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Il 18 Marzo 2019 la Comunità di San Patrignano ha ospitatol’appuntamento annuale dell’Associazione JRE Italia: progetti di oggi, quelli futuri e nuovi ingressi.

20 Marzo 2019 -

Un momento di incontro, di dialogo, scambio e condivisione, questo è stato il XXVI° Congresso Nazionale JRE Italia che lo scorso 18 marzo ha visto raccolti gli chef dell’Associazione, pronti per fare il punto sull’anno appena trascorso, per raccontare i progetti attuali e quelli futuri, puntando l’attenzione sulla strada di domani.

Ad ospitare questo atteso appuntamento, il più importante per la realtà JRE Italia, è stata la Comunità di San Patrignano, da più di quarant’anni un luogo dalla significativa storia nel campo dell’aiuto e del sostegno sociale, della speranza e della volontà di costruzione personale e di gruppo.

Ecco quindi che il Congresso è diventato l’occasione per entrare in contatto con una realtà complessa, articolata e di grande impatto, per conoscerne percorsi, attività e visitarne le diverse strutture.

Ma soprattutto, ha rappresentato il momento ideale per raccontare il progetto che vedrà JRE Italia collaborare con la Comunità in un’ottica di crescita e formazione: i ragazzi avranno la possibilità di effettuare stage di sala e cucina all’interno dei ristoranti JRE, con prospettiva di assunzione; inoltre, gli chef metteranno a disposizione la propria arte culinaria per organizzare cene  e serate benefiche all’interno di San Patrignano, ma anche nei rispettivi locali.

“Per noi JRE questa collaborazione con la Comunità di San Patrignano va oltre il concetto di progetto in senso stretto – spiega Luca Marchini, presidente JRE Italiarappresenta l’ulteriore concretizzazione di quella spinta verso visioni comuni fondate sulla costruzione, sulla sensibilizzazione e sulla forza della cucina quale collante tra persone e situazioni”.

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Quello appena trascorso è stato per la compagine italiana un anno ricco di progettualità e conferme, come nel caso della partnership che, per il secondo anno, ha legato l’Associazione con Infront e AFC Fiorentina nella gestione gourmet delle partite giocate in casa dalla squadra viola. Un modo differente di interpretare lo sport, con uno sguardo che coniuga la passione per il calcio con quella per la cucina.

Grande successo anche per #Tavola25, l’iniziativa che JRE Italia ha dedicato ai più giovani nella fascia d’età 18/25, in collaborazione con Marchesi Antinori: tre portate, accompagnate da tre calici di vino Antinori, selezionati dai sommelier dei ristoranti coinvolti, il tutto a 25 euro. Il sold out registrato già dalla prima settimana, e le continue richieste, hanno portato l’Associazione a decidere di prorogare il termine dell’iniziativa.

Il 2018 è stato anche “When Food meets Fashion”, tre giorni di cooking show, degustazioni e moda, organizzati da La Rinascente per trovare un punto di contatto tra la grande cucina e il mondo del fashion. Cinque gli chef JRE coinvolti, protagonisti di invitanti momenti gourmet e masterclass.

Continua il progetto di formazione con la Scuola di Stresa, caratterizzato da attività di alternanza scuola/lavoro, lezioni degli chef JRE e personale di sala per gli alunni di IV° e V°, nonché dall’ormai collaudato “Discover talent” che prevede due vincitori, uno di sala e uno di cucina, a cui spetta il premio di 6 mesi di stage in un ristorante a scelta JRE, oppure 1 anno di studio presso la scuola professionale “Intrecci”.

E sono stati proprio i due alunni che si sono aggiudicati questa edizione a raccontare durante il Congresso l’esperienza vissuta, le sensazioni e le prospettive.

Ma l’appuntamento ha rappresentato anche il momento ufficiale in cui svelare i nomi degli chef che hanno fatto il loro ingresso  nell’Associazione: Simone Nardoni - Ristorante Essenza, Terracina (LT), 31 anni; Giorgio Bertolucci - Ristorante Eurossola, Domodossola (NO), 39 anni; Cesare Grandi - Ristorante La Limonaia, Torino, 30 anni; Federico Beretta - Ristorante Feel, Como, 35 anni.

