gli interpreti della fortunata serie Romanzo Criminale) dopo otto mesi esce di galera e tenta di tornare alla normalità riaprendo la sua attività di toelettatore per cani. Ma l'ambigua amicizia con Claudio, un ex pugile, fatta di prepotenze e umiliazioni, lo porterà ad un crescendo di odio e rancore nei suoi confronti. Stivaletti torna dietro la macchina da presa per la sua opera terza da regista e prende spunto (come Garrone per Dogman) da un'efferata vicenda di cronaca nera, seguendo nei dettagli la vera deposizione del "Canaro della Magliana" senza risparmiare le macabre torture inflitte, dall'amputazione delle dita fino al famoso "lavaggio del cervello con lo shampoo per cani" e... 150 litri di sangue sparsi nel finale.
Il regista
Sergio Stivaletti ha firmato alcuni degli esseri più spaventosi mai apparsi sul grande schermo, dal raccapricciante bambino mostro di Phenomena (Dario Argento) alle creature di Demoni (Lamberto Bava) fino agli zombie arborei di Dellamorte Dellamore (Michele Soavi). L'esperto di trucco ed effetti speciali è una figura eclettica che sul set ha ricoperto tanti ruoli diversi per approdare alla regia nel 1997 ereditando un progetto di Lucio Fulci, M.D.C. - Maschera di cera. Ispirato da Tom Savini e da Rick Baker, il nome di Stivaletti è legato alla grande stagione dell'horror degli anni '80 - '90 ed agli effetti artigianali, ma l'artista è anche pioniere della computer graphics e delle innovazioni tecnologiche, primo ad usare la CGI in Italia ne La sindrome di Stendhal.
I Giardini della Paura sono organizzati in collaborazione con Midnight Factory e Nocturno.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
L'ingresso alle proiezioni non è consentito ai minori di 18 anni.
Per informazioni: tel. 0521031035, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Il primo appuntamento della rassegna, I Giardini della Paura 2018 rinviato a causa del maltempo, sarà recuperato venerdì 13 luglio presso i Giardini di San Paolo, con il fumettista Leo Ortolani e il film Carrie - Lo sguardo di Satana.
Parma -
Il primo appuntamento della rassegna I Giardini della Paura 2018, previsto per mercoledì 11 luglio presso i Giardini di San Paolo e rinviato a causa del maltempo, sarà recuperato venerdì 13 luglio con le stesse modalità. Alle 21.30 sarà proiettato il film Carrie - Lo sguardo di Satana, il primo romanzo di Stephen King ad essere adattato per il grande schermo, un classico intramontabile ora proposto nella nuova versione restaurata in alta definizione. A seguire Cinemah presenta: Mo Carrie, veh!, incontro con Leo Ortolani. Il celebre fumettista autore di Ratman commenterà il film leggendo dal vivo le sue mitiche strips.
13 LUGLIO VENERDÌ – "GIARDINI RESÈRVE"
CARRIE – LO SGUARDO DI SATANA di Brian De Palma (USA 1976, 98')
Al termine: LEO ORTOLANI
CineMAH presenta: MO CARRIE, VEH!
Dalle 21 NIGHTMARE CONSOLLE con DJ GAIDO
CARRIE – LO SGUARDO DI SATANA di Brian De Palma (USA 1976, 98')
Carrie White è una ragazza timida che frequenta l'ultimo anno delle superiori: ha difficoltà a fare amicizia poiché ha vissuto tutta la sua giovinezza segregata in casa dalla madre, fanatica religiosa.
Uno scherzo beffardo al ballo scolastico scatena la terribile vendetta di Carrie, che nel suo passaggio all'adolescenza ha acquisito poteri paranormali...
Il primo romanzo di Stephen King (1947) incontra lo sguardo di Brian De Palma (1940) che lo traspone sul grande schermo creando un capolavoro di tensione, con un finale shock che per anni è stato un modello per generazioni di cineasti.
Per il suo provino, Sissy Spacek si è strofinata i capelli con la vaselina. Ha poi indossato un abito alla marinara che la madre le aveva cucito quando era in seconda media. Nel cast anche uno sconosciuto John Travolta.
