Consorzio Parmigiano Reggiano

Consorzio Parmigiano Reggiano

Venerdì, 07 Ottobre 2016 13:49

Nuova campagna per il Parmigiano Reggiano

3,5 milioni di nuovi investimenti sul mercato interno, che rappresenta il 65% delle vendite complessive, in coincidenza con il periodo più importante per le vendite nella GDO.

Reggio Emilia, 7 ottobre 2016

Partirà domenica 9 ottobre la "campagna d'autunno" del Parmigiano Reggiano: un flusso di comunicazione che vale 3,5 milioni di euro e che rappresenta - come sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Bezzi - "il più rilevante investimento degli ultimi anni sul mercato interno, focalizzato in un arco di tempo piuttosto ristretto quale è quello che ci porterà da qui alle festività natalizie".
La campagna partirà sulle principali tv generaliste, satellitari e digitali del nostro Paese, cui si aggiungeranno via via una pianificazione radio sui principali network italiani, una campagna stampa e una strategia digital.
Undici settimane di programmazione che - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - "coincidono con il periodo più importante per le vendite di Parmigiano Reggiano, andando ad accrescere l'efficacia delle proposte commerciali e delle promozioni che la GDO metterà in atto proprio in autunno e fino alle festività natalizie e di fine anno".
Una scelta, ovviamente, non casuale e legata anche alle dinamiche produttive del 2016. "Si tratta - spiega al proposito il presidente Bezzi - del più concreto impegno possibile, da parte del Consorzio, per accompagnare la crescita produttiva che si sta evidenziando nel 2016 in presenza di quotazioni che in questi mesi sono apparse in costante rialzo e vanno sostenute per creare stabili condizioni di tenuta dei redditi all'interno della filiera".
A fianco dei rilevanti investimenti sul mercato estero (2,9 milioni di euro nel 2016), con la nuova campagna in partenza domenica il Consorzio ha decisamente rafforzato gli investimenti su un mercato interno che per il Parmigiano Reggiano vale il 65% delle vendite complessive e 1,1 miliardi al consumo.
"Un deciso rilancio - sottolinea il direttore Riccardo Deserti - che comunque ha caratterizzato tutto il 2016, in un'ottica di comunicazione globale che coinvolge i consumatori in modi assai articolati. Questa, infatti, è la terza campagna informativa di quest'anno (le precedenti sono state realizzate in prossimità delle festività pasquali e nella tarda primavera), affiancate da iniziative che hanno coinvolto decine di caseifici del comprensorio di produzione e decine centinaia di migliaia di consumatori: dalla "Parmigiano Reggiano Identity" a "caseifici aperti" e "Porte aperte al Consorzio" (iniziative andate in scena l'1 e il 2 ottobre con oltre 20.000 visitatori in 42 caseifici), al progetto per le scuole "Sono come mangio", agli studi scientifici e alle relazioni con i medici, fino all'ingresso, con l'esclusiva merceologica sui formaggi a pasta dura, nell'"Italy Loves Food", la nuova area creata nell'aeroporto di Bergamo, terzo in Italia per numero di passeggeri".
"Con il nuovo investimento - conclude Deserti - parliamo ai consumatori in modo inedito, con un percorso "a ritroso" che parte proprio da un momento di consumo (la ristorazione d'alta qualità) per giungere progressivamente, passando di mano in mano, al luogo d'origine, cioè all'interno di uno dei caseifici artigianali in cui ogni giorno si ripropone una tradizione di assoluta naturalità e di forte legame con il territorio".
"Una comunicazione - aggiunge Deserti - che mette in scena persone e personaggi autentici, che ogni giorno sono realmente parte di questo mondo che va dalla produzione al consumo, con testimonianze che non nascono dall'interpretazione di un ruolo, ma da situazioni davvero vissute".
"Il racconto delle caratteristiche uniche del nostro prodotto - conclude il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - è dunque affidato a chi le determina e a chi le sa valorizzare al meglio, cogliendo in tal modo anche gli spunti emersi dall'indagine sui consumatori che ha evidenziato una loro crescente disaffezione rispetto ad immagine patinate che risultano lontane e poco credibili".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Venerdì, 30 Settembre 2016 14:15

Sabato e domenica torna caseifici aperti

Quasi 26.000 visite nell'edizione dell'aprile scorso. La conoscenza del territorio, dei caseifici e l'aumento delle vendite dirette.