“La famiglia JRE sta crescendo – ha sottolineato il presidente Luca MarchiniLo sta facendo con le persone, con la volontà e con i progetti che porta avanti. Parlo di valori, di visioni e intenti comuni che anno dopo anno si riconfermano come si riconferma il nostro impegno. Siamo arrivati al 26esimo Congresso, lo specchio di un tempo che ci ha portato ad essere ciò che rappresentiamo oggi e in cui crediamo: la passione per il mondo della cucina, dell’accoglienza, della sensibilizzazione, dell’esperienza gastronomica e culturale”.

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Infine, al termine del Congresso si è svolta la tradizionale Cena di Gala, quest’anno organizzata proprio all’interno di San Patrignano e portatrice di un messaggio molto particolare: gli chef Silvio Battistoni, Fabiana Scarica, Vinod Sookar e Manfred Kofler​, chiamati a studiare e realizzare il menù, sono stati affiancati da alcuni dei ragazzi della Comunità impegnati negli studi di ristorazione e sala. Il primo, piccolo passo di un nuovo cammino.

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Dal 6 al 14 aprile il centro storico ospiterà eventi, talk show, laboratori e showcooking

Di Chiara Marando –

08 Marzo 2019 -   

A Parma torna la rassegna Cibus Off: dal 6 al 14 aprile 2019, il centro storico cittadino ospiterà laboratori, showcooking e talk show. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, funge da cornice e completamento a Cibus Connect, la fiera di due giornate destinata agli operatori nata con lo scopo di spingere lo sviluppo internazionale del made-in-Italy alimentare. A muovere questa macchina organizzativa è il desidero di celebrare l’identità gastronomica di Parma, promuovendo le filiere del territorio.

Cibus Off aprirà il calendario di eventi di Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, che proseguiranno con Giardini Gourmet, nei mesi di maggio e settembre, Settembre Gastronomico, la cui massima espressione è rappresentata dall’attesa Cena dei Mille (martedì 3 settembre), e un ciclo di cene gourmet organizzate presso i Musei del Cibo e altre istituzioni museali parmensi.

Come spiega Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma, «Cibus Off, che si inserisce nel quadro del progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, è una conferma di come il metodo Parma sia vincente. Abbiamo consolidato la gestione e il ruolo della cabina di regia che unisce la realtà pubblica a quelle private in un unico obiettivo, quello di tutelare e valorizzare le nostre filiere. Il territorio, il mondo produttivo e turistico e l’aspetto culturale continuano a essere al centro del nostro lavoro: ci avviciniamo velocemente al traguardo del 2020, quando Parma avrà l’onore di essere Capitale Italiana della Cultura».

Una strada intrapresa con convinzione, supportata dalla premessa insita nel “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, promosso dall’Università degli Studi di Bergamo e dalla World Food Travel Association, che indica l’enogastronomia quale motivazione di viaggio importante per l’86% degli italiani. Non solo: il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni.

Tutto ruoterà intorno agli spazi di Piazza Garibaldi e dei Portici del Grano, nel cuore di Parma: qui verranno allestiti spazi per degustazioni, un temporary restaurant, postazioni per showcooking e uno spazio dedicato a incontri e presentazioni. Tra gli appuntamenti, gli showcooking organizzati da ALMA - La Scuola internazionale di Cucina Italiana, che vedranno coinvolti chef stellati come Moreno Cedroni, Ristorante “Madonnina del Pescatore” (sabato 6 aprile), e Giuliano Baldessari, Ristorante “Aqua Crua”, apprezzato anche per la partecipazione come giurato al cooking show “Top Chef Italia” (domenica 7 aprile). Molto atteso è anche l’appuntamento di sabato 13 aprile: protagonista sarà il giovane chef Matteo Metullio, nel 2013 il più giovane chef stellato d’Italia, che nel giro di quattro anni ha saputo conquistare la seconda stella. Solo recentemente ha comunicato la sua decisione di lasciare i fornelli per dedicare più tempo alla famiglia.

