L'Assemblea legislativa ha votato i tre delegati della Regione Emilia-Romagna che parteciperanno alla prossime elezioni del presidente della Repubblica -
Parma, 26 gennaio 2015 -
Sono la presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, e il presidente del Gruppo Lega Nord, Alan Fabbri, i tre delegati della Regione Emilia-Romagna che parteciperanno alla prossime elezioni del presidente della Repubblica. I tre "grandi elettori", scelti dai 50 votanti dall'Assemblea legislativa con voto segreto, hanno conseguito rispettivamente: Saliera 35 voti, Stefano Bonaccini 30 voti, Alan Fabbri 12.
Tra i votati anche Giulia Gibertoni, capogruppo M5s, con 6 voti, risultata non eletta.
Prima delle operazioni di voto, Raffaella Sensoli (M5s) era intervenuta per sostenere la candidatura della capogruppo Giulia Gibertoni. Il consigliere della Lega nord, Gabriele Delmonte, aveva invece candidato il capogruppo Alan Fabbri, in quanto "espressione assoluta e maggioritaria della minoranza". Paolo Calvano, capogruppo del Pd, aveva infine proposto, a nome del centrosinistra, "le due massime cariche della Regione, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, e la presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera".
"Mi auguro che come presidente della Repubblica venga proposta una figura con un solido senso delle Istituzioni, capace di essere punto di equilibrio tra i poteri dello Stato e strenuo difensore delle libertà costituzionali, sul quale una larga maggioranza dei parlamentari e dei delegati regionali possa riconoscersi. Per quanto mi riguarda personalmente, io, per la mia storia politica, non sarei mai stata tra i 101". Così la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Simonetta Saliera, uno dei tre delegati della Regione Emilia-Romagna scelti dall'Assemblea legislativa per partecipare all'elezione del nuovo capo dello Stato. Con lei ci saranno il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, e Alan Fabbri, presidente del Gruppo Lega Nord.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 4 25 gennaio 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 4 25 gennaio 2015 (scaricabili in pdf allegato)
1.1 editoriale Chi, dopo Napolitano insieme a Draghi, per la resurrezione?
2.1 alimenti animali Efsa, su mangimi con solanum glaucophillum
3.1 mais e soia Mais & Soia dati previsionali 2014-15
4.1 Lattiero caseario Leggero rimbalzo per il latte spot
5.1 lattiero caseario Parmigiano Reggiano, preoccupa il prezzo medio latte 2014
5.2 quote latte Quote latte, una sentenza di assoluzione passata in sordina
6.1 crisi latte Confagricoltura, la crisi del Parmigiano Reggiano rispecchia quella di tutto il comparto.
6.2 parmigiano reggiano Il Sistema Parmigiano Reggiano in audizione in Senato
7.1 prezzi agricoli Ismea, meno 5,5% i prezzi agricoli nel 2014
Tra 5 giorni inizierà la kermesse parlamentare che porterà a eleggere il nuovo Capo dello Stato. In un momento così critico della nostra storia la scelta del nuovo inquilino del Quirinale dovrà essere guidata da saggezza e responsabilità perché, come ha insegnato "Re Giorgio", questa carica non è propriamente quasi formale ma sostanziale.
di Lamberto Colla - Parma, 25 gennaio 2015 -
Difficile interpretare il mandato di Giorgio Napolitano ma quello che in questi 9 anni di guida del Paese ha insegnato è l'importanza istituzionale della Carica di Presidente della Repubblica. Dopo il carisma di Sandro Pertini, Giorgio Napolitano ha saputo invece interpretare il ruolo con quell'autorevolezza, sconosciuta negli ultimi 50 anni, dimostrando coraggio e grandissime doti di statista.
Esporsi con un giudizio è prematuro anche in forza della crisi in cui il Paese è sprofondato negli ultimi 8 anni.
