Polveri sottili (PM) e inquinamento atmosferico cancerogeni certi, Parma continua a superare il livello Pm 10 consentito -
Parma, 24 ottobre 2013
"A quando la scritta su auto e impianti industriali come gli inceneritori: L' uso uccide?"
Questa la domanda più che mai puntuale rivolta dal Dr. Manrico Guerra presidente di GCR - Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse Parma - durante la conferenza stampa "Polveri cancerogene per legge" tenutasi ieri mattina.
Si sapeva già da tempo di quanto potessero essere dannose le polveri sottile sulla salute dell' uomo, ma ora lo IARC - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro - ha riclassificato alcune sostanze della lista di cancerogeni noti e fra queste ha ufficializzato l'entrata delle polveri sottili (PM) e in generale dell'inquinamento atmosferico (inquinamento out-door) inserendoli nella categoria 1, e quindi certamente cancerogeni. Dopo tanti anni di studi si ha la certezza dell' effettiva correlazione tra l' inquinamento atmosferico e le patologie tumorali, nella fattispecie il tumore al polmone. Il carico di patologie causate dall'inquinamento atmosferico è purtroppo elevato e i decessi, ha sottolineato il Dr. Guerra non si limitano a persone in stato cagionevole affette da patologie gravi già riscontrate. L'esposizione a polveri fini ha contribuito, nel 2010, a 3.2 milioni di morti premature nel mondo, dovute soprattutto a malattie cardiovascolari, e a 223.000 decessi per tumore del polmone (IARC Scientific Publication No. 161 - Air Pollution and Cancer Editors: Kurt Straif, Aaron Cohen, and Jonathan Samet). Le concentrazioni, in particolare per PM10 e biossido di azoto, continuano a registrare criticità nella nostra Regione e in particolare in Emilia. Nonostante le giornate senz' auto previste dall' Accordo di Programma regionale sulla Qualità dell'Aria e le piogge che avrebbero dovuto ripulire l'aria, lunedì 21 ottobre, Parma si ritrovava in via Montebello con il livello Pm 10 a 135 microgrammi per metro cubo, come media nelle 24 ore, con il valore più alto a livello regionale. Non confortano neanche i dati Arpa riferiti alla giornata di martedì 22, che si attestano a 101 microgrammi per metro cubo per Parma, a seguire Reggio Emilia con 90, Modena con 88 e Piacenza con 86, ricordando che il limite stabilito dalla legge è di 50 microgrammi per metro cubo.
Certamente le fonti inquinanti vanno ravvisate nel sistema industriale, negli impianti per la produzione di energia e nell' apporto del sistema di riscaldamento che dà un contributo non indifferente. A influire è anche il sistema di trasporto delle merci, ma non bisogna sottovalutare l' importanza dei cittadini, che singolarmente potrebbero privilegiare mezzi di trasporto pubblici o ciclabili. E' un dato di fatto che a Parma si registra una tendenza all' utilizzo inappropriato dell' auto, per coprire distanze ridicole, con un 34% di cittadini che ricorrono al proprio mezzo di trasporto per tratte comprese fra i 2 e 10 km.
E' una sentenza pesante quella dello IARC soprattutto per Parma che si classifica fra una delle peggiori città europee per l'inquinamento da traffico.
E a ciò si aggiunge la terribile quantità di Polveri sottili che produrrà l'inceneritore, con le sue 3,2 tonnellate annue a cui andrà sommato un numero imprecisato di altre tonnellate di polveri sottili prodotte in via secondaria, a causa delle emissioni degli altri inquinanti.
Ora che le polveri sono un cancerogeno certo si riaprano molte questioni sull' inceneritore proprio in queste ore che è in corso la revisione dell' Aia del Paip. GCR vuole capire che valore ha ancora lo studio di impatto ambientale commissionato nel 2007 per l'inceneritore di Parma e come influisce la decisione dello Iarc.