Cibus Off avrà anche una dimensione internazionale, con momenti di confronto tra identità gastronomiche di vari Paesi: in particolare, l’11 aprile Parma ospiterà la finale del contest “Gastronomic Made in Italy, aperto alla partecipazione di 26 chef provenienti dalle città che fanno parte del network delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Sempre per rimanere in ambito showcooking, lunedì 8 aprile protagonista sarà l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che dal 1964 è portabandiera della migliore cucina regionale italiana: da poco, la direzione dell’associazione è stata trasferita da Milano a Parma.

Cibus Off darà poi spazio alla cultura, con tavole rotonde curate dall’Università degli Studi di Parma, alla musica, con momenti di intrattenimento sotto la regia di Verdi Off, e a laboratori didattici, da lunedì 8 a venerdì 12 aprile, per i bambini delle Scuole primarie curati da Giocampus e da Madegus - Maestri del Gusto.  Un’occasione anche per scoprire i segreti della produzione del Re dei Formaggi, grazie all’evento “Caseifici Aperti” organizzato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano nel weekend del 13 e 14 aprile. Verrà poi allestito un temporary restaurant, animato dai 29 chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, che si alterneranno ai fornelli interpretando le eccellenze made-in-Parma.

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Martedì, 19 Febbraio 2019 17:35

Chiacchiere di Carnevale: ricetta senza glutine

Anche se siete intolleranti al glutine non significa che dobbiate privarvi di uno dei dolci più celebri e tipici del Carnevale! Ecco a voi una ricetta semplice per gustare le chiacchiere in questa versione senza glutine adatta anche ai celiaci.

Ingredienti

200 g di farina di riso

50 g di fecola di patate

100 ml vino bianco (un bicchiere)

50 g zucchero

20 g di burro (io ho usato la margarina di soia)

2 uova

un pizzico di sale

olio di semi

zucchero a velo

PROCEDIMENTO

In una ciotola formate una fontana con la farina, la fecola e lo zucchero ed aggiungete gli altri ingredienti lavorando il composto fino a formare una palla.
Lasciate riposare il composto per almeno 30 minuti avvolgendolo in una pellicola trasparente.
Su un piano da lavoro infarinato (è importante infarinare sempre molto bene il piano di lavoro e la sfoglia, perché tende ad essere appiccicosa!) stendete bene l'impasto col matterello e con una rotella taglia pasta dentellata ricavate dei rettangoli delle dimensioni di circa 8 cm per 12 cm. Potete anche scegliere la forma che più vi piace.
Non resta che riempire una padella di olio farlo scaldare e friggere le chiacchiere da entrambi i lati finché non saranno dorate (circa 15/20 secondi).
Scolatele e fatele asciugare su un foglio di carta assorbente.
Infine mettetele su un piatto da portata, spolverate con zucchero a velo e il gioco è fatto!
Un'alternativa più leggera, può essere quella di cuocere le chiacchiere in forno a 170 gradi per circa 20 minuti, anche se penso che a Carnevale si possa fare uno strappo alla dieta!

Buon appetito e buon Carnevale!

Testo e foto di Francesca Perrone

A questo link troverete un'altra ricetta facile, sfiziosa e naturalmente senza glutine!

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Presentato il calendario 2019 del progetto Parma Unesco City of Gastronomy, un lavoro corale che coinvolgerà pubblico e privato nella promozione del territorio: eventi, cucina gourmet, arte e cultura.

Di Chiara Marando –

Parma 13 Febbraio 2019 -

Parma, Città creativa Unesco per la Gastronomia, si prepara a vivere un anno ricco di cultura, arte, buona tavola e progetti. Un anno di crescita, condivisione, apertura e accoglienza. Un anno che coinvolgerà tutta la città e il territorio parmense, per creare e dare valore a un sistema fatto di storia, tradizioni ed eccellenze.

