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A seguito anche della segnalazione pervenuta dalla Stazione Carabinieri di Sorbolo (PR) e di una serie di mirati controlli agli avventori all'interno dell'esercizio pubblico "BAR Magic" ubicato in Sorbolo (PR) alla via Gramsci 12, il Questore di Parma ha firmato il provvedimento amministrativo ex art.100 T.U.L.P.S. con cui è stata sospesa per la durata di quindici giorni l'autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande alla titolare del bar.

Il provvedimento, che ha come finalità la tutela dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica, ha avuto scaturigine da numerosi controlli avvenuti negli ultimi mesi con identificazione abituale di pregiudicati, alcuni dei quali con gravi precedenti polizia in materia di armi e stupefacenti nonché destinatari della misura di prevenzione dell'avviso orale.

Nel corso di un controllo, in particolare, due soggetti erano stati poi denunciati per la violazione dell'art.4 legge 110/75 in quanto uno trovato in possesso di un coltello con lama di 11 cm e l'altro segnalato ex art.75 DPR 309/90 perché trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish.

Il bar in questione, nel tempo, era stato anche teatro di diversi episodi di violenza che avevano messo in pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica.

Di qui la necessità della misura cautelare adottata dal Questore di Parma la cui finalità non è sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per avere consentito la presenza nel proprio locale di persone potenzialmente pericolose per l'ordine pubblico, ma soprattutto quella di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, ragion per cui si ha riguardo esclusivamente all'obiettiva esigenza di tutelare l'ordine e la sicurezza dei cittadini, anche a prescindere da ogni personale responsabilità dell'esercente.

Il provvedimento del Questore è stato eseguito dal personale della Stazione Carabinieri di Sorbolo mediante l'apposizione del relativo cartello.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Paolo Savona, Vincenzo Visco, Davide Monti presentano il volume di Pino Arlacchi. Modera Eugenio Occorsio - Martedì 15 gennaio, ore 13,00 Libreria La Feltrinelli International Via Vittorio Emanuele Orlando, 84/86, 00185 Roma

"Ecco la minaccia più grave che incombe sul pianeta: l'attuale sistema finanziario ultraglobalizzato, che deprime la crescita economica, aumenta la disuguaglianza, impoverisce la gente, diffonde insicurezza e paura del futuro". Ne è convinto Pino Arlacchi, sociologo e politico, considerato una delle massime autorità mondiali in tema di sicurezza umana. Amico e collaboratore dei giudici Chinnici, Falcone e Borsellino è stato presidente onorario della Fondazione Falcone e tra i maggiori architetti della strategia antimafia italiana negli anni Novanta del XX secolo.

Arlacchi ci presenta il suo ultimo libro, "I padroni della finanza mondiale".

Secondo il sociologo, "lo strapotere che ci minaccia è quello di una oligarchia finanziaria che è la principale causa della stagnazione economica, della stagnazione dei redditi individuali e della grande crisi del capitalismo industriale". "Le grandi imprese industriali sono state costrette a trasformarsi in banche, per il fatto che i profitti si fanno solo nel settore finanziario. Una grande impresa - sottolinea - quando ha realizzato il 2% o il 3% dei profitti si ritiene in buona salute. Le imprese che vendono automobili per esempio, non fanno profitti dal vendere automobili ma dal vendere i prestiti con cui la gente acquista l'automobile. Un fatto questo negativo perchè - osserva Arlacchi - ha scoraggiato gli investimenti e la crescita". "La ragione del perchè in Italia i redditi ristagnano da 40 anni è da ricondursi al fatto che non ci sono più investimenti produttivi".

E sui movimenti populisti che "combattono i padroni della finanza mondiale" "Sono un contro movimento potente di tutta la società, sono di destra, sono di centro, sono di sinistra, ma sono accumunati dal profondo disagio nel non vedere crescere le proprie aspettative e i propri redditi."

Concludendo secondo il sociologo, "all'orizzonte ci sono il declino dell'Occidente dominato dal capitale finanziario, il tramonto incruento della tutela americana e un ordine mondiale multipolare più pacifico e progressivo".

