Una fetta di Culatello di Zibello per un sacco di plastica: l’iniziativa di Massimo Spigaroli, il sindaco del Comune di Polesine Zibello sarà presentata il 24 e 25 novembre al Teatro Pallavicino. Spigaroli: “Abbiamo raggiunto l’84,1% di raccolta differenziata collocandoci in Emilia-Romagna al quinto posto tra comuni inferiori a 5.000 abitanti. Essere un comune virtuoso ci consente ora di destinare le nostre energie al suo Bosco Fluviale per liberarlo dalle plastiche e dai rifiuti portati dalle piene dal Po e a tutte le emergenze del territorio. Lo faremo con un semplice gesto, raccogliendo quanto sta contaminando l’ ambiente evitando così che torni al fiume e arrivi al mare.”
Parma,
Il suo è un lungo viaggio e come ogni viaggio che si rispetti è fatto di incontri: il pioppo, il salice bianco, l’ontano nero, l’olmo e la rosa del cucù.
Parliamo della plastica e con lei delle altre varietà di rifiuti che durante le piene del Po, viaggiano sospinti dalle correnti del fiume, insinuandosi nel Bosco Fluviale di Polesine Zibello e nei suoi 400 ettari di vegetazione e biodiversità.
Quando le acque si ritirano, plastiche e rifiuti rimangono lì, vessilli multiformi e contemporanei di un comportamento ancora poco rispettoso dell’ambiente. Pronti a proseguire verso la foce con la nuova piena che verrà. D’altra parte il Po raccoglie la plastica di 20 milioni di persone, del 40% del Pil nazionale, di 4 regioni, 13 province e di 6mila depuratori.
Parte da qui il progetto di Massimo Spigaroli, neo sindaco del Comune di Polesine Zibello. L’obiettivo, ripulire il Bosco Fluviale e il territorio- tornato ad essere tra l’altro sosta di uccelli migratori come le gru - chiamando in campo il simbolo più illustre del territorio: il Culatello di Zibello DOP.
Nobilitato da personaggi come D’Annunzio, il culatello deve la sua fama mondiale a questa terra: alla saggezza antica dei masalén (termine usato nella Bassa per norcino) e alla bontà di un clima umido e nebbioso favorito proprio dal Po.
Così quando il Po chiama in soccorso, Polesine Zibello risponde con il progetto “Una fetta di culatello per un sacco di plastica” che sarà presentato durante il convegno di domenica 24 novembre alle ore 15.30 presso il Teatro Pallavicino di Zibello.
Ad aprire l’incontro la lettera di saluto della Ministra delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo Teresa Bellanova. Seguiranno gli interventi di Massimo Spigaroli ideatore del progetto, Carlin Petrini Fondatore di Slow Food, Stefano Bonaccini Presidente Regione Emilia Romagna, Meuccio Berselli Segretario Generale Autorità distrettuale del Fiume Po - Riserva Mab Unesco Po Grande, Patrizio Bianchi Assessore all’Istruzione Regione Emilia Romagna, Paolo Andrei Rettore dell’Università di Parma, Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma e Massimo Bergami Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale Università di Bologna. Legambiente interverrà con il videomessaggio del suo Presidente Stefano Ciafani. A moderare l’incontro Claudio Rinaldi, Direttore della Gazzetta di Parma.
“Abbiamo raggiunto l’84,1% di raccolta differenziata - afferma Massimo Spigaroli - collocandoci in Emilia-Romagna al quinto posto tra comuni inferiori a 5000 abitanti. Essere un comune virtuoso ci consente ora di destinare le nostre energie al suo Bosco Fluviale per liberarlo dalle plastiche e dai rifiuti portati dalle piene dal Po e a tutte le emergenze del territorio. Lo faremo con un semplice gesto, raccogliendo quanto sta contaminando l’ ambiente evitando così che torni al fiume e arrivi al mare.” Un circolo vizioso che può essere interrotto ad un patto, “ fare squadra dai cittadini, alle scuole dalle istituzioni alle aziende” per promuovere anche in queste aree di golena turismo, cultura e tradizione.
