Giovedì 10 luglio, alle 18.30, presso il circolo Giovane Italia (via Kennedy), l'Unione Comunale del PD di Parma promuove la presentazione di "Alfabeto Grillo" (edito da Mimesis), insieme ai curatori Marco Laudonio e Massimiliano Panarari.
Parma, 9 luglio 2014 -
Il linguaggio del grillismo che ha travolto e stravolto il dibattito pubblico è qui analizzato attraverso le riflessioni di studiosi e giornalisti che si occupano delle evoluzioni della politica italiana.
L'incontro sarà introdotto dal segretario Lorenzo Lavagetto e moderato da Elena Antonetti.
MARCO LAUDONIO
Giornalista pubblicista, si specializza con un Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media presso l'università di Roma Tor Vergata. Nell'ambito del marketing ha collaborato con l'Ufficio Studi Rai, curando studi e saggi per la collana VQPT, la Comunità RadioTelevisiva Italofona, agenzie di comunicazione istituzionale e d'impresa.
Ha scritto per La Stampa, la Repubblica, Il Salvagente, Il Sole 24 Ore, Nòva. E' stato autore e coconduttore della seconda edizione di E-cubo andato in onda su RAI Educational e Rai Tre, di diverse produzioni di Democratica TV. Dal febbraio 2008 al marzo 2011 è coordinatore editoriale di partitodemocratico.it, partecipa e segue l'ideazione e la gestione online delle principali iniziative web del PD. Dall'ottobre 2011 è responsabile new media e community dell'Associazione TrecentoSessanta.Dal febbraio 2013 all'aprile 2014 è stato responsabile dei rapporti con i circoli e le realtà associative universitarie e del mondo dell'innovazione
MASSIMILIANO PANARI
Emiliano, classe 1971. È un lavoratore atipico: gli piace la flessibilità del fare cose differenti, un po' meno la precarietà che contraddistingue la sua generazione. Fa il docente universitario, il consulente di comunicazione pubblica e politica, il saggista e il consulente editoriale. E gli piace fottutamente scrivere. Collabora, oltre che con Europa, con La Stampa, il Mulino e Reset. Si occupa di massmediologia e cultura di massa, su cui ha scritto L'egemonia sottoculturale (Einaudi), che ha fatto inferocire un bel po' di gente. Ha curato alcuni libri di Will Hutton e Bob B. Reich e un volume di filosofia del diritto insieme ad Augusto Barbera.
(Fonte: ufficio stampa Pd Parma)
Grande attesa per l'arrivo a Parma al Cinema Astra (P. le Volta 2) martedì 20 maggio alle ore 20.30 di Walter Veltroni in veste di regista del film documentario, da lui scritto e diretto, "Quando c'era Berlinguer", appuntamento offerto alla Città dall'Unione Comunale del PD di Parma. A presentare il film Walter Veltroni stesso, introdotto da Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino del Partito Democratico.
Parma, 17 maggio 2014 -
Uscito nelle sale il 27 marzo scorso (a giugno si vedrà in esclusiva su Sky Cinema Uno HD), il documentario, che si è rivelato una sorpresa incassando in poco tempo cifre record, racconta l'uomo e il leader politico, la memoria di una parte della storia italiana con testimonianze e immagini d'epoca sulla vita dello storico segretario del Pci, una delle figure politiche italiane più amate, l'unico leader comunista dell'Occidente che riuscì a far votare il suo partito da un cittadino su tre.
"Questo film – afferma il regista Veltroni - è un atto di risarcimento, la scelta politica fondamentale della mia vita l'ho fatta grazie a lui". Le testimonianze nel film vanno dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Pietro Ingrao, da Eugenio Scalfari a Miahail Gorbaciov fino a Lorenzo Jovanotti Cherubini. Le voci sono di Toni Servillo (Enrico Berlinguer) e Sergio Rubini (Pierpaolo Pasolini).
Il film parte dalla vittoria al referendum sul divorzio del 1974 e si chiude con i funerali di Berlinguer in piazza San Giovanni a Roma.
Walter Veltroni ha ritrovato i luoghi della formazione di Berlinguer, le sue letture giovanili e le sue passioni, attingendo alle immagini meno consuete del repertorio per raccontare non solo il suo lavoro ma anche i passaggi storici che hanno accompagnato la sua politica fatta di passione sincera e di partecipazione popolare, occasione per riflettere sull'eredità dell'esperienza di Berlinguer e su quegli anni cruciali.