 

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(Pino Arlacchi - Foto-AG Gymnasium Melle)

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Giovedì, 10 Gennaio 2019 06:58

Rabbia al Parco, 58enne prende a pugni una signora

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno individuato l'autore di un fatto accaduto qualche giorno fa all'interno di un parco pubblico situato in via Ottorino Respighi.

L'uomo, 58enne, domiciliato a Imola è stato denunciato per aver preso a pugni una 57enne imolese che gli aveva "rimproverato" i suoi due cani razza "Bull Terrier". In particolare, la donna, mentre stava passeggiando col suo cane al guinzaglio – come previsto dal regolamento comunale in merito alla conduzione dei cani nei luoghi pubblici – era stata improvvisamente raggiunta dai due "molossoidi" di colore bianco sprovvisti di guinzaglio che, dopo essersi fermati a breve distanza, avevano iniziato a ringhiare contro il suo "Shiba Inu", una razza canina di taglia media. Nel tentativo di allontanare i due "Bull Terrier" ed evitare ulteriori conseguenze, la donna era stata improvvisamente "attaccata", non dai due "temibili" cani, ma da loro padrone che trovandosi in zona e avendo assistito alla scena, non aveva gradito le sue rimostranze.

Così, dopo aver scansato i suoi due cani, il 58enne entrava in azione, mandando la donna al "tappeto" con un pugno al volto. Incredula da tanta cattiveria, la donna afferrava il cellulare e nel tentativo di chiedere aiuto al 112, si vedeva nuovamente attaccata, sempre dal padrone, che dopo averle strappato dalle mani il telefono glie lo scaraventava a terra. A quel punto, l'uomo si allontanava in compagnia dei suoi due cani che restavano liberi, senza guinzaglio, mentre la donna, dopo aver chiesto aiuto ai Carabinieri, si recava al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imola per farsi medicare.

Il 58enne è stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Imola e denunciato per lesioni personali, violenza privata e omessa custodia di animali.
All: Foto – Compagnia Carabinieri Imola.

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Questura di Reggio Emilia, la Società Sportiva U.S. Sassuolo Calcio e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno organizzato per il giorno 14 gennaio p.v. un convegno dal titolo " Calcio e Ordine Pubblico. L'evoluzione della disciplina sulla sicurezza negli stadi".

La convention si svolgerà a Reggio Emilia all'interno della sala Convegni del Mapei Stadium –Stadio Città del Tricolore- sito in questo Piazzale Atleti Azzurri d'Italia nr. 1 .

Parteciperanno autorità e massimi esperti del settore quali relatori altamente qualificati che illustreranno le evoluzioni, anche normative, di settore che regolano attualmente la realizzazione di importanti incontri calcistici nazionali ed internazionali.

Saranno presenti il delegato UEFA Kenny SCOTT –Head of Safety and Security Operations-, il Dott. Giovanni SPITALERI per la FIGC, il Direttore Centrale della Polizia di Prevenzione dott. Lamberto GIANNINI che affronterà il tema della rilevanza dell'attività informativa per la gestione dell'ordine pubblico, la Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive dott.ssa Daniela STRADIOTTO che parlerà della sicurezza partecipata quale fondamento per una corretta gestione degli eventi con particolare riferimento all'evoluzione delle norme che disciplinano il settore.

L'importante incontro avrà un ulteriore momento di grande rilevanza con una tavola rotonda a cui parteciperanno i rappresentanti delle società sportive di Serie A: Giovanni PIFAROTTI per l'Internazionale F.C., Francesco Davalli per la Società ACF Fiorentina e Andrea FABRIS per la US Sassuolo Calcio che si confronteranno sui temi della sicurezza e importanza delle infrastrutture sportive e come essa possa influenzare anche l'organizzazione dei servizi di ordine pubblico. Moderatore dei lavori del Simposio Matteo MARANI direttore di SKY SPORT 24.

L'evento costituirà un momento di Alta formazione e qualificazione per gli addetti ai lavori delle Istituzioni ma anche per i professionisti dello Sport, infatti saranno presenti gli SLO ( "Supporter Liaison Officer), i Delegati alla Sicurezza e i loro vice, in rappresentanza di tutte le società di calcio professionistiche della serie A e serie B

La particolare e delicata natura dei temi che verranno trattati durante il convegno è di eccezionale attualità.