E’ il progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy che prende forma: proprio ieri, martedì 12 febbraio, è stato svelato ufficialmente il calendario degli eventi che si snoderanno lungo tutto il 2019. L’inizio sarà con il Cibus Off, dal 6 al 14 aprile, che si muoverà intorno a Cibus Connect; tornano i Giardini Gourmet, gli incontri che fondono la scoperta di angoli verdi cittadini con musica, arte e cucina d’autore, quest’anno saranno divisi tra primavera e autunno; immancabile l’appuntamento con la dolce Notte dei Maestri del Lievito Madre, prevista per il 22 luglio, momento che raccoglie i più grandi maestri pasticceri italiani; e il Settembre Gastronomico, un mese ricco di eventi, visite guidate, gusti e profumi del Made in Parma.

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“Un programma ambizioso sviluppato in un anno e mezzo di lavoro – ha spiegato l’Assessore Progetto Unesco e Turismo del Comune di Parma Cristiano Casaun programma che parte dalle filiere, dal territorio, che vuole unire musica, cibo, cultura e sport, ma anche accogliere meglio chi arriva nella nostra città”.

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Ad aprire idealmente questa kermesse autunnale sarà l’attesa Cena Dei Mille, con il suo “colpo d’occhio” su tutta Strada della Repubblica, con la bellezza della condivisione, della tavola gourmet, della sorpresa sotto le stelle. Lo chef tristellato Norbert Niederkofler raccoglierà lo scettro che fu di Carlo Cracco nella scorsa edizione. La sfida che lo attende? Quella di coniugare il suo “Cook the Mountain”, la cucina etica e sostenibile, con il contesto e la cultura della città ducale.

Martedì 3 settembre, il centro storico si trasformerà in un suggestivo ristorante all’aperto pronto ad accogliere mille ospiti. Anche quest’anno il menù verrà studiato dagli chef del Parma Quality Restaurant, diretti da Massimo Spigaroli, Presidente della Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy.

“Questo riconoscimento vuol dire tanto per Parma – ha sottolineato Massimo Spigarolisignifica che ci è stata riconosciuta non solo l’eccellenza, ma la creatività, il movimento delle idee. Ma vuol dire anche mettersi insieme per collaborare, sappiamo cosa significa aggregarsi per far crescere il territorio. E ora dobbiamo mettere in valore tutto ciò che ci permette di essere e fare sistema”

SETTEMBRE GASTRONOMICO

Per tutto il corso del mese di settembre Parma aprirà le sue porte agli amanti della cultura e ai foodies con itinerari organizzati tra arte e gusto, tra Festival del Prosciutto, “Giardini Gourmet”, “Tomaca Fest”, “Pastaria” e i weekend di “Finestre Aperte” per andare a scoprire la produzione e la nascita di alcuni tra i migliori prodotti alimentari al mondo. Il calendario sarà completato da showcooking, talk show, presentazioni, momenti culturali e di intrattenimento a cura dell’Università di Parma e Verdi Off, insieme a laboratori didattici in collaborazione con Giocampus e Madegus - I maestri del Gusto.

PARMA CITY OF GASTRONOMY: SINERGIA TRA PUBBLICO E PRIVATO

Un progetto corale quindi, una cooperazione che porta su un cammino comune dove tutti sono chiamati a partecipare e dare il proprio contributo. A promuoverlo sono Comune di Parma e Fondazione UNESCO Parma City of Gastronomy, con la regia operativa di Parma Alimentare e Associazione “Parma, io ci sto!”

Un dialogo tra pubblico e privato al fianco delle istituzioni per un impegno a livello di promozione territoriale e gastronomica. Partecipano: Consorzi del Parmigiano Reggiano DOP e del Prosciutto di Parma DOP, Parma Quality Restaurant, ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Parmalat, Delicius Rizzoli, L’Isola D’Oro, Rizzoli Emanuelli e Zarotti. Importante anche il contributo di Università di Parma.

“Questa presentazione è una ulteriore conferma di come il metodo Parma sia vincente – ha affermato il Sindaco Federico PizzarottiAbbiamo consolidato la gestione e il ruolo della cabina di regia che unisce la realtà pubblica a quelle private con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le nostre filiere”.