Una crisi economica talmente pesante da essere riuscita a minare e portare alla luce, in modo marcato, i fattori di criticità che da troppo tempo ribollivano sotto crosta. Una crisi di valori della nostra società che si è perfettamente rispecchiata nelle rappresentanze popolari, sia nello spessore degli uomini e delle donne parlamentari sia nelle competenze, che avrebbero dovuto accompagnare i profili della stragrande maggioranza dei rappresentanti di partito che si sono avvicendati a Montecitorio e in tutti i parlamentini regionali. A tutto ciò va sommato un ricambio generazionale ai vertici della grande industria che, alla pari della politica, non è stata all'altezza dei padri.
Crisi economica, crisi di valori hanno esposto l'Italia alla speculazione finanziaria internazionale trovando terreno fertile per crescere e prosperare con sempre maggiore virulenza come un batterio riesce a fare nell'organismo non curato adeguatamente e con la necessaria tempestività. In questo stato moribondo il medico Napolitano ha dovuto operare in un quadro clinico gravissimo, dotato di strumenti antiquati, avendo in cura un paziente che non aveva per nulla voglia di guarire. Saprofiti e varie colonie di batteri, di per sé non mortali, si sono insediati liberamente e nel loro proliferare esponenziale hanno indebolito, sin quasi allo sfinimento, il paziente ospite.
E' in questo contesto che si è mosso il Presidente Napolitano dimostrando capacità, esperienza giuridica e istituzionale non comuni. Onore quindi all'uomo al quale va il merito di aver avuto il coraggio di prendere in mano il malato sfinito e contagioso.
Ora viene il turno degli altri, uomini e donne di governo, di dimostrare il loro senso di responsabilità e di assumere il coraggio che Napolitano ha dimostrato, affinché non si vanifichi il suo impegno e i sacrifici di 60 milioni di cittadini. Un uomo o una donna che sappia raccogliere e sfruttare pienamente l'opportunità che Mario Draghi è riuscito, testardamente, a fare adottare dal'UE strumenti di finanza non convenzionali sconfiggendo il fronte tedesco e facendo passare, all'unanimità, una politica finanziaria di investimenti allentando, finalmente, il cappio dell'austerità soffocante.
Già perché l'Italiano Mario Draghi non solo è riuscito nell'impresa di conquistare la poltrona più alta dell'Eurotower ma, alla pari di Napolitano, è riuscito a imprimere la sua personalità con coraggio e determinazione ottenendo quello che nessuno avrebbe sperato: l'immissione di liquidità nel circuito europeo.
La stampa di moneta fresca per acquistare titoli di debito dei paesi membri. 1.140 miliardi di euro in scaglioni mensili di 60, che entreranno nel circuito portando ossigeno alle imprese e, auguriamocelo, al lavoro.
Tanti seppure ancora pochi rispetto i 4.500 miliardi di dollari immessi negli ultimi anni dagli Stati Uniti. Un'operazione che ha raggiunto lo scopo e l'economia a stelle e strisce ha ripreso a correre e con essa l'occupazione. I risultati conseguiti dall'economia americana e il progetto di valorizzare la classe media, esposti dal presidente USA nelle scorse ore, sono stati salutati, dai rappresentanti del Congresso, con una standing ovation nonostante la maggioranza, dopo le elezioni di medio termine, sia passata in mano agli oppositori di Obama.
Un comportamento ben diverso da quelli che quotidianamente osserviamo in Italia dove l'opposizione, pura e dura, proviene più dall'interno del partito di maggioranza che dalle opposizioni. Dove mai si riesce a trovare la quadra nemmeno sulle grandi questioni.
Il 30 di gennaio inizieranno le elezioni che porteranno al successore di Napolitano, chissà che la fortuna o l'insperabile buon senso dei grandi elettori, ci consegni nelle mani di un grande leader. Un Capo dello Stato carismatico che abbia le doti necessarie per far tornare il giudizio nei partiti e che il Parlamento torni a essere un luogo di discussione politica e non il pollaio che è oggi. Vogliamo un leader, donna o uomo che sia, capace di riaccendere gli animi degli italiani e il loro orgoglio nazionale.
Gli italiani vogliono risorgere e non insorgere!
