Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano: messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Il celebre musical Newsies, dopo il grande successo di Broadway, raggiunge l'Europa partendo dall'Italia. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 27 dicembre. -
Parma, 7 novembre 2015 - di Pietro Razzini -
"Edizione straordinaria!", gli strilloni della Grande Mela sono arrivati a Milano con una storia emozionante da raccontare, cantare e ballare. Per la prima volta dopo il grande successo di Broadway, il musical Newsies raggiunge l'Europa, partendo proprio dalla nostra Italia. Due ore e mezza che lasciano un sorriso smagliante sui volti degli spettatori, appagati da uno show in cui ogni particolare è curato con grande attenzione, creando un insieme assolutamente vincente, carico di messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale fino al 27 dicembre.
IL MUSICAL - Lo show teatrale trae la sua ispirazione da una produzione cinematografica del 1992, passata praticamente inosservata. Sono state le musiche composte dall' otto volte Premio Oscar Alan Menken e i testi di Jack Feldman a contribuire all'ascesa trionfale di Newsies, vincitore di premi come il Drama Desk e il Tony Award.
LA STORIA - Nella New York del 1899, i colossi dell'editoria sono una potenza incontrastata, fino a quando Davide decide di affrontare Golia per far valere i propri diritti. Gli strilloni, ragazzi poveri incaricati di vendere ogni giorno i giornali per poter sopravvivere, non accettano il repentino aumento di prezzo dei quotidiani e così si uniscono, capeggiati da un risoluto leader, Jack Kelly (interpretato egregiamente da Flavio Gismondi), che smuove i giovani lavoratori di New York, affinchè ogni ruolo, indipendentemente dalla gerarchia professionale, possa essere rispettato. La battaglia non sarà semplice, ma i suggerimenti degli amici più vicini come David Baum (superba voce di Roberto Tarsi) e Gruccia (messo in scena con maestria da Andrea Fazio), e l'amore dell'emancipata giornalista Katherine Plumber (eccezionale Giulia Fabbri), lo porteranno alla vittoria.
UNA VERSIONE TUTTA ITALIANA - Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano. Coreografie corali egregiamente portate in scena, una colonna sonora indimenticabile, belle soluzioni scenografiche che ci spostano agilmente da un angolo all'altro di NY, fanno rimanere la sala affascinata. Merito certamente di un grande gruppo di lavoro e specialmente di un giovane, ma già conosciuto regista, Federico Bellone, che ha saputo unire tutti gli elementi in modo coinvolgente, piacevolmente incalzante in un crescendo di energia. Siglato Disney, Newsies porta in scena 34 interpreti e un'orchestra di 12 musicisti. La produzione é Bags Live.
Ecco perché gli uomini scappano da alcune donne. Lo spiega un recente studio americano. Gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro. Noi abbiamo chiesto alla professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza. –
Parma, 7 novembre 2015 - Di Alexa kuhne -
Le donne più intelligenti sono infrequentabili.
Ne hanno fatta di strada le signore con una bella testa dal raggiungimento della parità fra i sessi, passando per le conquiste sociali e le sfide professionali. Pare, però, che ora le donne dotate stiano trovando sempre piu spesso la strada sbarrata quando si tratta di rapporto uomo- donna. Una specie di cul-de-sac emotivo dei loro interlocutori uomini che non vogliono avere a che fare con quelle che dimostrano tanto cervello. Sembra le snobbino, dandosela a gambe levate.
Non lo dicono le dirette interessate. Lo dice uno studio americano con tanto di prove, reso noto qualche giorno fa.
Ebbene sì: gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro.
Non si confrontano, non le sfidano, non si sentono stimolati dal loro acume, non imparano. Scappano!
In un lavoro pubblicato su 'Personality and Social Psychology Bulletin', un gruppo di ricerca americano ha analizzato le caratteristiche femminili che attraggono i maschi, dimostrando che l'essere "intelligenti" (smart nell'originale inglese) è un fattore respingente.
Lo studio è stato condotto dalle università di Buffalo, del Texas e dalla California Lutheran University ed è stato diviso in due parti. Nella prima è stato chiesto a 105 uomini di immaginare una situazione in cui una donna sia più brava di loro in matematica e inglese, figurandosela come possibile partner sessuale.