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La chef de Il Bersò di Sorbolo, socia Parma Quality Restaurants, ha vinto nella categoria Professionisti del concorso promosso dalla rete RicibiAMO

Di Chiara Marando -

08 Febbraio 2019 -

Isabella Chiussi, del ristorante Il Bersò di Sorbolo, con il suo Raviolo di cotechino e zucca, con crema di patate e porri e bucce di patate croccanti ha conquistato la giuria tecnica per la categoria Professionisti del contest “Sei uno chef sostenibile?”, promosso dalla rete RicibiAMO.

Due i momenti del concorso: il primo incentrato sulle preferenze dei diversi piatti espresse sui canali social, il secondo sulla prova pratica di assaggio da parte di una giuria tecnica d’eccezione, riunitasi nella Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare.

Il compito di valutare le proposte in gara è andato allo chef stellato Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, il critico enogastronomico Paolo Massobrio, l’executive chef di Palato Italiano Filippo Sinisgalli, la presidente dell’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme Luciana Rabaiotti, la preside dell’Istituto Alberghiero di Piacenza Teresa Andena, il preside Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza Marco Trevisan e la vincitrice dello scorso anno, la chef fidentina Cristina Cerbi.

 “Per realizzare la ricetta siamo partiti dal cotechino che già avevamo in menù in altre versioni e lo abbiamo riutilizzato come ripieno dei nostri classici tortelli – racconta la Chiussia questo abbiamo poi aggiunto un purè rigenerato con porri stufati, arricchendo il piatto con le bucce delle patate, spesso sono elementi di scarto, in questo caso trasformate in gustose chips fritte a completare l’assaggio – e conclude - Questo riconoscimento mi rende felice, perché dà valore all’aspetto del non spreco e della sostenibilità in cucina, temi da sempre a me molto cari e che tutti noi, anche nella ristorazione, possiamo promuovere, partendo da piccole prassi che possono diventare esempi virtuosi per tanti”.  

Isabella Chiussi è uno degli chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, così come altri due finalisti del concorso: Dario Pasetti del Ristorante 12 Monaci e Francesca Saporito della Locanda del Sale, che hanno aderito all’iniziativa di Piace Cibo Sano per il non spreco nella filiera ristorativa.

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Dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue ristoranti gourmet della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè: questa è l'iniziativa lanciata dalla guida InGruppo.

Di Chiara Marando –

04 Febbraio 2019 -

L’alta cucina non può essere solo un’esperienza per pochi, mira a farsi conoscere e apprezzare da un pubblico di appassionati ben più ampio e desideroso di scoprire sentori nuovi. Ecco quindi che i ristoranti gourmet lombardi hanno scelto di aderire a un progetto, quello di InGruppo, che si muove proprio in questa direzione: dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue tra queste realtà della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè.

A fare eccezione solo Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec, Sadler e A’ Anteprima, che invece propongono un menù completo a 120 euro. In questo caso si tratta sì di un costo raddoppiato ma, soprattutto se si parla dei fratelli Cerea e di Enrico Bartolini, riuscire a mangiare in un tre stelle Michelin, nel primo, e in un due, nel secondo, a quella cifra è certamente un grande lusso da non farsi scappare.

Quella di InGruppo (guida edita dall’agenzia Mediavalue) è una iniziativa che ben si inserisce nel panorama attuale della cucina d’autore che vuole portare avanti il vessillo dell’eccellenza e dell’arte culinaria riducendo sempre più quella sensazione di chiusura che ne rappresenta l’ombra. InGruppo descrive tra le sue pagine i migliori ristoranti della Lombardia, corredando ogni scheda con una ricetta che ne rappresenta il cavallo di battaglia.

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Ma non solo, la Guida promuove anche il "Diritto al Tappo", un'usanza divenuta abitudine all’estero ma ancora poco comune in Italia: portarsi la propria bottiglia di vino al ristorante, pagando 10 euro per il servizio con tutti gli accorgimenti del caso, come la cura, la giusta temperatura e i bicchieri più adeguati per una perfetta degustazione.

