I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Parma hanno dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione di misura cautelare emesse dal Gip di Parma in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere nei confronti di due cittadini:
- M.A., classe 1989, residente in Parma;
- F.E.W., nato a Santo Domingo, classe 1982, residente a Parma.
Il primo era stato deferito in stato di libertà dalla Stazione Carabinieri di San Pancrazio Parmense in data 23.01.2020 con l’accusa di aver commesso violenza fisica e psicologica nei confronti della nonna, in quanto la sottoponeva a reiterati e continui atti di vessazione tali da cagionarle sofferenze ed umiliazioni e da indurle uno stato di disagio e di paura continuo ed incompatibile con normali condizioni di vita, con condotte poste in essere dal 2018 sino alla data dell’arresto.
Durante le liti, scaturite per futili motivi (ad esempio: pasti non graditi) l’arrestato avrebbe picchiato la vittima dandole pugni alla schiena e sul capo provocandole dolore e un ematoma sul naso (mai refertato); in diverse occasioni l’avrebbe presa per il collo, spintonandola e facendola talvolta cadere per terra; inoltre avrebbe provocato con calci e pugni numerosi danneggiamenti nell’abitazione dell’anziana, spaccando suppellettili, soprammobili, oggetti ornamentali e danneggiando il mobilio e le porte dell’abitazione.
Pertanto la vittima era costretta a vivere perennemente in uno stato di terrore e di paura tanto che per evitare reazioni violente nel nipote la donna si vedeva costretta ad assecondare le richieste e a consegnarli settimanalmente la somma di euro 150 per recuperare la quale vendeva anche dei propri monili in oro.
Attese le condizioni della signora ultrasettantenne, è stata contestata anche l’aggravante di azioni perpetrate ai danni di persona non in grado di difendersi.
Nel 2014 l’indagato era stato giudicato colpevole per gli atti di maltrattamenti, lesioni aggravate ed estorsione commesse ai danni del nonno, nelle more deceduto, e della nonna ancora vivente. Nonostante avesse intrapreso, durante il periodo di reclusione, un percorso riabilitativo presso una comunità terapeutica, evidentemente il soggetto non ha modificato le sue condotte. Egli risiede nell’abitazione materna insistente nella medesima palazzina bifamiliare ove è ubicato l’appartamento della nonna, che provvede al mantenimento di entrambi.
L’arrestato in passato, come denunciato dalla vittima, non avrebbe esitato a scagliarsi contro il nonno, soggetto diabetico e utilizzatore di sedia a rotelle, tanto da provocarne la caduta dalla carrozzina e aggredirlo con pizzichi al volto e sul corpo.
L’aggressore in un escalation di violenza, prima si scagliava contro il mobilio e i suppellettili per poi passare alla violenza fisica nei confronti della nonna. La figlia della vittima, ovvero madre dell’arrestato, sentite le urla dal pianerottolo era più volte intervenuta invano per sedare la lite.
Le condotte descritte avrebbero causato nella vittima uno stato di timore tale da temere di mettere a repentaglio la sua incolumità e quella dei propri figli.
Le dichiarazioni rese sono state giudicate credibili, poiché lineari, dettagliate, prive di intrinseche contraddizioni, oltre che riscontrate dalle annotazioni delle forze dell’ordine intervenute in più occasioni, dalla sentenza di condanna del 2014, dai contributi dichiarativi riversati, tutti conformi nel descrivere la personalità del prevenuto, i suoi scatti improvvisi di ira, i suoi eccessi, i suoi comportamenti maltrattanti ai danni della denunciante e dei familiari.
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Il secondo era stato deferito in stato di libertà dalla Stazione Carabinieri di San Pancrazio Parmense in data 28.01.2020 per aver commesso violenza fisica nei confronti della sua ex compagna, classe 88, a causa dell’interruzione della relazione quinquennale intercorrente tra i due.
In particolare l’aggressore avrebbe insultato la vittima con epiteti offensivi anche in presenza della madre della vittima; per motivi di gelosia l’avrebbe minacciata in plurime occasioni di ammazzarla, accompagnando tali minacce verbali con il gesto di colpirla con il coltello che brandiva; in più occasioni l’avrebbe aggredita con schiaffi e pugni al volto e al corpo, distruggendo più volte i telefoni cellulari della donna, gettandoli in terra; avrebbe danneggiato poi gli abiti e le scarpe di costei, strappandoli o tagliandoli con coltelli; inoltre avrebbe distrutto il televisore, i mobili e un armadio; infine le avrebbe mandato messaggi telefonici con minaccia di ammazzarla.
