Sono state più di trenta le piazze dell'Emilia-Romagna dove questa mattina il MoVimento 5 Stelle ha dato vita ai banchetti per sostenere il Sì al referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari che si svolgerà nelle giornate del 20 e 21 settembre prossimi.
Si consuma l'informazione in modo bulimico senza opporre una benché minima e ponderata critica , in senso letterario del termine (vedi nota in calce). Stiamo evolvendo verso l'annullamento dell'intelligenza a danno della stessa umanità. Un esempio per tutti, ma ce ne sarebbero a decine da offrire, il caso del glifosate.
Come appaiono lontani i tempi della trasparenza sopra tutto e della democrazia diretta come unica via democratica di consultazione prodromica a ogni decisione del movimento grillino. In attesa della pioggia di soldi promessa è sempre valido il motto: “chi fa per sé fa per tre”... ma si dovrà guadagnare per dieci per alimentare il mostro ferito.
Dichiarazione di Simone Benini, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, sulle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del MoVimento 5 Stelle.
"Luigi ha fatto una scelta di testa e cuore come ha sempre fatto, mettendo i cittadini davanti a se stesso. Lo aveva già fatto nel 2018, quando dopo che il Movimento 5 Stelle aveva trionfato nelle urne, rinunciò a fare il Presidente del Consiglio rifiutandosi di incontrare Berlusconi.
Lo ha fatto questa estate non cedendo alle lusinghe di Salvini dopo che il segretario leghista aveva fatto cadere il governo Conte 1. Non si è mai tirato indietro. Neanche in Emilia-Romagna, dove ci ha sostenuto con forza con iniziative pubbliche. La sua è una scelta di testa e cuore, per il bene del Movimento 5 Stelle e dell’Italia, visto il ruolo che ricopre, che lo impegna a livello internazionale fuori dall’Italia molto spesso.
Condivido anche il pensiero di Luigi, che è il pensiero della stragrande maggioranza di cittadini, iscritti, attivisti, consiglieri comunali ed eletti del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna. Dopo centinaia di banchetti nelle piazze e mercati in questa bellissima campagna elettorale, lo posso confermare.
Il Movimento 5 Stelle è forza politica e culturale indipendente e alternativa alle lobby liberiste ed alle ideologie di destra e sinistra. E tale deve rimanere. Una forza indipendente, sempre in grado di mettere al centro dell’azione politica progetti e raggiungere gli obiettivi di cui per anni si è solo parlato. Sia al governo che all’opposizione, con chiunque. Le 40 leggi approvate in un anno e mezzo parlano chiaro. Prima i temi, prima le idee del futuro.
Grazie Luigi. Avanti MoVimento 5 Stelle!"
“In Italia si parla di 90.000 morti l'anno a causa dello smog e l'Emilia Romagna è una delle zone più inquinate. Gli sforamenti sono continui, l'emergenza è drammatica. Serve un piano per la riconversione totale delle imprese inquinanti e per la mobilità elettrica”: così Simone Benini, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Emilia Romagna, di fronte alla situazione emergenziale dell'aria nella nostra regione. “L'impegno del M5S va nella direzione di rendere l'Emilia Romagna la regione più green d'Italia. Lo dobbiamo ai nostri bambini”.
“Subito dunque un piano straordinario decennale d’investimenti per la transizione che coinvolga Regione, Stato ed Europa e subito uno stop deciso all'austerità sugli investimenti ambientali. Dobbiamo pianificare l'uscita dalle fonti fossili in un tempo massimo di quindici anni, raggiungendo la ottimale efficienza energetica e privilegiando le energie rinnovabili. l' 8 gennaio, sono stato appunto anche a incontrare il presidente del Centro per le Comunità Solari a Medicina (BO). Occorre anche, e noi siamo pronti ad avviarlo, un piano regionale di incentivi alle auto elettriche e per la mobilità ciclabile in area urbana. Siamo in piena emergenza climatica e sanitaria da inquinamento. Cosa aspettiamo? Se si perde tempo ci si gioca il futuro”.
Scandalo Bio-on, Bertani (M5S): “possibili ripercussioni sull’attività della Sebiplast. Regione fermi impianto chimico a parma”
Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, chiede lo stop alla procedura della valutazione di impatto ambientale per la struttura della Sebiplast, azienda collegata alla star-up bolognese travolta da un’inchiesta giudiziaria, che dovrebbe sorgere a Sissa-Trecasali.