Quali sono i ristoranti che aderiscono a questa iniziativa?

A’Anteprima, Chiuduno (BG)

Al Vigneto, Grumello del Monte (BG)

Antica Osteria dei Camelì, Ambivere (BG)

Casual, Bergamo Alta

Colleoni Dell’Angelo, Bergamo

Collina Almenno, San Bartolomeo (BG)

Da Vittorio, Brusaporto (BG) *

Ezio Gritti, Bergamo

Frosio, Almè (BG)

Il Saraceno, Cavernago (BG)

La Caprese, Mozzo (BG)

Lio Pellegrini, Bergamo

LoRo, Trescore Balneario (BG)

Osteria della Brughiera, Villa d'Almè (BG)

Posta, Sant'Omobono Terme (BG)

Roof Garden Restaurant, Bergamo

Tenuta Casa Virginia, Petosino di Sorisole (BG)

Cucina Cereda, Ponte San Pietro (BG)

Enrico Bartolini Ristorante, Milano*

Pomiroeu, Seregno (MB)

Trussardi alla Scala, Milano

Sadler, Milano*

*In questi casi ilmenu completo è a 120 euro invece che 60 euro

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Giovedì, 24 Gennaio 2019 17:31

Il Tè delle cinque? Si, ma al formaggio

Secondo il New York Times sarà il nuovo food trend americano del 2019. In Italia lo si può trovare nella Chinatown milanese di via Sarpi. Insomma, il Tè al formaggio incuriosisce.

Giovedì 24 Gennaio 2019 -

Di Chiara Marando -

Se ne sente parlare ormai da qualche tempo ma ancora non ha trovato una sua vera strada in ambito culinario. Ancora. Sì, perché il New York Times lo ha identificato come uno dei trend del 2019: sto parlando del Tè al formaggio. Esatto, proprio al formaggio.

La pausa pomeridiana delle cinque potrebbe cambiare veste, almeno così sembra essere sul mercato americano. E si sa, da lì all’Europa in passo è molto breve.

Nata a Taiwan nel 2010, questa bevanda si è diffusa in Cina stimolando l’interesse anche dei turisti, per poi arrivare negli Stati Uniti e incontrare il gusto dei consumatori. Ma non pensate subito a qualcosa di imbevibile, dai sentori intensi. Il Tè al formaggio risulta estremamente delicato, con sembianze che ricordano il cappuccino o la cioccolata con panna.

Non esiste una preparazione univoca, sono diverse le ricette: alcuni scelgono di servirlo freddo, altri caldo; c’è chi predilige il tè verde, chi il tè matcha e chi opta per quello nero. Sono piccoli accorgimenti che variano a seconda del luogo e delle abitudini. Ma a incuriosire, ovviamente, è l’elemento formaggio che viene aggiungo al tè per completarlo. Fresco, quasi una crema, che ricorda la panna montata o la schiuma di latte, quella densa. Una regola, però, rimane fissa: non bisogna mai aggiungere zucchero.

Da questa base ci si può iniziare a sbizzarrire nella personalizzazione. Allo Steap Tea Bar di San Francisco, ad esempio, viene preparato con tè verde, limone e panna salata montata con mascarpone. Una bombetta insomma. A New York, l’Happy Lemon è la catena dove trovare ogni sorta di tè e delizie, anche il Cheese Tea.

E in Italia? Ecco, non si può dire abbia già fatto breccia nel nostro cuore, ma qualche accenno c’è. A Milano, nella Chinatown di via Paolo Sarpi, il Caffè Chateau Dufan (angolo Piazzale Baiamonti) propone due versioni golose: una con gli Oreo e l’altra con i cookies. La base è l’Earl Grey, a cui si aggiunge latte liofilizzato, che occupa ¾ del bicchiere. L’ultima parte è quella del tocco di formaggio, la ricotta montata con panna.

