COVID 19, una dolcissima donazione ai reparti dell’Arcispedale di Reggio Emilia arriva dagli scolari della Scuola Materna parrocchiale “San Giovanni Bosco” di Borzano di Albinea che grazie all’aiuto del Forno “Antica Bontà” ha fatto consegnare come segno di riconoscenza, vassoi di erbazzone, torta, pizza, gnocco e tramezzini vari agli operatori del Pronto Soccorso e della Rianimazione.
“In momenti forti dell’anno come il Natale o la Pasqua – spiegano dalla scuola - la Materna parrocchiale di Borzano condivide, attraverso forme visibili di solidarietà, la convinzione che “la vita è un dono che si riceve donandosi” e che questo avviene se ci si ritiene parte di una “casa comune”.
Questo per rinforzare legami già presenti o per rispondere a bisogni emergenti. Quest’anno a scuola chiusa per il Coronavirus, i legami non si sono interrotti, anzi si sono rafforzati, e perciò, su richiesta dei genitori, si è ritenuto significativo fare arrivare dei piccoli doni di speranza, buoni anche da mangiare, ai reparti dell’Arcispedale come segno di amore e gratitudine a chi, in prima linea, vive il rapporto tra paura e speranza.
Il Forno Antica Bontà si è reso partecipe sia per la consegna che per omaggiare a sua volta, con i suoi prodotti, i reparti.
“In questo momento di emergenza – scrivono dalla scuola - spesso il personale, dopo lunghissime ore di lavoro, stremato dalla fatica e dallo sconforto, è richiamato a ulteriori ore straordinarie per garantire la copertura dei turni, senza possibilità di riposo e ripresa. Abbiamo così pensato di unire la qualità dei prodotti del forno Antica Bontà alla dolcezza degli elaborati pittorici e fotografici dei nostri bambini, confidando che questi piccoli doni rendano questi momenti più sereni e luminosi”.
La Direzione dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia ringrazia di cuore per l’affettuoso pensiero i bambini, le famiglie, gli insegnanti e il forno Antica Bontà. “Un gesto di vicinanza che è stato di certo gradito ai molti operatori sanitari e non impegnati nell’emergenza”.
L’ONG Parma per gli Altri ha raddoppiato la solidarietà estendendo le proprie forze dall’Etiopia a Parma.
L’ONG ha voluto contribuire alla straordinaria lotta all’emergenza che ha colpito il paese, donando due elettrocardiografi all’Azienda Sanitaria Locale di Parma. Un gesto di grande importanza a sostegno della sanità di Parma, reso possibile dai preziosi contributi dei volontari, soci e amici che da 30 anni sostengono l’ONG nei progetti di cooperazione internazionale in Africa nell'ambito di istruzione, sanità, progetti di comunità, con particolare attenzione alla condizione femminile.
"In un grave momento come quello che stiamo vivendo, ci sembra un’opportunità destinare parte delle nostre forze non solo in Etiopia, ma anche qui per la nostra città e siamo orgogliosi di poter offrire un aiuto concreto nella lotta contro il Coronavirus" - spiega Paola Salvini, Presidente di Parma Per gli Altri. Un piccolo contributo che sottolinea ancora una volta il nostro modo di lavorare: “a piccoli passi ma insieme alla comunità!".
I due elettrocardiografi saranno impiegati nel Distretto di Parma ed utilizzati adesso per la diagnosi e cura di tutti i pazienti affetti da coronavirus e, in futuro nelle attività cliniche ambulatori e domiciliari.
"Rivolgo un grande grazie, anche a nome di tutti gli operatori del Distretto di Parma, a tutti i volontari dell’Associazione Parma Per gli Altri per la generosità dimostrata in questo momento di emergenza sanitaria legata alla pandemia COVID-19 - annovera la Dott.ssa Giuseppina Ciotti, Direttore del Distretto Ausl di Parma. I due elettrocardiografi donati sono un ulteriore supporto all'attività diagnostica dei Servizi del Distretto di Parma e verranno utilizzati in modo prioritario per fronteggiare l’attuale situazione a favore dei pazienti cronici, che stiamo seguendo con ancora più attenzione al loro domicilio, ma rappresentano anche un potenziamento della dotazione tecnologica per l’attività domiciliare quando in futuro la situazione ci consentirà di tornare ad una gestione normale dell’attività".