“Lo scandalo Bio-on pone seri interrogativi anche riguardo alla realizzazione del sito produttivo nell’area dell’ex zuccherificio di Sissa-Trecasali realizzato dalla Sebiplast posseduta al 50% proprio dall’azienda oggi al centro di questo scandalo giudiziario”. È quanto sostiene Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in un’interrogazione presentata in Regione e che prende spunto dall’inchiesta che ha portato all’arresto dei vertici della start-up bolognese Bio-on specializzata nella realizzazione di bioplastiche, per chiedere lo stop al progetto che vede la realizzazione di un sito industriale a Sissa-Trecasali, comune della provincia di Parma, nell’area dell’ex zuccherificio e che vede come proponente una società legata proprio alla Bio-on, la Sebiplast. “Per la realizzazione di questo impianto la Sebiplast ha partecipato a un bando regionale per la concessione di un contributo – spiega Andrea Bertani – Finanziamento che, ovviamente, era ed è legato all’individuazione e al mantenimento di precisi impegni occupazionali. Lo scandalo che però sta travolgendo la Bio-on rischia di avere delle pesanti ripercussioni anche sull’attività della Sebiplast. Dato che il territorio della bassa parmense ha manifestato consistenti preoccupazioni rispetto alla reale natura dell’iniziativa, che rischia di installare un vero e proprio polo chimico industriale in un’area con una vocazione agroalimentare e connotata anche da fragilità idraulica e dall’esposizione a possibili alluvioni, quello che chiediamo alla Regione è di decidere lo stop al procedimento di valutazione di impatto ambientale e quindi pensare per quell’area un nuovo futuro” conclude il capogruppo regionale M5S.
Slot machine condonate, Bertani (m5s): "per Corsini prevalgono gli interessi economici sulla tutela della salute. La regione si è arresa alle lobby dell'azzardo"
Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, replica alle parole dell'assessore al turismo e commercio sul caso dello slittamento al 2022 del divieto per i bar di tenere accese le slot vicino a scuole e ospedali.
"L'assessore Corsini, per difendere l'indifendibile, si arrampica sugli specchi dovendo però alla fine ammettere la realtà dei fatti: ovvero che i divieti di tenere accese le slot per bar e tabaccherie slittano al 2022. Il tutto per una precisa volontà politica della giunta regionale che ha deciso di interpretare arbitrariamente la norma sui 'concessionari' nel modo diametralmente opposto a quanto fatto per esempio dalla Lombardia. Una scelta, lo ribadiamo tutta politica, che di fatto stravolge una legge pensata per tutelare la salute dei cittadini". È questa la replica di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al colpo di spugna attuato in gran segreto dalla giunta sulle norme che vietano le slot machine all'interno di esercizi commerciali vicini a scuole, ospedali e parchi pubblici.
"L'interpretazione a favore delle lobby dell'azzardo, guarda caso, è comparsa all'interno delle FAQ sulla pagina web dedicata all'argomento molto tempo dopo la sua approvazione ed entrata in vigore – aggiunge Andrea Bertani – A dimostrarlo c'è il fatto che a gennaio di quest'anno la stessa pagina web non conteneva nessuna spiegazione riguardo all'interpretazione della norma sui concessionari. Se, come dice Corsini, l'interpretazione è sempre stata quella che rimandava tutto al 2022 perché specificarlo solo dopo il nostro interessamento al caso? Cos'è cambiato nel frattempo?".
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle sottolinea poi un altro paradosso della vicenda, ovvero come ci possa essere una diversa interpretazione della stessa norma da parte di un'altra Regione. "L'assessore Corsini dovrebbe anche spiegare il perché la Lombardia, già da due anni, si è mossa nel verso opposto a quanto sta facendo l'Emilia-Romagna, pur avendo sul punto lo stesso e identico testo di legge – aggiunge Bertani - A nostro avviso l'unica spiegazione possibile è che da un lato c'è chi sta cercando di tutelare la salute pubblica mentre dall'altro, Bonaccini e i suoi assessori, cercano in tutti i modi di preservare le lobby dell'azzardo. Emblematico in questo senso è che ad esporsi su tutta questa vicenda sia stato l'assessore Corsini, che ha la delega al turismo e al commercio, nell'assoluto silenzio sia dell'assessore alla sanità Sergio Venturi che di quello alla legalità Massimo Mezzetti, i due membri della giunta che invece avrebbero dovuto avere voce in capitolo su un caso che riguarda prima di tutto la tutela della salute pubblica e visto che questa parte della legge fu introdotta proprio con la legge sulla legalità. Corsini cerchi di difendere l'indifendibile è dimostrato dal fatto che nel suo comunicato stampa tiri in ballo addirittura l'Agenzia del Demanio come titolare dell'interpretazione corretta della norma sulle concessioni. Segnale evidente, questo, che l'assessore forse non sa nemmeno di che cosa si sta parlando visto che con i chioschi sulle spiagge la lotta al gioco d'azzardo non c'entra veramente nulla" conclude Andrea Bertani.