Progetto di legge a firma dei consiglieri del Movimento 5 stelle, prima firmataria Giulia Gibertoni, dal titolo: "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna" -
Parma, 20 gennaio 2015 -
Un'indennità di carica ridotta a 5 mila euro mensili lordi e niente più indennità aggiuntive, abolizione delle indennità di fine mandato, abolizione dei vitalizi con effetto retroattivo e cancellazione dei contributi per il funzionamento dei gruppi.
E' quanto prevede il progetto di legge a firma dei consiglieri del Movimento 5 stelle (prima firmataria Giulia Gibertoni) dal titolo: "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna". Il progetto – spiegano i consiglieri – "è volto ad abolire privilegi ritenuti ingiusti sia dai proponenti che dalla stragrande maggioranza dei cittadini, anche tenuto conto della situazione economica in cui viviamo, dimostrando, con i fatti, che abolire i privilegi si può".
I principi a cui si ispira la proposta – si legge nella relazione al provvedimento - "sono quelli costituzionali, da troppo tempo ignorati dal legislatore regionale. Principi che mostrano come la Carta costituzionale abbia valori moralizzatori inascoltati, rappresentati dal principio del buon andamento stabilito dall'articolo 97, del principio della equità rispetto a tutti i cittadini, stabilito dall'articolo 3, dal principio di ragionevolezza, utilizzato come complemento e in appoggio a qualunque altro principio costituzionale e richiamato a parametro nei giudizi della Corte costituzionale, assumendo un connotato conformativo rispetto ad ogni parametro costituzionale".
Il testo introduce poi il principio di retroattività delle disposizioni relative ai vitalizi, considerati questi ultimi non rientranti tra quelli "immutabili anche di fronte a eventuali modificazioni legislative successive". A sostegno di questa proposta normativa i consiglieri Cinque stelle citano il parere di Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, in merito alla irretroattività. In base a tale parere il legislatore ordinario potrebbe emanare norme retroattive, "purché trovino adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non si pongono in contrasto con altri valori o interessi costituzionalmente protetti". Pertanto, spiegano Gibertoni e colleghi, "partendo da questi assunti, dal rispetto del principio di ragionevolezza, e dal fatto che il vitalizio non è equiparabile ad una pensione come è pacifico secondo la giurisprudenza costituzionale, è possibile e necessario agire retroattivamente con ragionevolezza per riportare equità ed eguaglianza nella normazione regionale".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Il consigliere della Lega Nord, Mauro Melli, commenta il bando per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) -
Reggio Emilia, 19 gennaio 2015 -
Riceviamo e pubblichiamo -
"La precedente amministrazione novellarese nell'aprile scorso pubblicò il bando per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) ed ora, che il bando si è concluso, noto che su 30 persone ammesse in graduatoria ben 15 sono stranieri.
Il 50% degli alloggi pubblici verranno assegnati ad extracomunitari quando invece rappresentano solo il 16% dei novellaresi; tutto ciò grazie a dei parametri che non tengono in considerazione gli anni di residenza e discriminano gli autoctoni che vivono e pagano i tributi a Novellara da sempre.
Agli stranieri non viene nemmeno chiesto se possiedono beni in patria, tale verifica invece è d'obbligo in molti stati europei perché può capitare che l'extracomunitario nel suo paese di origine sia titolare di case e terreni.
La nuova amministrazione aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe rivisto i criteri di assegnazione, fra due anni al prossimo bando vedremo se saranno di parola."
Mauro Melli
consigliere Lega Nord Novellara
Assemblea E.R. - Da sei a cinque commissioni permanenti e misurazione efficacia leggi. Budget personale -56%. Soncini: "Attenzione ai diritti delle persone e valutazione norme" -
Parma, 15 gennaio 2014 -
Le commissioni permanenti passano da sei a cinque: "Proporremo all'Aula che la commissione Parità, istituita con legge regionale, - afferma la Vice Presidente Soncini - si occupi oltre che delle politiche di genere e pari opportunità, come ha fatto nella scorsa legislatura, di diritti di cittadinanza e delle persone, in particolare diventi la referente di tutti gli organismi di Garanzia: Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza, Garante regionale delle persone private della libertà personale e Difensore Civico, tutti servizi forniti direttamente dall'Assemblea legislativa.
