Denunciati un imprenditore faentino, un commercialista fiorentino e due soggetti di etnia cinese. Sequestrati beni edisponibilità finanziarie per oltre tre milioni di euro.
Ravenna 21 febbraio 2018 - Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Ravenna su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella persona del Pubblico Ministero Dott.ssa Marilù Gattelli, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di disponibilità finanziarie e di beni per oltre 3 milioni di euro nei confronti di un imprenditore faentino e di due soggetti di etnia cinese residenti a Prato, indagati per frode fiscale.
Il provvedimento ablativo giunge all'esito di un'approfondita indagine di polizia economico- finanziaria condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Faenza, che ha consentito di individuare un'ingentissima evasione fiscale perpetrata da imprese faentine operanti nel settore delle confezioni e del commercio di capi di abbigliamento riconducibili ad una coppia di cittadini cinesi, ma di fatto gestite da un imprenditore manfredo con l'ausilio di un professionista fiorentino, depositario della contabilità delle aziende riconducibili al sodalizio.
Le Fiamme Gialle hanno accertato la reiterata creazione di società "cartiere", cioè vere e proprie scatole vuote del tutto prive di reale consistenza economico-aziendale e inottemperanti ad ogni obbligo fiscale, che sono state utilizzate per emettere fatture relative ad operazioni inesistenti per svariati milioni di euro nei confronti delle imprese gestite dall'imprenditore di Faenza dominus della frode, il quale aveva anche simulato l'alienazione di alcuni beni immobili a soggetti terzi, con lo scopo di metterli al riparo da possibili provvedimenti cautelari.
Tutti i responsabili dell'articolata frode fiscale, del valore di oltre 12 milioni di euro, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ravenna per i reati di omessa dichiarazione, di emissione ed utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, di occultamento e distruzione di documenti contabili e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Il provvedimento cautelare è stato eseguito nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Faenza, che ha così posto sotto sequestro, oltre a ingenti disponibilità finanziarie rinvenute sui conti correnti degli indagati, anche un immobile, un garage e tre autovetture nella disponibilità dei soggetti coinvolti.
La scoperta di gravi frodi come questa è il prioritario obiettivo a cui tende il dispositivo operativo della Guardia di Finanza nell'ambito del contrasto all'evasione, all'elusione e alle frodi fiscali: dispositivo che dal 2018 è stato reso ancora più efficace grazie alle ulteriori direttive in materia dettate dal Comando Generale del Corpo. Chi utilizza fatture false e mette in piedi sistemi articolati e complessi di frode come quelli svelati dall'indagine portata a termine dalle Fiamme Gialle faentine è un vero e proprio criminale fiscale, che sottrae risorse fondamentali per lo sviluppo e la crescita economica del Paese, a discapito degli imprenditori e professionisti onesti che svolgono ogni giorno la loro attività nel rispetto delle regole e della legalità.
GDF RAVENNA: SCOPERTO GIRO DI FATTURE FALSE PER 14 MILIONI DI EURO. DENUNCIATI 23 RESPONSABILI DI FRODI FISCALI E SEQUESTRATI BENI E DISPONIBILITA' FINANZIARIE PER OLTRE 2,3 MILIONI DI EURO.
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di disponibilità finanziarie e beni per oltre 2,3 milioni di euro nei confronti di un imprenditore imolese, ex pilota di motociclismo, indagato per frode fiscale.
L'indagine della Guardia di Finanza è scaturita da un controllo fiscale eseguito dalla Compagnia di Faenza nei confronti di un imprenditore locale, nel corso del quale è stato accertato come questi, al fine di frodare il fisco, avesse utilizzato svariate fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da diverse società di Roma risultate essere mere "cartiere", cioè semplici scatole vuote del tutto prive di reale consistenza economica ed aziendale.
Gli sviluppi investigativi condotti dai Finanzieri faentini sulla base di quelle prime evidenze hanno permesso di accertare che le "cartiere" romane erano in realtà gestite da un soggetto di Imola che, controllando anche altre imprese "fantasma", alcune delle quali con sede dichiarata in Ucraina e Slovenia, aveva organizzato un ramificato sistema di frodi fiscali consistente nella sistematica emissione di false fatturazioni nel settore delle sponsorizzazioni sportive, delle ricerche di mercato e delle consulenze aziendali per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro.
Grazie alle minuziose indagini svolte dalle Fiamme Gialle, è stato possibile accertare che le "cartiere" erano formalmente intestate a teste di legno che si prestavano a tale ruolo dietro pagamento di piccole somme di denaro e che l'intera gestione delle entità fittizie era condotta dall'ex pilota direttamente dalla propria abitazione, nella quale aveva creato un apposito ufficio dotato di utenze telefoniche dedicate, pc, server, fax, ecc.