Sulla carta "gli uomini si sono dimostrati favorevolmente impressionati dalle donne più intelligenti di loro", scrivono gli autori. Sulla carta...
Nella seconda parte del lavoro, però, i ricercatori sono entrati più nel concreto e hanno chiesto ai partecipanti se sarebbero usciti con una donna più intelligente di loro. Ebbene, "messi di fronte a questo scenario di vita reale - conclude lo studio - gli uomini si sono raffreddati prendendo le distanze dalla possibilità e dimostrandosi meno interessati a un appuntamento".
Ma cosa ne pensano gli esperti di casa nostra, per non dar sempre e solo voce a tutti questi studi a stelle e strisce?
"Veniamo da schemi mentali condivisi che orientano la scelta del partner – dice la professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza –. La donna deve essere 'meno' in diverse caratteristiche per rassicurare un uomo. Meno colta, meno ricca, meno alta, più giovane e via dicendo. Questi schemi non vengono rispettati sempre e lo sono sempre meno anche se lo spettro del ridicolo può mettere in imbarazzo... Più un uomo è 'tradizionalista' e più si orienterà nella scelta attraverso questi punti di riferimento...".
Allora lo studio non dice cose sbagliate. Gli uomini da sempre, quindi, sanno che ci sono grandi teste al femminile e forse ora lo stanno riconoscendo. Secondo Chiara Simonelli molti, almeno in Italia, stanno invece "rompendo le righe e si stanno concedendo storie bellissime con donne assai 'attrezzate'. Bisognerebbe far parlare loro su questo punto perché credo scopriremmo un mondo interessante! Non temano quindi le donne intelligenti...il loro target è di certo più vitale e nuovo di quello classico" .
A Teatro Due si apre la nuova stagione con un omaggio alla Grecia: lo spettacolo "Madre di cane" tratto dal libro best seller di Pavlos Matesis e i monologhi "Aiace, Agamennone, Oreste, Delfi" dalle opere del poeta Ghiannis Ritsos. Questa sera alle ore 21 "Madre di cane". -
Parma, 5 novembre 2015 - di Cristina Pedretti -
Si apre con un omaggio alla cultura greca la stagione di Teatro Due, che questa sera, giovedì 5 novembre alle ore 21 proporrà al pubblico "Madre di cane", adattamento teatrale del regista Stavros S. Tsakiris dell'omonimo best seller di Pavlos Matesis. Il libro, scritto nel 1990 e tradotto in Italia da Nicola Crocetti, è uno dei maggiori successi della narrativa greca contemporanea: nella Grecia occupata dai soldati italiani durante la Seconda Guerra Mondiale trascorre la sua giovinezza Raraou, che sogna di fare l'attrice, e nel racconto delle sue memorie mescola le vite, le speranze, le miserie di chi gravita attorno al suo mondo.
Quello che ne emerge è un affresco di umanità punteggiato di umorismo, dove le inspiegabili dinamiche della guerra soccombono davanti al più grande istinto della solidarietà e della fratellanza fra i popoli, "una storia che custodisce e svela l'affascinante "santità" della vita segreta degli insignificanti", come ha detto dell'opera il regista Tsakiris. E sono di un grande poeta e scrittore greco, Ghiannis Ritsos, anche i quattro monologhi teatrali "Aiace, Agamennone, Oreste, Delfi" che verranno proposti (a cura del regista Walter Le Moli) sabato 7 novembre alle ore 19. L'opera di Ritsos, autore pluripremiato e candidato più volte al Nobel per la Letteratura, parte dagli arcinoti personaggi della mitologia greca per rivestirli, però, di una coscienza nuova, attuale, universale, che scandaglia temi sociali e politici, e arriva così a portare sul palcoscenico una profonda e poetica riflessione sulla vita, sull'individuo e sul suo ruolo nella Storia. Perché, come recita un verso di questo poeta, "se la morte c'è sempre, è la seconda. La libertà è sempre la prima".
Dal Koh-I-Noor al Cullinan: storia e curiosità di una pietra preziosa senza tempo, citata già nei testi del 1200 a.C. Dal diamante più antico del mondo, a quello più grande, a quello "portasfortuna". Il diamante, bene dalla ineguagliabile bellezza dallo storico passato, può essere un investimento che dura per sempre*. -
Parma, 7 novembre 2015 - Di Cigno Nero -
Invincibile. La parola diamante deriva dal greco 'adamas', termine che vuol designare il destino di una pietra che non può essere scalfita.
