Per dare qualche numero in merito ricordiamo che, nel 1997, circa lo 0,4% dei bambini USA aveva una diagnosi di allergia. Undici anni dopo, nel 2008 per la precisione, si parlava di una percentuale pari all'1,4. Un altro dato allarmante riguarda i ricoveri per reazioni allergiche gravi che, in UK, sono triplicati nel ventennio compreso tra il 1998 e il 2018.
Soprattutto nel corso degli ultimi due decenni, la scienza si è interrogata più volte sulle possibili cause dell'aumento di questi numeri, una crescita che comporta, di riflesso, anche una flessione verso l'alto degli acquisti di farmaci antistaminici (oggi come oggi, è anche più facile acquistarli grazie a portali autorizzati come quello di Farma27).
Tra le ipotesi più accreditate troviamo quelle che chiamano in causa il ruolo del riscaldamento globale. Diversi esperti hanno portato l'accento sul fatto che, nei luoghi in cui la temperatura è più alta, è presente, nell'aria, una maggior quantità di ozono, gas che non provoca allergie ma causa un aumento del livello di irritazione dell'apparato respiratorio peggiorando, quando la condizione è presente, i sintomi di un'eventuale allergia.
Doveroso è sottolineare che, ad oggi, non è stata ancora raggiunta, da parte della scienza, una conclusione univoca. C'è chi punta il dito anche sui mutamenti che hanno investito la dieta e lo stile di vita, compromettendo la qualità del microbiota intestinale e rendendo, di fatto, i più piccoli maggiormente sensibili agli allergeni alimentari.
Anche un altro poco gradito compagno delle nostre giornate, ossia lo stress, potrebbe avere un ruolo. A tal proposito è possibile citare uno studio del 2003 - per amor di precisione, ricordiamo che si tratta di un lavoro scientifico condotto su modelli animali, topi nello specifico - che ha visto impegnati studiosi attivi presso alcune realtà accademiche francesi, tra cui l'Ecole Supérieure d'Agriculture de Purpan di Tolosa.
I risultati da loro raggiunti hanno portato a ipotizzare che, nei ratti, lo stress acuto possa aumentare il rilascio di istamina da parte dei mastociti del colon.
Tornando al riscaldamento globale, ricordiamo la sua influenza sull'espansione dell'habitat di artropodi come la zecca Amblyomma americanum, il cui morso provoca la sindrome alfa-gal - i CDC USA hanno segnalato un aumento notevole dei casi dal 2010 a oggi - a sua volta causa di insorgenza di allergia alla carne e di una vera e propria riconfigurazione del sistema immunitario.
I fattori in gioco, come appena visto, sono diversi e al centro dell'attenzione c'è sempre la necessità di migliorare il nostro impatto sull'ambiente e la salubrità dei nostri stili di vita.