Altri 30 tablet donati dalla Cisl all'Ausl, prosegue la raccolta fondi del sindacato, 'Distanti ma connessi', nel segno della solidarietà verso i pazienti ammalati di Coronavirus che hanno difficoltà a comunicare con i propri famigliari.
Giovedì il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Emilia Centrale, Fabio Bertoia ha consegnato altri 30 device al direttore sanitario dell'Ausl, la dottoressa Cristina Marchesi, al direttore sanitario del Santa Maria, il dottor Giorgio Mazzi, al direttore delle Professioni Sanitarie per la rete integrata assistenziale-clinica, la dottoressa Roberta Riccò e alla responsabile per la formazione delle professioni sanitarie, dottoressa Angela Saffioti.
"Ringraziamo ancora una volta tutti i nostri iscritti e simpatizzanti – dichiara Bertoia – che nel proprio piccolo hanno scelto di donare una piccola o grande somma. Ma ci teniamo anche a ringraziare Giuseppe Isilibech e tutto il suo staff di Technoworld che da subito hanno abbracciato con entusiasmo questa iniziativa che mette in contatto, ancora una volta, il mondo sanitario e quello dell'informatica".
La raccolta fondi della Cisl, 'Distanti ma connessi', ha l'obiettivo di fornire degli strumenti tecnologici adeguati, dei tablet, affinché tutti i pazienti possano rimanere in contatto con i propri famigliari attraverso video chiamate o chat.
L'iniziativa è in collaborazione con l'Ausl di Reggio Emilia e per partecipare è possibile effettuare una tua donazione sul conto corrente dedicato "IBAN IT94Q0503412807000000012436" (Banco Bpm BSGSP – Agenzia 7 – Reggio Emilia).
Al termine della fase istruttoria, sono stati erogati 772 contributi per 266.100 euro. Il 90 per cento a famiglie sconosciute ai Servizi sociali.
Sono 1.045 le famiglie residenti nei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense che tra lunedì 6 e mercoledì 15 aprile hanno fatto richiesta per ottenere il buono spesa, di cui 293 a Collecchio, 189 a Felino, 246 a Montechiarugolo, 110 a Sala Baganza e 207 a Traversetolo.
Numeri che mostrano l’amaro successo della misura varata dal Governo per aiutare chi si è ritrovato a dover fare i conti con l’emergenza Coronavirus, dietro i quali ci sono le storie di persone messe economicamente in difficoltà dalla sospensione delle attività commerciali e produttive, o da stipendi non pagati. Persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono ritrovate improvvisamente ad affrontare situazioni inimmaginabili e che hanno deciso di rivolgersi agli Sportelli di Pedemontana Sociale, dove gli operatori hanno vagliato attentamente ogni domanda per dare un aiuto a chi ne avesse veramente la necessità.
Al termine dell’istruttoria sono stati erogati 772 buoni spesa (226 a Collecchio, 134 a Felino, 175 a Montechiarugolo, 86 a Sala Baganza e 151 a Traversetolo) per un totale di 266.100 euro, l’intera cifra arrivata con il Dpcm “Cura Italia” (78.080 euro a Collecchio, 47.950 a Felino, 58.940 a Montechiarugolo, 30.190 a Sala Baganza e 50.940 a Traversetolo). Ogni famiglia ha ricevuto, in media, un buono spesa da 345 euro e gli ultimi bonifici sono stati effettuati nella giornata di martedì 21 aprile. Altro aspetto da sottolineare, è che ad accedere al contributo, in linea con la filosofia del decreto condivisa pienamente dai Comuni dell’Unione, sono state per il 90 per cento famiglie sconosciute ai servizi sociali.