Viste le condizioni della donna e le condizioni nelle quali le minacce sono state effettuate, è stato contestata anche l’aggravate del fatto avvenuto alla presenza dei figli minori.
Sin dal 2016 la donna sarebbe stata oggetto di violenze da parte dell’uomo, situazione poi degenerata, quando nel dicembre 2019 la relazione era stata interrotta per volere della donna.
L’ultimo episodio su sarebbe verificato nella tarda sera del 27 gennaio 2020, allorquando la donna chiedeva l’intervento dei CC a seguito della ennesima aggressione, questa volta armata, da parte dell’ex convivente. All’arrivo dei militari effettivamente veniva riscontrata la presenza di un uomo armato di coltello. Nella circostanza, dagli accertamenti effettuati, è emerso che l’uomo avrebbe messo completamente a soqquadro l’appartamento, danneggiando fortemente il mobilio, per poi minacciare la vittima con un coltello, colpiva peraltro ripetutamente al volto e sul fianco sinistro con violenti pugni. Nel corso dell’aggressione la donna riportava una ferita al labbro e dolori diffusi su tutto il corpo, venendo poi visitata da personale sanitario del pronto soccorso di Parma. Nonostante i tentativi della donna di placare l’uomo ed invitarlo a calmarsi soprattutto in presenza dei minori, tali esortazioni non avrebbero sortito effetto alcuno, tanto che l’uomo con il coltello tagliava due ciocche di capelli alla donna in presenza dei figli minori e successivamente contattava un amico al fine di allontanarsi dall’abitazione. Oltre al danno fisico, veniva danneggiato l’appartamento della donna e veniva danneggiata la vettura della stessa parcheggiata sotto l’abitazione, in modo da impedirle di muoversi.
La vittima, che fino a quella sera non aveva presentato alcuna denuncia, dichiarava che non si trattava di un episodio isolato bensì di un comportamento ripetuto nel tempo, e che le sue azioni erano guidate dal timore di più gravi ripercussioni soprattutto per quanto concerne la gestione o l’affidamento dei figli minori. La donna in più occasioni si era rifugiata presso l’abitazione della madre o in quella della zia. Nel contesto del rapporto burrascoso tra i due vi sarebbero stati anche dei rapporti intimi che la donna avrebbe dovuto subire.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno consentito in tempi brevi l’applicazione della misura cautelare nei confronti di entrambi i soggetti.
Ditta brucia rifiuti, intervengono i Carabinieri Forestali sequestrata l’area ed individuati i responsabili.
Parma, 19 febbraio 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Parma sono intervenuti in strada Beneceto dove si stavano illecitamente smaltendo dei rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi, bruciandoli. Sequestrata l’area ed individuati i responsabili.
I Carabinieri Forestali della Stazione di Parma sono intervenuti in strada Beneceto a Parma dove i dipendenti di una ditta stavano smaltendo illecitamente rifiuti plastici, legno e carta attraverso la loro combustione. Nell’area circostante era presente un notevole accumulo di rifiuti ferrosi, rottami di elettrodomestici, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e materiali residui di demolizioni edili evidentemente provenienti da altri siti. Il tutto depositato su suolo nudo senza che fossero poste in essere precauzioni per evitare dilavamenti e percolazioni nel terreno.
Spento il rogo che determinava una scura colonna di fumo, grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco, si è provveduto a sequestrare sia l’area sia i cumuli di rifiuti e ad identificare i responsabili, segnalati alla Procura, a seconda del ruolo svolto nella vicenda, per combustione illecita di rifiuti e/o deposito incontrollato di rifiuti. Ulteriori indagini dovranno caratterizzare compiutamente i rifiuti accumulati e verificare l’eventuale inquinamento del terreno.
Carabinieri Forestali sequestrano una vasta zona collinare disseminata di carcasse di auto e rifiuti a Campora. Si ipotizza la realizzazione di una discarica abusiva.
Parma, 12 febbraio 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Langhirano con il supporto del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale hanno sequestrato un vasto appezzamento con decine di rottami di auto e rifiuti a Campora in comune di Neviano degli Arduini.