In allegato anche l'immagine che dimostra come la pagina web regionale dedicata alla legge contro l'azzardo patologico a gennaio 2018 (https://web.archive.org/web/20180125084430/https:/salute.regione.emilia-romagna.it/dipendenze-patologiche/sale-da-gioco/subentri-e-contratti ) non conteneva l'interpretazione sui "concessionari di rete" presente invece oggi a questo link: https://salute.regione.emilia-romagna.it/dipendenze-patologiche/sale-da-gioco/subentri-e-contratti
Vertenza Ferrarini. Prosegue il cammino verso il piano industriale per il salvare e rilanciare il gruppo. All'incontro a Roma presenti anche due deputati reggiani del M5S. Una nuova "tegola" da Veneto Banca".
L'incontro al Ministero dello Sviluppo economico per aggiornamenti, da parte della proprietà, sulla situazione dopo il deposito della domanda di concordato presentata lo scorso 23 luglio. Il sottosegretario della Regione Manghi: "Auspichiamo che la soluzione a cui la proprietà sta lavorando garantisca l'occupazione e la migliore prospettiva per un'eccellenza alimentare del nostro territorio"
Roma 24 ottobre 2018 - Prosegue il cammino verso un nuovo piano industriale del Gruppo Ferrarini, che deve essere presentato entro il 23 dicembre prossimo: in corso contatti per l'ingresso nella compagine socialedi diversi soggetti, sia industriali che finanziari, in grado di assicurare prospettive produttive e occupazionali. E' quanto emerso oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico, a Roma, al tavolo per la crisi della storica azienda reggiana dell'agroalimentare, che conta 800 dipendenti e sedi in diverse località emiliane e lombarde.
La Regione era presente con il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, per conoscere sviluppi e aggiornamenti da parte della proprietà, dopo il deposito della domanda di concordato presentata lo scorso 23 luglio. All'incontro anche rappresentanti dell'azienda, con la presidente Lisa Ferrarini, i due commissari nominati dal Tribunale di Reggio Emilia per i concordati Ferrarini e Vismara, Cgil Cisl e Uil nazionali e territoriali.
"La proposta di piano concordatario, o perlomeno le linee guida principali, vengano presentate al tavolo istituzionale con un utile anticipo temporale rispetto alla scadenza del 23 dicembre. Ci aspettiamo di essere riconvocati a breve dal Ministero per conoscerne i dettagli. Ciò rappresenta- ha dichiarato il sottosegretario Manghi al termine dell'incontro- un elemento positivo. Questo alla luce delle caratteristiche produttive e di pianificazione delle lavorazioni dei prodotti, che necessitano investimenti e scelte strategiche che non possono essere rimandate se l'obiettivo è salvaguardare la capacità produttiva e occupazionale dei diversi siti del Gruppo Ferrarini. Auspico che la soluzione a cui la proprietà sta lavorando possa garantire la migliore prospettiva occupazionale e la piena tutela di un'eccellenza alimentare del nostro territorio".
Dopo le evidenti difficoltà riscontate nei mesi estivi, oggi lo stabilimento reggiano che lavora principalmente prosciutto cotto sta tornando ai livelli di piena produzione, mentre nel parmense il sito dedicato alla lavorazione del prosciutto crudo si sta riprendendo lentamente ma resta ancora lontano dalla piena potenzialità produttiva. Stessa situazione per lo stabilimento lombardo di Vismara, dedicato agli affettati, che sta riprendendo le produzioni. Contestualmente è in corso il recupero dei clienti e dei fornitori dopo le interruzioni delle consegne estive, mentre permane una oggettiva difficoltà per le limitate disponibilità delle linee di credito. La fotografia della situazione aziendale è stata confermata dai commissari giudiziari Bartoli e Cadoppi, che hanno ribadito anche come la proprietà stia agendo in modo coerente con gli obiettivi del piano.
All'incontro al MISE erano presenti anche i deputati reggiani Davide Zanichelli e Maria Edera Spadoni del M5S che hanno ribadito come siano prioritarie la tutela dei lavoratori e "che il gruppo rimanga in mani italiane".
