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Le due manifestazioni si svolgeranno in contemporanea a BolognaFieredal 10 al 12 giugno, in forte collaborazione per offrire una panoramica completa sulle soluzioni più innovative nel supporto alla crescita 4.0 delle imprese. Riflettori puntati quest’anno sulla svolta green industriale, per valorizzare il manifatturiero avanzato, competitivo ed ecosostenibile

Sabato, 16 Gennaio 2021 12:13

CONFERMATO CIBUS 2021

Si terrà a metà giugno o all’inizio di settembre - In corso sondaggi tra aziende espositrici e buyer nazionali ed esteri – Pronto un budget record per l’incoming dei top buyer

“La nuova restrizione dettata dal DPCM del 25 ottobre us relativamente a convegni, eventi congressuali e fieristici rappresenta un'ulteriore drammatica battuta d’arresto per la categoria degli alberghi. 

Mercoledì, 09 Settembre 2020 09:05

Fiere di Parma ha un nuovo Consiglio di Amministrazione

Nominato il consiglio di Fiere di Parma. Gino Gandolfi e Oliver Guilhamon nominati rispettivamente Presidente e Vice Presidente

Pubblicato in Economia Parma

Successo per Cibus Forum, tutta la filiera agroalimentare riunita a Parma dopo l’emergenza Covid – I rappresentanti dell’agricoltura e della grande distribuzione protagonisti della seconda giornata – Il bilancio concettuale e numerico dell’evento

Parte da Parma la strategia per il rilancio dei consumi e dell’export agroalimentare. Nella prima giornata di CIBUS FORUM gli interventi del Ministro Di Maio, di Vacondio federalimentare, di Giorgio Santambrogio ad del gruppo Vege’ – la ricerca Nielsen sui consumi e il commento di Antonio Cellie ceo di Fiere di Parma

La filiera agroalimentare: una strategia per la ripartenza -  Tutta la filiera, dall’industria alimentare alla distribuzione, dall’agricoltura alle istituzioni, si ritroverà a Parma per progettare il rilancio dei consumi e dell’export Made in Italy

Dopo il posponimento delle grandi fiere del food&beverage (Alimentaria, Sial, Cibus, Vinitaly), la filiera agroalimentare si incontrerà per la prima volta a Parma, mercoledì 2 settembre e giovedì 3 settembre 2020 al “Cibus Forum: il food & beverage post Covid 19”.

Lunedì, 09 Marzo 2020 12:45

CIBUS posticipato ai primi di settembre

Il cambio di data da parte di Fiere di Parma e Federalimentare causato dalla inaspettata evoluzione dell’emergenza

(Parma, 9 marzo 2020) – Cibus 2020 verrà posticipato al mese di settembre, da martedì 1 a venerdì 4. Lo slittamento si è reso necessario a causa della inaspettata evoluzione dell’emergenza CoronaVirus e, in particolare, della crescita dei blocchi aerei da e per l’Italia. Pertanto Fiere di Parma, in accordo con Federalimentare, dopo una approfondita analisi insieme ai rappresentanti degli espositori, della filiera agroalimentare nonché dei buyers internazionali, ha deciso oggi di posticipare Cibus 2020 (inizialmente programmato in maggio) al periodo 1-4 settembre 2020.

Questa decisione è coerente con la scelta di Vinitaly di posporre la fiera nonché con il calendario fieristico internazionale, ed è stata portata all’attenzione anche del tavolo di crisi del Ministero degli Affari Esteri sul Made in Italy. Fiere di Parma si è trovata di fronte all’esigenza e priorità di tutelare gli investimenti delle aziende espositrici e il cambio di data sarà decisivo per garantire il medesimo flusso di visitatori e buyers esteri da sempre offerto da Cibus all’aziende agroalimentari italiane.

“La situazione è precipitata negli ultimi giorni – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – col moltiplicarsi dei divieti di diversi Paesi a viaggiare verso e dall’Italia. Tutto ciò ha reso le condizioni di contesto troppo instabili: una situazione che avrebbe potuto danneggiare Cibus e l’investimento dei nostri espositori nonché la reputazione di Parma nel suo anno da Capitale della Cultura. La collocazione a settembre è una scelta responsabile e strategica: Cibus si potrà presentare come l’appuntamento chiave dell’autunno per il mercato internazionale e per il Food Made in Italy. Di qui la decisione di posticipare. Nell’interesse di tutti”.

L’arrivo degli operatori commerciali è divenuto di colpo problematico non solo dall’Asia, cosa in parte prevedibile, ma anche dagli Stati Uniti e dal Nord Europa dove si è creato, nello spazio di giorni, un clima di forte preoccupazione relativamente ai viaggi in Italia.