Al termine: LEO ORTOLANI CineMAH presenta: MO CARRIE, VEH!
Leo Ortolani, spettatore dal 1967, commentatore compulsivo di film dal 1973, recensore a fumetti dal 2012. Nate sul blog COME NON DETTO, le recensioni a fumetti di CineMAH (dove quel "MAH!?" lascia intendere la perplessità dello spettatore di fronte a certe produzioni) spaziano su ogni genere della cinematografia mondiale. Alle avventure sullo schermo si intrecciano le storie dello spettatore Leo Ortolani che, proprio per avere una vita da marito, padre e fumettista, vive in maniera diversa la visione di ogni film che gli si presenta davanti agli occhi. Invocate dagli utenti del blog, come oggetto di giustizia, le recensioni di CineMAH sono lette puntualmente da centinaia di migliaia di persone. Le recensioni dei primi quattro anni sono state raccolte nel libro IL BUIO IN SALA (2016, BAO PUBLISHING).
Leo è noto anche per il personaggio a fumetti RAT-MAN, la cui serie è terminata dopo vent'anni, nel settembre del 2017.
Tornano "I Giardini della Paura", appuntamento imprescindibile con quanto di meglio il cinema dell'orrore di ieri e di oggi ha da offrire.
Arrivata alla XIX edizione la manifestazione più originale e stimolante del panorama horror italiano, organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Parma, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, non smette di stupire.
Tante le novità che quest'anno la rassegna porterà ai Giardini di San Paolo, ogni mercoledì, dall'11 luglio al 22 agosto, con un ricco programma che comprende 11 film, di cui due anteprime italiane assolute, tre incontri, un concerto live e due dj set.
In occasione del primo appuntamento della rassegna, mercoledì 11 luglio, il fumettista Leo Ortolani recensirà, con alcune delle sue dissacranti tavole, l'intramontabile film "Carrie - lo sguardo di Satana" di Brian De Palma, proiettato nella versione restaurata in alta definizione.
Tra gli ospiti, due registi che hanno fatto grande il nostro cinema della paura che oggi viene celebrato in tutto il mondo: mercoledì 18 luglio il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti, autore degli incubi più raccapriccianti dei film di Dario Argento, presenterà la sua nuova fatica da regista: "Rabbia furiosa", ispirata alle gesta del "canaro di Roma", che mostrerà tutto quello che Matteo Garrone non ha avuto il coraggio di far vedere in "Dogman".
Mercoledì 8 agosto sarà la volta di un vero mito del cinema giallo italiano: Sergio Martino, che introdurrà la versione restaurata in HD del classico "Lo strano vizio della signora Wardh" con la divina Edwige Fenech.
Ad aprire la serata del 25 luglio sarà la performance live della one man band from hell "One Man Buzz!".
Anche quest'anno prosegue la partnership con Midnight Factory, l'etichetta indipendente specializzata nel cinema horror, con numerose proposte: dalla pluripremiata commedia vampiresca "What We Do in The Shadow", al thriller mozzafiato "Donwrange" di Ryūhei Kitamura, in anteprima esclusiva per l'Italia, passando per i nazi-zombi di "Dead Snow" a ferragosto e, a chiudere la rassegna con una doppia proiezione, gli assassini seriali di "Lake Bodom" insieme alla sposa fantasma di "The Bride" (dalla Russia un'altra anteprima esclusiva).
Infine, in parallelo alla rassegna dei Giardini di San Paolo, il Cinema Edison propone anche quest'anno una programmazione horror con tre titoli molto ambiti, tre perle d'autore della stagione appena passata: "A quiet place", "La battaglia dei demoni" e "It comes at night".
Grazie alla consulenza artistica di Manlio Gomarasca, direttore della rivista Nocturno, l'esperienza dei Giardini della Paura non terminerà con questa kermesse estiva ma l'appuntamento si duplicherà anche quest'inverno con nuove sorprese e ospiti di culto.
Le proiezioni si terranno ai Giardini di San Paolo ogni mercoledì alle 21.30 a partire dall'11 luglio e sino al 22 di agosto. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
L'ingresso alle proiezioni non è consentito ai minori di 18 anni.