Lo splendore di un diamante resiste davvero al passare dei secoli. Ecco perché questa pietra preziosa fatta di luce è, ancora oggi, considerata un bene dalla ineguagliabile bellezza che non perde il suo valore. Il dono più simbolico che esista, proprio ad indicare un legame che durerà per tutta la vita.
La storia del diamante
Si citano queste pietre adamantine già in testi antichi che risalgono nientedimeno al 1200 a.C.; mentre i primi diamanti commercializzati provenivano dall'India.
Quasi contemporaneamente furono trovati importanti giacimenti in Brasile che rimase il principale paese produttore sino alla scoperta dei giacimenti africani intorno alla metà del XIX secolo.
Nel 1866, lungo il corso del fiume Orange, in Sud Africa, allora colonia britannica, un contadino trovò un diamante del peso di 21 carati, pietra denominata Eureka. Alcuni anni più tardi, nello stesso fiume, ne venne trovato un altro di 83 carati e mezzo, denominato 'Star of South Africa'. Quest'ultimo ritrovamento diede l'avvio a una corsa alla ricerca della pietra più preziosa, che portò alla scoperta di altri punti sia in Sud Africa che in molti altri stati dell'Africa centrale e meridionale, la cui produzione è principalmente sotto il controllo della De Beers.
Il diamante più antico del mondo
Il più conosciuto, anche se non il più grande, è il 'Koh-i-Noor', detto anche 'montagna di luce', di 108.93 carati.
La tradizione lo vuole come il diamante più antico del mondo, appartenuto al Gran Mogol. Si dice che egli possedesse sette troni - uno per ogni giorno della settimana - e uno utilizzato per le cerimonie, detto 'trono del pavone', dove egli sedeva solamente se davanti veniva sospeso il 'Koh- i- Noor'. Dal 1937 è incastonato sulla croce maltese della corona della regina madre Elisabetta d'Inghilterra.
Il diamante più grande del mondo
Uno degli eventi più importanti nella storia delle pietre preziose si verificò nel 1905 quando, nella miniera Premièr in Sud Africa, venne trovato il diamante più grande del mondo: il Cullinan, del peso di 3.106 carati, pari quasi a 600 grammi. Questo esemplare venne diviso in nove pietre principali e altre di caratura inferiore. I due diamanti più grandi vennero donati al re Edoardo VII d'Inghilterra. Il Cullinan I, di 530, 20 carati, taglio a goccia, è il più grosso diamante esistente al mondo. Il re decise di chiamarlo Great Star of Africa e ordinò che fosse incastonato nello scettro reale. Il Cullinan II, di 317, 40 carati, è incastonato nella corona imperiale britannica.
La leggenda del diamante Hope
Celebre per il suo colore blu, ma soprattutto per la sua fama di portasfortuna, è il diamante Hope. Si dice che un principe russo avesse donato la magnifica pietra ad una attrice delle Folies Bergère che fu uccisa sul palcoscenico il giorno dopo, mentre indossava il regalo. Ancora si racconta che un mediatore, dopo aver comprato il diamante, sia diventato pazzo e si sia suicidato.
Oggi è possibile ammirare Hope allo Smithsonian Istitution of Washington.
*Consulenza di Luca Carboni, gioielliere
Il concerto dei Foo Fighters in Romagna apre il tour europeo. Una evento unico, ricco di sorprese per i 3000 fan al Carisport di Cesena, concluso con la festa al Teatro Verdi e l'arrivo inaspettato di Dave Grohl, frontman del gruppo. Non potevano mancare i millini del Rockin'1000 che con la loro impresa sono riusciti nel più grande tributo rock di tutti i tempi a convincere la band a suonare a Cesena. -
Parma, 4 novembre 2015 - di Sara Bondani - le foto del concerto nella galleria in fondo al testo -
Ieri sera il sogno urlato dai 1000 e rimbalzato sui media di tutto il mondo si è avverato.