"È importante ad essere riusciti a garantire con tempestività un primo segnale di attenzione a questi inediti e totalmente imprevisti bisogni dei nostri cittadini – sottolinea Aldo Spina, presidente dell’Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Sala Baganza –. La professionalità di Pedemontana Sociale e la metodologia adottata, hanno consentito di intercettare e interpretare efficacemente queste nuove necessità. Alla luce di quanto è emerso – prosegue Spina –, auspichiamo vivamente che iniziative di questo tipo possano essere nuovamente sostenute dallo Stato, affiancandosi ai numerosi e fondamentali gesti di solidarietà che registriamo nelle nostre comunità".
emiliaRestano naturalmente attive tutte le altre misure di sostegno ordinarie e straordinarie varate dall’azienda del Welfare, come il normale accesso ai contributi, i pacchi alimentari e le “spese sospese”. Misure che potranno essere potenziate grazie alla solidarietà dei cittadini e delle imprese, che potranno donare un contributo, fiscalmente detraibile, attraverso i conti correnti aperti dai cinque Comuni dell’Unione.
Le coordinate bancarie sono pubblicate sui siti dei degli enti e dell’Unione Pedemontana Parmense (www.unionepedemontana.pr.it). Per usufruire della detrazione fiscale, basterà inserire nella causale di versamento il codice fiscale di chi lo effettua e la dicitura “Emergenza Covid 19”.
Il sindaco, Federico Pizzarotti, si è recato questa mattina a Villa Parma – Asp Ad Personam, in piazzale Fiume, per ringraziare gli operatori di Asp Ad Personam che si sono prodigati a favore degli anziani ospiti, in tempi di emergenza coronavirus, e per assistere alla cerimonia di donazione di 2.000 mascherine da parte dell'Azienda ABService srl.
Si è trattato di un momento particolarmente significativo, a cui ha preso parte l'Amministratore Unico di Asp Ad Personam, Gianluca Borghi, che ha ringraziato l'ABService srl per la donazione.
Le mille forme della solidarietà: dispositivi di protezione dalla Germania e saponi naturali da Bianconese per Ospedale dei bambini e reparti Covid.
Un cuore con le mani, è il simbolo di questa emergenza che hanno adottato anche gli infermieri, le oss e i medici della Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini per dire grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per sostenerli.
L’ultimo “cuore” è rivolto alla ditta tedesca Merck che tramite Giocamico, l’associazione presente nei reparti pediatrici anche in questo periodo per continuare le attività ludiche ricreative dei bambini ricoverati, ha fatto avere all’Ospedale Maggiore di Parma 200 mascherine protettive con visiera di cui 50 di queste sono andate al personale di tutti i reparti dell’Ospedale dei bambini e 150 alla Terapia intensiva mentre altre 100 mascherine sono state mandate all’Ospedale di Piacenza.
Sempre tramite Giocamico e il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza sono arrivati all’Ospedale dei bambini prodotti naturali per l’igiene personale dalla ditta Hawai di Bianconese di Fontevivo. Saponi, bagnoschiuma e shampoo in colorate confezioni che sono state distribuiti in tutti i reparti, dalla Pediatria d’urgenza del piano terra, all’Oncoematologia, al Day hospital dipartimentale, alla Neonatologia fino alla Pediatria generale e alla Clinica pediatrica del terzo piano. Per essere consegnati ai piccoli pazienti.
Un grazie con il cuore ai donatori è arrivato da parte del presidente di Giocamico Corrado Vecchi e del personale impegnato nei reparti pediatrici della struttura.
Come simbolo di fiducia e speranza per il futuro, raggi di luce led illumineranno fino al 4 maggio il Palazzo di Residenza ex Carisbo di via Farini con i colori della bandiera italiana.
Le luci verdi, bianche e rosse accese come segnale di vicinanza a chi è stato colpito dall’emergenza Coronavirus.
terrRaggi di luce illumineranno con i colori della bandiera italiana la sede storica bolognese di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa, a impatto zero, segue quanto già realizzato al Grattacielo di Torino che nei giorni scorsi ha visto riflettere per la prima volta sulle proprie facciate il tricolore, segno della vicinanza del Gruppo alle persone e della rinascita del Paese duramente colpito dall’epidemia di Coronavirus.