Reggio Emilia, 29 settembre 2016 - A pochi giorni di distanza dalla presentazione della prima guida ai caseifici del Parmigiano Reggiano curata da Slow Food in collaborazione con il Consorzio di tutela e in distribuzione dal prossimo 5 ottobre, decine di strutture artigianali impegnate nella produzione della Dop più nota al mondo si preparano a vivere un fine settimana all'insegna dell'incontro diretto con i consumatori.

L'1 e il 2 ottobre, infatti, tornerà in scena l'edizione autunnale di "Caseifici aperti" (quella dello scorso aprile sfiorò i 20.000 visitatori), l'iniziativa promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per offrire ai consumatori la possibilità di entrare direttamente in quel mondo di piccole strutture in cui artigianalmente si produce una delle più importanti eccellenze alimentari italiane.

"L'obiettivo dell'iniziativa è duplice", sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi. "Da una parte, infatti, punta a favorire una più approfondita conoscenza del sistema Parmigiano Reggiano, nonchè le caratteristiche distintive del prodotto, del territorio cui è inscindibilmente legato, del lavoro degli allevatori, dei caseifici e dei maestri casari; dall'altra punta anche a rafforzare le vendite dirette da parte dei caseifici, che tra spacci aziendali e acquisti on line hanno raggiunto una quota del 10% sul totale".

Proprio per questo, l'1 e il 2 ottobre , "Caseifici aperti" attende i consumatori con un intensissimo e diversificato programma di iniziative: degustazioni e vendite dirette, infatti, saranno affiancate da visite guidate, eventi speciali per adulti e bambini, giochi e sorprese.

Diversi caseifici, sempre l'1 e il 2 ottobre, saranno protagonisti dell'evento "Porte aperte Al Consorzio", che nella sede dell'Ente di tutela propone (dalle 15.00 alle 19.00 di sabato e dalle 10,00 alle 19 di domenica) visite allo storico casellino, degustazioni di Parmigiano Reggiano e due cotture a legna di una forma (prevista alle 15,30 in entrambe le giornate).

 

Sul sito web del Consorzio di tutela è presente una sezione http://www.parmigianoreggiano.it/dove_trova/caseifici_aperti_1/ext/CaseificiAperti/default.aspx  con l'elenco dei caseifici aderenti al progetto "Caseifici aperti", quotidianamente aggiornata sia sulle strutture interessate che sulle attività proposte in ciascuna. Un comodo sistema di geolocalizzazione, inoltre, permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle proprie esigenze.

Così come nelle precedenti edizioni, per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di "Caseifici aperti", tutti i consumatori che visiteranno i caseifici del Parmigiano Reggiano sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l'hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest).

L'ELENCO DEI "CASEIFICI APERTI" SUDDIVISI PER PROVINCIA

Parma:
Consorzio Produttori Latte (Parma), Caseificio Palazzo di Roccabianca, Società agricola Saliceto a Mulazzano Ponte (Lesignano Bagni), Società agricola Giansanti a Malandriano, Caseificio Bertinelli a Medesano, Caseificio La Madonnina a Scipione Ponte (Salsomaggiore), Società agricola Montecoppe di Collecchio, Latteria La Medesanese di Medesano, Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore (Corniglio), Latteria San Ferdinando di Zibello, Latteria San Pier Damiani di San Prospero (Parma), Caseificio Il Battistero Varano de' Melegari, Caseificio Butteri a Salsomaggiore, Rastelli F.lli di Solignano, Caseificio Basilicanova di Montechiarugolo, Caseificio sociale di Ravarano e Casaselvatica di Ravarano, Azienda agricola Ciao Latte di Noceto, Caseificio San Pietro Val Parma di Vigatto, Scoetà agricola Valserena di Mezzani, Caseificio San Salvatore di Colorno.

Reggio Emilia:
Latteria Sociale Moderna di Bibbiano, Consorzio Vacche Rosse di Coviolo (Reggio Emilia), Caseificio Castellazzo di Campagnola Emilia, Latteria La Grande di Castelnuovo di Sotto, Latteria di Garfagnolo (Castelnovo ne' Monti), Caseificio Il Boiardo di Scandiano, Gruppo Tirelli Fondo Passioncella di Guastalla, Società agricola Maramotti Lombardini di Reggio Emilia.

Modena:
Agricola Moscattini di Formigine, Latteria di Campogalliano, Caseificio 4 Madonne di Lesignana (Modena), Caseificio Santa Lucia di Castelfranco Emilia, Cooperativa, Cooperativa casearia di Savoniero & Susano a Savoniero (Palagano), Società agricola Montorsi di Modena.

