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Il presidente Bonaccini: "Comunità che va sostenuta dopo la grande prova di carattere che li ha portati a risollevarsi subito. Insieme faremo tutto ciò che serve, compreso il ripristino della pineta, un bene di tutti". La Giunta stanzia risorse destinate agli operatori balneari ed economici danneggiati dalla tromba d'aria del 10 luglio, anticipando i fondi nazionali per gli indennizzi ai privati. Giovedì sera il presidente Bonaccini alla seduta del Consiglio comunale di Cervia.

Bologna –

Mezzo milione di euro per Milano Marittima. Risorse destinate agli operatori balneari ed economici, soprattutto bar e ristoranti, per i danni subiti a causa della tromba d’aria che ha colpito la località cervese pochi giorni fa, il 10 luglio. Imprenditori che con l’appoggio dell’intera comunità locale, e degli stessi turisti presenti, in poche ore sono riusciti a risistemare i loro stabilimenti sulla spiaggia, un ‘miracolo’ sottolineato da più parti nel Paese, ai quali la Regione, dando seguito all’impegno subito preso dal presidente Stefano Bonaccini, destina un primo aiuto concreto, anticipando i fondi nazionali per i risarcimenti.

Nella seduta di ieri pomeriggio, la Giunta regionale ha infatti stanziato 500mila euro destinati agli operatori economici, adottando lo stesso meccanismo che, per la prima volta e con una procedura inedita, aveva utilizzato per gli esercenti danneggiati nel dicembre 2017 a Lentigione, nel comune di Brescello (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo) in seguito all’esondazione dei fiumi Enza, Parma e agli allagamenti per la piena del Secchia.

Un intervento tempestivo, reso possibile anche grazie allo stato di crisi regionale che il presidente Bonaccini sta per decretare, mentre è in corso l’iter per inserire Milano Marittima nella richiesta di stato d’emergenza nazionale, aperto dopo i gravi episodi di maltempo di giugno e luglio, istruttoria che si sta per concludere da parte del Dipartimento nazionale di protezione civile dopo i sopralluoghi fatti qui in Emilia-Romagna.

Il Comune di Cervia sta portando avanti le rilevazioni utili alla stima dei danni. Al momento, sono circa una ventina gli operatori economici danneggiati fra stabilimenti balneariesercizi commerciali e imprese della ristorazione, alberghi, che potranno usufruire dei fondi regionali stanziati ieri. Già nelle ore successive alla tromba d’aria i danni alla parte pubblica erano invece stati quantificati in almeno 2 milioni di euro, mentre gli alberi caduti sono stati oltre 2.200, di cui mille nella pineta. Danni che verranno quantificati con precisione per ottenere i fondi nazionali per i risarcimenti, successivi all’accoglimento della richiesta dello stato di emergenza da parte del Governo. Nel frattempo, la Regione anticipa le prime risorse per gli operatori privati: il finanziamento verrà erogato al Comune e seguirà un bando al quale le aziende potranno fare domanda per i danni a beni immobili, impianti, attrezzature o scorte. 

“La prova di carattere dimostrata dalla Romagna non deve sorprendere, la nostra gente è fatta così- afferma il presidente Bonaccini-. Le immagini di Milano Marittima prima devastata e in poche ore risollevata hanno fatto il giro del Paese e non solo: lì c’è l’orgoglio e la laboriosità degli emiliano-romagnoli, abituati nelle difficoltà a rimboccarsi le maniche e a darsi una mano. Naturalmente- prosegue- ci sono danni alle strutture pubbliche che debbono essere riparati e ci sono danni anche alle strutture private che debbono essere indennizzati. Gli sforzi di quella comunità vanno sostenuti. Per questa ragione abbiamo chiesto al Governo lo stato di emergenza e io stesso firmerò oggi lo stato di crisi regionale per poter intervenire tempestivamente con i nostri fondi. Già ieri, infatti, come ci eravamo impegnati a fare, la Giunta ha stanziato 500 milia euro per sostenere gli indennizzi ai privati anticipando i risarcimenti nazionali”.

Giovedì sera il presidente Bonaccini parteciperà al Consiglio comunale di Cervia per condividere i passaggi e le misure necessarie. “Vogliamo fare la nostra parte per ripristinare tutto, a partire dalla splendida pineta, che è un bene del Paese non solo nostro. La bellezza di quei luoghi appartiene a tutti e tutti ce ne occuperemo. Come sempre- conclude- insieme risolveremo i problemi”.

Fonte: Regione ER

 

Emilia-Romagna virtuosa, la Corte dei conti promuove la Regione: risultato di amministrazione con un saldo positivo di 246 milioni, ulteriore riduzione del debito di 43,5 milioni (oltre 195 da inizio legislatura, -27%) e altri 31 milioni liberati per i territori (1,2 miliardi dal 2011). Bene sanità e lotta al precariato, tasse invariate e alleggerimento del carico fiscale con misure come l'abolizione del superticket e i fondi stanziati per il taglio dell'Irap nei Comuni montani.

Bologna 

I conti tornano per la Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2018 con un saldo di competenza positivo tra entrate e spese di 246 milioni di euro, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di altri 43 milioni (oltre 195 in quattro anni, -27% da inizio legislatura). Il tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese, alleggerendo anzi il loro carico fiscale con misure come l’abolizione dei superticket sanitari (un risparmio per gli emiliano-romagnoli superiore ai 30 milioni annui) e stanziando i fondi (36 milioni nel triennio 2019-2021) per tagliare l’Irap alle aziende dei comuni montani, azzerandola per tre anni a quelle nuove, riqualificando la spesa senza intaccare la qualità dei servizi. Importante, infatti, la spending review effettuata grazie al ricorso al mercato elettronico per acquisire beni e servizi nella pubblica amministrazione attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, l’Agenzia IntercentER: dal 2016, 550 milioni di euro risparmiati solo nella sanità regionale, fondi reinvestiti in edilizia ospedaliera, realizzazione di Case della salute e potenziamento degli organici, con oltre 10 mila assunzioni e stabilizzazioni di medici, infermieri, operatori.