Le proiezioni del tricolore su alcune delle principali sedi del Gruppo in Italia sono, infatti, il segno della forte attenzione da parte della Banca nei confronti delle comunità in cui opera. I giochi di luce racchiudono un messaggio di incoraggiamento e di fiducia nel futuro.
L’emergenza Covid-19 vede il Gruppo Intesa Sanpaolo tra i principali contributori nel contrasto alla pandemia e nel sostegno a persone, imprese e territori. La Banca ha donato 100 milioni di euro per cure e ospedali attraverso un accordo con il Commissario straordinario e la Protezione civile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha inoltre ha attivato una moratoria generale per il pagamento di mutui, prestiti e finanziamenti, stanziato rilevanti linee di credito e liquidità per le imprese, implementato coperture assicurative gratuite e soluzioni per favorire lo smart working.
“Siete nel cuore di una città che vuole testimoniare un sincero condivisione della vostra missione”
E’ sempre forte il legame delle associazioni del territorio con l’Ospedale dei bambini e le attenzioni continuano anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus con un significato ulteriore: condividere l’impegno di chi si prende a cura la salute delle persone e in questo caso dei più piccoli.
Ed è con questo spirito che l’Associazione Giovani Diabetici presieduta da Elisa Calzetti ha donato un’apparecchiatura preziosa alla Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini, un’apparecchiatura ad alti flussi per intervenire nelle crisi respiratorie dei più piccoli che tuttavia sarà a disposizione dei reparti Covid che ne facessero richiesta. “Il suo utilizzo è per i bambini e per gli adulti”, spiega la coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia mentre il direttore del reparto Icilio Dodi ribadisce la disponibilità del reparto e del personale a supportare ogni esigenza dei colleghi impegnati a curare i malati affetti da Coronavirus.
“Abbiamo già prestato apparecchiature e continueremo a farlo – ribadisce il dottor Dodi - nell’intento di prestare la migliore assistenza a tutti i pazienti ricoverati al Maggiore. E grazie a queste donazioni riusciamo a dare risposte immediate con le migliori tecnologie”.
Una favola e un libro di ricette è il mezzo scelto dalle ospiti della Casa della Giovane di via Conservatorio per far sentire la loro vicinanza ai reparti pediatrici dell’Ospedale die bambini. “Nel mio volontariato al servizio delle giovani in difficoltà c’è sempre una profonda ammirazione per il vostro particolare impegno - ha scritto la presidente Anna Maria Baiocchi nella lettera di accompagnamento indirizzata al direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi e ha aggiunto - per voi cento favole e 10 libri di cucina per ringraziarvi fraternamente per l’amore che donate ogni giorno”.
Libricini immediatamente distribuiti dalla coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia che, insieme al dottor Icilio Dodi, ha ringraziato di cuore la presidente e le ragazze che hanno realizzato la donazione.
Si è svolta questa mattina nella sede dell’ex-ospedale Spallanzani la consegna formale della donazione che l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della nostra provincia ha disposto a favore dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia a supporto dell’impegno richiesto dall’emergenza Covid-19.
L’Ordine vuole in questo modo esprimere la sua vicinanza a tutti i medici e gli odontoiatri che si stanno impegnando nei vari settori della Sanità reggiana e vivono in prima persona le pesanti conseguenze della pandemia, sia in termini di impegno professionale che di esposizione al contagio nello svolgimento della professione.
Su indicazione dell’Ordine, il quantitativo di 2000 mascherine FFP2 con capacità altamente protettiva nell’esposizione al contagio sarà prioritariamente reso disponibile ad uso dei medici e pediatri di famiglia e degli specialisti convenzionati.
Alla donazione materiale se n’è aggiunta una in denaro dell’importo di 15.000 euro, 10.000 dei quali provengono dal fondo di riserva di bilancio dell’Ordine mentre i restanti 5.000 dal fondo gestito dall’Albo degli Odontoiatri.
La Direzione dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia è grata, insieme ai suoi professionisti, per questo aiuto concreto e rilevante e, soprattutto, per l’apprezzamento che la donazione rappresenta per tutti coloro che dedicano il proprio impegno nell’assistenza in ambito territoriale e ospedaliero.