Le prestazioni fittiziamente fatturate riguardavano sponsorizzazioni di team motociclistici in realtà mai effettuate o realizzate solo in minima parte nonché ricerche di mercato, consulenze commerciali ed aziendali che, in realtà, replicavano pubblicazioni, tesi di laurea ed altri documenti scaricati da internet ed opportunamente modificati.
A fronte delle false fatturazioni, l'ex pilota garantiva agli utilizzatori delle fatture fittizie la retrocessione in denaro contante di una percentuale del pagamento effettuato, pattuita sulla base di un vero e proprio tariffario che prevedeva il trattenimento di una quota a titolo di provvigione per il "servizio" reso attraverso le illecite transazioni.
L'attività di polizia economico-finanziaria complessivamente svolta dalla Guardia di Finanza di Faenza ha consentito di segnalare all'Autorità Giudiziaria 23 soggetti per reati di frode fiscale e di constatare imponibili sottratti a tassazione per oltre 16 milioni di euro e violazioni all'IVA per circa 3 milioni.
Sulla base delle evidenze investigative raccolte dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Flavio Lazzarini, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. l'emissione di un decreto di sequestro nei confronti dell'ex pilota imolese per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.
Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri di Faenza, che hanno così posto sotto sequestro, oltre a disponibilità finanziarie, anche uno yacht da diporto, un'auto sportiva, una villa con piscina, un'abitazione e 2 garage risultati nella disponibilità dell'organizzatore del giro di fatture false portato alla luce dalle indagini delle Fiamme Gialle.
Prosegue senza sosta l'attività di contrasto alla contraffazione da parte delle Fiamme Gialle bizantine che, anche con il sopraggiungere dell'inverno, continuano a tenere strette le maglie della lotta a tale grave fenomeno illecito, altamente dannoso per i consumatori e per le imprese rispettose delle regole e della legalità.
Nei giorni scorsi, infatti, una pattuglia della Guardia di Finanza di Ravenna impegnata in un servizio di controllo economico del territorio finalizzato al contrasto dei traffici illeciti, ha proceduto lungo la Via Classicana al controllo di un'autovettura con targa sammarinese con a bordo una coppia di passeggeri.
Le Fiamme Gialle, che in quella circostanza operavano con l'ausilio dell'unità cinofila, sono state insospettite da un certo nervosismo subito manifestato dagli occupanti dell'auto ed hanno pertanto deciso di approfondire l'ispezione sul veicolo. Ma a bordo non è stato trovato stupefacente, bensì sono stati rinvenuti, ben occultati all'interno dell'abitacolo, 78 orologi di prestigiosissimi marchi quali Rolex, Cartier, Patek Philippe e Chanel.
Benché apparentemente perfetti nelle loro sembianze, tutti gli orologi sono risultati essere un'accurata ma falsa copia di modelli di altissimo pregio, il cui valore commerciale complessivo nella versione originale è di oltre 500 mila euro.
Immediato è stato il sequestro dei falsi orologi e dell'autovettura utilizzata per occultarli e trasportarli, con la relativa denuncia dei due responsabili alla Procura della Repubblica di Ravenna per i reati di ricettazione ed introduzione nello Stato di prodotti contraffatti.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Ravenna, nel corso di un'operazione per la tutela dei consumatori, hanno sequestrato giocattoli pericolosi per la salute dei piccoli utilizzatori.
Si tratta di archi "indiani" con relative frecce importati dalla Cina e colpiti da divieto di vendita, in quanto contenenti alcune componenti in plastica nelle quali è risultato presente il dibutilftalato, un solvente chimico vietato in tutti i giocattoli poiché altamente dannoso per i bambini.
I giocattoli in questione sono stati segnalati nel sistema di allerta rapido RAPEX (Rapid Alert System for non-food consumer products) dell'Unione Europea, un sistema attraverso il quale le Autorità nazionali degli Stati membri notificano alla Commissione Europea i prodotti che rappresentano un rischio grave per la salute pubblica e per la sicurezza dei consumatori.
Per questa ragione la Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro dei giocattoli in questione, una novantina, segnalando all'Autorità Giudiziaria il titolare dell'azienda importatrice per violazione alle norme in tema di sicurezza prodotti.
Non è la prima volta che le Fiamme Gialle di Ravenna, sempre attente alla salute dei cittadini soprattutto quando si parla dei più piccoli, ritirano dal mercato prodotti pericolosi. Nel corso dell'anno, infatti, con diversi interventi, i Finanzieri hanno sequestrato oltre 6.000 bastoncini di incenso contenenti sostanze chimiche che, se propagate nell'aria a seguito della combustione, possono rivelarsi altamente nocive.
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna, nell'ambito di un servizio finalizzato alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica, hanno sequestrato nel territorio del comune di Faenza un'area adibita a deposito abusivo di rifiuti speciali.