PROGRAMMA COMPLETO
11 luglio – "Giardini resèrve"
Carrie – Lo Sguardo di Satana di Brian De Palma (USA 1976, 98')
Al termine: Leo Ortolani
CineMAH presenta: Mo Carrie, Veh!
Dalle 21 Nightmare Consolle con dj Gaido
18 luglio
Rabbia Furiosa – Er Canaro di Sergio Stivaletti (Italia 2018, 120')
Sarà presente il regista, sceneggiatore ed effettista Sergio Stivaletti
25 luglio
h 21.30: One Man Buzz! one man band from hell
What We Do In The Shadows (–Vita Da Vampiro) di T. Waititi e J. Clement (Nuova Zelanda 2014, 86')
1° agosto
Downrange Ryûhei Kitamura (USA 2017, 90') Anteprima italiana assoluta
8 agosto
Lo Strano Vizio della Signora Wardh di Sergio Martino (Italia, Spagna 1971, 98')
Sarà presente il regista Sergio Martino
15 agosto "Ferragore"
Dead Snow di Tommy Wirkola (Norvegia 2009, 90')
22 agosto – Double Feature Night
Lake Bodom di Taneli Mustonen (Finlandia, Estonia 2016, 85')
a seguire
The Bride di Svyatoslav Podgayevskiy (Nevesta, Russia 2017, 93') Anteprima italiana assoluta
I Giardini della Paura all'Arena estiva del Cinema EDISON - Arena estiva – Inizio proiezioni ore 21.30
Martedì 17 luglio
A Quiet Place – Un Posto Tranquillo di John Krasinski (USA 2018, 90')
Martedì 24 luglio
La Battaglia dei Demoni di Kōji Shiraishi (Sadako VS Kayako, Giappone 2016, 98')
Martedì 31 luglio
It Comes at Night di Trey Edward Shults (USA 2017, 97)
Dalle 21 Nightmare Consolle con DJ Gaido
Per informazioni: Tel. 0521031035
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MUTIFLIX 100 ANNI DI SERIAL - AL CINEMA RITROVATO LE 15 PUNTATE DI WOLVES OF KULTUR, SERIE AMERICANA DEL 1918 DI SPIONAGGIO BELLICO INDUSTRIALE DA VEDERE IN UN VERA SALA CINEMATOGRAFICA D'INIZIO NOVECENTO.
Un secolo di serial. Le serie cinematografiche non fanno impazzire il mondo solo ai giorni nostri. Sono sempre state la passione del pubblico. Ma con una (ovvia) differenza, rispetto a oggi: si vedevano al cinema.
La Cineteca di Bologna – per la 32ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, in programma dal 23 giugno al 1° luglio – offre l'esperienza di un viaggio unico nel tempo e nello spazio, per vivere le serie cinematografiche esattamente come un secolo fa, nel 1918.
Tutti i giorni, alle 9 di mattina e alle 7 di sera, andranno sullo schermo i 15 episodi di Wolves of Kultur, avvincente serie americana del 1918: una storia di spionaggio bellico industriale, realizzata proprio sul finire della Prima guerra mondiale. Un intreccio di omicidi, inseguimenti e vendette, alla ricerca dei piani ingegneristici per la costruzione di un siluro radio-comandato.
E un trionfo di cliff-hangers, ovvero di finali sospesi, che costringevano lo spettatore a vedere la puntata successiva. Esattamente come oggi. Solo che un secolo fa, per vederla, bisognava andare al cinema. E così dovranno fare gli spettatori del Cinema Ritrovato.
E che cinema! Per l'occasione, infatti, la Cineteca di Bologna apre temporaneamente il Modernissimo, splendido edificio d'inizio Novecento, oggi ancora un cantiere – in attesa della riapertura prevista nel 2019 – che lascia trasparire la struttura liberty e aumentare ancor più per lo spettatore l'esperienza di un viaggio nel tempo.
Mutiflix: così la Cineteca di Bologna ha battezzato l'esperienza di vivere le proiezioni della serie Wolves of Kultur al Modernissimo, durante Il Cinema Ritrovato, è sostenuta da UniCredit.