"Abbiamo fatto il possibile per non arrivare alla decisione di rinviare Cibus - ha sottolineato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare - ma l’incertezza e le preoccupazioni che ancora abbiamo nel nostro paese relativamente al persistere del CoronaVirus, che ha come conseguenza il pericolo di avere una presenza non adeguata di visitatori ed espositori, ci obbliga a rinviare a settembre".

Nel frattempo il catalogo di Cibus diventa www.mybusiness.cibus.it  per mettere a disposizione fin d’ora dei visitatori, e in generale degli utenti professionali i quali ora spendono molto più tempo online, un raffinato motore di ricerca che non solo contiene le informazioni a catalogo, ma, a breve, anche tutti i prodotti che le aziende pubblicano sui loro siti, i cui contenuti sono stati indicizzati e federati. Questo consentirà agli utenti registrati di effettuare ricerche approfondite e puntuali e quindi inviare direttamente richieste di fornitura o di contatto. Tutti i contenuti, anche quelli che le aziende non hanno tradotto, saranno editati in modalità multi lingue grazie allo specifico tool.

Una evoluzione digitale dei servizi fieristici, dedicata esclusivamente agli espositori di Cibus e quindi al meglio del Made in Italy alimentare, che, visto lo spostamento a settembre della manifestazione, contribuirà ancora di più alla riuscita dell’evento.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Al Via Mercanteinfiera: tra Golden Twenties e Kenneth Jay Lane,  l’eclettico Designer dei Gioielli Democratici - Fiere di Parma 29 febbraio- 8 marzo

di Antonella Maia Parma, 17 febbraio 2020 - 1919: il Trattato di Versailles ufficializza la fine della Grande Guerra. Nella vittoriosa Parigi, il clima di rinascita trasforma la capitale francese nel più febbrile laboratorio di cultura e creatività. Mentre l’euforia generalizzata, che si respira negli Stati Uniti d’America grazie all’espansione industriale, contagia l’Europa al ritmo di charleston, fox-trot e jazz.
Molti i personaggi illustri che fanno brillare gli anni venti: Louis Armstrong, F. S. Fitzgerald ("Il grande Gatsby”viene dato alla stampa nel 1925) Joséphine Baker, Picasso, Andrè Gide, Marcel Proust, Vionnet, Patou Lanvin e Chanel.

Un’epoca di ottimismo e libertà, apparentemente permanenti, nella quale la tecnologia entra nelle case sotto forma di telefono, radio, grammofono. Il cinema si trasforma in lungometraggio e le donne si fanno audaci. Entrate massicciamente nel mercato del lavoro abbandonano i costumi vittoriani, accorciano gli orli e adottano comportamenti sociali più liberi: trucco marcato e capelli corti alla “garconne”.

Si ispira a quest’epoca frenetica, elettrizzante, strabordante di vitalità e cambiamenti, “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” la prima collaterale in pro-gramma a Mercanteinfiera, l’appuntamento di Fiere di Parma dedicato ad antiquariato, design, modernariato e collezionismo vintage in programma dal 29 febbraio all’8 marzo.

La mostra è curata da Paolo Aquilini direttore del Museo della Seta di Como e Clara Cappelletti con la collaborazione della Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi del Setificio e il con-tributo di Ostinelli Seta, Clerici Tessuto, Bianca Cappello (storica e critica del gioiello) e Samuele Magri (storico dell’arte).

Nell’anno in cui Parma è Capitale della Cultura, il polo fieristico intende così idealmente ricongiungersi, con questa esposizione, con la città attraverso la contaminazione cultuale degli Anni Ruggenti.

Anni di esaltazione, eccesso e provocazione quella stessa che porterà, anche nella moda, ai primi segni di emancipazione femminile. Il punto vita si abbassa, la gonna si accorcia pochi centimetri ogni anno e nel 1923 è già alla caviglia. Nel 1924 al polpaccio, nel 1925 appena sotto il ginocchio mentre nel 1927 finalmente lo supera, per la prima volta nella storia della moda. Inizia il tempo della flapper girl che si ritocca il trucco in pubblico, fuma la sigaretta con il bocchino e sventola il suo ventaglio piumato tra un charleston e l’altro.