Negli ultimi mesi i Carabinieri Forestali hanno avviato una campagna di controllo, negli ambienti naturali, per individuare abbandoni di rottami di auto e rilasci di rifiuti di grosse dimensioni.
Nel corso di verifiche svolte nel comune di Neviano degli Arduini, anche con la collaborazione della locale Stazione dell’Organizzazione territoriale, in località Campora è stata individuata una vasta area dove si è riscontrata la presenza di oltre una sessantina di automezzi, attrezzature agricole e rimorchi in completo stato di abbandono. Dispersi sul terreno, inoltre, sono state rinvenute parti smontate di automezzi e mezzi agricoli, cerchioni, mozzi, ammortizzatori, radiatori, parti di motori, parti di scocche e carrozzerie, parti elettriche, pneumatici esausti, rottami di varia natura e consistenza (parti di tubazioni, profilati, bancali, lamiere, cavi metallici ed elettrici, elettrodomestici in disuso).
Vista la situazione caratterizzata da un accumulo sistematico, non occasionale, di una ingente quantità di rifiuti eterogenei in un’area ben determinata, alla luce anche della definitività del loro abbandono e il forte degrado dello stato dei luoghi per effetto della presenza dei materiali in questione, i Carabinieri Forestali hanno ipotizzato la realizzazione di una “discarica non autorizzata”.
Si è proceduto al sequestro preventivo dell’intera area e dei rifiuti ivi collocati, tenuto anche conto che la norma prevede, in caso di sentenza di condanna, la confisca dell'area sulla quale è realizzata la discarica abusiva. I soggetti responsabili sono stati identificati e della notizia di reato è stata informata la Procura.
Tenta il furto in Piazza Ghiaia - bloccato e arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate.
Parma 5 febbraio 2020 - Cittadino italiano, classe '96, è stato arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate nel corso del tardo pomeriggio di ieri, da parte dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma.
Il malvivente, con numerosi precedenti di polizia anche specifici, ha tentato di impossessarsi di alcuni generi alimentari all’interno del supermercato di piazza ghiaia. Scoperto dall’addetto alle vendite non esitava ad aggredirlo. Rincorso dall’addetto alla sicurezza gli scagliava contro oggetti contundenti al fine di guadagnarsi una via fuga, ma inutilmente. Prontamente bloccato e trattenuto sino all’arrivo della pattuglia dei carabinieri che provvedeva ad arrestarlo l'autore del crimine è attualmente detenuto presso le camere di sicurezza della stazione in attesa del rito per direttissima.
Pakistano con divieto di dimora trovato in possesso di droga e metadone: arrestato.
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma, ieri intorno alle 17,00 in via Farnese, fermavano un cittadino pakistano, classe '86 in Italia senza fissa dimora gravato dal divieto di dimora nella città di Parma. Per questa ragione veniva denunciato per non aver ottemperato all’ordine e arrestato in quanto trovato in possesso di 25 gr. di marijuana e di due flaconcini di metadone.
Nel tentativo di sottrarsi al controllo dei militari, l'uomo non esitava a scagliarsi contro di loro con calci e pugni, guadagnandosi anche la contestazione, oltre al reato di detenzione di sostanze stupefacenti, anche quello di resistenza pubblico ufficiale.
Attualmente è detenuto presso le camere di sicurezza in attesa di rito per direttissima.
I carabinieri della stazione di Langhirano hanno tratto in arresto un soggetto parmigiano, classe 1998 residente a Langhirano poiché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Il soggetto percorreva via Fabiola a bordo della propria automobile quando veniva fermato dalla pattuglia. All'interno della vettura venivano trovate alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish e di una dose di cocaina.
A seguito di perquisizione domiciliare venivano anche rinvenute delle banconote di piccolo taglio per circa 1800 euro, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento, nonché un ulteriore quantitativo di 130 g di hashish e una decina di di grammi di marijuana.
Termine formalità di rito veniva trattenuto gli arresti domiciliari
Il luogotenente Carlo Padova proviene dal comando stazione di Aulla e da circa una settimana ha assunto il comando della Stazione dei Carabinieri di Vigatto (Parma).
Il Curriculum. Al termine del corso di formazione presso la scuola allievi marescialli di Velletri e poi quella di Firenze dal 1990 al 1992, ha prestato servizio presso la stazione di Marina di Massa e come radiomobilista presso il Norm di Massa.