Grazie all'impresa titanica del Rockin'1000, lo scorso 26 luglio, il cui video ha realizzato in pochissimo tempo ben 26 milioni di visualizzazioni, i Foo Fighters hanno aperto il tour europeo al Carisport di Cesena. Proprio nella città romagnola da cui era partita la sfida dei 1000 con il più grande tributo rock di tutti i tempi.
"Siete stati maledettamente folli", le prime parole di Dave Grohl, frontman del gruppo, rivolte al pubblico. Ad aprire il concerto emozionando i 3.000 presenti, non poteva che essere 'Learn to fly', canzone scelta per il tributo realizzato a luglio dai 250 cantanti, 350 chitarristi, 150 bassisti e 250 batteristi, che uniti sotto la guida esperta del Direttore d' Orchestra Marco Sabiu, sono riusciti a richiamare l'attenzione di Dave Grohl e portare i Foo Fighters in Romagna.
Abbiamo incontrato Riccardo che dopo l'esperienza al Rockin1000 non poteva certamente mancare a Cesena.
Tre ore di concerto entusiasmante con tante emozionanti sorprese dove non sono mancati anche pezzi cult di Queen e Rolling Stone.
"Il concerto è stato un vera e propria festa ed è stato lo stesso Dave a chiedere al pubblico se volesse "more Foo Fighter's songs" oppure "more party's songs". Tutto è iniziato durante la presentazione del gruppo dove ogni componente ha attaccato con un pezzo di un brano internazionale e a ruota l'intera band lo seguiva!"
Fabio Zaffagnini, direttore del Rockin' 1000, ci ha messo la faccia anche ieri sera, salendo addirittura sul trono di Dave Grohl.
"Credo che la giornata di ieri per Fabio sarà indimenticabile. Non so in quanti possano vantare di esser chiamati sul palco dalla loro band del cuore, di fama mondiale come i Foo Fighters, arrivandoci surfando sulle mani di 3000 persone che inneggiano il tuo nome. E per non farsi mancare nulla...è riuscito anche ad usurpare il trono di Dave."
Anche un fan ha avuto il privilegio di salire sul palco.
"Ebbene si! Durante uno dei momenti stravaganti del concerto, il buon Taylor ha deciso di esibirsi in 'Under Pressure' nel ruolo di Freddy Mercury, ma non si può di certo suonare una canzone del genere senza l'apporto della batteria. Quindi via alle richieste su chi dei millini conoscesse il pezzo. Sarà stata fortuna, sarà stata la cresta chilometrica, ma alla fine il buon Gabriele Andreucci si è ritrovato a suonare la batteria insieme ai Foo Fighters! Bisogna fare anche tanti complimenti a questo ragazzo che non si è per nulla fatto prendere dall'emozione e ha suonato come un veterano, stupendo anche lo stesso Dave e Taylor!!!"
Parlaci della festa dopo il concerto al Teatro Verdi. Vi aspettavate la presenza di Dave Grohl?
"Poteva finire tutto con un semplice concerto? Certo che no! Quindi tutti al teatro Verdi a brindare e festeggiare con DJ set tenuto dal "Guitar Guru" nell'attesa di preparare tutti gli strumenti necessari per dar vita a una jem session tra millini! Eravamo tutti in estasi, tutti a salutarci e festeggiare, quando da uno dei loggioni è comparso Fabio con accanto il buon Dave che ha deciso di proseguire la serata insieme a noi. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo lì, insieme a tutti noi, a festeggiare con noi e... a suonare insieme a noi!!! Perché dove c'è musica c'è Grohl e appena si è acceso il primo amplificatore, ha subito voluto una chitarra per dare il suo contributo alla jam session".
Prossimi progetti legati ai 1000? Si parla di un possibile documentario di Anita Rivaroli, regista del video virale di Learn To Fly.
"Non sappiamo se ci sono in cantiere nuovi progetti legati al Rockin1000, ma siamo certi che la cosa non finirà qui. L'idea del documentario è nata per poter avere un ricordo di questa impresa e per realizzarlo lo staff ha iniziato a raccogliere materiale e documenti provenienti dai musicisti, fotografi, staff... e da lunedì scorso fino a pochi minuti prima del concerto sono state fatte anche delle interviste ad alcuni millini che hanno potuto recarsi a teatro in questi giorni."
