Illustrate le opportunità del Biogas e Biometano nella filiere agroalimentari con particolare riferimento al Parmigiano-Reggiano.
Un accordo di collaborazione tra Omnia Service soc. coop. e il Gruppo BST srl per la promozione degli impianti di biogas e biometano
Bio Bimat sul progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano a Concordia.
• Stop alla continua diffusione di notizie fuorvianti e sì al confronto su dati reali
• L’impianto non genererà problemi odorigeni
• Traffico: l’impatto è inferiore a quello di altre attività che potrebbero insediarsi all’ex Kermar
• Investimento di 36 milioni di euro e impiego fino a 100 addetti nella fase di cantiere
• È un progetto di economia circolare, tema al centro del programma del nuovo Governo
Modena, 11 settembre 2019 - Bio Bimat stigmatizza la continua diffusione di notizie fuorvianti, con finalità elettoralistiche, sull’impianto per la produzione di biometano, da realizzare nell’area ex Kermar, a Concordia. E giudica ancor più grave la circostanza che falsità e toni allarmistici siano fatti circolare da personalità che ricoprono incarichi nelle istituzioni, cui dovrebbe stare a cuore la tutela di un dibattito pubblico di qualità, basato su dati concreti e su confronti con esperienze di impianti simili, realizzati anche a distanze minori dai centri abitati rispetto al progetto di Bio Bimat.Il progetto per la realizzazione dell’impianto a Concordia è attualmente sottoposto alla procedura di VIA, nella quale intervengono tutti gli organismi competenti: per rispetto delle istituzioni e delle normative, Bio Bimat finora ha ritenuto di non intervenire nelle discussioni strumentali e di parte che si sono scatenate nel corso degli ultimi appuntamenti elettorali. Sarà la Conferenza dei Servizi ad esprimere il proprio parere sulla realizzazione di un impianto che è, prima di tutto, un progetto di economia circolare, volto al recupero e alla trasformazione di materiali di scarto in energia pulita.
Su economia circolare e Green Economy, temi del futuro della nostre società e al centro del programma del nuovo Governo Conte, si rende necessario un chiarimento definitivo da parte di partiti e istituzioni: teoricamente tutti a favore, praticamente tutti contrari.
La sindrome Nimby è dannosa per la collettività ed è senza prospettive perchè porta a perpetrare scelte che hanno un forte impatto ambientale: dal consumo di fonti fossili all’incenerimento dei rifiuti.Le seguenti puntualizzazioni si rendono necessarie a seguito della diffusione sulla stampa di notizie che mettono in discussione un investimento fatto da imprenditori che hanno sempre operato nel rispetto di norme e procedure.
Nel dettaglio:
● L’impianto per la produzione di biometano non genererà problemi odorigeni, come dimostrano le analisi tecniche realizzate per la conferenza dei servizi: è interesse dei soci che sia così, altrimenti verrebbe chiuso dalle autorità competenti.
● Non c’è rischio di esplosione perché il biogas sarà prodotto in digestori anaerobici a bassa pressione, la stessa che c’è nelle case di un qualsiasi privato cittadino. Solo una volta trasformato in biometano sarà compresso per essere immesso in rete di trasporto, ma l’intero ciclo della linea gas, dalla sua produzione all’immissione in rete, è impiantisticamente chiuso, confinato e non a contatto in nessun modo con l’aria. In assenza di aria non potrà in alcun modo mai crearsi alcuna miscela esplosiva.
● La realizzazione dell’impianto produrrà ricadute economiche dirette e strutturali sull’economia del territorio. L’investimento complessivo per la realizzazione dell’impianto è stimato in 36 milioni di euro.
● L’impatto sulla circolazione è minimo, nell’ordine di 15 camion al giorno su una strada in cui si registrano oltre 11 mila transiti nel giorno feriale medio. Va comunque precisato che questo tipo di attività genera un incremento di traffico decisamente minore ad esempio di una logistica, il cui insediamento nell’area ex Kermar sarebbe già consentito dal piano urbanistico vigente. A parità superficie edificata, l’attività di logistica genererebbe oltre il doppio del traffico previsto per la produzione di biometano.
● L’impianto nasce per trattare Forsu di provenienza regionale! Gli impianti presenti in Emilia-Romagna sono ancora sottodimensionati rispetto alla quantità di materiale prodotta in regione. Bio Bimat ribadisce l’impegno a trattare solo Forsu proveniente da società multiservizi dell’Emilia-Romagna.