Una gestione efficace del bilancio che l’anno scorso ha visto liberare 31,3 milioni di euro per i territori, portando a quasi 1,2 miliardi dal 2011 le risorse su cui hanno potuto contare gli enti locali per gli investimenti grazie ai Patti di solidarietà coordinati dalla Regione. Diminuisce ancora il tempo di pagamento dei fornitori, mentre prosegue il piano di contrasto del precariato nella gestione del personale dell’Ente.

È quanto si ricava dal giudizio di parifica sul rendiconto 2018 della Regione Emilia-Romagna arrivato oggi dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo.

L’udienza pubblica si è tenuta questa mattina a Bologna nel salone d’onore del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Palazzo Grassi, presieduta dal presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, e alla presenza del presidente della Sezione regionale per l’Emilia-Romagna, Marco Pieroni, e dell’assessora regionale al Bilancio, Emma Petitti, anche in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini, impegnato con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi in Emilia-Romagna.

“La Regione Emilia-Romagna- ha sottolineato l’assessora Petitti- si conferma anche quest’anno una istituzione virtuosa e con i conti a posto. E tutto questo, possiamo ribadirlo con orgoglio, senza avere aumentato le tasse ai cittadini, mantenendo un buon livello dei servizi e condividendo le nostre scelte con tutte le parti sociali ed economiche, in una concertazione allargata all’intero sistema socio-economico regionale che abbiamo voluto avviare subito all’inizio della legislatura con il Patto per il Lavoro. Questo risultato è quindi frutto del buon lavoro svolto, certamente caparbio sul fronte dell’efficienza e della sobrietà, ma di coinvolgimento e condivisione. Una strada che intendiamo continuare a percorrere per allargare i diritti e consolidare le reti di protezione sociale”.

Un’unica eccezione è stata sollevata su una parte della legge regionale del 1982 (la n.58 del 14 dicembre 1982 sull’omogeneizzazione del trattamento previdenziale del personale regionale), abrogata da viale Aldo Moro nel 2015 (con la legge regionale n. 2 del 30 aprile 2015), mai impugnata dal Governo. In particolare, la Sezione regionale nutre dubbi di costituzionalità sulla norma, che saranno approfonditi in un incontro con la Regione già fissato per il prossimo 24 luglio. “Si tratta di una questione molto specifica, peraltro assai datata risalendo al 1982, sulla quale ancora nel 2015 il Governo non aprì alcun conflitto di attribuzione. Attendiamo comunque fiduciosi il confronto della prossima settimana- ha affermato Petitti- su una questione che non rileva ai fini della salubrità dei nostri conti”.

 

Gestione virtuosa
Rispetto alla gestione del bilancio, scorrendo la relazione della Sezione regionale, un ulteriore profilo di efficacia viene sancito dal rispetto dei vincoli di contenimento della spesa regionale relativamente a voci come spese di rappresentanza, missioni, locazioni passive, noleggio autovetture e incarichi di consulenza.

Bene anche l’indice di tempestività dei pagamenti delle fatture per transazioni commerciali: la Corte attesta non solo il rispetto medio dei tempi previsti ma anche un ulteriore miglioramento dei risultati conseguiti nel 2018: 10 giorni in meno rispetto ai più di 5 giorni in meno registrati nel 2017.

Prosegue poi il processo di riordino delle partecipate regionali, che nel 2018 ha visto la conclusione nel 2018 del processo di fusione per incorporazione della società Cup 2000 da parte di Lepida spa – ora Lepida scpa - e il processo di fusione delle società Ervet e Aster in un nuovo soggetto societario, Art-er scpa, operativo dal 1^ maggio 2019.

In riferimento alla gestione del personale, sempre la Sezione regionale della Corte dei conti sottolinea come nel corso dell’esercizio 2018, seguendo le indicazioni previste in sede di parifica 2017, la Regione abbia adeguato il proprio ordinamento in merito all’inquadramento dei Direttori generali e di tutti i dirigenti a tempo determinato in dotazione organica. Ma, soprattutto, abbia completato il primo stralcio del proprio piano per il superamento del precariato, provvedendo a stabilizzare oltre 90 dipendenti a tempo determinato, e adottato il Piano triennale dei fabbisogni di personale che permetterà di completare l’operazione, oltre ad avviare una stagione concorsuale che porterà all’ingresso in Regione di oltre 1.200 nuove persone.

Infine, la solidità del bilancio regionale è resa evidente anche dall’ammontare complessivo delle risorse prudentemente accantonate a fondo: oltre 1 miliardo e 200milioni di euro al 31 dicembre 2018. 

Bene anche il Servizio sanitario regionale, in equilibrio di bilancio, con l’aumento delle prestazioni fornite, investimenti in spazi e strutture ma soprattutto la concreta riduzione delle liste di attesa per favorire un migliore accesso alle prestazioni sanitarie, il tutto in coerenza con gli standard previsti dal Patto per la Salute.

Fonte: Regione ER

 

 

Sciopero nazionale distribuzione carburanti, 16-18 luglio 2019: ecco gli impianti della rete autostradale in Emilia-Romagna che garantiscono il servizio. Sono 14 le aree di erogazione non interessate dall'agitazione.

Bologna -

In occasione dello sciopero nazionale degli impianti di distribuzione carburanti della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi, indetto dalle ore 19 del 16 luglio alle ore 7 del 18 luglio 2019, questa la collocazione delle aree in Emilia-Romagna che devono garantire il servizio per tutta la durata dello sciopero (decreto del Presidente della Giunta regionale n. 53/2011): 

AUTOSTRADA

DIREZIONE

AREA DI SERVIZIO

KM

A1

da Milano a Napoli

Arda Ovest

73

A1

da Milano a Napoli

Cantagallo Ovest

199

A1

da Napoli a Milano

Cantagallo Est

199

A1

da Napoli a Milano

Arda Est

73

A13

da Bologna a Padova

Castel Bentivoglio Est

11

A13

da Padova a Bologna

Castel Bentivoglio Ovest

11

A14

da Bologna a Taranto

La Pioppa Ovest

2

A14

da Bologna a Taranto

Santerno Ovest

59

A14

da Bologna a Taranto

Montefeltro Ovest

133

A14

da Taranto a Bologna

Bevano Est

89

A14

da Taranto a Bologna

Sillaro Est

37

A15

da Parma a La Spezia

Medesano Ovest

15

A15

da La Spezia a Parma

Tugo Est

54

A22

da Modena a Brennero

Campogalliano Est

309

 

Sit-in a Roma davanti al Parlamento di sindaci e amministratori emiliano-romagnoli con l'assessora regionale. In regione una "sforbiciata" da quasi 5,7 milioni di euro. Petitti: "Ora occorre che l'Esecutivo ripensi a questa decisione scellerata".