Dal 6 all'8 novembre, 6° edizione del ColornoPhotoLife, un festival fotografico tra i più significativi dell'Emilia Romagna, presso la Reggia di Colorno. Il tema di quest'anno è "L'ordinario quotidiano" in collaborazione con lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione. -
Parma, 4 novembre 2015 –
Dal 6 all'8 novembre la Reggia di Colorno ospiterà la 6° edizione del ColornoPhotoLife.
Nato dalla passione del fondatore Gigi Montali e dall'entusiasmo dei volontari del Circolo fotografico Color's Light, l'iniziativa è resa possibile grazie al patrocinio del Comune di Colorno e all'attenzione della Provincia di Parma che ha concesso la disponibilità degli spazi più prestigiosi della Reggia.
La proposta culturale del festival orbita attorno al tema dell'"ordinario quotidiano" portando il visitatore in un percorso spazio-temporale particolarmente denso degli stimoli più diversi, frutto della società postmoderna. Dall'insieme delle proposte, nell'intento degli organizzatori, emerge la funzione culturale di "generatore di senso" che la fotografia ha nella nostra società, al pari degli altri linguaggi espressivi.
L'iniziativa è stata presentata ieri da Filippo Fritelli presidente della Provincia di Parma, Michela Canova Sindaca di Colorno e Delegata all'Ambiente e Patrimonio, PierLuigi Montali presidente del Gruppo Fotografico Color's Light, Eugenia Marè responsabile dei servizi museali CSAC.
"Proprio oggi che la fotografia è una pratica alla portata di tutti - afferma il Presidente della Provincia Filippo Fritelli –questo momento di riflessione e di formazione ha il merito di avvicinare il pubblico a strumenti più raffinati per esercitare al meglio un'arte che descrive la nostra epoca e ne consente sempre nuove letture."
"Ci saranno in mostra fotografie di alto livello e anche quest'anno c'è la preziosa collaborazione con lo CSAC, che apre al pubblico una parte importante del suo archivio" spiega Michela Canova Sindaca di Colorno e Delegata all'Ambiente e Patrimonio della Provincia.
Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma partecipa al ColornoPhotoLife con due percorsi paralleli: il primo è l'iniziativa didattica CSAC INEDITO con l'appuntamento dedicato alla fotografia curato da Claudia Cavatorta e il secondo è una visita guidata pensata espressamente per i partecipanti del Festival Colorno Photolife a cura di Paolo Barbaro; entrambi sono organizzati presso la sua sede, nell'Abbazia cistercense di Valserena (Strada Viazza di Paradigna, 1 - Parma). Costo di una visita guidata (max 15 persone): € 12, per i visitatori Festival Colornophotolife: € 8 –
Per informazioni e programma: www.csacparma.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel +39 0521 607791 e www.colornophotolife.it
Elementi fiabeschi e gag comiche in una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano. Sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, al Teatro del Cerchio di via Pini alle ore 17, si potrà assistere a una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano ideata per i ragazzi e le famiglie. -
Parma, 30 ottobre 2015 - di Cristina Pedretti -
Shakespeare ad Halloween? Si traveste! È quel che succede al Teatro del Cerchio di via Pini, dove sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, alle ore 17, si potrà assistere a una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano ideata per i ragazzi e le famiglie. Mescolando elementi fiabeschi e gag comiche, gli attori Mario Mascitelli e Mario Aroldi, coppia ben collaudata sul palco del Cerchio, vestiranno i panni dei due controversi cortigiani della corte del principe Amleto, Rosencrantz e Guildenstern, con un occhio alla commedia di Tom Stoppard, "Rosencrantz e Guildenstern sono morti", e un altro al classico di Hans Christian Andersen "I vestiti nuovi dell'imperatore".
Una pièce teatrale che ben incarna le velleità del Cerchio, teatro pensato (come inteso dal suo nome) come circolo virtuoso di idee e passione, come luogo trasformatore di energie, come abbraccio sempre rinnovato ad un pubblico di tutte le età: da sempre infatti il Cerchio si rivolge sia ai più giovani e alle famiglie (con la Stagione Ragazzi) che agli adulti (con la Stagione Serale), proponendo, oltre agli spettacoli che si rinnovano ogni week-end, corsi di recitazione (per varie fasce di età, a partire dai bambini di 5 anni), corsi di regia, di dizione, di clownerie. Interessanti e originali anche seminari e workshop, come quello in arrivo, dall'11 al 14 novembre, condotto dagli attori Daniele Timpano ed Elvira Frosini, intitolato "Corpo morto", dedicato al tema (molto in voga di questi tempi) degli zombie. Un teatro che è un piccolo scrigno di sogni e fantasie, insomma, e dove le emozioni sono vissute dal vivo, invece che semplicemente riflesse su uno schermo o create digitalmente; non è questa l'intramontabile forza del palcoscenico?
