Provincia di Reggio Emilia
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Dapprima in sinagoga, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi: "L'accoglienza resti un pilastro della nostra comunità". -
Reggio Emilia, 27 gennaio 2016
Anche il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha partecipato questa mattina alle celebrazioni per la Giornata della memoria, dapprima nella sinagoga in via dell'Aquila, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore concesse ai familiari di cinque internati militari reggiani.
In sinagoga - dopo la deposizione di una corona a ricordo degli ebrei deportati e la lettura di un salmo da parte del rabbino Beniamino Goldstein - davanti agli studenti di quattro classi di terza media dell'istituto comprensivo Manzoni, il presidente Manghi è intervenuto offrendo tre spunti "emersi dal toccante incontro di ieri mattina tra gli studenti che parteciperanno al Viaggio della memoria 2016 e Helga Weissova, superstite del campo di Terezin e autrice della mostra "Disegna ciò che vedi" ospitata proprio in questa sinagoga".
"Intanto un dato storico che non va mai dimenticato ogni 27 gennaio, ricorrenza dell'apertura dei cancelli di Auschwitz: ovvero che quel giorno di 71 anni fa la maggior parte delle persone purtroppo non c'era più. E, dunque, non bisogna mai dimenticare le dimensioni della immane tragedia rappresentata dall'Olocausto, a maggior ragione quando ancora oggi - come stiamo drammaticamente vivendo anche in Europa – si continua a utilizzare una supposta diversità per abbruttire e annientare l'"altro"', ha detto il presidente della Provincia.
"Mi ha molto colpito ascoltare Helga Weissova ricordare quando, da ragazzina, insieme alla famiglia guardava il planisfero per vedere dove poter andare 'perché in ogni luogo a noi vicino ci era impedita la possibilità di esistere come gli altri', che è lo stesso interrogativo che si pongono oggi tanti migranti cercando terre lontane dove ottenere migliori condizioni di vita e una dignità che è loro ancora troppo spesso negata da paesi non democratici", ha aggiunto Manghi indicando nella "accoglienza un pilastro forte della nostra comunità, che deve concedere pari opportunità a tutti, e lo stesso Trattato di Schengen non può prescindere da questo pensiero".
"Infine è necessario riflettere sul motivo per cui questa splendida persona, a 86 anni, continua a girare l'Europa e a incontrare persone e soprattutto giovani: il dovere della memoria, da parte di chi per fortuna è riuscita a sopravvivere a quella terribile esperienza, per far capire alle nuove generazioni, e ricordare a tutti noi, che quegli orrori non si possono e non si devono ripetere – ha concluso il presidente Manghi - Un impegno che deve essere anche nostro, che ci portiamo appresso questa pesante eredità di non essere ancora riusciti a costruire un mondo sano e giusto, ed anche per questo portare anche quest'anno mille studenti reggiani ai Viaggi della memoria rappresenta un investimento importante perché ci permettere di consegnare ai ragazzi conoscenze e esperienze grazie alle quali potranno concorre insieme a noi a realizzare una società migliore".
Dopo la cerimonia alla sinagoga, il presidente della Provincia ha quindi partecipato in Prefettura – insieme ai sindaci – alla consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani: Peppino Balestrazzi di Cadelbosco Sopra, Guido Domenico Romei di Castelnovo Monti, Egidio Carbognani e Sergio Tagliavini di Gattatico e Salvatore Mancino di Reggio Emilia.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il report 2015 del lavoro svolto dalla Polizia provinciale di Reggio Emilia è stato presentato dal presidente Manghi insieme al nuovo comandante Lorenzo Ferrari. "A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi".