Ravenna 25 ottobre 2017 - A seguito di alcuni servizi di perlustrazione condotti nel faentino, infatti, le Fiamme Gialle hanno individuato un'estesa superficie sulla quale erano stati collocati a cielo aperto centinaia di pneumatici nonché trattori agricoli in stato di evidente abbandono, per un totale di circa 40 tonnellate di peso complessivo.
Sullo stesso terreno erano stati depositati direttamente sul suolo anche migliaia di teloni in materiale plastico privi di protezione dagli agenti atmosferici ed in precario stato di conservazione, per un volume complessivo di circa 100 metri cubi e un peso stimato di circa 30 tonnellate.
Per questo motivo i Finanzieri della Compagnia di Faenza, rilevando il pericolo che poteva scaturire per l'ambiente circostante, sono intervenuti per rilevare la natura e la reale consistenza del deposito. Dall'esame diretto del sito, risultato essere di proprietà di un'azienda agricola, è stato possibile constatare il degrado dell'intera area, peraltro adiacente a campi coltivati.
In sintesi, è stata rilevata una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali, in grado di determinare una situazione di concreta contaminazione e di inquinamento del terreno, tenuto anche conto che il materiale era appoggiato direttamente sul suolo, senza alcuna precauzione contro le infiltrazioni e dunque liberamente esposto ai fenomeni atmosferici.
I Finanzieri di Faenza hanno perciò provveduto a sequestrare l'area ed hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Ravenna il responsabile dell'azienda agricola titolare del terreno per reati ambientali.
(Video in home page)
Doveva smaltire una ventina di vecchi computer obsoleti e vari componenti informatici non più utilizzabili e ha pensato di gettarli per strada, sul ciglio di Via Baiona nei pressi del porto di Ravenna.
La catasta di rifiuti abbandonati è stata individuata da una pattuglia della Guardia di Finanza di Ravenna impegnata in attività di vigilanza e perlustrazione in zona portuale, che è prontamente intervenuta per mettere in sicurezza l'area rimuovendo tutto il materiale, costituente rifiuto speciale potenzialmente dannoso per le risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche.
Dopo aver ripristinato le originarie condizioni ambientali, i Finanzieri si sono messi alla ricerca dei responsabili del deprecabile gesto. Le indagini, esperite anche attraverso la visione delle telecamere di sicurezza installate lungo le arterie stradali vicine al luogo del rinvenimento, hanno consentito di individuare il mezzo con il quale i rifiuti erano stati trasportati fino alla zona utilizzata come improvvisata discarica a cielo aperto.
È stato così possibile risalire al responsabile, un italiano residente a Ravenna, che è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per i reati di abbandono di rifiuti speciali e di illecita attività di raccolta e trasporto di rifiuti senza autorizzazione.
Le foreste costituiscono ancora oggigiorno un'importante fonte di energia per numerose comunità dei Paesi in via di sviluppo. Vi è anche in atto un'inversione di tendenza nei Paesi industrializzati, dove prodotti e sottoprodotti della forestazione giocano un ruolo fondamentale nella sfida delle rinnovabili alle fonti energetiche cosiddette convenzionali.
Fino a che punto la produzione di legna da ardere e di carbone non fossile contribuiscono al degrado delle foreste ed all'aumento delle emissioni antropiche climalteranti? Quali sono gli impatti sulla salute delle popolazioni? Promuovere l'accesso a servizi energetici moderni che mantengano l'utilizzo delle biomasse è una soluzione? Che dire della neutralità carbonica?
Proponiamo qualche dato e qualche semplice conto cercando risposte non semplicistiche.
Questo evento riprende il discorso aperto con la giornata di lavoro "Energie per l'Italia del futuro" svoltasi durante la manifestazione Ravenna2015.
Con chi studia, cura, vive e quindi ama l'ambiente che ci circonda parliamo di:
Le decarbonizzazione del settore energetico tra false credenze e reali prospettive di successo
relatore: Pierluigi Totaro [Fisico, Pres. Comitato Nucleare e Ragione]
Le biomasse sono una fonte di energia pulita e low carbon?
relatore: Enrico Brandmayr [Fisico, ricercatore presso North Carolina Central University]
Biomasse a chilometro zero - problemi e possibili soluzioni
relatore: Paolo Errani [Fisico Professionista ANFeA, Consigliere Nazionale Ekoclub International Onlus]
Ekoclub Ravenna collabora per Ravenna2017. Vi aspettiamo numerosi al nostro Workshop. Disponibile il programma di tutti gli eventi con informazioni sempre aggiornate al sito internet www.ravenna2017.it
Appuntamento a "Fare i conti con l'ambiente" - Ravenna2017.
19/05/2017 ore 9:30 - 13:00
Workshop R
Il Bosco coltivato ad Arte - III edizione - Le sfide della decarbonizzazione
Sala 2 – Palazzo Rasponi dalle Teste – Piano Nobile (1° Piano), Ravenna