Il film mostra come il rapimento di Aldo Moro spezzò le speranze di Berlinguer e di milioni di italiani, riporta alla luce le critiche, anche interne al suo partito, nei primi anni ottanta, e la distanza con Bettino Craxi, fino al tragico comizio di Padova del 7 giugno 1984 in cui il leader del Pci fu colpito da un ictus. Le immagini dei funerali in piazza San Giovanni a Roma, a cui partecipò più di un milione di persone, chiudono la pellicola. Quel giorno, secondo Veltroni, morì il Partito Comunista Italiano e terminò una fase di speranza della politica italiana.
Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Inizio proiezione ore 21.
Quando c'era Berlinguer
Regia: Walter Veltroni
Voci: Toni Servillo (Enrico Berlinguer), Sergio Rubini (Pierpaolo Pasolini).
Genere: Documentario
Soggetto: Walter Veltroni
Sceneggiatura: Walter Veltroni
Fotografia: Davide Manca
Montaggio: Gabriele Gallo
Musiche: Danilo Rea, il brano "Un addio" è di Gino paoli
Produzione: Palomar, Sky cinema
Distribuzione: Bim
Nazione: Italia
Anno: 2013
Durata: 90 minuti
Data uscita: 27-03-2014
(Fonte: ufficio stampa PD Parma)
L'incontro "Work in progress. Economia e lavoro tra Italia ed Europa" si è svolto al TPalazzo e che ha ospitato Filippo Taddei, responsabile economico della Segreteria Nazionale del Partito Democratico -
Parma, 2 maggio 2014 -
Coraggio ed equità: questi i tratti distintivi dell’azione del governo Renzi per Filippo Taddei, responsabile economico della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, ospite martedì al TPalazzo, in una sala gremita di pubblico, dell’incontro “Work in progress. Economia e lavoro tra Italia ed Europa” moderato da Elena Antonetti e promosso dall’Unione Comunale del Pd di Parma.
Dopo l’introduzione del segretario del PD di Parma Lorenzo Lavagetto, Taddei, docente di economia alla Johns Hopkins University SAIS e ricercatore del Collegio Carlo Alberto, si è confrontato con Francesco Daveri, professore ordinario di Politica Economica presso l'Università di Parma, sulla situazione attuale di crisi e le misure messe in campo dal Governo per la crescita dal taglio dell’IRPEF - i famosi 80 Euro in busta paga - fino a quello dell’IRAP, passando per il pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione. Taddei ha sottolineato come il governo sia impegnato in una grande operazione di redistribuzione della ricchezza che coinvolgerà circa dieci milioni di persone con redditi fino a 26.000€ e, quando andrà a regime nel 2015, sarà totalmente finanziata da risparmi sulla spesa pubblica senza toccare la pressione fiscale. Una scelta politica, quella di premiare il lavoro che fa il paio con il taglio dell’IRAP, finanziato dall’adeguamento della tassazione sulle rendite a livelli europei.
Daveri nel suo intervento ha dimostrato, dati alla mano, come l’emergenza disoccupazione non riguardi soltanto i giovani ma soprattutto gli over 30 che hanno sempre più difficoltà a stabilizzarsi e trovare nuove opportunità di lavoro, insieme alla difficoltà ed il costo dell’accesso al credito da parte delle imprese italiane, temi che per Taddei rappresentano la vera sfida del governo Renzi e che verranno affrontati con coraggio a partire dalla legge delega sul lavoro.
L’obiettivo, ha concluso il responsabile economico del Partito Democratico, è quello di combattere la precarietà premiando la stabilità del lavoro e di non arrendersi al declino ma avere il coraggio di essere esigenti con il nostro futuro.
(Fonte: ufficio stampa PD Parma)
Il Pd reggiano fa il tutto esaurito al Centro Malaguzzi: ieri sera il passaggio di testimone tra l'ex sindaco Delrio e il nuovo candidato Luca Vecchi
Reggio Emilia 1 Maggio 2014 -- --
La campagna elettorale per le amministrative del 25 maggio è entrata nel vivo anche a Reggio Emilia. Dopo mesi di giochi di alleanze, tira e molla, rese dei conti e avance, finalmente le squadre sono fatte. E il fischio d’inizio della partita l’hanno dato i due maggiori competitor, ovvero il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico, che hanno annunciato l’arrivo a Reggio dei rispettivi leader: venerdì 9 maggio Beppe Grillo terrà un comizio in piazza Prampolini insieme al candidato sindaco del M5S, l’architetto Norberto Vaccari, mentre sabato 17 il premier Matteo Renzi arriverà da Roma.