Attraverso una linea temporale che racconta il decennio 1919-1929, saranno così esposti a Mercanteinfiera oltre sessanta tra abiti, oggetti, accessori, preziosi tessuti e sete comasche risalenti al periodo dei Golden Twenties.
Un viaggio tra profumi, paillettes e morbide piume. Una magica macchina del tempo tra immaginarie Joan Crawford e Norma Shearer che riporterà il pubblico fino a quell’ultimo frammento di vi-talità prima del Venerdì Nero di Wall Street del 1929.

Gli abiti in mostra arrivano dalle collezioni private del Museo della Seta di Como, di Clerici Tessuto e Ostinelli Seta. Un contributo in termini di bijoux d’epoca arriva dal Museo del bijoux di Casalmaggiore.
Elegante, raffinato, amico di nobildonne come la Duchessa di Windsor e Margaret d’Inghilterra, di celebri dive come Audrey Hepburn e Liz Taylor non ha mai smesso di voler essere un simbolo dello spirito democratico americano, perché, se è vero che “un diamante è per sempre, uno strass è per tutte”.

E’ il ritratto di Kenneth Jay Lane (1932 - 2017) famoso bigiottiere americano protagonista della seconda collaterale in programma, “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” curata da Maria Teresa Cannizzaro, collezionista, studiosa di bijoux americani e Presi-dente dell’associazione culturale Passato e Futuro-Sezione italiana Vintage Fashion &Costume Jewelry Club e Fiorella Operto storica del costume, vice-presidente e pure appassionata collezionista.

I pezzi in mostra arrivano dalla collezione personale di Maria Teresa Cannizzaro e risalgono alla fine degli anni 60.
Un mostra che vuole anche essere un omaggio al sapere fare italiano che tanto contribuì a quello che lui stesso chiamò “ the beautification of America”. “Italia, paese che amo e visito spesso e dai cui eccezionali musei traggo tanta ispirazione” diceva il designer di gioielli.

Di italiano, infatti, apprezzava non solo la cultura e l’arte, ma anche la raffinata abilità degli artigiani che, emigrati dalla fine del 1800 a Providence (dove Kenneth si era diplomato alla prestigiosa Rhode Island School of Design) ne animavano le numerosissime fabbriche di bijoux, fornitrici dei produttori di Hollywood.

Oggi le sue creazioni meno care di quelle preziose, ma eleganti e di buon gusto, hanno acquistato una popolarità che cresce di giorno in giorno.Tanto che i suoi primi bijoux, come quelli disegnati per Jacqueline Kennedy dal 1962 in poi, sono andati all’ asta in sedi prestigiose a prezzi non dissimili da quelli battuti per gioielli veri, poichè un pubblico sempre più vasto in vari continenti ha cominciato a collezionarli.
Eclettico, colto, di se stesso amava dire di sentirsi essenzialmente un mercante, capace far senti-re le donne di ogni condizione sociale come Cenerentola che si reca al ballo del principe.

A raccontare questo personaggio eclettico che ha segnato la storia del costume sabato 29 febbraio a Mercanteinfiera alle ore 11.30 (Pad. 4 - Sala Toscanini) prenderà la parola Chris Sheppard, Presidente della Kenneth Jay Lane Inc. All’incontro sarà presente anche Umberto Mucci in rappresentanza dell’Italian American Museum di New York.

Circa duecento bijoux americani che si affiancano ad antiquariato, modernariato, design e collezionismo vintage gli indiscussi marchi di fabbrica di Mercanteinfiera.
A sfilare in 45 mila mq di superficie espositiva (tra 1000 espositori) la storia dell’arte dal ‘500 all’ 800: antichi monetieri in avorio e tartaruga di fattura iberica e italiana, imponenti specchiere settecentesche o pezzi della tradizione trapanese come una deposizione del ‘500 in alabastro rosa o i coloratissimi vasi in marmo porfido. In una caccia incessante di rarità non è inusuale imbattersi in curiosi pezzi unici come ad esempio 39 statue in Capodimonte del 1850 raffiguranti l’esercito di Napoleone, cavigliere in argento di fine 800 che le donne indiane portavano in dote o una collana villanoviana in bronzo addirittura del IX sec. a.C.
Ad arricchire l’esposizione pezzi iconici di maestri del design come Albini, Iosa Ghini e Fornasetti passando per i gioielli di David Webb o la moda rigorosamente vintage di Valentino, Chanel e Judith Leiber che seppe fare sognare le donne di mezzo mondo con le sue estrose clutch a forma di anguria.

A prenotarsi un posto alla 26ma edizione di Mercanteinfiera primavera oltre 5000 buyer provenienti da tutto il mondo. New entry il Canada.
Mercanteinfiera ha ottenuto il patrocinio dello IAM - Italian American Museum di New York.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
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