Bologna –

Anche l’Emilia-Romagna scende in piazza per manifestare contro i tagli del Governo ai Comuni che hanno intrapreso il percorso della fusione. Al sit-in organizzato, mercoeldì mattina a Roma in piazza Montecitorio, ha partecipato anche l’assessora regionale al Riordino istituzionale, Emma Petitti, insieme a sindaci e amministratori arrivati da tutta Italia. Già nei giorni scorsi, i Comuni emiliano romagnoli che hanno scelto di intraprendere la strada virtuosa della fusione hanno espresso la loro preoccupazione poiché dovranno fare i conti, nella sola Emilia-Romagna, con un taglio di circa 5,7 milioni di euro per l’anno 2019.

 “Oggi abbiamo deciso di manifestare - sottolinea l’assessora Petitti - perché i primi a farne le spese saranno purtroppo i cittadini. A inizio mandato ci eravamo posti l’obiettivo di suggellare una forte condivisione tra Regione ed Enti locali per il raggiungimento di obiettivi strategici. Dal 2015 a oggi, in Emilia-Romagna sono nati 13 nuove municipalità, dall’accorpamento di 33 Comuni, che hanno potuto contare su risorse importanti, circa 37 milioni di euro tra contributi regionali e contributi statali. Ora si trovano a fare i conti con questa riduzione di risorse”.

Tra le fusioni che si vedranno tagliate le risorse quelle di Poggio Torriana e Montescudo-Montecolombo in provincia di Rimini, Valsamoggia e Alto Reno Terme in provincia di Bologna, Fiscaglia, Terre del Reno, Riva del Po e Tresignana in provincia di Ferrara, Sissa Trecasali, Sorbolo Mezzani e Polesine Zibello in provincia di Parma, Ventasso in provincia di Reggio Emilia, Alta Val Tidone in provincia di Piacenza.

 L’assessora Petitti assicura che “la Regione non abbasserà la propria quota di risorse per i Comuni che abbiano scelto la strada della fusione: per il 2019 l’importo dei contributi regionali ammonta a oltre 2,5 milioni euro, ma è evidente che questo non è sufficiente. Ogni livello di governo deve mantenere i propri impegni, diversamente metteremmo a rischio la programmazione di decine di Comuni italiani ed emiliano-romagnoli che hanno visto nelle fusioni uno strumento di crescita per i propri territori”.

 Le fusioni rappresentano un nuovo modello istituzionale per l’Emilia-Romagna: parte dalle esigenze dei cittadini e dei territori anche per fronteggiare la carenza di risorse finanziarie, problema ormai comune a tutti gli enti locali.

 “Quello che abbiamo intrapreso - chiude Petitti - è un percorso virtuoso che non può essere messo a repentaglio a causa di una decisione scellerata da parte del Governo. Perciò occorre che l’Esecutivo ripensi la scelta e adegui il fondo nazionale per le fusioni al fabbisogno complessivo, rispettando i patti presi con le realtà locali. Per questo oggi ci siamo trovati qui a manifestare da tutta Italia”.

Fonte: Regione ER

Milano Marittima. Dopo la tromba d'aria di ieri, ritorno alla normalità in tempi record. L'assessore Corsini: "Ripristinati servizi, stabilimenti balneari e strutture ricettive pienamente operative. Ma quali disdette, ai turisti dico di venire qui a vivere questo 'miracolo' e l'accoglienza di una terra straordinaria".

Bologna -

“Strade riaperte e pulite, stabilimenti balneari in piena funzione, attività economiche e strutture ricettive pronte a continuare regolarmente la propria attività. A chi accenna a disdette per alberghi e vacanze, dico di fare esattamente il contrario: venite qui a vivere l’esperienza di ospitalità di questa terra, soprattutto dopo la dimostrazione di grande forza e unità di queste ore”.

L’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, sottolinea lo sforzo che è stato fatto a Milano Marittima e Cervia per tornare alla normalità in pochissimo tempo dopo la tromba d’aria di ieri mattina, che ha provocato ingenti danni (le prime stime parlano di 2 milioni di euro per la sola parte pubblica).

“La violentissima tromba d’aria di ieri- prosegue Corsini- sembrava aver demolito una delle eccellenze turistiche del nostro Paese. Situazioni in cui possono prevalere sgomento, rabbia, rassegnazione. E invece in meno di 48 ore questo gioiello chiamato Milano Marittima torna subito a splendere. Istituzioni, Forze dell’ordine, Protezione civile, volontari, cittadini e operatori economici hanno reagito, insieme alla solidarietà degli stessi turisti: poche lamentele e via al lavoro, immediatamente, per ripulire strade, coordinare gli interventi, attivare tutto l’imponente ed efficiente sistema di Protezione civile, vanto di questa terra. Ed ecco servito quello che solo a chi non abita in questa regione, in Emilia-Romagna, potrebbe sembrare un miracolo. Come ha detto il presidente Bonaccini nel sopralluogo di ieri- chiude l’assessore- la Regione c’è e farà la sua parte, chiedendo lo stato d’emergenza nazionale per risarcire i danni pubblici e quelli a privati, stanziando i fondi per i primi interventi urgenti e intervenendo con fondi propri là dove a cittadini e imprese non verrà garantita la copertura nazionale”.