Flora e fauna colorati spuntano sulla pensilina di viale Toschi grazie a Pao, dopo una settimana di live painting e performances che ha coinvolto anche alcuni giovani writer parmigiani. La mostra personale dell'artista fino al 22 novembre in San Lodovico con dipinti 2D e 3D, sculture su vetroresina e legno tra buffi pasticcini tridimensionali, rappresentanti l'attuale società dei consumi, a oggetti della banale quotidianità, decontestualizzati in ironiche armi neo-pop o in spiazzanti giochi di fantasia. -
Parma, 30 ottobre 2015 - tutte le foto in fondo alla pagina - ph. Francesca Bocchia -
La natura tipica della nostra campagna germoglia in città grazie al murales di colori firmato Pao. Alberi, uccelli, fiori, insetti brulicano nel tratto urbano del torrente grazie alla maestria di uno tra i più fantasiosi e ironici street artist italiani. Spazi pubblici, musei e gallerie private in Italia e all'estero: non c'è limite alla creatività esplosiva di questo grande artista milanese che ha esposto i suoi lavori al Padiglione d'arte contemporanea di Milano, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia - solo per citarne alcune.
A Parma ha realizzato un happening di live painting e performances della durata di una settimana, per dare un volto nuovo al muro perimetrale della Pensilina Toschi, luogo di snodo per i passanti e i turisti diretti in centro, nonché punto di ritrovo per i giovani studenti della scuola d'arte. Il lungo lavoro di realizzazione ha visto impegnato Pao insieme ad alcuni writer parmigiani selezionati dai centri giovani. Parma è pronta per questa forma artistica utile a riqualificare ambienti dimenticati ed espressione importante dell'arte contemporanea.
"In questo caso, abbiamo messo insieme cultura e creatività giovanile, coinvolgendo i nostri centro giovani, in particolare il Federale, e l'istituto d'Arte Poalo Toschi." - spiega l'assessore Laura Maria Ferraris, che ci tiene a precisare che "questa operazione è assolutamente in antitesi con chi imbratta i muri della città".
La mostra personale di Pao
In Galleria San Ludovico spazio alla mostra personale "Trick-Or-Treat" ("Dolcetto o scherzetto?") a cura di Chiara Canali, che si inaugura domani, sabato 31 ottobre, in concomitanza con la festa di Halloween. Un data e un titoli ovviamente non casuali, la mostra di Pao alterna buffi pasticcini tridimensionali, rappresentanti l'attuale società dei consumi, a oggetti della banale quotidianità, decontestualizzati in ironiche armi neo-pop o in spiazzanti giochi di fantasia.
Fino al 22 novembre saranno in mostra i dipinti 2D e 3D, le sculture su vetroresina e legno realizzate negli ultimi due anni di attività dell'artista di strada, che conducono il visitatore in un viaggio verso un "buco nero" poliedrico popolato da incredibili personaggi della fantasia. In un mix tra arte, design e creatività, Pao ci racconta un'umanità "ingrassata" ironicamente rappresentata dalla serie Donuts, dove grosse ciambelle dopate ingannano qualsiasi prospettiva visiva trasformando il concavo in convesso, il pieno in vuoto, il sopra in sotto.
La mostra verrà inaugurata domani alle ore 18, e sarà aperta il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e domenica dalle 11 alle 19 (chiuso il martedì).
L'esposizione voluta dal Comune di Parma – Assessorato alla Cultura, organizzata dall'Associazione Culturale Art Company, in collaborazione con Made in Art e sostenuta da Banca Intesa Sanpaolo, raccoglie una ventina di opere pittoriche e scultoree che indagano gli inganni ottici e le distorsioni prospettiche e si inserisce all'interno della seconda edizione Parma Street View, Festival di Street Art e Urban Art curato da Chiara Canali e Federica Bianconi, nato con l'obiettivo di contribuire alla riqualificazione estetica di spazi e muri della città con il linguaggio dell'arte di strada.