Mantova:
Latteria Vò Grande di Pegognaga

Bologna:
Caseificio Pieve Roffeno di Castel d'Aiano, Cooperativa zootecnica Bazzanese a Bazzano (Valsamoggia), Caseificio Fior di Latte a Gaggio Montano.

 

(Fonte Consorzio Parmigiano Reggiano 29 settembre 2016)

Un grande viaggio nell'eccellenza italiana e nelle differenze che nascono nei singoli caseifici per il profondo legame con il territorio e la lavorazione artigianale. Uno strumento per i consumatori che valorizza l'impegno dei produttori.

Torino, 23 settembre 2016 -

Sarà in distribuzione dal 5 ottobre la prima guida ragionata ai caseifici produttori di Parmigiano Reggiano, con un approfondimento particolare su 132 caseifici scelti da Slow Food, ciascuno con la sua storia, le sue caratteristiche peculiari, la tipicità del suo prodotto.
Un grande viaggio all'interno del mondo che caratterizza la Dop italiana più nota al mondo, compiuto da Slow Food in collaborazione con il Consorzio di Tutela, che punta soprattutto ad evidenziare quanto siano importanti le differenze che si riscontrano all'interno di un sistema completamente artigianale, profondamente legato al territorio e alla maestria dei casari, che rappresentano gli elementi primari di differenziazione che connotano il prodotto.

"In tempi in cui pare che la grande industria domini in tutto il mondo - sottolinea al proposito Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - in alcuni paesi, tra cui l'Italia in modo particolare, esistono piccole produzioni di qualità, eccellenze legate al territorio, gestite da personaggi straordinari". "Il Parmigiano Reggiano - spiega Sardo - vive un po' questa contraddizione, perché spesso è vissuto come un'unica realtà e invece è un insieme, una rete straordinaria di piccoli produttori".

"Le differenze tra di loro - prosegue il presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - non sono enormi, perché devono tutti rispettare un disciplinare molto stringente, però le differenze ci sono, ci sono uomini e storie differenti e ci sono anche tecniche differenti. Per cui l'invito è veramente quello di avvicinare questi produttori, di conoscerli, di capire le differenze e poi alla fine di valutare anche il gusto sensoriale dei vari Parmigiani Reggiani; ma la cosa veramente importante è compiere questo percorso, questo percorso di narrazione, di storie".
I caseifici inseriti nella Guida di Slow Food sono stati selezionati poiché hanno una particolare vocazione e attitudine alla vendita diretta al consumatore (con il negozio presso il caseificio, con vendite di formaggio stagionato al commercio o a ristoranti, con gestione di agriturismi, con vendite on line...), rendendo riconoscibile l'identità del caseificio e le specifiche scelte produttive.

La Guida è completata dalla selezione delle 22 migliori forme stagionate 24 mesi, dagli indirizzi dei luoghi in cui sono possibili gli acquisti e da una ricca parte introduttiva che racconta nel dettaglio ogni aspetto distintivo, dalle origini all'allevamento, dalla lavorazione agli aspetti nutrizionali, di quello che è noto come il "re" dei formaggi.
"La Guida - sottolinea Angelo Surrusca, di Slow Food Editore - nasce proprio seguendo l'idea di far cogliere un mondo che spesso si pensa veramente che sia un'unica grande fabbrica, mentre invece ci sono tantissime realtà, anche diverse tra loro, più piccole, più grandi, ciascuna col suo patrimonio di saperi, di storie".

"Come Slow Food Editore - aggiunge Surrusca - da tempo, anche attraverso altre guide come quelle dedicate alle Osterie, a Slow Wine, raccontiamo, oltre al prodotto, anche quello che c'è dietro e chi lo fa, cioè le persone e le comunità. Per questo ci è parso perfetto, la quadratura del cerchio, dare spazio anche a una realtà importante come quella del Parmigiano Reggiano e alle sue piccole tante sfaccettature".
Soddisfazione per l'iniziativa di Slow Food Editore viene espressa dal presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi.
"Con questa Guida - sottolinea Bezzi - si offre ai consumatori uno strumento importantissimo per entrare nel mondo del Parmigiano Reggiano, nelle sue caratteristiche, nel sistema produttivo artigianale che lo contraddistingue, incontrando la sua gente e orientandosi agli acquisti in modo più consapevole". "Contemporaneamente - conclude Bezzi - la Guida premia il lavoro dei nostri caseifici e gli sforzi che hanno compiuto per stabilire una relazione diretta con i consumatori, che oggi dispongono di un nuovo strumento per avvicinarsi ad un mondo davvero affascinante per storie, tradizioni, impegni comuni e diversità".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

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