Milano_Marittima_2.jpeg

(In allegato, l’immagine della spiaggia di Milano Marittima ieri mattina e oggi)

 

Territorio. "Progettare la bellezza" riqualificando piazze, scuole, edifici pubblici, parchi, alloggi: volume della Regione sui progetti di rigenerazione urbana avviati in Emilia-Romagna. Trentacinque interventi distribuiti da Piacenza a Rimini. L'assessore Donini: "Abbiamo chiuso l'epoca del consumo di nuovo suolo e aperto il mercato della rigenerazione e cura delle nostre città". I progetti in dettaglio, per un investimento di circa 41 milioni di euro.

Bologna –

Un ponte tra centro e periferia per saldare l’identità urbana di Parma con un grande progetto che collega i quartieri Pablo e Oltremare. La valorizzazione dello storico porto canale a Cervia (Ra). Gli interventi per contrastare lo spopolamento e promuovere il turismo a Bedonia, nell’appennino parmense. Le operazioni per un riuso alternativo degli spazi con la ristrutturazione di un edificio dismesso del centro a cui dare nuove funzioni a Conselice (Ra) o, ancora, la nascita del ‘Parco della Resilienza’ in uno storico comparto di case popolari a Bologna.

Sono solo alcuni dei 35 progetti che raccontano i processi di rigenerazione urbana dell’Emilia-Romagna, raccolti nel volume “Progettare la bellezza”, la pubblicazione della Regione rivolta ad amministratori locali, operatori e cittadini. Nel volume viene dato ampio spazio alla illustrazione di tutti gli interventi di Comuni e Unioni che si sono impegnati a elaborare strategie di rigenerazione urbana, selezionati con il primo bando pubblicato lo scorso anno dalla Giunta regionale e finanziato con circa 41 milioni di euro.

Obiettivo dei progetti è migliorare la vivibilità delle città, la qualità urbana e ambientale, così come previsto dalla legge urbanistica regionale che punta al consumo zero di suolo, con azioni concertate con le comunità locali e con interventi di riuso e riqualificazione degli spazi urbani ­- piazze, scuole, edifici pubbliciparchi, alloggi - che nel giro di alcuni anni modificherannoil volto di molte località della regione. Un percorso virtuoso che mira a creare una cultura della rigenerazione urbana, la nuova frontiera che lega i processi di urbanizzazione con la salvaguardia del suolo e dell’ambiente.

“Siamo una Regione che punta sulla rigenerazione urbana per diventare sempre più bella e ridurre il consumo di suolo- afferma Raffaele Donini, vicepresidente con delega alla Programmazione territoriale-. Questi primi 35 progetti che abbiamo voluto raccogliere in questa pubblicazione, tutti di grande qualità, lo dimostrano. Siamo partiti con un primo stanziamento di 36,5 milioni di euro; grazie ad un’ottimizzazione delle risorse regionali è stato possibile aggiungere ulteriori 5 milioni che ci hanno permesso di cofinanziare altri 8 progetti e oggi siamo saliti a un impegno complessivo di 41 milioni che ci permette di cofinanziare 43 progetti in regione.  Guardando poi la partecipazione al bando- prosegue il vicepresidente della Regione- con 112 richieste dai Comuni dell’Emilia-Romagna, in pratica uno su tre, è evidente come la nuova legge urbanistica, ponendo la rigenerazione al centro delle sue politiche, abbia interpretato un’esigenza molto diffusa sul territorio.  Un’esigenza sentita sia dai piccoli comuni sia da città più grandi che ha intercettato energie collettive e stimoli innovativi che non potranno fare altro che bene a questa regione. È ormai chiaro che siamo pronti- conclude  Donini- a chiudere l’epoca del consumo di nuovo suolo vergine e aprire il mercato della rigenerazione urbana e della cura delle nostre città”.


Progettare la bellezza, i contenuti del volume
La pubblicazione, una fotografia delle esperienze di rigenerazione urbana in corso in Emilia-Romagna, traccia i contenuti e risultati della prima fase del bando regionale per la rigenerazione oltre a proporre una serie di contributi sulle politiche regionali di pianificazione fino all’innovativa legge urbanistica 24/2017 che pone la tutela ed il riuso del territorio al centro delle politiche urbanistiche.

Nella pubblicazione, dirigenti e tecnici regionali spiegano il quadro di riferimento e le novità introdotte dalla legge urbanistica in tema di riduzione del consumo di suolo e attivazione di processi di rigenerazione e il Piano urbanistico generale che riduce le previsioni urbanistiche in un’ottica di riuso; fanno il punto sui nuovi strumenti urbanistici e legislativi introdotti dalla legge e presentano un resoconto dei risultati e degli effetti del bando e delle strategie presentate dalle amministrazioni.

Michele De Pascale, presidente di Anci e sindaco di Ravenna, porta il punto di vista dei Comuni e evidenzia l’importanza della condivisione delle politiche urbanistiche sul territorio; Sandra Vecchietti, Inu Emilia-Romagna, analizza gli effetti del nuovo approccio alle trasformazioni delle città introdotto dai processi di rigenerazione urbana. Infine, Alberto Talamo, presidente del Comitato unitario delle professioni regionali, porta il particolare punto di vista dei professionisti sul riuso delle città e del patrimonio abitativo con la partecipazione delle comunità ai processi di riuso. 
La seconda parte del volume è dedicata alla presentazione, con immagini e una dettagliata descrizione, delle strategie di riqualificazione presentate da città capoluogo come Parma, Bologna, Ravenna, Rimini, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e da piccoli e grandi Comuni distribuiti nel piacentino e in tutte le altre province.

Pubblicato dalla Regione in 1.600 copie, è stato realizzato su progetto del Servizio qualità urbana e politiche abitative in collaborazione con la Direzione generale Cura del territorio e dell’ambiente, del Servizio pianificazione territoriale urbanistica, trasporti paesaggio, del Servizio Giuridico del territorio, disciplina dell’edilizia, sicurezza e legalità. Il volume sarà disponibile e scaricabile anche online sul portale regionale Territorio./Eli.Co.

