Macron e Merkel in preda a deliri collettivi di onnipotenza, e mentre uno è sotto assedio dai Gilet Gialli e l'altra è prossima alla pensione, e a soli 4 mesi dalle elezioni europee, firmano un accordo bilaterale dai contenuti pericolosissimi per la stabilità dell'UE. Un chiarissimo attacco all'Italia che non dovrà rimanere inascoltato come già accadde troppe volte in passato recente, come gli sconfinamenti di Bardonecchia ad esempio e non solo.
di Lamberto Colla Parma 27 gennaio 2019 -
Ben più di un atto ostile nei confronti dell'Italia e dell'Europa stessa. L'accordo bilaterale tra Parigi e Berlino, sottoscritto a Aquisgrana lo scorso 22 gennaio, può quasi considerarsi una dichiarazione di guerra. Dell'arroganza franco-tedesca avevamo già notizie da tempo e che il confine di Bardonecchia per i transalpini non fosse un problema già lo avevamo recepito e fatto finta di non vedere per lungo tempo per non inasprire i rapporti già tesi tra Roma e Parigi, ma ora sono stati superati tutti gli ostacoli etici e di convivenza comune.
Un patto tra due nazioni appartenenti alla medesima federazione che, oltre a privilegiare scambi commerciali, cosa già deplorevole, si impegnano a creare un esercito franco-tedesco allo scopo di una "difesa reciproca con tutti i mezzi" è veramente una cosa pazzesca.
Nel momento più critico della storia dell'Unione Europea, invece di preoccuparsi di moderare i toni e proporre un progetto di riallineamento collettivo, viene creato un blocco militare omogeneo nel centro del continente.
Una sfida che non potrà restare inascoltata e porterà conseguenze molto pericolose, anche in ambito di politica extra europea, con la pretesa della Germania di essere inclusa, con l'ausilio di Macron, nel Consiglio di Sicurezza permanente dell'ONU (non concesso alle Nazioni che persero la seconda guerra mondiale) con diritto quindi di "veto".
Le conseguenze di un siffatto accordo per l'Italia sono state immediate.
Guarda caso è scoppiato nuovamente il caso Fincantieri - STX. Nove mesi dopo la firma, l'accordo è tornato in discussione. Comprensibile che possa essere un ostacolo alla collaborazione militare franco tedesca posto che gli ex cantieri STX appartengono a quell'industria bellica che oggi dovrebbe essere sotto il controllo esclusivo di Parigi e Berlino.
Un altro segnale che nel mirino della nuova alleanza, sostenuta dai vetero euroinomani di Bruxelles (presenti al rito di Aquisgrana) ormai prossimi a fare armi e bagagli e tornarsene ai loro villaggi, c'è proprio l'Italia.
Insomma i francesi non sono poi così limpidi nelle loro operazioni, sono invece irreprensibili quando devono chiedere agli altri la corretta applicazione delle regole. Da Moscovici ministro delle finanze gran splafonatore, a Bollorè, il patron di Vivendi che ha tentato una scalata a Mediaset fuori da ogni accordo già sottoscritto, per arrivare appunto al caso dei cantieri navali STX.
... e dell'intervento armato in Libia in compagnia degli inglesi senza il consenso dell'ONU, arrivato poi a cose fatte, cosa ne diciamo?
Diciamo che siamo stufi di questi meschini e "balordi" Uemanoidi.
Costoro che ne fanno più di Bertoldo e poi accusano di razzismo, fascismo e incitazione all'odio i nostri rappresentanti di Governo proprio mentre loro stanno sottoscrivendo un trattato militare bilaterale, grave dal punto di vista formale e gravissimo dal punto di vista politico per una tenuta della tanto decantata Europa. Sì, quell'Europa che è brava con "loro" e rigida con gli altri di turno.
Dal punto di vista formale quindi possiamo gentilmente chiamarla una bella porcata. Da un lato del tavolo di Aquisgrana troviamo un presidente alle prese con gravi problemi di tenuta sociale, assediato dai Gilet Gialli e seduto su una bomba terroristica incalcolabile e dall'altra una Cancelliera pensionanda e già sostituita da AKK, Annegret Kramp-Karrenbauer, alla guida del CDU lo scorso 8 dicembre.
Dal punto di vista politico invece è di una pericolosità inimmaginabile soprattutto alla vigilia della Brexit e alle prese con tensioni geopolitiche internazionali che non dovrebbero confrontarsi con una Europa debole, come invece è e sempre di più!
Alla fine dell'opera toccherà proprio ai "populisti" salvare l'Europa da questa massa di irresponsabili della politica e veri e propri guerrafondai dalla testa ai piedi.
Consigliamo l'ascolto del commento di Nicola Porro: https://www.youtube.com/watch?v=JqKWvlqYqFo.
(Immagini: frame di Askanews - video: http://webcache1.fss.tiscali.com:8080/tmnews/20190122_video_14302438.mp4 )
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