E un pezzo importante del Governo – il principale dopo lo stesso Renzi, qualcuno mormora - è stato già messo in campo ieri sera, quando il sottosegretario ed ex sindaco Graziano Delrio è salito a Reggio per ritrovare i suoi vecchi compagni di lotta del Pd reggiano e sostenere la candidatura del suo delfino Luca Vecchi. E all’incontro elettorale “La nostra città, visioni di futuro”, che si è tenuto all’Auditorium del Centro Malaguzzi, c’erano davvero tutti: il segretario provinciale del partito Andrea Costa, il sindaco vicario Ugo Ferrari, l’onorevole Maino Marchi e l’ex deputato Pierluigi Castagnetti.
In effetti, nonostante negli ultimi anni abbia ricoperto la carica di capogruppo del Pd in Comune e sia ben conosciuto negli ambienti più in vista del partito, Vecchi non gode ancora di una grande popolarità. E anche se alle primarie del centrosinistra ha stracciato i suoi avversari, la partecipazione popolare non è stata elevata. Segno che anche il partito e la stessa alleanza di centrosinistra non navigano in buone acque. E allora il bagno di folla di ieri sera, probabile preludio a quello del 17 maggio quando in città arriverà il Presidente del Consiglio, è servito al Pd prima di tutto per iniziare a serrare i ranghi in vista dello scontro finale, preparandosi anche al peggio, a ciò che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, ovvero il ballottaggio.
Ad aprire la serata è stato il segretario provinciale Costa, che ricordando l’appuntamento del 17 maggio ha sottolineato che “il Partito Democratico non ha più paura delle piazze”. Poi è stata la volta del sindaco vicario Ferrari, al quale è stato affidato l’ingrato compito di enumerare le cifre della crisi economica e di sistema che ha investito Reggio negli ultimi anni. “Dal 2004 al 2013 – ha detto Ferrari - la popolazione è aumentata di 17.000 unità, più del 10%. E dopo questa crescita abbiamo dovuto fare i conti con una crisi mai vista prima. La disoccupazione è aumentata enormemente e tra il 2011 e il 2013 il Comune ha ricevuto 21 milioni di euro in meno in trasferimenti statali”.
Nel suo intervento Luca Vecchi ha invece voluto puntare sulla speranza. “Dire che tutto va male non serve a niente. Dobbiamo tenere insieme memoria e futuro, realtà locale e visione internazionale. La nostra capacità è quella di unire la città, di eliminare divisioni storiche. Non siamo in un momento di ordinaria amministrazione, ma se ci proviamo insieme potremo farcela ancora”. Il sottosegretario Delrio si è detto emozionato di essere tornato a Reggio. “Ieri ho festeggiato il mio primo anno a Roma – ha esordito - ma la città è la città. Per dirvela tutta, per venire qui sono anche scappato da una conferenza stampa. Ma questa è la serata di Luca, che si sta impegnando perché l’affermazione del Pd sia netta e chiara. Però l’esito della guerra non dipende mai da un solo condottiero, per quanto valoroso. E questo vale a Reggio quanto a Roma”.
L’ex sindaco Delrio ha poi ricordato la formazione della sua prima Giunta. “Io fui eletto in seguito all’alleanza tra i due partiti che poi hanno dato vita al Pd. In quel momento Reggio divenne un laboratorio politico che precorreva ciò che sarebbe avvenuto a livello nazionale. Spero che Reggio possa essere ancora un laboratorio innovativo”. E non è mancata la stoccata a Grillo, che a differenza del Pd e di Renzi “non vuole che si esca tutti insieme dai problemi dell’occupazione e dello sfaldamento sociale”. Ma anche la minoranza del Pd ha avuto la sua razione. “Il partito è diventata una cosa nuova – ha detto Delrio – e non possiamo più guardare indietro”.
E alla fine, ci è scappato anche un consiglio per il giovane Luca. “Solo una parola – ha concluso Delrio tra il serio e il faceto -, ed è cortesia. Renzi e gli altri del Governo dicono che sono troppo comunista. Ma, come sapete, sono credente. Io ho sempre cercato uno stile che spegnesse le divisioni. Perché la cortesia è sorella di carità e di amore, e la nostra città ne ha bisogno, per tutti”.
Ivan Rocchi