Reggio Emilia, 21 gennaio 2015
Tempo di bilanci anche per la Polizia provinciale di Reggio Emilia. La presentazione del report sull'attività di vigilanza svolta dal Corpo nel corso del 2015 – che ha rappresentato anche l'occasione per illustrare il nuovo profilo della Polizia provinciale in seguito al riordino istituzionale e per presentare il nuovo comandante – è avvenuta ieri mattina a Palazzo Allende, dove il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha incontrato gli organi di informazione insieme al dirigente Valerio Bussei e al nuovo comandante della Polizia provinciale di Reggio Emilia, Lorenzo Ferrari.
"A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Anche i numeri del 2015 mesi dicono che, pur in un anno complicato in cui si è ridisegnato l'ente, la Polizia provinciale reggiana ha svolto con alacrità e serietà un'attività importante. E, in questi giorni in cui si fa molto ironia, anche questi numeri confermano che, come dice la legge, le Province non sono state cancellate, ma continuano a esistere anche se sono stati rideterminati i loro compiti. E continueranno comunque a esistere - a prescindere dell'esito del referendum costituzionale - se non col nome di Province, comunque come ente intermedio tra la Regione e i singoli Comuni".
Tutti i numeri della Polizia provinciale
E' stato lo stesso comandante Lorenzo Ferrari ha illustrare i dati dell'attività di controllo, prevenzione e repressione di comportamenti illeciti in diversi ambiti di competenza, ma soprattutto in materia di caccia e gestione della fauna selvatica, svolta dalla Polizia provinciale nel corso del 2015, "Numeri decisamente rilevanti – ha detto - nonostante l'ormai cronicamente ridotto organico a disposizione del Comando, che hanno visto gli agenti impegnati anche in campo ambientale e di Protezione civile, nel controllo del Polo scolastico di via Makallé e nel rispetto del Codice della strada".
Nello specifico gli agenti della Polizia Provinciale di Reggio Emilia (15 operatori ad inizio anno divenuti 12 col passare dei mesi), hanno contestato 444 verbali in materia di caccia (332 dei quali, però, relativi solo al mancato rispetto di formalità burocratiche connesse al tesserino di cui i cacciatori sono tenuti a munirsi). Inoltre 9 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica per bracconaggio o altri reati connessi all'attività venatoria. Per 4 denunce nei confronti di ignoti, invece, non si è purtroppo potuto risalire ai colpevoli di uccisioni di animali domestici o protetti.
L'attività di controllo in campo ambientale ha portato alla contestazione di 27 verbali per violazioni connesse allo smaltimento dei rifiuti o alla gestione dei reflui zootecnici. Sono state inoltre constatate 6 violazioni in materia di pesca e tutela della fauna ittica, 3 violazioni ai regolamenti delle Aree Protette o della Rete Natura e 6 violazioni tra disciplina della raccolta di funghi e tartufi e Prescrizioni di Polizia forestale.
I dati relativi ai sequestri, tra amministrativi e penali, sono i seguenti: 48 verbali per un totale di 50 animali (25 vivi ed altrettanti, purtroppo, morti) 40 attrezzi vietati (trappole, tagliole, lacci, richiami acustici, strumenti da taglio, ecc...), 6 fucili e 48 munizioni, 3 canne da pesca, 1 tramaglio (rete vietata), funghi, eccetera.
In tutti gli ambiti di competenza l'ufficio della Polizia provinciale ha inoltre gestito tutti i verbali, in totale 731, provenienti anche da tutti gli altri enti con potere d'accertamento quali la Polizia municipale, la Polizia stradale, il Corpo forestale dello Stato, l'Arpa, le Guardie ecologiche volontarie, i guardiacaccia e i guardiapesca volontari.
L'attività di controllo sulla circolazione ha portato alla contestazione di 151 verbali per violazioni al Codice della Strada. Sono stati posti sotto sequestro o fermo 7 veicoli tra auto e motocicli e sono stati decurtati complessivamente 178 punti dalle patenti di conducenti indisciplinati.