Decorato di medaglia commemorativa al soccorso dell popolazioni colpite da pubbliche calamità nel 2001, Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal 2012.
Laureato in scienza dell’amministrazione presso Università degli studi di Siena nel 2007.
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Parma hanno proceduto all’arresto di un cittadino nigeriano classe 95 in Italia senza fissa dimora.
L'uomo, pregiudicato, è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente presumibilmente del tipo hashish per un quantitativo pari a 68 gr. suddivisa in piccole dosi nonché della somma 230€ di denaro contante, in banconote da piccolo taglio, presumibilmente provento dell’attività di spaccio.
L’arresto avvenuto alle ore 16:00 di giovedi scorso nei pressi del Parco Ducale all’ingresso di borgo Santo spirito.
Alla vista dei militari il nigeriano ha tentato la fuga ma è stato immediatamente raggiunto, bloccato e quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di sostanza stupefacente.
Il soggetto è trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa dello svolgimento del rito per direttissima
Servizio coordinato della compagnia carabinieri di Parma. Circa 24 unità sono state impiegate ieri pomeriggio in zona oltretorrente via abbeveratoia e piazzale Santa croce, piazza Ghiaia
Durante il servizio sono stati sequestrati circa 1,500 kg di cocaina
Inoltre sono stati deferiti in stato di libertà alla locale procura:
⁃ un cittadino filippino classe 76 residente a Parma in quanto trovato in possesso di un coltello con lama di 9 cm;
⁃ Un cittadino nato a Parma classe 98 in quanto trovato in possesso di un coltello con lama di 7 cm.
È stato segnalato alla locale autorità giudiziaria un cittadino parmigiano classe 71 in quanto trovato alla guida con un tasso alcolemico pari a 1,40 g/l
Venivano segnalati alla locale prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti
⁃ un cittadino trapanese classe 95
⁃ Un cittadino spagnolo residente a Parma classe 95
⁃ Un cittadino ghanese residente a Caserta classe 98
⁃ Un cittadino parmigiano classe 97
⁃ In totale venivano identificate oltre 35 persone ed effettuate oltre 10 perquisizioni personali
Brutta sorpresa questa mattina alla riapertura del negozio per i gestori del negozio di abbigliamento "uomo - donna" LOFT di Langhirano.
Durante la notte i ladri, sfondando la vetrina con un tombino, si sono introdotti nella boutique e, dopo avere selezionato i migliori e più costosi vestiti, si sono allontanati con un bottino di circa 30.000€ di merce.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Langhirano, che hanno effettuato un sopralluogo ed avviato le indagini per identificare i malviventi.
Si è conclusa con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare (una in carcere, l’altra ai domiciliari), l’indagine che la Stazione Carabinieri di Medesano e il Nucleo Operativo della Compagnia di Salsomaggiore Terme hanno avviato e condotto sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma (Dr. Ausiello) a seguito del decesso per overdose da eroina di un giovane 28enne del posto, avvenuto circa un anno fa.
L'attività investigativa, che ha preso le mosse dall’analisi degli ultimi contatti e frequentazioni della vittima, ha consentito di individuare due giovani “pusher” nigeriani, uno con ruolo di capo l’altro di aiutante, gravitanti nel comune di Parma, dediti in maniera assidua ed esclusiva all’attività di spaccio. I Carabinieri, sempre coordinati dal PM responsabile del fascicolo, sono riusciti, a seguito di complessi servizi di pedinamento e con l’aiuto delle indagini tecniche, a raccogliere nei confronti dei due indagati elementi indiziari circostanziati e decisivi per ricostruire decine di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, anche di diverso tipo, nonostante le misure che gli stessi, abituati ad agire in un contesto di illegalità, prendevano per eludere i controlli delle forze di polizia, cambiando spesso telefono e spostandosi sempre in zone diverse per incontrare i propri clienti.
E’ stato accertato che i due, tra la fine del 2018 e il 2019 abbiano ceduto complessivamente centinaia di dosi di crack, eroina, cocaina e marijuana, con un giro di affari di alcune decine di migliaia di euro.
Aderendo alla prospettazione della Procura di Parma, il G.I.P. ha disposto pertanto le due misure cautelari che i Carabinieri hanno eseguito in due momenti diversi, la prima a dicembre e la seconda nei giorni scorsi dopo aver rintracciato, non senza difficoltà, i due soggetti.