Alleanza Cooperative Agroalimentari «Positive le nuove regole per aiuti UE a ortofrutta, ma occorre trovare nuove risorse»
Roma, 19 settembre 2014 –
«Il nuovo schema di ripartizione degli aiuti per i produttori ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo è sicuramente più flessibile ed adeguato alle esigenze nazionali anche perché, basandosi su una ripartizione di volumi per Paese, supera le gravi distorsioni causate dal meccanismo attuato con il precedente provvedimento varato da Ciolos e di cui avevamo subito messo in luce tutti i limiti e le carenze».
Questo il commento dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in merito al nuovo sistema di aiuti UE per l'ortofrutta annunciato in questi giorni e che sarà pubblicato all'inizio della prossima settimana in Gazzetta Ufficiale.
«Ci auguriamo che le misure vengano attuate in maniera uniforme in tutta Europa in modo da ridurre effettivamente l'offerta sui mercati e che, in virtù del nuovo margine di gestione nazionale, vengano colte appieno tutte le opportunità offerte dal nuovo schema. In ogni caso, è impensabile sostituire un paese con 150 milioni di abitanti come la federazione russa senza l'introduzione di altre misure».
«Continuiamo comunque a ritenere che le risorse stanziate dalla Ue costituiscano solo una prima misura straordinaria per i produttori operanti nel comparto. Auspichiamo che l'Europa riesca a trovare presto un budget aggiuntivo, per introdurre altre misure di sostegno e garantire equità di trattamento tra i produttori: è inaccettabile il vuoto giuridico ed economico sulle operazioni effettuate dal 4 settembre in poi».
«Occorre inoltre, come abbiamo più volte sottolineato, che il problema dell'embargo venga affrontato come un problema politico nella sua interezza, dal momento che la chiusura dello sbocco commerciale in Russia è una decisione scaturita da problemi di politica internazionale e di rapporti diplomatici tra paesi».
Nel merito del nuovo meccanismo approvato, l'Alleanza delle cooperative agroalimentari ritiene sia «positivo che la Commissione, sollecitata in maniera determinante dal nostro Ministero dell'Agricoltura, abbia considerato una ridistribuzione tra i paesi esportatori delle quote di prodotto che giungono attraverso triangolazioni con altri Stati membri, calcolo che ha consentito al nostro Paese di recuperare i suoi effettivi volumi di export, ed anche l'inserimento degli agrumi (arance, clementine e mandarini), nell'elenco dei prodotti per i quali si può richiedere il sostegno».
(Fonte Alleanza Cooperative)
L’Italian Style suscita grande appeal in Russia e nei paesi ex URSS. Più semplice ottenere i visti Business e turismo. Al Business Center di Parma l’agenzia specializzata per sciogliere ogni dubbio.
di redazione -
Parma, 27 Aprile 2014 ----
E’ di questi giorni la notizia per la quale sarà più semplice recarsi in Russia. L’annuncio prevede una semplificazione del regime dei visti per i cittadini stranieri, che si recano nel paese sia per turismo, che per affari. Sarà perciò più semplice ottenere visti semestrali, che consentiranno di visitare la Federazione Russa più volta in un anno, ovvero soggiornarvi con continuità per 180 giorni consecutivi.
Un vantaggio per tutti i cittadini stranieri che dovrebbe favorire ancor più i rapporti tra Italia e Russia anche in forza dell’apprezzamento riservato dagli operatori e consumatori russi all’Italia e più in generale all’italian style.
Una fama che l’Italia ha conquistato non solo grazie alla cultura, la cucina e il turismo ma anche e soprattutto per la qualità delle tecnologie e dell’industria.
Le importazioni di beni provenienti dall’Italia continuano, infatti, a risultare in costante crescita acquisendo sempre più slancio. Sulla base delle statistiche Eurostat relative ai primi quattro mesi dello scorso anno, un’analisi effettuata a Mosca dall’Ambasciata d’Italia e Ufficio ICE conferma che le esportazioni italiane in Russia sono cresciute dell’ 11,5 %, passando da 2.947 miliardi di Euro del periodo gennaio-aprile 2012 a 3.288 miliardi di Euro dello stesso periodo del 2013.
Inoltre, secondo gli analisti, che hanno presentato il rapporto SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero) l’“Export Italia” e le esportazioni italiane cresceranno in media del 7,9% all’anno per prossimi 4 anni.
Il maggiore incremento è atteso nei seguenti settori: beni strumentali, meccanici prevalentemente strumentali (+9,7%), apparecchiature elettriche (+8,0%), beni intermedi, metalli industriali (+10,1%), estrazione (+8,8%), gomma e plastica (8,6%), prodotti chimici (+8,3%), arredamento (+ 7,9%).
Tuttavia la creatività, professionalità e abilità che caratterizza l’Italia nel mondo, nel realizzare articoli unici e irripetibili di Italian Design, mantiene comunque le prime posizioni. Perché, se è vero che “i russi comprano con gli occhi”, è altrettanto vero, secondo gli analisti, che si prevede una forte domanda di beni di alta qualità e gli articoli di lusso. Rimarranno altresì costanti le esportazioni dei beni tradizionali del classico Made in Italy (abbigliamento, tessile, calzature, alimentari e mobili).
Allo stato attuale, le importazioni provenienti dall’Italia, secondo il Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa giocano un ruolo molto importante. Il primo posto è occupato da macchine industriali e tecniche:
- Automobili e parti di esse
- Apparecchiature elettriche ed elettroniche
- Controllo e misurazione
- Elettrodomestici
- Meccanica e Ottica
Altri dati significativi:
Maggior richiesta nella gioielleria italiana in Russia del +3,4%. I prodotti alimentari occupano il 13,7% del valore totale dei beni di consumo importati (bevande alcoliche, pasta, cacao, cioccolato, pasticceria, caffè, tè, olio d’oliva, ecc.)
L’importazione dei prodotti chimici è aumentata del 5,2% (pitture, vernici, smalti, semilavorati plastici e gomma sintetica).
Aumentate anche le vendite di profumi e cosmetici. Inoltre, è aumentata in modo significativo l’offerta di serrature, cerniere e tettoie, radiatori e caldaie, contenitori e imballaggi in metallo leggero.
In sostanza la crescita media degli ultimi due anni vede la Russia in testa tra i BRICS per l’export dall’Italia, con 10 miliardi di Euro nel 2012 rispetto a 9 miliardi per la Cina (nel 2010 l’Italia aveva esportato in Russia beni per 7,9 miliardi rispetto agli 8,6 miliardi di prodotti inviati in Cina).
Il mercato russo è perciò, per gli imprenditori italiani, strategico e le opportunità di collaborazione che offre sono sicuramente allettanti. Ma l’approccio al nuovo e allo sconosciuto deve essere assistito da competenze professionali capaci di programmare prima e sviluppare poi i percorsi più corretti per raggiungere gli obiettivi imprenditoriali.
Sia da parte russa che italiana in questo importante processo occorre il supporto di un partner affidabile che metta a disposizione strumenti efficaci, conoscenze competenze ed autorevolezza per svolgere il compito principale e per fornire un servizio professionale per la cooperazione bilaterale.
Per iniziare questo affascinante e allettante ma delicato processo, le aziende italiane, hanno necessità di assistenza e di risposte concrete che l’ agenzia MarketingRussia&Europe è in grado di fornire su entrambe le “sponde”. Soluzioni strategiche “su misura” e costante presenza e supporto professionale rappresentano i punti di forza dell’agenzia.
Per informazioni:
Agenzia MarketingRussia&Europe
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