Il risultato è una fusione tra la dolcezza densa della crema che fa topping e il gusto tipicamente amaro del tè nero o Earl Grey.

Curiosi? Allora un sorso e via!

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Domenica 20 gennaio 2019  -

L’arte, la bellezza architettonica e le bontà enogastronomiche si incontrano in un clima di sperimentazione nella seconda edizione di Extraordinary Food and Wine. Dal 26 al 28 gennaio 2018 l’Hotel Monaco & Grand Canal di Venezia ospiterà questo evento dedicato all’eccellenza. Un luogo unico, dove nobili e reali si ritrovavano per intrattenere relazioni sociali e politiche

Gli chef Igles Corelli, Bruno Cingolani e il private chef Maurizio Pelli delizieranno con abbinamenti deluxe di cibo e vino, ma saranno anche tanti altri gli ospiti che si alterneranno durante le giornate di manifestazione.

Lista degli Espositori 2019:
Flos: Colture naturali di zafferano, miele barricato e polline di fiori, Reggio Emilia
Poggio Grimoldi: Olio d'oliva extra vergine biologico, Sicilia
TeC: Tartufi e Tentazioni, Aqualagna
Voerzio Martini: Barolo La Morra, Cuneo
Flagella: Pomodoro Rosso da Amare, Abruzzo e Gragnano
Acetaia Ferretti Corradini: Aceto balsamico IGP, Reggio Emilia
Cantine Ariola: Lambrusco Grand Cru IGT, Parma

Zolla 14: Azienda Organica, Aceto di mele, succo millesimato, sidro di Treviso
Mate: Olio extra vergine di oliva, Croazia
Bruno Roulot: Champagne La Chapelle Monthodon, France
Caesificio Castellani Urbano: Premiato Stracchino e formaggio di capra, Vicenza
Guffanti: Formaggi della tradizione familiare dal 1876, Arona
Amoretti Spa: Specialità alimentari; dal culatello al pata negra ai formaggi, Parma.
Vestri: Cioccolati artigiani, Arezzo

Pinel: Panificio e pasticceria, lavorazione Artigianale, Jesolo.
Salumificio Verza: Specialità'; Verzino al tartufo e salumi Valligiani, Vicenza
I Love Ostrica: Ostriche, Caviale e molto altro, Bergamo
Deutz: Maison dû champagne, Ay, France
PastificiodeiCampi: Svariati formati di pasta prodotta a Marchio IGP, Gragnano
I sapori delle Vacche Rosse: Premiato formaggio Vacche Rosse, Reggio Emilia
Illica: Vini Biologici territoriali piacentini, Piacenza
Dersut Caffe S.p.A, Cornegliano, Treviso
Bruno Cingolani: Chef della Natura; Selezione di prodotti naturali tipici del territorio italiano, Alba.

Agostinetto Bruno: Azienda Agricola, Prosecco DOCG, Valdobbiadene.
Azienda Agrigola Icardi: Barolo, Barbaresco, Langhe, Cuneo.

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Soffici, golose, leggerissime e in versione dolce e salata: sono le delizie di Niko Romito, i bomboloni che escono dal suo nuovo format "Bomba".

Articolo e foto di Chiara Marando -

Mercoledì 9 Gennaio 2019 -

Cosa vuol dire provare lo street food firmato da uno chef stellato? Vuol dire assaggiare la semplicità nella sua forma più elevata, leccarsi le dita per recuperare anche quell’ultima goccia di salsa rimasta, ma soprattutto “godere” del piacere del cibo in modo immediato e privo di fronzoli.

A portare la sua firma e le sue “bombe” in quel di Milano, precisamente in piazza XXV aprile, è stato Niko Romito. Un successo di pubblico e critica immediato. Perché? Facile, per quella sua chiave di lettura che mira a rendere il buono accessibile, ad ampliarne il raggio d’azione recuperando la genuinità di alimenti conosciuti e popolari presentandoli in una veste più ricercata e curata.

“Bomba” è questo! Niko Romito non ha scoperto l’acqua calda, ma la sua forza è esattamente quella di aver avuto l’idea vincente. Se a ciò si aggiunge l’estrema bontà dei prodotti e la formula vincente di comunicazione, il gioco è fatto.