Maltempo. Tromba d'aria a Milano Marittima, nel ravennate: 2 milioni di euro la stima dei danni nella parte pubblica. Sopralluogo di Bonaccini e Gazzolo nei luoghi più colpiti. Vertice in Comune a Cervia. Il presidente della Regione: "Qui per sostenere chi è stato colpito. Chiederò l'estensione dello stato di emergenza nazionale. Subito al lavoro per tornare in tempi brevi alla normalità". Oltre 2.200 le piante cadute e da abbattere. 

Bologna –

L’Emilia-Romagna colpita ancora dal maltempo, ma da subito al lavoro per ripartire. Dopo la grandine e le piogge intense di martedì nella parte occidentale della regione e in Romagna, ieri mattina una tromba d’aria si è abbattuta su Milano Marittima, nel ravennate, causando danni ingenti: sono oltre 2.200 le piante cadute e da abbattere, di cui 1.000 nella pineta; 5 stabilimenti balneari e 10 edifici privati danneggiati e danni stimati per la sola parte pubblica pari a 2 milioni di euro.

Contraccolpi sulla viabilità, con interruzioni e ritardi ferroviari, poi rientrati, ora infatti la linea è in funzione, e all’illuminazione pubblica, sempre a causa della caduta di alberi. Un evento che ha interessato in modo pesante una fascia larga 800 metri per 2 chilometri, arrivando fin contro la pineta, non ancora accessibile per il gran numero di pini sradicati. Ferita una signora, comunque fuori pericolo e ora all’ospedale di Cesena, mentre sono stati sistemati in albergo 7 persone.

Il ritorno alla normalità è previsto in 24-48 ore, ma già in serata dovrebbe essere ripristinata la viabilità principale, così come i servizi essenziali.

La Regione si è subito attivata, a partire da un costante scambio di informazioni fra il presidente Stefano Bonaccini, nel pomeriggio a Milano Marittima per un sopralluogo e per incontrare il sindaco di Cervia, Massimo Medri, e l’assessore alla Difesa del suolo e della Costa e protezione civile, Paola Gazzolo, che si è recata nel primo pomeriggio nelle aree più colpite insieme ai funzionari del Dipartimento nazionale di Protezione civile, già presenti in Emilia-Romagna per le verifiche sugli effetti della grandinata del 22 giugno nel modenese e bolognese.

“Abbiamo voluto essere presenti sul posto da subito- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. La Regione c’è, lo voglio dire qui a tutti i cittadini, gli esercenti e gli operatori che sono stati colpiti dall’ennesimo, eccezionale episodio di maltempo. Sappiano che riceveranno tutto il sostegno possibile, con interventi regionali diretti qualora servisse. Siamo partiti già nel pomeriggio con i sopralluoghi per iniziare immediatamente la conta dei danni. Intendo infatti chiedere l’estensione dello stato di emergenza nazionale, che ho mandato a Roma dopo le grandinate del 22 giugno scorso, perché possa comprendere anche quelli causati dalla tromba d’aria di oggi. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, sotto gli occhi di tutti, non ci può più voltare dall’altra parte. Insieme ai territori e alle comunità locali vogliamo fare dell’ambiente e della sostenibilità priorità vere, perché non basta intervenire nell’emergenza: vogliamo e dobbiamo prevenire i fenomeni con azioni sempre più concrete”.

L’intervento ha visto impegnati sul campo 130 uomini, 25 squadre e 30 mezzi. Ancora: 2 squadre di Vigili del fuoco, una del Corpo forestale dello Stato, 2 del Comune di Cervia, 2 di quello di Cesenatico, che ha mobilitato altri servizi.

 “Fin da subito si è messa in moto la macchina della Protezione civile- spiega l’assessore Gazzolo- con i volontari a sostegno dei Vigili del fuoco e delle forze dell’ordine che si sono attivati immediatamente e che voglio ringraziare come sempre per il loro fondamentale contributo. È un sistema che sta operando celermente per il ritorno alla normalità, grazie all’apporto di tutti: dai cittadini, agli amministratori e funzionari del Comune di Cervia e di quelli dei territori limitrofi che sono intervenuti per dare una mano in modo competente e ordinato”.

Per tutta la mattina, l’assessore al Turismo, Andrea Corsini, è stato presente nella sede del magazzino centrale di Cervia insieme al sindaco Medri e ai tecnici di Protezione civile per seguire la situazione.

“Immagini terribili- commenta Corsini- che colpiscono il cuore. Ora dobbiamo occuparci in primo luogo delle persone, delle loro case e delle imprese perché è fondamentale ritornare alla normalità nel più breve tempo possibile, cosa che siamo certi avverrà. Tutti sono già al lavoro e già nelle prossime ore gli stabilimenti balneari potrebbero essere operativi”.

 

Raffiche di vento, downburst, tromba d’aria: gli eventi meteo in Romagna

Una linea temporalesca ha interessato ieri a metà mattina la costa romagnola, colpendo in particolare il ravennate. Oltre a Milano Marittima, da registrare la bomba d’acqua che ha colpito Fusignano, la seconda in poche settimane.

Si ipotizza una concomitanza di effetti di venti di schiacciamento al suolo – downburst - e di presenza di almeno una tromba d'aria, visibile in un filmato postato su un media locale. La rete amatoriale Asmer ha registrato una raffica di 103 km/h nella località di Porto Corsini (Ra). Le precipitazioni d'altra parte sono state molto localizzate e si registrano solo alcune punte di 30 mm associate all'evento.

Martedì 9 luglio, la costa romagnola era stata interessata da un altro intenso sistema temporalesco, i cui effetti stavolta sono stati più di tipo grandinigeno, colpendo in particolare le località di Bellaria e Igea Marina (RN).