In tal senso, il progetto prevede una sezione tecnica in programma sempre al Teatro Pallavicino lunedì 25 novembre a partire dalle ore 10.00 cui prenderanno parte l'Autorità distrettuale del Fiume Po, la Regione Emilia Romagna, l’Università di Parma, Iren, Legambiente, Destinazione Turistica Emilia e Parma, io ci sto!. Tra gli interventi anche EmiliAmbiente, Confagricoltura Parma, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori e le Associazioni venatorie.
Leggera, resistente, economica, la plastica ci ha innegabilmente cambiato la vita. Dall’elettronica fino ai trasporti, senza considerare che sono in plastica il 45% dei biomateriali utilizzati in medicina (protesi, organi artificiali) inattaccabile da muffe, parassiti e batteri.
Il problema è il suo smaltimento e la cattiva gestione da parte dell’uomo che ne ha fatto una delle forme di inquinamento più invasive e durature ( può rimanere nell’ambiente anche per 400 anni, eccezion fatta per le plastiche biodegradabili che, però, iniziano a diffondersi soltanto adesso).
Il marine litter (ovvero detriti marini) resta sicuramente una dei problemi ambientali più gravi del nostro tempo. Si stima infatti che oltre l'80% sia composto da plastiche e microplastiche, e gran parte di queste arrivano in mare trasportate dai corsi d’acqua. Il fiume Po, in particolare, riversa nel mare Adriatico in una sola ora sotto forma di microplastiche circa 460 chili di rifiuti l'equivalente del peso di un orso polare (fonte: AICA Associazione internazionale per la comunicazione ambientale).
L’iniziativa del Comune Polesine Zibello è stata sostenuta dall’Autorità distrettuale del Fiume Po, dal Consorzio di tutela del Culatello di Zibello, EmiliAmbiente, Fidenza Village, Iren, Legambiente, Parma, io ci sto! Università di Parma. E ancora Coldiretti, Confagricoltura Emilia Romagna e CIA-Confederazione Italiana Agricoltori.
Editoriale: - Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute - Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa - Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze. - Cereali e dintorni. Nessuno scossono dopo le stime USDA. - Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna -
SOMMARIO Anno 18 - n° 46 17 novembre 2019
1.1 editoriale
Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuno scossone dopo le stime USDA..
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Pochi rumors dai mercati delle materie prime.
7.1 Lambrusco tra storia e tradizioni Alla riscoperta del Lambrusco
7.2 eccellenze nazionali Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze.
8.1 montagna Montagna, più sicurezza per le aziende agricole grazie alla Bonifica Parmense
8.2 bonifica Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna.
9.1 patata bologna DOP Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. presenta: "COLTIVATORI DI VALORI"
10.1 meccanica specializzate Macchine per le costruzioni: tecnologia intelligente e contenuti green spingono gli acquisti
12.1 agriturismi e fattorie didattiche 7 milioni di euro per gli agriturismi dell’Emilia Romagna.
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners
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Finanziati 29 progetti del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per oltre 3 milioni di euro È stata approvata la graduatoria dei progetti finanziati dal Piano di Sviluppo Regionale: interventi nell’Appennino Reggiano, Modenese e Parmense.
Reggio Emilia
Un contributo essenziale per la lotta al dissesto idrogeologico nell’Appennino Reggiano, Modenese e Parmense, un riconoscimento importante che permetterà l’avvio di nuovi progetti – che si affiancheranno a quelli già esistenti – di prevenzione finalizzati a ridurre i danni provocati all’agricoltura. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha ottenuto il finanziamento di 29 progetti con fondi del Psr, il Piano di Sviluppo Regionale, per un totale di 3 milioni e 417 mila euro. Il 29 ottobre infatti è stata approvata la graduatoria dei progetti che verranno finanziati dal Psr nell’ambito dell’Operazione 5.1.01.
Tra i progetti ammessi – 29 dei 32 presentati dal Consorzio della Bonifica Centrale – ben 14 verranno realizzati in provincia di Reggio Emilia, per un totale di 1 milione e 881 mila euro. In particolari gli interventi interessano i comuni di Castelnovo né Monti, Vetto, Ventasso, Baiso, Casina, Toano e Villa Minozzo. In provincia di Modena invece verranno portati avanti 12 progetti, in particolare nei comuni di Serramazzoni, Lama Mocogno, Pavullo, Polinago, Frassinoro, Sassuolo, Prignano e Palagano. Sono stati ammessi anche 3 progetti nella provincia di Parma: a Palanzano infatti verranno realizzati gli interventi per 444 mila euro.