A partire da domani, 1 Novembre, l'ingresso al Foro Boario di Modena sarà gratuito le prime domeniche del mese, nelle giornate del 1 novembre, 6 dicembre e 3 gennaio. Apertura ad orario continuato dalle 11 alle 19. Oggi pomeriggio, alle 17, incontro con l'artista norvegese Morten Andenaes. -
Modena, 31 ottobre 2015 -
Fondazione Fotografia Modena aderisce all'iniziativa promossa dal Ministero per i Beni Culturali #DomenicalMuseo, che prevede gli ingressi gratuiti di tutti i musei ed aree archeologiche nella prima domenica del mese. A partire da domani, 1 Novembre, l'ingresso al Foro Boario di Modena sarà quindi gratuito.
Fino al 10 gennaio la sede espositiva ospita la mostra Fotografia Contemporanea dall'Europa nord-occidentale: oltre 70 opere di 19 artisti, da Wolfgang Tillmans a Jonny Briggs, recentemente entrate a far parte della collezione della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, in grado di suggerire la vivacità e l'eterogeneità di tendenze di un'area geografica che abbraccia Germania, Gran Bretagna e Scandinavia. Cuore dell'allestimento, incastonato nel percorso come una 'mostra nella mostra', è un importante omaggio al fotografo norvegese Tom Sandberg (1953 – 2014), le cui opere intendono dialogare con quelle degli altri artisti europei in un gioco di rimandi e affinità più o meno evidenti. L'intero progetto espositivo è a cura di Filippo Maggia, direttore di Fondazione Fotografia Modena.
Le successive aperture domenicali del Foro Boario ad ingresso gratuito saranno il 6 dicembre e il 3 gennaio. L'orario di apertura domenicale è continuato, dalle 11 alle 19.
La mostra è affiancata da un programma di incontri con gli artisti protagonisti dell'allestimento, anch'essi ad ingresso gratuito. Oggi, Sabato 31 ottobre, alle 17, interverrà il norvegese Morten Andenæs, allievo di Tom Sandberg. Artista e scrittore, Andenaes ha impostato il suo lavoro sulle relazioni tra linguaggio visivo e verbale. Le sue fotografie si distinguono per lo stile minimalista e apparentemente distaccato, che lo porta a ritrarre talvolta i soggetti di spalle, proprio come Sandberg.
La mostra Fotografia Contemporanea dall'Europa nord-occidentale è promossa da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in partnership con UniCredit, da sempre impegnata in favore dell'arte e delle iniziative culturali dei territori in cui è presente. La accompagna un catalogo a cura di Filippo Maggia e Francesca Lazzarini, edito da Skira.
Foto di personaggi e luoghi del mondo, quadri, sculture africane e lanterne in mostra a Concordia in occasione della fiera di Ognissanti. La mostra viene inaugurata dopodomani, sabato 31 ottobre nella sede della cooperativa De Gasperi ed è visitabile anche domenica 1 novembre. -
Modena, 29 ottobre 2015 -
Foto di personaggi e luoghi del mondo, quadri, sculture africane e lanterne in mostra a Concordia in occasione della fiera di Ognissanti. L'iniziativa è della cooperativa culturale Alcide De Gasperi, aderente a Confcooperative Modena. La mostra viene inaugurata dopodomani – sabato 31 ottobre – alle 10.30 nella sede della cooperativa (via Carducci 6) ed è visitabile anche domenica 1 novembre dalle 9 alle 19 (ingresso libero). Il materiale in esposizione è opera di Giuseppe Malaguti (le foto), pittore Gibellino (i quadri), Francesco Ghidoni (le sculture africane) e Gabriele Reggiani (le lanterne e altri oggetti del passato). «Lo scopo della nostra cooperativa – spiega il presidente della Alcide De Gasperi Federico Tassi – è valorizzare la cultura locale dando visibilità agli artisti e collezionisti del nostro territorio. La mostra multidisciplinare di Ognissanti, che organizziamo da qualche anno, rientra in queste iniziative e riscuote sempre un buon successo di pubblico».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)