Hanno infatti confermato la partecipazione ai lavori l'On. Giancarlo GIORGETTI -Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport e il sig. Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli -.

 

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Pubblicato in Cronaca Emilia
Domenica, 06 Gennaio 2019 09:55

Cosa rischiano i Sindaci disobbedienti?

Intervistato dal TG2, il 4 gennaio, Carlo Nordio, ex Procuratore di Venezia, non ha tentennamenti: "Non applicare il Decreto Sicurezza? Di una gravità inaudita!".

il Video https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/2120499561326944/

 

Pubblicato in Politica Emilia

Da Amo Colorno alcune considerazioni sul Decreto Salvini e la risposta di alcune amministrazioni comunali in ordine alla disobbedienza.

"In Italia succede anche che associazioni ed amministratori locali si uniscano in una sorta di "associazione a delinquere" atta a non rispettare un decreto emanato dallo stato. Stiamo parlando del tanto discusso "decreto Salvini". Una legge emanata ed approvata da un governo eletto democraticamente dagli Italiani.

Nella giornata del 4 gennaio è comparso un post sulla pagina facebook dell'associazione comuni virtuosi, di cui Colorno fa parte, dal titolo tutt'altro che poco chiaro: "ecco la delibera per disobbedire". Nel post viene spiegata la fondamentale importanza di non rispettare il decreto Salvini, così come già aveva scritto l'associazione Alterego - fabbrica dei diritti. Si parla del decreto come legge razzista così come lo era stata quella di Minniti e si inneggia ad una nuova resistenza.

In poche parole il post propone una rivolta contro lo stato e invita spudoratamente a non rispettare la legge. Cosa intollerabile per una nazione che nei suoi tribunali, tiene in bella vista la frase: "la legge è uguale per tutti". Viene altresì allegato un link che riporta ad una pagina web di un presunto movimento (comune-info), dove si spiega come poter fare a violare il decreto. Si spiega che Alterego ha elaborato una sorta di delibera in grado di smontare un pezzo della legge n.113/2018 e si afferma che di fatto attualmente, le istituzioni locali hanno il potere di istituire un albo per l'iscrizione dei richiedenti asilo.

E' secondo noi incomprensibile che gli amministratori della pagina "associazione dei comuni virtuosi" non abbia provveduto rapidamente a rimuovere il post. Questo ci fa pensare ad una sorta di assenso e di voglia di partecipare a quanto proposto nel post.

Ritengo che il dissenso ad una legge vada dimostrato e fatto valere nelle sedi opportune e non inneggiando alla rivoluzione. Siamo in democrazia ed ogni obiezione al decreto può e deve essere fatta in sedi istituzionali. Ciò che sta avvenendo è davvero assurdo. Un cittadino che è assoggettato al rispetto delle leggi, cosa può arrivare a pensare?... Che è lecito e giusto, se non condivide un provvedimento, violarlo?...

Fino a quando non tornerà l'anarchia in Italia, ricordo a tutti che siamo in uno stato di diritto, e l'art. 54 della nostra costituzione cita: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
E' raggelante sapere che proprio chi fino a ieri, aveva difeso con le unghie e con i denti la nostra costituzione, oggi sia pronto a violarla con tanta leggerezza.
Mi voglio augurare che questo estremismo di sinistra, sia rapidamente fermato, e che vengano messe in atto misure atte a riportare sulla retta via le "pecorelle smarrite".
Un cittadino può evitare di pagare i tributi comunali?..."

Nicola Scillitani
Coordinatore cittadino
AMO - COLORNO

NOTE di redazione:

i siti di riferimento:

Comune.info https://comune-info.net/2019/01/ecco-la-delibera-per-disobbedire/ 

Fabbrica dei diritti http://www.fabbricadeidiritti.it/2019/01/04/dalle-parole-ai-fatti-smontiamo-il-decreto-salvini-ecco-la-delibera-per-iscrivere-allanagrafe-i-richiedenti-asilo/ 

Decreto Salvini: sindaci pd non lo applicano? Penalizzano cittadini. Fiazza, primo cittadino di Fontevivo (PR): "Lo applicheremo con convinzione".