“I lavori – come rimarcato dal presidente del Consorzio dell’Emilia Centrale Matteo Catellani - finalizzati al contrasto del dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei danni causati all’agricoltura, garantiranno l’attività di 29 aziende agricole in territorio collinare e montano, preservando una settantina di fabbricati rurali e di circa 90 ettari di terreno esposti al rischio di smottamenti. Grazie ai nuovi finanziamenti del Psr il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale metterà in campo un impegno straordinario – che si affiancherà a quello annuale che prevede una sessantina di interventi all’anno per circa 2,5 milioni di euro – per tutelare un territorio estremamente fragile ed esposto al dissesto idrogeologico. L’importante finanziamento dei 29 interventi, le cui gare per l’appalto dei lavori verranno espletate entro il 2020, è un riconoscimento essenziale della capacità progettuale dei tecnici consortili e della funzione fondamentale esercitata dall’agricoltura in montagna”.
Il Consorzio della Bonifica dell’Emilia Centrale esprime il proprio apprezzamento della Regione Emilia-Romagna e Anbi Emilia-Romagna, l’Associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica Emiliano Romagnoli. per aver proposto ed inserito per la prima volta l’azione nel Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.
Editoriale: - Ex ILVA: perché lo scudo penale vale solo per gli uomini di governo. - Lattiero caseario. Burro di nuovo stabile, crema in leggero ribasso - Cereali e dintorni. Alcune anticipazioni della Reuters sui dati USDA. - “La Plastic Tax scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale - Come si crea e si distribuisce il valore nella filiera del food. - Agrievolution 2019: colture specializzate, il futuro è loro-
SOMMARIO Anno 18 - n° 45 10 novembre 2019
1.1 editoriale
Ex ILVA: perché lo scudo penale vale solo per gli uomini di governo.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Burro di nuovo stabile, crema in leggero ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I mercati restano in attesa.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Alcune anticipazioni della Reuters sui dati USDA. .
7.1 ambiente bonifica “La Plastic Tax scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale”
7.2 food economia Come si crea e si distribuisce il valore nella filiera del food.
8.1 agricoltura e DEF L'agricoltura torna protagonista. 600 milioni di euro per l'agricoltura nella Legge di Bilancio 2020-2022
8.2 benessere e salute BIOESSERE: due giorni di benessere in tutte le sue forme
9.1 latte Parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.
10.1 meccanica specializzate Agrievolution 2019: colture specializzate, il futuro è loro
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners
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Le parole del Presidente Angelo Merlin: “Formazione in evoluzione fondamentale per operatori ambientali”
Ambiente, sicurezza e lavoro: questi i temi al centro del convegno nazionale, dal titolo “La formazione in ambito HSE: effettività, continuità, organizzazione”, tenuto a Ecomondo da ‘Assoreca’, dal 1994 la prima, più antica e autorevole associazione tra le società di consulenza e servizi per l’ambiente, l’energia, la sicurezza e la responsabilità sociale, che riunisce attorno a sé tutte le principali realtà professionali e industriali che operano a 360° nel delicato settore dell’attenzione, cura e rispetto per l’ecologia.
Al centro del dibattito, aperto dall’Avvocato Angelo Merlin, Presidente di ‘Assoreca’ e stimato legale penalista in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, “Il ragionamento collegiale, condiviso a più voci, con i relatori intervenuti, su come dare effettività e continuità all’obiettivo di fornire centralità al ruolo della formazione stessa, organizzandola scientificamente al meglio per prevenire ed evitare i rischi in cui possono incorrere, in tale ambito, le organizzazioni imprenditoriali”.
Al suo intervento hanno preso avvio i lavori, con l’ampia sessione tenuta da Davide Marazzato, Vice Presidente Vicario di ‘Assoreca’ e vertice del ‘Gruppo Marazzato, che dal 1952 si occupa di logistica, bonifiche ed emergenze ambientali, con Paolo Bocini, Vice Presidente della sezione ‘Laboratori’ di Assoreca, seguito, fra gli altri, anche dall’intervento di Ivano Bosi, Amministratore Delegato di Azzurra Srl e Consigliere Delegato di ‘Marazzato Soluzioni Ambientali Srl’, che ha raccontato “l’importanza della formazione nella gestione delle crisi e delle emergenze in azienda”, condividendo tale tema alla tavola rotonda con Andrea Prati, Membro Effettivo Sezione Imprese ‘Assoreca’.