Fonte: Regione ER 

Cispadana. La Regione accelera, presentato il cronoprogramma dell'opera: a ottobre il progetto definitivo, poi Conferenza dei servizi e cantieri al via entro il 2020. Il presidente Bonaccini: "Tempi certi per un'opera strategica al servizio del territorio, che vogliamo insieme a enti locali, imprese e mondo del lavoro". Lettera della concessionaria Arc con l'impegno a consegnare nei prossimi tre mesi il progetto definitivo con l'adeguamento alle prescrizioni contenute nella Via. Inoltrata al ministero la richiesta di far nascere un Osservatorio ambientale che monitori il rispetto del progetto stesso. Tracciato di 67 chilometri che collegherà l'A22 Autobrennero con l'A13 Bologna-Padova tra i caselli di Reggiolo (Re) e Ferrara Sud. Investimento di 1,3 miliardi di euro. Il vicepresidente Donini: "Infrastruttura necessaria per il collegamento con i principali corridoi europei" 

Bologna –

La Regione Emilia-Romagna stringe i tempi sulla Cispadana, l’autostrada regionale da tempo attesa e ora finalmente sbloccata. Progetto definitivo a ottobre, Conferenza dei servizi entro fine anno e apertura dei cantieri nel 2020: queste le tappe fissate per la realizzazione dell’opera, considerata prioritaria e come tale sostenuta dagli enti locali e da tutte le parti sociali, nei mesi scorsi al fianco della Giunta regionale nella richiesta al Governo di sbloccarla insieme al Passante di Bologna e alla Bretella Campogalliano-Sassuolo.

Tracciato di 67 chilometri, due corsie per senso di marcia più quella d’emergenza, la Cispadana collegherà l’A22 Autobrennero con l’A13 Bologna-Padova tra i caselli di Reggiolo (Re) e Ferrara Sud, dopo aver attraversato i territori di 13 comunidella Bassa pianura nelle province di Reggio Emilia, Modena Ferrara.

Una accelerazione resa possibile dopo la lettera inviata nei giorni scorsi alla Regione dalla concessionaria Autostrada regionale Cispadana (Arc), nella quale la società incaricata della progettazione e realizzazione dell’opera si impegna a completare entro la metà del prossimo ottobre l’adeguamento del progetto definitivo alle prescrizioni della Valutazione di impatto ambientale (Via). Una volta validato il progetto, la Regione convocherà entro la fine dell’anno la Conferenza dei servizi, l’organismo in cui sono rappresentati tutti gli enti interessati, per l’ultimo via libera all’intervento. Seguirà l’approvazione del progetto esecutivo e l’apertura dei cantieri, nella seconda metà del 2020.

Un’opera moderna e pensata all’insegna della sostenibilità ambientale, fondamentale per dare una spinta allo sviluppo economico dei territori interessati e, secondo gli esperti, in grado anche di sgravare di una discreta quota di traffico il congestionato nodo bolognese, cruciale per l’intera Italia, con innegabili vantaggi in termini di minor inquinamento dell’aria oltre che di sicurezza e tempi di percorrenza. 

Il cronoprogramma è stato illustrato oggi in conferenza stampa a Bologna, in Regione, dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, e dal vicepresidente e assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Raffaele Donini, insieme a Graziano Pattuzzi, presidente di Arc, Gian Domenico  Tomei, presidente della Provincia di Modena, e Giorgio Zanni,  presidente della provincia di Reggio Emilia.

“È una giornata storica. Qui le opere le stiamo sbloccando una a una. La Cispadana è un’infrastruttura strategica, fortemente sollecitata dal mondo dell’imprenditoria, del lavoro e dalle istituzioni locali- afferma il presidente Bonaccini-. È necessaria per uno dei territori economicamente più avanzati della nostra regione, e quindi dell’Italia intera, oltre a contribuire a liberare le aree urbane e il nodo di Bologna dal traffico di attraversamento. Un’opera al servizio di un territorio che ha saputo risollevarsi dopo le profonde ferite inferte dal sisma del 2012 e che ospita uno dei più importanti distretti economici dell’Emilia-Romagna e del Paese, quello del biomedicale, oltre a un comparto agroalimentare di grande valenza e qualità. Siamo una delle regioni più attrattive e maggiormente vocata all’export d‘Europa. L’Emilia-Romagna viene scelta da gruppi e imprese, italiane e straniere, che decidono di investire qui- conclude Bonaccini-, ma non intendiamo fermarci: vogliamo infatti creare le condizioni affinché vi sia una rete viaria e infrastrutturale moderna, collegata a un sistema ferroviario e portuale che renda l’Emilia-Romagna una piattaforma logistica di livello europeo, che ci permetta di puntare davvero sulla mobilità sostenibile”.  

La Cispadana rappresenta un investimento da oltre 1,3 miliardi di euro complessivi, con una partecipazione finanziaria della Regione di 279 milioni di euro. Per il completamento dei lavori serviranno quattro anni, con l’entrata in esercizio della nuova autostrada regionale entro il 2024.

"Un investimento necessario- sottolinea Donini- per dare alla nostra Regione una grande opportunità di collegamento con i principali corridoi europei. Entro la fine del mandato approveremo il progetto definitivo adeguato alle prescrizioni della Valutazione di impatto ambientale e procederemo con la Conferenza dei servizi, in modo da assicurare la cantierabilità nel 2020".

"Per l'autostrada Cispadana- ribadisce Pattuzzi- abbiamo imboccato la strada giusta, agendo in tre direzioni: un maggiore apporto di risorse pubbliche e private e ottimizzazioni che rendono possibile la realizzazione di questo asse strategico per l'Emilia-Romagna".

 

La descrizione dell’opera 

L’autostrada Cispadana avrà due corsie per senso di marcia più una di emergenza per tutta la sua lunghezza, che si sviluppa per una settantina di chilometri dal raccordo con l’Autobrennero nel comune di Reggiolo (Re) fino alla barriera di Ferrara Sud dell’A13 Bologna-Padova. Completano l’infrastruttura 4 autostazioni: San Possidonio-Concordia-Mirandola e San Felice su Panaro-Finale Emilia in provincia di Modena; Cento e Poggio Renatico nel ferrarese. E i due svincoli di interconnessione con le autostrade A22 e A13.              

Sono 13 i Comuni attraversati dall’asse autostradale: Reggiolo e Rolo nel reggiano; Novi, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia nel modenese; Ferrara, Cento, Terre del Reno (Sant’Agostino e Mirabello) e Poggio Renatico nel ferrareseSette, invece, quelli interessati dagli interventi sulla viabilità complementare: Torrile, Sorbolo, Mezzani e il capoluogo provinciale nel parmense; Luzzara e Brescello nel reggiano e Bondeno nel ferrarese.