Fontevivo, 5 Gennaio 2019 - "I sindaci del PD non vogliono applicare il Decreto Salvini? I cittadini hanno un motivo in più per non votare una sinistra totalmente fuori dal mondo. Questi sindaci non difendono la sicurezza dei propri cittadini, ma fanno una battaglia politica a discapito di chi gli paga lo stipendio - dice Tommaso Fiazza, Sindaco di Fontevivo (Parma) - che assicura: a Fontevivo sarà applicato con convinzione, perché tutela la sicurezza di tutti i cittadini perbene dando più poteri ai Sindaci e alle Forze dell'Ordine!"
"Oggi – spiega il giovane primo cittadino leghista - i cittadini chiedono più Legalità e Sicurezza, questo Decreto va esattamente in quella direzione. Dal Daspo per i soggetti pericolosi, al carcere per i parcheggiatori abusivi, al reato di accattonaggio molesto, a nuove assunzioni per le Polizie Locali, a fondi per la sicurezza urbana, al taser e all'accesso alle banche dati del Ced interforze, a 90 Milioni per la videosorveglianza, alle norme contro le occupazioni abusive per gli sgomberi: sono tutti strumenti in più per rendere più sicure le comunità".
"Ogni giorno – aggiunge Fiazza – leggiamo sul giornale notizie del tipo: 'richiedente asilo arrestato per spaccio o per furto, aggressione, o peggio ancora'. Il Decreto Salvini, mette anche regole chiare per questo: chi commette reati gravi come violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato, rapina, se ne va"
Infine – conclude il sindaco di Fontevivo - Si mette anche un freno allo spreco di risorse pubbliche per formazione e istruzione dei clandestini. Le risorse si usano per i minori e i veri rifugiati. I clandestini si espellono. I sindaci che hanno a cuore i loro cittadini, sono grati al Decreto Salvini".

Pubblicato in Costume e Società Parma

Nuovo blitz al mercato della Polizia dell'Unione, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e INAIL. Nel 2018 pizzicati dieci lavoratori irregolari.

Per far fronte all'aumento di clientela durante il periodo natalizio, due commercianti pakistani di scarpe hanno pensato bene di "assumere" in nero, e per pochi spiccioli, un richiedente asilo con permesso di soggiorno. Il tutto all'insaputa del titolare dell'attività, almeno stando a quanto da lui dichiarato, che è stata immediatamente sospesa.

L'ennesima scoperta di un venditore ambulante senza contratto è stata messa a segno durante l'ultimo blitz del 2018 al mercato di Traversetolo condotto dagli agenti della Polizia dell'Unione Pedemontana Parmense, coordinati dal vicecomandante Vito Norcia, insieme ai militari della Guardia di Finanza, ai funzionari dell'Ispettorato del Lavoro e dell'Inail, che per tutta la mattinata di domenica 16 dicembre hanno controllato 6 attività, accertando tre violazioni commerciali e una di natura fiscale.

Sale così a dieci il numero dei lavoratori in nero pizzicati tra i banchi dei mercati di Traversetolo e Collecchio nell'anno che si è appena concluso, durante il quale sono state passate sotto la lente d'ingrandimento 35 attività commerciali ambulanti che hanno portato ad accertare una ventina di violazioni. Controlli particolarmente complessi che nel corso del 2019 verranno intensificati ed estesi su più fronti in tutti i mercati dei comuni dell'Unione Pedemontana Parmense: dal rispetto delle norme igienico-sanitarie per chi vende generi alimentari, ai mezzi di trasporto degli ambulanti, per accertare che siano assicurati e revisionati.

«Un plauso a chi ha partecipato a questa operazione, in particolare agli operatori della Polizia Pedemontana per la professionalità e l'incessante impegno su diversi fronti – afferma il sindaco di Felino e assessore alla Sicurezza dell'Unione Elisa Leoni –. Il rispetto delle regole da parte degli operatori commerciali è fondamentale per garantire una concorrenza leale. Siamo partiti dai mercati più grandi di Collecchio e Traversetolo, ma estenderemo queste verifiche su tutto il territorio della Pedemontana – assicura Leoni –, con l'obiettivo di difendere coloro che rispettano le normative e il lavoro».