"Crisi Ferrarini, al primo punto lavoratori e che il gruppo rimanga in mani italiane", afferma il deputato pentastellato Davide Zanichelli che questa mattina ha partecipato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, riguardante la crisi del Gruppo Ferrarini in una nota firmata insieme alla Vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni. "Proprio ieri, martedì 23 ottobre, era stata fatta una riunione per fare il punto sugli insediamenti produttivi dell'azienda reggiana che ha consentito di avere ben chiara e definita la situazione del gruppo. Nel corso della discussione si è affermato, infatti, non solo che la produzione si sta gradualmente riprendendo, per riuscire ad evadere gli ordini ricevuti, ma è stato fissato il termine per il piano di concordato per il 23 dicembre. Ciò non ha escluso che la definizione di tale piano possa essere anticipata, così come s'è raccomandato dal Ministero, che ha fatto chiaramente intendere come il rispetto delle tempistiche sia fondamentale per assicurare risultati concreti", continuano Zanichelli e Spadoni. "La nostra presenza all'incontro di stamattina è per dare un concreto sostegno ai lavoratori che sono giustamente preoccupati dell'azienda e della realtà occupazionale che va preservata. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha espressamente auspicato che la proprietà dell'azienda rimanga italiana, così come anche gli stabilimenti già in uso. La partnership economico/finanziaria italiana garantirebbe così il giusto interesse e valore delle eccellenze agro-alimentari territoriali. Per questo daremo il nostro sostegno affinché venga tutelata non solo l'italianità del marchio Ferrarini, ma vengano tutelati in primis i lavoratori che lavorano e danno energia a questa azienda", concludono Zanichelli e Spadoni.
Infine, è da rilevare come ad aggravare ulteriormente la situazione e' subentrata anche la crisi di Veneto Banca, di cui il gruppo possiede un cospicuo numero di azioni (intorno ai 15 milioni), che erano stati posti a garanzia dei prestiti accordati.
Dell'Orco annuncia emendamenti in legge di Bilancio e Sassi prepara risoluzione in Regione Emilia-Romagna
"Smog e pessima qualità dell'aria in Pianura Padana, è ora di correre ai ripari". Lo dichiarano i pentastellati Michele Dell'Orco, deputato modenese, e Gianluca Sassi, consigliere regionale dell'Emilia Romagna, che annunciano che il Movimento 5 Stelle sta conducendo una forte campagna nei confronti del Governo e delle Regioni interessate, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, affinchè si predispongano misure per fronteggiare l'inquinamento atmosferico in primis ma anche quello dei suoli e delle falde acquifere della Pianura Padana.
Spiegano i Cinquestelle: "La qualità dell'aria del nostro Paese costituisce un urgente problema sanitario, ma anche un grave problema sociale ed economico; secondo OMS e OCSE gli oltre 90 mila decessi prematuri annui causati della pessima qualità dell'aria ci costano 88,5 miliardi di euro ogni anno, quasi il 5% del PIL. Abbiamo tre procedure di infrazione comunitarie in corso che coinvolgono tutte le Regioni della pianura Padana compresa l'Emilia Romagna perchè presentano livelli di inquinamento superiori alle soglie fissate".
In Regione – annuncia Sassi- ho depositato una risoluzione per impegnare il Presidente Bonaccini ad attivarsi con una serie di misure, a partire dalla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza che significherebbe l'intenzione di affrontare seriamente il problema, con risorse e tempi certi per una bonifica dell'area e per la realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio, tra cui una moratoria degli impianti più inquinanti, nonché una seria pianificazione ecologica, ai fini della reale tutela della salute pubblica".
"In Parlamento –aggiunge il deputato Dell'Orco- il Movimento 5 Stelle, presenterà un pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio per affrontare sin da subito l'emergenza smog in Pianura Padana. Proporremo misure per investire nelle energie rinnovabili, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano. Le soluzioni tampone come il blocco delle auto e le domeniche ecologiche non bastano più, c'è bisogno di un'azione coordinata tra Governo, Regioni e Comuni che interessi il trasporto, gli impianti industriale ma che arrivi a coinvolgere anche le azioni e le abitudini quotidiane dei cittadini perché la salute di noi tutti non può più essere considerata un aspetto secondario delle programmazioni politiche".
29 novembre 2017
Michele Dell'Orco
Cittadino Deputato
Movimento 5 Stelle