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Il bombolone viene nobilitato ma non stravolto. Un grande classico della pasticceria rivisitato in stile contemporaneo. L’ispirazione è arrivata da papà Antonio Romito che, negli anni ’70, aveva fatto diventare questa golosa sfera di pasta lievitata la sua specialità. Un dolce di famiglia, quindi, da custodire ed elevare. E Niko ci ha messo la sua mano, una ricerca costante sull’aspetto dell’impasto, della lievitazione e della frittura. Il risultato è un soffice “krafen”, dal sapore delicato e leggerissimo perché fritto a regola d’arte.

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Le varianti dolci spiccano in abbondanza di ripieno e in piacevolezza, con qualche nuova strada gustativa. La crema si arricchisce del liquore “Strega” che ne rende ancora più delicato e incisivo il gusto; il Gianduja riempie di pura burrosità il palato; poi c’è il “Bombamisù” rivisitazione del famoso dolce che risulta, forse, eccessivo per le coronarie.

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La vera novità è la veste salata, dove il bombolone diventa panino che racchiude farciture golose da creare scegliendo tra una selezione di alta qualità. Due strade, una più semplice con proposte tipo Stracchino, Prosciutto di Parma e rucola, oppure Scarola ai pinoli, uvetta, olive e pomodorini confit; e l’altra gourmet e maggiormente sostanziosa come nel caso della farcitura con carne di manzo e spinacino fresco, ma anche il ricco maiale fondente e senape.

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Insomma, spuntino molto più che spezzafame, ma soprattutto pranzo diverso dal solito se abbinato a un calice di vino scelta dalla carta. Il tutto a prezzi molto democratici.

I bomboloni dolci considerati “base” hanno un costo di 2,50 euro cadauno, quelli più elaborati di 4 euro.

Le bombe salate, invece, passano dai 5,50 euro cad. per quelle meno ricercate, ai 7 euro per le gourmet.

 

Bomba di Niko Romito

Piazza XXV Aprile, 12

20124 Milano MI

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Mercoledì, 09 Gennaio 2019 12:00

#Tavola25: la grande cucina JRE per gli under 25

Un progetto indirizzato ai ragazzi nella fascia di età 18/25 anni: tre portate e tre calici di vino Antinori in abbinamento a 25 euro a testa.

Mercoledì 09 Gennaio 2019 -

I JRE lo avevano preannunciato al XXV° Congresso Nazionale, e ora diventa realtà: “#tavola 25”, la campagna promozionale che avvicina i giovani alla cucina d’autore abbattendo la barriera del prezzo, è ormai operativa.

Nel 25° compleanno dell’associazione infatti, con la partnership di Tenute Marchesi Antinori, è stata lanciata questa iniziativa rivolta ai giovani dai 18 fino a 25 anni di età: la possibilità di prenotare ogni sera un tavolo fino a 4 ospiti in uno dei ristoranti JRE aderenti per godere appieno della grande cucina JRE.

La formula prevede 3 portate con altrettanti calici di vino Antinori in abbinamento, selezionati dagli esperti sommelier dei ristoranti JRE, il tutto a 25 euro a testa.

“Molto spesso i giovani commentano con un po’ di distacco le esperienze degli appassionati di fine dining – afferma il presidente JRE Italia Luca Marchini, del ristorante L’Erba del Re di Modena – e si fermano ad una critica sommaria del conto che considerano “pesante” rispetto ad altre esperienze magari più informali. Con questa iniziativa vogliamo consentire ai più curiosi di loro di rendersi conto di cosa significa dedicarsi un paio d’ore in una Casa dedicata al cibo e al vino: prendersi del tempo, rilassarsi, assaggiare cose eccellenti nel piatto e nel bicchiere, farsi viziare un po’ ad un costo indiscutibilmente popolare, tenuto conto dei contenuti offerti.”

Dettagli e ristoranti aderenti disponibili qui https://tavola25.it/

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