«Ringrazio il serrato impegno degli agenti della Polizia Pedemontana e degli altri soggetti che sono scesi in campo per questi controlli mirati al rispetto della legalità – sottolinea il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto –. Controlli che sono visti positivamente dagli operatori onesti. Quello di Traversetolo è sempre stato uno dei mercati più importanti del parmense e merita un occhio di riguardo in più. Per questo motivo, i controlli verranno intensificati e saranno sempre più approfonditi».

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Emiliano Occhi, segretario provinciale della Lega e capogruppo in consiglio comunale, interviene sulla dichiarazione dell'assessore Casa in merito all'aggressione in Stazione.

"Le affermazioni dell'assessore  Casa sono veramente surreali.
Ecco alcune cose che dovrebbe tener presente prima di parlare:
1) la rapina e aggressione sono state compiute da un gruppo di pusher nigeriani, alcuni di quelle bande di cui lui, Pizzarotti e il PD hanno riempito Parma;
2) Casa chiede che vengano effettuati i rimpatri: quelli che solo questo Governo sta facendo e a Parma i numeri sono evidenti;
3) Parma ha già ricevuto dal Governo una trentina di nuovi carabinieri e arriveranno agenti in più rispetto a quelli previsti da Minniti;
4) Se non è capace di fare controlli e organizzare presidi utili ed efficienti con i vigili si dimetta;
5) si ricordi di manifestare la sua richiesta di rimpatri e controlli a Sindaco, giunta e maggioranza consigliare, visto che più di una volta hanno dichiarato di voler tenere tutti gli immigrati a Parma e dare a tutti la cittadinanza, anche ai carcerati;
6) dica al suo sindaco di fare meno polemiche e di applicare le Leggi sulla Sicurezza del nuovo Governo e di non fare il testimonial per la liberalizzazione delle droghe "leggere".
Partendo da questi 6 punti sicuramente la situazione a Parma migliorerà".

Ufficio Stampa
Lega Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Nel primo giorno del 2019, una donna ha dato alla luce una bambina in ambulanza, nella località Sibano di Marzabotto, lungo la Strada Porrettana, mentre si stava recando all'Ospedale Maggiore di Bologna.

Questo quanto dichiarato dal Consigliere regionale Michele Facci:

"Solamente pochi giorni fa, il Presidente della Regione Bonaccini era intervenuto sulla questione dei Punti parto chiusi nelle aree appenniniche, promettendo che avrebbe fatto tutto quanto nelle proprie possibilità per chiedere la revisione dei parametri, fissati a livello nazionale per il mantenimento dei punti nascita negli ospedali.

E proprio ieri, lungo la Strada Porrettana, è avvenuto l'ennesimo parto in ambulanza (il secondo nel giro di pochi mesi), a causa dell'assenza di un reparto nascita nei vicini ospedali appenninici di Porretta Terme e di Vergato.

A questo punto, non vi sono più alibi: se la Regione intende veramente ridiscutere con il Governo i criteri per mantenere i Punti nascita in deroga nelle zone di montagna, il momento è questo, e non può essere ulteriormente ritardato. Non è infatti più possibile continuare a rischiare con le vite delle partorienti (e dei nascituri), e sperare che il fato le assista nei sempre più frequenti travagli al di fuori delle strutture protette.

Per questo ho appena presentato l'ennesima richiesta all'Assessore Venturi, dopo quella depositata all'indomani dell'ultimo parto in ambulanza di qualche mese fa, ed ho richiesto un incontro immediato di Assessore e Presidente con la Commissione Sanità della Regione. Il confronto in sede di conferenza Stato-Regioni per mantenere i Puntinascita in montagna deve essere infatti avviato senza perdere ulteriore tempo.

Se così non avvenisse, dovremmo ritenere che le recenti dichiarazioni del Presidente Bonaccini altro non fossero se non mere promesse elettorali, circostanza che non ci sorprenderebbe più di tanto, ma che comunque rappresenterebbe l'ennesimo schiaffo della politica regionale alle legittime istanze di chi vive in Appennino".

 

(Gruppo Misto – Movimento Nazionale per la Sovranità)

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