Ma l'attività della Polizia provinciale non si è limitata all'accertamento di violazioni: risultano infatti effettuati 22 recuperi, con consegna a centri di riabilitazione autorizzati, di animali selvatici feriti; è stato inoltre assicurato l'appoggio, in numerose altre situazioni, al Cras Matildico, il soggetto incaricato del recupero degli animali selvatici incidentati o in difficoltà per conto della Provincia. "L'impegno nell'assistenza alla circolazione stradale si è reso particolarmente utile in occasione di eventi climatici a partire dalla nevicata dello scorso febbraio, in caso di piene, allagamenti o delle varie frane che flagellano il nostro Appennino, circostanze che hanno visto le pattuglie spesso impegnate nel dirottamento del traffico per interruzioni o modifiche alla viabilità in collaborazione con il personale delle Unità operative di Manutenzione stradale della Provincia", ha concluso il comandante Ferrari..
Da non trascurare anche la frequente collaborazione della Polizia provinciale ad attività di Protezione civile, specie in occasione della ricerca di persone disperse per le quali il Corpo è dotato anche di una unità cinofila (il pastore tedesco Ciaki), e – come ha sottolineato il dirigente Valerio Bussei - "l'organizzazione e l'esecuzione dei piani di limitazione della fauna selvatica dannosa all'interno delle zone precluse all'attività venatoria, i sopralluoghi per la verifica di atti predatori da parte di lupi o altri canidi, per la presenza di bocconi avvelenati, gli interventi per narcotizzare animali problematici e varie attività di monitoraggio e raccolte dati relativi alla fauna selvatica". "Nel 2015 sono ammontati a 167.000 euro i danni alle colture agricole accertati prodotti dalla fauna selvatica", ha spiegato Bussei ricordando anche i circa 300 incidenti stradali provocati, nella maggior parte dei casi da caprioli.
La presenza della Polizia provinciale sul territorio risulta inoltre molto utile per la continua attività di informazione svolta a favore della cittadinanza, specialmente in ambiti di competenza particolari, contribuendo a favorire una corretta ed aggiornata conoscenza delle norme.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Firmata a Roma intesa Stato-Enti locali. Il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea. Manghi e Tagliavini: "Più vicine opere fondamentali come l'autostrada Cispadana e la Campogalliano-Sassuolo con la Variante Sud di Rubiera." -
Reggio Emilia, 15 gennaio 2016
Dopo mesi di trattative, è stato firmato ieri a Roma l'accordo di programma tra Stato e enti locali che avvia il percorso destinato a concludersi con la concessione trentennale della gestione di Autobrennero a una società totalmente pubblica, partecipata e controllata dai soci pubblici stessi. Erano presenti il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, i presidenti della Regione Trentino-Alto Adige e delle Provincie di Bolzano, Modena, Mantova e Verona e, in rappresentanza della Provincia di Reggio Emilia, il consigliere alle Infrastrutture Andrea Tagliavini delegato dal presidente Giammaria Manghi.
"Con questo accordo si dà il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea – dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato Andrea Tagliavini - L'intesa, in particolare, sblocca importantissime opere infrastrutturali come la bretella ferroviaria Brennero-Verona, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, che prevede la Variante Sud alla via Emilia a Rubiera per oltre 500 milioni di euro, e l'autostrada regionale Cispadana tra Reggiolo e Ferrara, per oltre un miliardo di euro, nonché interventi di miglioramento della viabilità di adduzione ai caselli autostradali. Si tratta di opere che non solo produrranno un balzo in avanti infrastrutturale per i nostri territori, accrescendo la competitività delle imprese, ma saranno anche fondamentali per i posti di lavoro che si creeranno per alcuni anni per la loro realizzazione".
Lo stesso ministro Delrio ha evidenziato l'importanza dell'atto approvato ieri, nel pieno rispetto della normativa europea, nell'interesse delle comunità coinvolte e di tutto il Paese per gli importanti investimenti sull'asse ferroviario e per lo spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia.
(Fonte: ufficio Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)