Questa mattina diversi scioperi, assemblee e manifestazioni hanno coinvolto numerose aziende di tutto il territorio reggiano. I lavoratori protestano contro l'approvazione al Senato della legge delega sul Jobs Act e temono manomissioni del loro Statuto. Le mobilitazioni continueranno anche domani, mentre stasera i lavoratori del Tpl si troveranno all'ex caserma Zucchi.
Reggio Emilia, 8 ottobre 2014 – di Ivan Rocchi
Negli ultimi giorni si sono fatte durissime le tensioni tra il tandem Cgil-Fiom e il governo Renzi. Le questioni della legge delega sul Jobs Act e dell'Articolo 18 rischiano di trasformare il futuro dell'esecutivo in un vero e proprio campo minato, mentre i rapporti tra il primo ministro e la segretaria Cgil Susanna Camusso sono ormai ai ferri corti. E anche nella nostra provincia si iniziano a sentire i primi segnali di quello che si annuncia come un autunno caldo per tutti i lavoratori. Oggi infatti sono state diverse le fermate spontanee e le iniziative di protesta in tante aziende grandi e piccole della nostra provincia, e nella sede centrale della Cna.
In contemporanea con il voto di fiducia al Senato, i lavoratori hanno incrociato le braccia e indetto assemblee sotto lo slogan "Renzi tu imponi la fiducia, noi ti togliamo la fiducia". Ha iniziato questa mattina alle 9.00 il settore Trasporti, con un volantinaggio davanti alla stazione centrale di Reggio Emilia organizzato dai delegati di F.e.r.-Ma.fer.-Tper.
Al termine dell'assemblea, oltre 100 lavoratori del CNA di Reggio Emilia sono usciti nel piazzale davanti alla sede di via Maiella. Qui sono stati raggiunti da delegate e delegati della FLC-Scuola, che stavano partecipando a un incontro provinciale. Insieme hanno approvato un ordine del giorno contro il Jobs Act.
Sciopero di mezz'ora ora alle Cantine Riunite e Civ nel settore alimentare, mentre i lavoratori dei magazzini di Centrale Adriatica (settore commercio) hanno effettuato un'ora di assemblea in sciopero.
Tante e importanti le aziende metalmeccaniche della zona di Reggio interessate da scioperi, di 1 o 2 ore: Emak, Lombardini, Brevini Power Transmission, Bucher, Moreali, Meta System, Ognibene, Rcf, Omso, Fontani e Lasagni, Omig, Danfos, Minizeta, Bosch oleodinamica. Ma anche nel resto della provincia i lavoratori si sono fatti sentire: Gruppo Argo Tractors, Gruppo Corghi, Tetrapack, Terex, Immergas, Smeg, sono solo alcune delle decine di aziende coinvolte nel nostro territorio.
Questa sera alle 21, presso l'ex caserma Zucchi, si fermeranno per protesta anche i lavoratori del trasporto pubblico locale (Seta e Til), con i loro autobus. "Questo - spiega la Cgil - avverrà fuori dall'orario di lavoro, a causa della legge sui servizi minimi essenziali e per non creare disservizi ai cittadini e all'azienda".
Infine, domani giovedì 9 ottobre sono previsti scioperi di 2 ore nelle aziende della zona di Rubiera, con una manifestazione in via Emilia che prenderà il via alle ore 9.00 (partenza davanti al cinema Emiro).
Con il rinnovo dei contratti aziendali alla Emak e alla Interpump sono state introdotte diverse novità per i lavoratori. A poche settimane dalla firma, ora se ne conoscono tutti dettagli. Soddisfazione da parte di Valerio Bondi, segretario Fiom-Cgil di Reggio Emilia.
Reggio Emilia, 19 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Nelle scorse settimane la Fiom-Cgil di Reggio ha concluso due accordi aziendali di peso: quello alla Interpump, uno dei maggiori produttori mondiali di pompe e uno dei principali del settore oleodinamico, e quello alla Emak, che produce attrezzi a motore per la cura del verde. Adesso si conoscono i dettagli delle intese raggiunte, che secondo la sigla sindacale dei metalmeccanici porterebbero notevoli vantaggi ai lavoratori. Entrambi gli accordi sono stati approvati a piena maggioranza dai lavoratori.
"In entrambi i casi – si legge nel comunicato della Fiom reggiana – tutti i contenuti della carta rivendicativa sono pienamente recepiti, annullando gli effetti delle intese separate di settore non condivise da noi". Come quella sui trattamenti di malattia, firmata a livello nazionale da Fim-Cisl e Uilm, che secondo la Fiom aveva introdotto penalizzazioni per i lavoratori.
Alla Emak di Bagnolo, che occupa oltre 400 lavoratori, si è raggiunto un aumento di retribuzione che a regime (gennaio 2016) raggiungerà i 72 euro mensili. Viene anche stabilito un premio di risultato di 6.550 euro a copertura del quadriennio di vigenza e una indennità di prestazione individuale pari a ulteriori 1.050 euro massimo. E' stato inoltre previsto un rafforzamento della previdenza integrativa, del monte-ore dei permessi disponibili e viene ampliato il campo d'intervento su vari temi.
La Interpump di Calerno impiega circa 350 lavoratori. L'accordo prevede un premio di risultato pari a 8.500 euro per quattro anni, con una indennità di prestazione individuale che può arrivare fino a 1.500 euro. Anche qui sono stati sottoscritti tutti i punti della carta rivendicativa Fiom, dal pagamento della malattia senza penalizzazioni, ai vincoli sulla gestione dell'orario di lavoro. Infine, sono state concordate migliorie sull'ambiente di lavoro, il vestiario, la mensa e le indennità per gli autisti.
"Nell'ultimo anno e mezzo – ha detto il segretario provinciale Fiom, Valerio Bondi – abbiamo sottoscritto accordi di assoluto valore per oltre 8.500 addetti. Questo conferma che le cose si possono fare, che anche in momenti difficili come questo si può affermare un modello di sindacato partecipativo".