Ogni commissione dovrà farsi carico, nelle materie di propria competenza, della misurazione degli oneri amministrativi, della valutazione e dell'attuazione delle leggi. Una innovazione importante - prosegue Soncini - poiché si avvia un processo per individuare e quantificare gli obblighi informativi eccessivi, e quindi ridurli, in capo a imprese e cittadini, poi agli enti locali. Un passo importante nella direzione della semplificazione amministrativa, e nella riduzione dei tempi burocratici. La qualità e l'efficienza della legislazione insieme al monitoraggio specifico e puntuale delle leggi attraverso i dati, rilancia il valore legislativo dell'Assemblea.
Il budget per le presidenze di commissione passa dai 703.239 euro del 2014 ai 309.324 di quest'anno: un taglio di 393.915 euro (-56%), dovuto alla legge regionale 11/2013 che, a partire da questa legislatura, prevede l'applicazione del parametro fissato dalla Conferenza Stato-Regioni per il quale va assegnato a ciascun consigliere regionale un budget per il personale pari a un dipendente di categoria D6, corrispondente a 51.553,97 euro lordi.
La proposta dell'Ufficio di Presidenza è di cinque commissioni con le seguenti competenze: Commissione I - Bilancio, Affari generali ed istituzionali e Statuto. Ad essa si aggiungono la Commissione II - Politiche economiche; la Commissione III - Territorio, Ambiente, Mobilità; la Commissione IV - Politiche per la salute e Politiche sociali; e la Commissione V - Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport."
Ottavia Soncini
Vice-Presidente Assemblea legislativa Regione Emilia Romagna
Cinzia Rubertelli commenta l'intervento del sindaco Luca Vecchi durante la manifestazione contro il terrorismo -
Reggio Emilia, 12 gennaio 2015
«Bella, giusta e partecipata la manifestazione reggiana contro il terrorismo, a cui come Grande Reggio abbiamo aderito con convinzione.
Ma non possiamo non dichiararci delusi per l'intervento del sindaco Vecchi, il suo slogan "Liberté, fraternitè, egalitè" è suonato, vuoto, banale, perché non ha parlato del tema chiave, cioè che l'Islam non ha mai fatto i conti con l'Illuminismo, né con la Rivoluzione francese, insomma col significato profondo di quelle tre parole e con il loro principale derivato, la separazione tra Stato e Chiesa: avremmo preferito il silenzio.
Anche nei paesi islamici moderati, il Corano diviene legge dello Stato, attraverso la sharia si fa Costituzione, nei paesi più radicali perseguita le minoranze, chiude in casa i diritti delle donne, lapida le adultere, frusta i dissidenti. Insomma riporta l'orologio della storia a molto prima che venissero pronunciate quelle parole.
Per questo l'integrazione, pur necessaria, è difficile, e la sinistra nasconde la testa dietro le parole, mentre manda gli extracomunitari a condizionare le primarie, come in Liguria. Per noi l'integrazione è accoglienza nel rispetto delle regole e delle tradizioni del Paese ospitante e non si ferma alle primarie del PD».