Premiate le idee di 47 imprese su Big Data & Additive Manufacturing, per dare impulso alla trasformazione tecnologica e digitale. Aziende vincitrici, per metà PMI, provenienti da 7 regioni e 9 filiere industriali.
Un bando da 3,2 milioni di Euro, assegnato a 47 aziende di 9 filiere produttive diverse, provenienti da 7 regioni d'Italia per sviluppare 18 idee innovative di Industria 4.0, coinvolgendo 10 università: sono questi i numeri della prima call per la selezione di progetti di innovazione tecnologica delle imprese, realizzata dal consorzio Big Data Innovation & research Excellence (Bi-Rex) di Bologna per favorire la trasformazione digitale, supportando programmi di ricerca e sviluppo basati su Big data e Additive manufacturing.
Le idee ritenute ammissibili riguardano sette aree: Big data per la sostenibilità; Big data per il manufacturing; ICT per macchine e linee di produzione; Sistemi avanzati per la gestione dei processi di produzione; Security e Blockchain; Additive & Advanced Manufacturing; Robotica collaborativa, warehousing e Automated guided vehicle.
La cifra destinata da Bi-Rex nell’ambito di questo primo bando cofinanziato con il Ministero dello Sviluppo Economico è stata la più alta messa a disposizione da tutta la rete degli 8 Competence Center italiani. “Investire nella capacità di innovazione delle imprese e nella ricerca, per avviare e innescare il prima possibile i processi di ripresa: è questo il segnale che intendiamo dare all'intero tessuto industriale italiano, in un momento critico come quello che stiamo attraversando”. Così Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex, spiega l'obiettivo dell'iniziativa, rivolta a imprimere la massima accelerazione possibile all'innovazione e alla digitalizzazione delle imprese.
La necessità di adeguarsi ai cambiamenti economici e tecnologici in atto, nonché di innovare i modelli di business verso l'Industria 4.0 è stata avvertita in modo trasversale e diffuso dalle imprese che hanno risposto al bando Bi-Rex. In primo luogo a livello nazionale, le aziende vincitrici provengono da sette diverse regioni italiane: Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio, Marche, Sicilia, Toscana e Trentino Alto-Adige. Secondo, la diversità delle nove filiere di appartenenza, a conferma di una vasta richiesta di big data e digitalizzazione: Ict, Meccatronica, servizi Finanza & Logistica, Biomedicale, Energia & Ambiente, Agrifood, Automotive & Aerospace, IT e Chimica. Infine, le dimensioni dei soggetti partecipanti: quasi la metà (circa il 45%), delle beneficiarie sono Pmi, a riprova di un interesse per lo sviluppo digitale non circoscritto solo alle grandi aziende e alle multinazionali.
Le scelte di Bi-Rex sono state assunte in linea con i principi fondanti del consorzio. Oltre all'innovatività, alla qualità e alle ricadute economiche del progetto, un aspetto fondamentale ha riguardato la valorizzazione dei progetti collaborativi tra pubblico e privato: sono stati premiati i progetti che prevedono la presenza in partnership di più imprese e la collaborazione con organismi di ricerca e università. Configurarsi come aggregatore di eccellenze pubbliche e private, in grado di rafforzare il network tra tutti i player coinvolti nei progetti di digitalizzazione, innovazione in ottica Industria 4.0, rappresenta infatti un elemento chiave delle attività di Bi-Rex
“La crisi legata alla pandemia Covid-19 testimonia come big data, innovazione e digitalizzazione diventino sempre più imprescindibili nel contesto socio-economico odierno, a maggior ragione in un contesto come quello di domani che sarà da ridefinire sulla base di quanto accaduto – osserva Cattorini -. Proprio in questo periodo è emersa la portata rivoluzionaria costituita dall’utilizzo dei Big data: investire nella capacità di innovazione diventa perciò una condizione essenziale, non solo in ottica di supporto alle imprese per l’ottimizzazione dei processi produttivi e l'ampliamento dei business, ma anche per una comprensione chiara e definita delle enormi sfide che la nostra società globale è costretta ad affrontare. Il segnale che abbiamo voluto lanciare va proprio in questa direzione”.