● La realizzazione dell’impianto prevede l’impiego di fino a 100 addetti di imprese del territorio, che saranno i principali fornitori del materiale necessario. A regime saranno impiegate stabilmente fino a venti persone, più del doppio considerando l’indotto attivato dall’attività di produzione di biometano.
● Impianti che producono biometano sono già stati autorizzati in Emilia-Romagna. Sono stati inaugurati alla presenza di esponenti delle istituzioni, sono attivi da diversi mesi e sono portati come best practice anche dalle associazioni ambientaliste. Nel programma del nuovo Governo, l’economia circolare è individuata come uno dei principali driver di sviluppo.
Bio Bimat ribadisce la propria disponibilità al confronto con le istituzioni e la cittadinanza all’interno di tavoli tecnici che consentano di coniugare la necessità di conoscenza e informazione con il superamento di pregiudizi, ostilità e atteggiamenti strumentali che non hanno riscontro nè nel progetto, nè nell’attività di produzione di biometano. In questa ottica era stato pensato l’invito, pregiudizialmente declinato, alla visita di un impianto già attivo, realizzato in un contesto simile a quello di Concordia.
Bio Bimat si riserva ogni altra valutazione, anche di tipo legale, relativamente alla diffusione di notizie false che possono potenzialmente creare un danno economico ingente ai proponenti, che hanno sempre agito nel rispetto delle regole.
Ulteriori informazioni sul progetto sono disponibili sulla pagina Facebook di Bio Bimat.
PRESENTATI A IMPRENDITORI E ASSOCIAZIONI I DATI DELL'IMPIANTO PER PRODURRE BIOMETANO A CONCORDIA
● A breve un incontro per la presentazione del progetto alla cittadinanza
● Lo studio sul traffico: 15 camion al giorno per il conferimento del materiale
● Dati Ispra: in Emilia-Romagna c'è disponibilità di 712.000 tonnellate di Forsu
Modena, 6 novembre 2018 - Nel corso dell'incontro con gli imprenditori dell'area ex Kermar e i rappresentanti di Cna e Confartigianato - Lapam, i soci di Bio Bimat hanno chiarito, con i dati contenuti negli studi presentati per la VIA, gli elementi principali del progetto per la realizzazione di un impianto a biometano, per dare una risposta ai dubbi delle imprese e alle preoccupazioni dei cittadini.
I camion che conferiranno il materiale sono, secondo una stima largamente prudenziale, 15 al giorno (13 dei quali completeranno le operazioni nella fascia 6/8 del mattino)
Considerando la capacità massima di lavorazione dell'impianto di 100 mila tonnellate l'anno, 312 giorni/anno di operatività e una capacità di 30 tonnellate per camion, il risultato è di 10,68 mezzi al giorno che transiteranno su una strada che vede il passaggio, nel giorno feriale medio, di 11.400 veicoli, di cui 700 camion.
I mezzi che entreranno nell'impianto per lo scarico della Forsu saranno gli stessi che porteranno via l'ammendante o i materiali da avviare al riuso.
Tutte le lavorazioni avverranno al chiuso, non ci saranno dispersioni odorigene. I soci di Bio Bimat hanno invitato imprenditori e associazioni ad una visita ad un impianto simile, già operativo e a avviare un confronto con imprenditori, associazioni d'impresa, cittadini e pubbliche amministrazioni di territori in cui sono presenti impianti per la produzione di biometano simili a quello da realizzare a Concordia: a umido e con lavorazioni al chiuso.
Impianti simili sono neutri dal punto di vista delle emissioni (la CO2 rilasciata è la stessa che il materiale lavorato rilascerebbe naturalmente in ambiente), generano una consistente riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili e utilizzano processi naturali per l'ottenimento di biogas e ammendante
Non ci sono rischi biologici o di esplosione: nell'impianto non c'è combustione e il materiale di lavorazione è umido e inerte.
I soci di Bio Bimat hanno ribadito l'impegno formale di ritirare la Forsu solo da multiservizi dell'Emilia-Romagna: secondo i dati Ispra, la disponibilità di Forsu in Emilia-Romagna ammonta a 712.900 tonnellate
Nei prossimi giorni, come annunciato pubblicamente nel corso dell'incontro con i consiglieri comunali di Concordia, sarà programmato un incontro di presentazione del progetto alla cittadinanza, con i dati reali degli studi redatti da professionisti e ora al vaglio degli Enti per la Valutazione di Impatto Ambientale. Sarà un'occasione per i cittadini di Concordia per farsi una propria opinione sulla tipologia di impianto proposto e sull'economia circolare, confrontandosi con le informazioni reali e non con letture allarmistiche, strumentali e dal sapore elettoralistico.