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)
I consiglieri della Lega nord, primo firmatario Alan Fabbri, in una interrogazione rivolta alla Giunta chiedono se siano ancora in vigore bandi accessibili per i Comuni emiliani e romagnoli che vogliano dotarsi "di nuovi impianti di videosorveglianza -
Parma, 12 gennaio 2015 -
"In diverse città della nostra regione si susseguono, in maniera sempre più virulenta, gli episodi di criminalità e di microcriminalità, con diffuso allarme sociale tra i cittadini". Lo scrivono i consiglieri della Lega nord, primo firmatario Alan Fabbri, in una interrogazione rivolta alla Giunta per sapere se siano ancora in vigore bandi accessibili per i Comuni emiliani e romagnoli che vogliano dotarsi "di nuovi impianti di videosorveglianza su fenomeni di criminalità, vittimizzazione, inciviltà e disordine urbano diffusi" (in base alla L.r. 24/2003: "Disciplina della Polizia Amministrativa Locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza"; modificata dalla L.r. 28 settembre 2007, n. 21 e L.r. 19 luglio 2013, n. 8). Inoltre, la Lega chiede all'esecutivo regionale se intende rifinanziare, attraverso nuovi bandi, i Comuni che vogliano dotarsi di tali impianti di videosorveglianza e con quale tempistica.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
1,5 cent contro i 15 centesimi della Germania è il ricavato dal reso delle bottiglie. In compenso si gode se una ditta fallisce solo perché è stata "sponsorizzata" dai grillini. La miope politica della contrapposizione giova molto a pochi e crea danni a tanti. (guarda i video)
di Lamberto Colla - Parma, 11 gennaio 2015 -
Prendo spunto dall'interesse suscitato dalla stampa locale e nazionale in merito al fallimento della società Vedelago srl specializzata nel riciclo e portata a esempio dal Movimento 5 Stelle e dal loro Sindaco Pizzarotti che proprio sulla alternativa al termovalorizzatore aveva impostato la campagna elettorale vinta al ballottaggio contro la corazzata PD parmense.
Come non essere d'accordo con Aldo Caffagnini che dal suo "sporco diario" scrive che "Il fallimento di una società non dovrebbe mai far piacere a nessuno."
Una difesa d'ufficio con connessi ringraziamenti alla fondatrice Carla Poli "per la grande disponibilità, prosegue il testo di Caffagnini, dimostrata anche noi parmigiani e per i viaggi a vuoto a spiegare che era possibile riutilizzare le plastiche invece che incenerirle. Vedelago ha aperto la strada alla miriade di aziende che oggi hanno bilanci in attivo e sono floride proprio con la gestione dei materiali plastici con l'utilizzo dell'estrusore."
La gestione dei rifiuti è un business miliardario sul quale molti vorrebbero mettere le mani ma non tutti con il nobile intento di salvaguardare l'ambiente.
La gestione separata dei rifiuti genera un flusso economico intenso grazie alla immissione sul mercato di "nuova" materia prima, plastica soprattutto (PET è il più noto), raccolta dalle amministrazioni locali o loro delegati e separata nelle diverse fasce di qualità per la quale viene remunerata dal COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero degli imballaggi di Plastica) che a sua volta pone mensilmente all'asta realizzando anche il doppio del valore pagato. Poche sono le imprese che possono permettersi un Margine Lordo del 100% contando sulla continuità di fornitura e sul governo totale del mercato.
Anche oltre 600€/tonnellata è il ricavato dalle aste per la migliore selezione (PET bianco o Blue) a fronte di un costo riconosciuto ai convenzionati COREPLA di 366,51€/ton (dicembre 2014) per la medesima qualità conferita.
E sin qui nulla di strano peccato che di questi vantaggi economici il cittadino non possa giovarne come invece in molti altri paesi accade. Basterebbe distribuire in ogni supermercato un raccoglitore di plastiche e vetro, collegarlo a una macchinetta con stampante e ottenere dei buoni da spendere nel punto vendita e il gioco è fatto.
Ebbene non è fantascienza ma realtà diffusa in Germania ma poco più di sperimentale in Italia con la differenza che nel paese della Merkel viene riconosciuto un buono di 15 centesimi mentre nelle nostre rare zone solo 1,5 centesimi, ammesso che la macchina funzioni.
Già perché in Italia siamo bravi a divulgare l'idea e "Striscia la Notizia" ne diede ampio spazio (si veda il video) per poi scoprire che queste attrezzature "miracolose" seppure un po' "taccagne" sono spesso in sofferenza. Diverso il caso della Germania che, come documenta questo video, non solo sono diffusissime, ben tenute (al coperto), funzionanti e miracolosamente "generose" con il consumatore ben incentivato a riconsegnare il prezioso materiale una volta esaurito il liquido contenuto.