La serie Pathé del 1918 Wolves of Kultur è la storia di Alice Grayson, una giovane e patriottica lady, nipote di un inventore che ha progettato un siluro radiocomandato. Un giorno trova lo zio assassinato e i progetti segreti rubati. Alice giura vendetta e si mette alla caccia dei responsabili, membri della gang "Wolves of Kultur", incrociando un altro agente segreto in incognito, Roger Barclay, anche lui sulle tracce degli stessi nemici. Leah Baird, di solito arruolata in ruoli di vamp, esce dalla sua veste abituale per interpretare la ricca avventuriera improvvisata agente segreta. La affianca Sheldon Lewis, anche lui sovente interprete di ruoli antagonisti, qui nei panni del misterioso Roger Barclay.
Quasi un secolo prima del boom della serialità televisiva, i serial d'avventura e di mistero dell'era del muto, come The Perils of Pauline e The Exploits of Elaine, tenevano già gli spettatori incollati allo schermo cinematografico. Oggi diremmo che Wolves of Kultur intreccia spy story e action thriller, tra inseguimenti mozzafiato e l'utilizzo originario del cliffhanger, espediente di suspence di fine episodio tutt'ora ampiamente utilizzato in ogni narrazione seriale che si rispetti. Ma Wolves of Kultur è un caso sfortunato. Joseph A. Golden – che ha già lavorato più volte con un'altra serial queen, Pearl White – realizza 15 episodi, che vengono proiettati a partire dal 13 ottobre 1918: la serie è esplicitamente anti-tedesca, ma la guerra finisce di lì a poco, e gli spettatori perdono interesse nei prodotti di propaganda. Il quindicesimo episodio viene proiettato il 19 gennaio 1919, poi Wolves of Kultur sparisce nel nulla per quasi un secolo.
Cento anni dopo riportiamo Wolves of Kultur nel suo luogo deputato, la sala cinematografica, nella cornice d'eccezione del Cinema Modernissimo.
"Eccoci dunque a presentare la nostra nuova avventurosa sezione", racconta il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. "Dovrete cercarla al Modernissimo, un luogo sospeso, tra quello che non è più e quello che non è ancora. Le sale cinematografiche stanno diventando un luogo che interessa sempre meno i grandi gruppi globali, che vogliono tutto possedere. Netflix ha il suo prodotto di punta nelle serie TV. Quindi noi, che crediamo nel futuro della sala, a patto che sia bellissima e programmata in maniera sorprendente, vi proponiamo per otto giorni una discesa nell'utopia, il Mutiflix, dove potrete vedere una serie cinematografica in 15 episodi, naturalmente del 1918. Si intitola Wolves of Kultur. Se il titolo non vi convince ma amate le serie televisive, sarete felici di sapere che il cliffhanger, prima di questo film, non era mai stato cosi mozzafiato.... i serial d'inizio Novecento sono stati fondamentali nel contribuire a creare il cinema di avventura.
Negli anni della Prima guerra mondiale, si sviluppa la moda dei serial. Molti avevano per protagoniste delle donne, anche perché le donne rappresentavano naturalmente la maggior parte del pubblico dell'epoca. In momenti di grande paura, un appuntamento fisso, nel quale ritrovare le proprie eroine e i propri eroi, dava una straordinaria certezza".
"Nel bel mezzo del cantiere del Cinema Modernissimo, centrale di future possibilità, una confortante visione si è impadronita di me", racconta Mariann Lewisnky, una delle direttrici del Cinema Ritrovato. "Questo è il posto per un programma di proporzioni megalitiche. Questo sarebbe il paradiso per i fan di Netflix, che accorrerebbero in massa per assistere a un flusso ininterrotto di serial di cent'anni fa: ore e ore di Mutiflix (questo il titolo che abbiamo scherzosamente immaginato per i serial dell'epoca muta), senza limiti, senza forbici, uncut, più ce n'è meglio è".
MUTIFLIX
100 anni di serial
Dal 23 al 30 giugno
Tutti i giorni alle ore 9 e alle ore 19
Cinema Modernissimo
WOLVES OF KULTUR
(USA/1918)
15 episodi
Il Cinema Ritrovato
XXXII edizione
Bologna, 23 giugno – 1° luglio
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www.cinetecadibologna.it