La modalità scelta per la realizzazione della Cispadana, un’opera del costo complessivo di 1,3 miliardi di euro secondo il progetto sottoposto alla procedura di Via, è quello del project financing, con una partecipazione finanziaria di partenza della Regione di 179 milioni di euro.

Uno stanziamento, quello regionale, che verrà integrato da un’ulteriore tranche fino a 100 milioni di euro, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti nella convenzione di concessione. Per contro, Autostrada del Brennero Spa, socia di maggioranza di Arc,si è impegnata a procedere alla  ricapitalizzazione della concessionaria per una cifra dello stesso importo.

Tra le novità previste da Arc, la creazione di un Osservatorio ambientale per la verifica di ottemperanza alla Via del progetto definitivo dell’opera prima della sua approvazione in Conferenza dei servizi. Una richiesta in tal senso è già stata inoltrata al ministero dell’Ambiente. /G.Ma

Fonte: Regione ER     

 

Duecento bambini di Chernobyl sono stati ospitati dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna in occasione del "Chernobyl day 2019": l'appuntamento voluto dal parlamento regionale per incontrare le associazioni del territorio che da oltre 30 anni assistono nel loro soggiorno in Italia i bimbi colpiti dalla radiazioni del disastro nucleare del 1986.

Un'esperienza di accoglienza e di prevenzione sanitaria per i piccoli ucraini e bielorussi, che ieri mattina sono stati accolti presso la sede della Regione a Bologna, in viale Aldo Moro dalla presidente Simonetta Saliera e dai consiglieri regionali Barbara Lori, Enrico Campedelli, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Luciana Serri e Mirco Bagnari per rinnovare il legame tra l'associazionismo e la Regione.

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"L'Assemblea legislativa ha voluto fortemente il 'Chernobyl day' per far conoscere tutte le associazioni che operano ogni giorno da Piacenza a Rimini e creare un'occasione di incontro", ha spiegato la presidente Saliera. "Sono oltre 30 anni di associazionismo e solidarietà nei confronti di bambini e di famiglie che hanno subito il disastro di Chernobyl. In questi anni, oltre all'accoglienza di migliaia di bambini, si sono attivati tanti progetti a livello educativo e sanitario in scuole, ospedali e orfanotrofi: un rapporto consolidato fra associazioni, famiglie e istituzioni che oggi stiamo celebrando". Da qualche anno, infatti, l'Assemblea ha riallacciato i rapporti con le associazioni che già negli anni '80 dimostrarono attenzione per i bimbi bielorussi, tanto che da allora sono stati oltre 11 mila i bambini ospitati e curati nelle strutture sanitarie emiliano-romagnole.

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Presente anche il professor Angelo Varni, storico e docente dell'Università di Bologna, che ha curato gratuitamente per l'Assemblea il volume "Progetto Chernobyl. 30 anni di amicizia e solidarietà": pubblicazione che racconta la storia delle associazioni emiliano-romagnole che si impegnano a favore dei bambini di Chernobyl. "Questo legame trasmette grande positività, nasce dal basso, spontaneamente, e si è alimentato giorno dopo giorno. Un rapporto che cerca di combattere il dolore, sostituendolo con la speranza per un futuro in cui la solidarietà significa dare e ricevere".

Nella mattinata si sono susseguiti interventi e testimonianze dei rappresentanti di varie associazioni (come Help for children, Anpas Bologna, Aiutiamoli a vivere e Puer Gruppo Bologna Coccinella) e anche degli stessi ragazzi che hanno partecipato ai progetti di accoglienza, come il sedicenne Fiasiun Uladzimir. "Vengo in Italia ormai da 9 anni, dal 2010- ha raccontato l'adolescente- ed è stato bello incontrare un popolo così aperto, ci ha fatto capire che non esiste solo freddezza ma anche affetto e capacità di ascolto. Un'esperienza bellissima, tanto che il prossimo anno voglio trasferirmi in Italia e iscrivermi all'università per studiare lingue".

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"Noi accogliamo bambini dagli anni Novanta- ha spiegato Enrico Pelassa di Help for the children Parma- e abbiamo accolto oltre 4 mila bambini, che si sono legati al territorio e alle famiglie". Un'attività che porta avanti da tempo anche Anpas Bologna: "Siamo l'unica Regione in Italia a celebrare il Chernobyl day e questo ci deve rendere orgogliosi", ha sottolineato Marina Balboni. Si tratta di una ricorrenza molto importante anche per Sergio Messori di Puer: "Si restituisce dignità alla parola 'accoglienza', che significa solidarietà e rispetto, valori che oggi sono troppo spesso visti con valenza negativa. Credo che tutte le Regioni dovrebbero istituire una giornata di questo tipo".

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La collaborazione con le associazioni di Chernobyl ha visto anche nell'ottobre 2018 un momento istituzionale, quando una delegazione di consiglieri regionali (Barbara Lori e Matteo Rancan) si è recata in missione in Bielorussia per accompagnare le associazioni al fine di vedere sul campo l'impegno del nostro volontariato.

Fonte: Regione ER

 

Sicurezza nelle città. Accordo tra Regione e Prefetture: controlli, scambio di informazioni Forze di Polizia-Polizia locale, aggiornamento professionale condiviso, integrazione dei sistemi di videosorveglianza contro furti e rapine, interventi per le periferie e prevenzione sociale. Siglato oggi a Bologna dal presidente Stefano Bonaccini e dal prefetto Patrizia Impresa: "Il miglioramento della sicurezza può essere solo il risultato di azioni convergenti delle istituzioni nazionali e locali e di interventi integrati".