Non vorrei mai che la posizione dominante di COREPLA possa avere influito sulla mancata diffusione, sul ridottissimo riconoscimento economico e sulla bassa resistenza meccanica delle attrezzature o sul non propriamente tempestivo intervento di manutenzione e ripristino delle funzionalità.
Probabilmente sono in cattiva fede fatto sta che osservo scontri infuocati sui termovalorizzatori e sulla raccolta differenziata a livello di "tifo calcistico" e nessuno invece infierire su una gestione dominante per non dire monopolistica del recupero e riciclaggio delle materie plastiche e degli imballaggi in genere.
I grillini che promuovono (Video di la Tribuna di Treviso relativamente a un comizio di Beppe Grillo) e poi difendono le imprese di separazione come unico modello utile (anche quando falliscono) combattendo i termovalorizzatori anche quando già esistono col rischio di gravare ancor più sui portafogli dei cittadini. Dall'altra parte gli ostinati amanti degli inceneritori che li vorrebbero in ogni comune. Invece un misero cassonetto che eroghi qualche spicciolo al consumatore che consentirebbe una differenziazione molto più pulita e meno onerosa delle materie di rifiuto pregiate non interessa quasi nessuno o almeno non ne viene data sufficiente pubblicità.
Le soluzioni sono a portata di mano ma sino a quando i nostri politici vivono una politica della contrapposizione su tutto continueremo a fare il gioco dei monopolisti, delle organizzazioni criminose.
Una politica concertata invece potrebbe giovare direttamente al cittadino e magari garantire alle aziende pionieristiche di operare in un mercato molto più trasparente e poter quindi contare su una aspettativa di vita molto più lunga con buona pace dei propri collaboratori, dipendenti e delle imprese dell'indotto. Una ridistribuzione del reddito in ambito locale che contribuirebbe a riattivare l'economia del paese.
Invece, nonostante le montanti difficoltà economiche, continuiamo a assistere a una politica di contrapposizione dialettica priva di idee e intrisa di demagogia becera.
Che in fondo in fondo, anche inconsapevolmente, siano tutti d'accordo per spartirsi le torte cucinate da cuochi occulti e servite da camerieri di buona scuola?
Pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende, diceva un illustre rappresentante della prima repubblica.
Francia, Inghilterra, Italia saranno nel mirino del terrorismo internazionale di matrice islamica estremista per un bel po' di tempo. I servizi di intelligence difficilmente riusciranno a intercettare le azioni di queste micro cellule autogestite. Ma non bisogna farsi prendere dalla tentazione di un'altra guerra bensì usare, finalmente, la Forza della Ragione invece della Ragione della Forza.
di Lamberto Colla - Parma 08 gennaio 2015 - -
Sgomento, pena e rabbia sono i sentimenti che a caldo hanno raggiunto tutti coloro che hanno assistito alla diffusione delle immagini dell'attacco terroristico al giornale satirico francese Charlie Hebdo reo di avere "insultato" l'Islam con le sue vignette. Niente di più e niente di meno di quanto fatto per il presidente Hollande o il Vaticano. Come tutti i giornali satirici tutto e tutti sono attaccabili con la crudeltà e il cinismo della vignetta satirica.
Ma l'Islam non ci sta e la sua "fede" la difende con le armi e con la crudeltà.
Già per molti mesi, alcuni anni fa, la sede del giornale e i giornalisti stessi sono stati a lungo scortati giorno e notte per timore di qualche incursione di fanatici.
Ma quello che è accaduto ieri è stata una vera e propria azione di guerriglia urbana. Un assalto studiato per distruggere, registrare e diffondere il terrore, quindi tornare nell'ombra per uscire nuovamente a colpire un nuovo obiettivo.
Non un attacco di kamikaze, non il gesto di un fanatico votato alla morte perché nulla ha più da desiderare dalla vita ma una vera e propria azione militare.