“Obiettivo del convegno – spiega Davide Marazzato, – è stato individuare un punto di emersione e convergenza circa le migliori best practices in materia, promuovendo l’integrazione, nella figura del formatore, di cultura tecnica e forma mentis che lo qualifichino sempre più quale garante di beni fondamentali e costituzionalmente tutelati per tracciare così le linee guida di un ‘processo educativo’, evocando una molteplicità di prospettive pedagogiche differenti riconducibili a una sintesi condivisa e fruibile in materia di corretto approccio alla tutela dell’ambiente”.
Per Maurizio Scandurra, giornalista economico esperto in tematiche consumeristiche, “l’incontro virtuoso tra le maggior realtà italiane del comparto dimostra come la sinergia integrata tra attori con forme e forze diverse di un medesimo spazio di mercato estenda, massimizzandola, la capacità di problem-solving in un settore, come quello dell’ambiente, ove il mutamento e l’evoluzione sono all’ordine del giorno, stanti anche i repentini e sempre più frequenti cambiamenti climatici in corso di cui occorre prontamente tener conto”.
Parma. Città ufficialmente candidata al titolo di "CAPITALE GREEN 2022". Secondo l'amministrazione Parma si impegnerà su diversi fronti per diventare un buon modello da seguire per il miglioramento ambientale.
Tutto bellissimo, peccato che ultimamente diverse sono state le zone assoggettate ad un considerevole taglio degli alberi. Parliamo ad esempio della zona Villetta su cui ha protestato anche Legambiente, della zona Cittadella, di via Duca Alessandro, e ora anche della zona di via Buffolara. Il taglio ad esempio incomprensibile di un filare di alberi nell'area dell'ex scalo merci di via Fratti ci costringe a porci delle domande.
Per quale motivo si stanno tagliando così tanti alberi? Forse per la tutela del manto stradale?... Verranno piantumati nuovi alberelli che per crescere ci metteranno decenni?...
Ci piacerebbe capire a questo punto, quali siano i requisiti di Parma, per la partecipazione ad un così importante titolo di "Capitale del verde" e vorremmo ricordare che gli alberi assorbono CO2, catturano le polveri sottili causate dallo smog e diminuiscono la temperatura dell'ambiente in cui si trovano e fino ad un massimo di 2 gradi centigradi. Anche le nazioni unite hanno riconosciuto l'importanza del verde nelle città. Negli ultimi anni diversi comuni, contrariamente a Parma, hanno avviato massicci interventi di piantumazione urbana per correre ai ripari contro l'inquinamento.
Da noi invece si continua esclusivamente a proporre domeniche ecologiche con chiusura di molte aree della città ed i risultati in realtà non sono così evidenti. Un controsenso ambientale che vorremmo fosse chiarito e quindi chiediamo all'amministrazione di Parma, di rispondere pubblicamente al nostro appello, spiegando ai propri cittadini il perché di così tanti tagli degli alberi, e cosa si intenda fare per dare a Parma quel tocco realmente GREEN che tutti ci aspettiamo.
Il gruppo
AMO LA VITA - No 5G
Ambiente - Salute - Tutela animali
Riconoscimento tra le città e le imprese green italiane. Gli alti tassi di raccolta differenziata mettono Parma sul podio delle città green d'Italia.
Parma, 7 Novembre 2019
A Rimini, presso Ecomondo (fiera di riferimento in Europa per l'innovazione industriale e tecnologica dell'economia circolare), il Sindaco Federico Pizzarotti e l'Assessora alle Politiche di Sostenibilità Ambientale del Comune di Parma Tiziana Benassi hanno ritirato il Premio Sviluppo Sostenibile 2019. Nell'XI edizione, la manifestazione promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Italian Exhibition Group con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana ha voluto istituire premi non solo per le imprese, ma anche per le città italiane.
Parma ha trionfato, all'interno di una rosa di nove comuni virtuosi, aggiudicandosi, insieme a loro, il Premio Sviluppo Sostenibile 2019 l’unico premio a cui è stata conferita la medaglia dal Presidente della Repubblica. A distanziarla dalle altre città del Paese gli importanti numeri della sua raccolta differenziata e l'ambizioso e diffuso percorso di sviluppo di una green economy e di miglioramento ambientale per la candidatura a European Green Capital Award.