Bologna –

Più controlli attraverso lo scambio in tempo reale di informazioni tra le Forze di Polizia, grazie anche alla interconnessione con le sale operative della Polizia locale, e aggiornamento professionale condiviso. Integrazione dei sistemi di videosorveglianza, con la sperimentazione di piattaforme intelligenti capaci, ad esempio, di leggere le targhe interfacciandosi con le banche dati del Viminale, visto un obiettivo in particolare: prevenire e contrastare i furti in appartamento, imprese ed esercizi commerciali, e le rapine, reati sempre di più realizzati da soggetti in arrivo da fuori città. E ancora, progetti di inclusione socialeprevenzione ambientale e rigenerazione urbana, in particolare valorizzando gli interventi regionali volti alla riqualificazione di grandi complessi edilizi o di aree degradate e ad alto rischio, così come le esperienze sostenute dal sistema degli enti locali come assistenti civici e controllo di comunità. Infine, programmazione e monitoraggio congiunto sull’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

E’ il nucleo dell’Accordo triennale per la promozione della sicurezza integrata siglato oggi tra la Prefettura di Bologna e la Regione Emilia-Romagna nella sede del Palazzo del Governo, in piazza Roosevelt. A firmare l’intesa il prefetto Patrizia Impresa e il presidente Stefano Bonaccini.

Un Accordo che ha come oggetto l'individuazione dei progetti e delle modalità operative per la promozione della sicurezza che il Ministero dell'Interno, con il sistema delle Prefetture e la Regione Emilia-Romagna, si impegnano a realizzare in collaborazione con gli Enti locali interessati.

 “Con questo accordo definiamo il quadro di riferimento per una collaborazione importante, che ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza nelle città dell’Emilia-Romagna- ha affermato il presidente Bonaccini-. Un’esigenza fortemente sentita dalla Regione, tanto che abbiamo raddoppiato gli stanziamenti dell’anno scorso, mettendo a bilancio oltre 2 milioni di euro per la sicurezza integrata del territorio, a sostegno di nuovi progetti che puntano soprattutto a recuperare spazi urbani. Ma l’importanza di questa intesa è nella collaborazione istituzionale, convinti che il miglioramento della sicurezza può essere solo il risultato di interventi convergenti delle istituzioni nazionali e locali. Controllo e prevenzione, rispetto delle leggi, inclusione, garanzia dei diritti e dei doveri, non sono un elenco di obiettivi astratti, ma gli elementi indispensabili per risolvere specifici problemi. Per questo come Regione abbiamo avviato, in questa legislatura, una nuova fase delle politiche regionali di sicurezza. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di integrarle sempre più con quelle politiche di settore che, pur avendo diverse finalità, possono tuttavia esercitare una significativa influenza sul livello complessivo di sicurezza di una comunità, misure preventive tutte giustamente ricomprese nel protocollo che firmiamo oggi. In un quadro di collaborazione che con le Prefetture e le forze di polizia abbiamo rafforzato già a partire dalla ricostruzione post sisma, sulla quale, insieme, in questi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati sul fronte della legalità, della trasparenza e della prevenzione- ha chiuso Bonaccini-, così come dello smascheramento di coloro che avevano ingiustamente ricevuto contributi”.

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Bonacinni con i Prefetti di Bologna, Fearrara, Reggio Emilia, Ravenna, Modena e Rimini

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Nell’intesa si prevede: condivisione dei dati sull’andamento della criminalità; interconnessione delle sale operative della Polizia locale e delle Forze statali di Polizia, con reciproco scambio informativo avvalendosi anche dei nuovi sistemi tecnologici richiesti dall’introduzione del numero unico di emergenza europeo 112; uso in comune dei sistemi di videosorveglianzaaggiornamento professionale integrato per gli operatori di polizia nazionale, locale e di altre professionalità, specializzate nei settori di prevenzione dei fenomeni di devianza sociale o nel campo della mediazione interculturale. E ancora, attivazione di progetti di inclusione sociale, al fine di migliorare la qualità della vita e la riqualificazione socioculturale delle aree interessate, oltre allo sviluppo di progetti di prevenzione ambientale e rigenerazione urbana per favorire condizioni di maggiore sicurezza degli spazi pubblici. Infine, promozione delle attività di programmazione e monitoraggio congiunto delle azioni di valorizzazione dell’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

L’accordo intende valorizzare gli interventi regionali volti alla riqualificazione urbana di grandi complessi edilizi o di aree urbane ad alto rischio di criminalità e di degrado. Si tratta di una prevenzione basata sulla progettazione ambientale finalizzata a ridurre al minimo fenomeni quali la frammentazione urbana, l’isolamento, il degrado e l’esistenza di quartieri monofunzionali. Questo principio si è tradotto in investimenti regionali a sostegno di interventi a livello territoriale per la rigenerazione urbana e il recupero dei contenitori dismessi, sulla base di indirizzi e linee guida volti a incoraggiare la mescolanza sociale e funzionale e a favorire il recupero innovativo di spazi e edifici.

Per quanto attiene poi lo scambio di dati, verranno avviate sperimentazioni di crime mapping, peraltro già testate proprio da Prefettura di Bologna e Regione Emilia-Romagna sulla base di precedenti intese, che hanno fatto da apripista a metodi innovativi di analisi territoriale e valutazione di impatto di politiche pubbliche di prevenzione e sicurezza urbana.

 Sarà promosso un incremento strategico dei sistemi di videosorveglianza esistenti, anche allo scopo di costituire reti integrate e tecnologicamente compatibili di scambio e condivisione di informazioni ed immagini.

Verrà privilegiata la sperimentazione di sistemi di videosorveglianza intelligenti, capaci della rilevazione dei transiti e di lettura delle targhe interfacciandosi con la banca dati del Sistema centralizzato nazionale targhe e transiti del Ministero dell’Interno e con quello di videosorveglianza cittadino a supporto delle Forze di Polizia (Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale). L’intervento tecnologico di videosorveglianza integrata, così concepito, intende prevenire e contrastare i reati e in particolare i furti in appartamento e a danno di attività economiche e le rapine, che sempre più spesso vengono perpetrati da soggetti che provengono da fuori città.

Verrà promossa la collaborazione con le associazioni di volontariato per la rivitalizzazione sociale delle aree urbane, valorizzando le esperienze sostenute dalla Regione Emilia-Romagna e dal sistema degli Enti locali come le figure degli assistenti civici e le diverse forme di controllo di comunità.

 

Fonte: Regione ER

 

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