Certo i giornalisti, almeno i sopravvissuti, hanno potuto difendersi solo attraverso la fuga ma la vittoria militare, seppure infame perché l'azione è stata rivolta contro inermi, c'è stata perché gli avversari, i servizi segreti francesi nello specifico, ma avrebbero potuto essere anche quelli inglesi o italiani che il risultato sarebbe stato analogo, non hanno saputo intercettare e disinnescare l'attacco.
Queste micro cellule terroristiche hanno, e uso il plurale nella consapevolezza logica che di molte ve ne siano dormienti in occidente, la capacità di mimetizzarsi all'interno, molto probabilmente, delle organizzazioni criminali locali da dove riescono a ottenere documenti e armi. L'addestramento invece è plausibile che venga svolto non in campi d'addestramento facilmente identificabili bensì nelle campagne di guerra dei neo califfati dove l'evoluzione di Al Qaeda sta portando morte e cruente esecuzioni come ci ha abituati a vedere la Tv dalla Siria al nord africa, ma anche in Somalia e in oriente estremo. Sgozzamenti in diretta, anche collettivi, attacchi a rappresentanti delle forze dell'ordine come in Australia e in Canada e ora anche la Francia con un attacco dall'impatto emotivo notevole anche in forza della rapida viralizzazione dei documenti filmati che hanno testimoniato l'efferatezza dell'attacco e la determinazione di chi l'ha condotto.
Sono terroristi della porta accanto, europei di seconda e terza generazione convertiti all'inumanità, quel sentimento che nessuna religione riconosce ma che la società moderna, con le sue storture, ha alimentato e questi uomini e donne "senza radici" preso a pretesto per assumere una posizione sociale.
E' d'obbligo, e lo sarebbe stato da molti anni sin dall'attacco alle torri gemelle, interrogarsi come arginare il fenomeno che non va confuso in guerra di religione ma il frutto del progressivo e costante divario sociale interno all'occidente e non solo.
La spregiudicatezza della finanza internazionale, che come un tumore si insinua in ogni angolo del globo ove sia possibile una speculazione redditizia e dove non è possibile genera le condizioni di crisi per poter goderne dei frutti della ricostruzione, ha pari responsabilità della politica internazionale.
Senza dover necessariamente cavalcare l'idea di un governo guidato da pochi "illuminati" il sospetto che dietro a molti degli eventi e tumulti qua e là sparsi nel mondo ci possa essere una regia è elevato e che sia in atto una terza guerra mondiale ormai è palese.
Di fronte a questi segnali di instabilità globale occorre fare uno sforzo ragionevole. Usare l'intelligenza e dare libero sfogo alla Forza della Ragione invece di perseguire la Ragione della Forza. Non vuol dire disarmarsi ma armarsi di nuovi strumenti esportando la condivisione di obiettivi sani e morali e non la "democrazia occidentale" come tentarono malamente gli statunitensi. Occorre difendersi con l'intelligence, con uomini preparati e addestrati all'antiterrorismo internazionale. Investire negli uomini e non negli aerei da combattimento. Negoziare la pace o meglio la libera convivenza nel rispetto delle civiltà e delle fedi senza lasciarsi trasportare da idee e convincimenti demagogici da un lato o colonizzatori dall'altro.
La libertà è sacra e va prima conquistata e poi difesa. La difesa è un atto di prevenzione e perciò tipica dei paesi occidentali mentre la conquista è un'azione di ribellione che, seppure raramente sia accaduto, può essere acquisita attraverso azioni di pressione intellettuale invece delle azioni militari.
Auguriamoci quindi che la tragedia francese non sia il nuovo pretesto per una azione di guerra oltre confine che, ormai è documentato, non farebbe che alimentare l'odio e creare reazioni a catena incontrollabili.
Oggi il lutto è in Francia, ma domani sarà in Inghilterra per raggiungere l'apice mediatico quando l'attacco sarà rivolto all'Italia e al Vaticano. Bisogna agire in fretta e con intelligenza. Quel dono che Dio ha destinato agli uomini per differenziarli dagli animali ma di cui si è perduta traccia.