Sul gradino più alto del podio la città di Milano. “Il Premio Sviluppo Sostenibile – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione omonima – si propone di promuovere e far conoscere le buone pratiche e le tecnologie di successo della green economy italiana. Anche quest’anno la selezione ha avuto a disposizione un'ampia platea di partecipanti: sceglierne alcuni per settore non è stato facile per la Commissione di esperti che compone la giuria del Premio. Abbiamo registrato infatti una crescita della qualità green di molte iniziative sul territorio nazionale che fa ben sperare."
La cerimonia di premiazione ha quindi toccato i tre ambiti: Green City - in collaborazione con il Green city network- in cui Parma ha seguito appunto Milano, Imprese del settore Economia Circolare - in collaborazione con il Circular economy network - ed Energie Rinnovabili. Per le imprese nel settore circolare è salita sul podio Mapei (per l'utilizzo di un additivo che rende il calcestruzzo riutilizzabile). Mentre con Montagna 2000 siamo tornati a Parma. Il Premio è stato infatti assegnato all'azienda che nelle valli del Taro (tratto Nola-Frasso) gestisce il servizio idrico integrato a totale partecipazione pubblica. Qui è stato realizzato un impianto idroelettrico che recupera energia dal servizio idrico. L’acqua utilizzata per la produzione elettrica scorre all’interno dei tubi dell’impianto acquedottistico, senza intaccare il processo di potabilizzazione dell’acqua e senza prelievi da altri corpi idrici.
Editoriale: - Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti. -Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera - Cereali, Mercati alla ricerca di fattori esterni. - Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese - Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.-
SOMMARIO Anno 18 - n° 44 3 novembre 2019
1.1 editoriale
Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Mercati alla ricerca di fattori esterni.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 ambiente bonifica Consorzio della Bonifica Parmense: terminati i lavori di regimazione della strada Sarignana-Rusino
6.2 vegan day - le top ten Ecco la Top 10 delle città più vegan friendly d’Italia
7.1 ambiente e eventi Coopservice a Ecomondo: uniti per un mondo migliore
7.2 alimentare su e export Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese
9.1 latte Parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners
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Finanziati 26 progetti in territorio montano per un importo superiore a 3 milioni di euro. A complimentarsi con lo staff tecnico è prima di tutti il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani, che commenta: “Essere riusciti a presentare 31 progetti, e di questi vederne finanziati 26, è davvero un grande risultato. La nostra montagna va sostenuta con investimenti che mantengano integro il territorio e tutelino i suoi abitanti e le attività produttive in essere. L’impegno e la dedizione del personale tecnico e operativo in forza al comprensorio montano dimostra quanto il Consorzio tenga e creda in un approccio che preservi il territorio e lo rilanci assicurando a chi resta e a chi vuole tornare una maggior qualità della vita”.
Si tratta di progetti riferiti ad interventi volti alla prevenzione di danni da fenomeni franosi rispondenti al bando PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014/2020 misura n. 5.1.01 della Regione Emilia Romagna (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).
I progetti finanziati sono così distribuiti sul territorio: 5 per il comune di Alta Val Tidone, 4 per il comune di Gropparello, 5 per il comune di Morfasso, 4 per il comune di Pianello Val Tidone, 2 per il comune di Farini, 1 per il comune di Bobbio, 1 per il comune di Bettola, 2 per il comune di Ferriere, 1 per il comune di Travo e 1 per il comune di Corte Brugnatella.
Per ognuna delle segnalazioni ricevute, a seguito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici del Consorzio, è stato redatto un progetto di intervento.
Presenti nei progetti: briglie in gabbioni allo scopo di rallentare la velocità delle acque e contrastare l’erosione e di conseguenza migliorare le condizioni di stabilità dei versanti e mitigare i fenomeni franosi; traverse, palificate e briglie in legname per stabilizzare i versanti e intercettare e incanalare i canali montani; drenaggi per l’emungimento delle acque sotterranee per la raccolta e il convogliamento delle acque che si infiltrano nel sottosuolo al fine di prevenire movimenti franosi; la pulizia e la sistemazione di canali per favorire il deflusso delle acque di scolo.
In linea generale ogni progetto proposto è pienamente coerente con l’obiettivo dell’operazione (5.1.01 del PSR) e risponde al fabbisogno di ripristinare il potenziale produttivo agricolo e forestale danneggiato e introduce adeguate misure di prevenzione contribuendo al sostegno della prevenzione e della gestione dei rischi aziendali: 39 le aziende agricole coinvolte.
Parlando di iter burocratico: per i progetti finanziati sarà redatto un progetto esecutivo finale a cui seguirà l’approvazione della Regione Emilia Romagna e l’affidamento e la realizzazione in un tempo massimo di 18 mesi (dall’approvazione della Regione).
Di Coopservice 31 Ottobre 2019 - I soggetti che partecipano a bandi di gara pubblici che riguardano l’ambiente sono soggetti a rispondere ai requisiti definiti dai CAM – Criteri ambientali minimi, indicati dal Ministero dell’Ambiente. Tra gli ambiti anche quello dei trasporti e mobilità.
CAM, i criteri ambientali minimi
“I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato” recita il sito del Ministero dell’Ambiente.
I CAM in vigore riguardano diversi ambiti: arredo interno, arredo urbano, carta, cartucce per stampanti, ecc. L’elenco completo è disponibile online sul sito del Ministero.
Trasporti e veicoli elettrici
I CAM riguardano anche i trasporti. La scelta di proporre in un bando veicoli elettrici sposa perfettamente il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, ma a volte in base alle circostanze non è possibile inserirli nel progetto.
Come spiega Carlo Bassanini, direttore operativo di Coopservice, non sempre è possibile proporre l’alternativa elettrica poiché una proposta di questo genere richiede un lavoro di progettazione e analisi di costi benefici. “Ha costi importanti di investimento e si devono fare i conti con la riduzione della base d’asta e con un continuo efficientamento delle richieste. Proponiamo i veicoli elettrici dove è possibile farlo”, afferma Bassanini in una intervista.
Coopservice: un percorso green
Coopservice pone da sempre una forte attenzione ai piani di crescita e di sviluppo alla riduzione dell’impatto ambientale. “È stata la prima azienda, anticipando la normativa ed i CAM, a produrre al proprio interno studi LCA (Life Cycle Assestment) ed EPD (Environment Product De-claration) – afferma il direttore operativo – sono stati creati degli strumenti specifici che oggettivizzano il ruolo degli indicatori di danno ambientale. La ISO 14040 è oggi l’unico strumento che consente la valutazione di questi indicatori quali il GW (Global Warming), l’eutrofizzazione, lo smog fotochimico ecc…”.
Le esperienze di Coopservice
L’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale non è solo una scelta ecologica, ma anche economica. Come è noto, le politiche ambientali dei Comuni agevolano i veicoli a impatto zero, come succede ad esempio a Milano dove il Comune ha autorizzato l’ingresso gratuito nell’area C, permettendo alle aziende di diminuire i propri costi di esercizio.
Ecco alcune esperienze di Coopservice:
trasformazione dei mezzi per il trasporto di merci a combustibili naturali per i farmaci;
utilizzo di auto elettriche: ad esempio per i servizi di fattorinaggio all’interno dell’hinterland milanese per un grande gruppo della GDO;
utilizzo di veicoli a 2/3 ruote per il pattugliamento delle strutture fieristiche e aeroportuali ottenendo una maggiore visibilità da parte degli operatori;
utilizzo di mezzi elettrici per la distribuzione dei pasti a domicilio nel Comune di Reggio Emilia per conto di un’azienda di ristorazione e a favore di persone anziane non completamente autosufficienti.
“Il mezzo elettrico consente di circolare in zone particolari e altrimenti inaccessibili del centro città, sia per gli spazi limitati che per i divieti di circolazione – sottolinea Bassanini – Il porter elettrico è fondamentale per garantire il servizio.”
Coopservice continua sulla strada del miglioramento. “Delle 3.697 attrezzature utilizzate nei servizi erogati 2.185 sono esclusivamente elettrici quindi un parco attrezzature che arriva al 59,1% del totale. – afferma Bassanini – Riteniamo che questo non sia ancora abbastanza e nel piano strategico 2018-2022 ci siamo dati ulteriori obiettivi di miglioramento”.
(da Think Magazine del 9 ottobre 2019)