Novembre è il mese mondiale dedicato alla sensibilizzazione per il tumore al polmone, che resta la neoplasia con il più alto tasso di mortalità a livello mondiale. Ogni giorno, in Italia, vengono diagnosticati più di 112 casi di tumore del polmone e il fumo rappresenta il principale fattore di rischio (ancora oggi l’85% dei casi interessa i tabagisti).
In sette casi su dieci questa neoplasia viene diagnosticata in stadio non operabile, aspetto che condiziona il successivo andamento clinico. A ricordare i dati, il responsabile del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA interaziendale di Oncologia Toracica Marcello Tiseo che sottolinea inoltre l’impegno dei professionisti delle Aziende sanitarie per combattere questa neoplasia.
Un impegno che parte dalla promozione della prevenzione primaria, quindi corretti stili di vita e lotta al tabagismo, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione ai rischi del fumo e, aggiunge la direttrice sanitaria ff dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Nunziata D’Abbiero, “far conoscere le opportunità di diagnosi e cura offerte dalla nostra sanità, con un’équipe di professionisti di alto livello al servizio del paziente dal primo accesso che va sotto il nome di PDTA di Oncologia Toracica e la possibilità di avere diagnosi precoci e quindi aumentare le prospettive di vita per pazienti affetti da questa neoplasia aderendo allo screening polmonare, progetto delle strutture di Scienze Radiologiche e di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma”.
Dell’importanza dello screening polmonare, ha parlato Nicola Sverzellati, insieme a tutti i componenti del PDTA interaziendale di Oncologia Toracica, alla platea di medici durante l’incontro online dell’8 novembre scorso dei Martedì dell’Ordine dei Medici di Parma, dedicato al progetto RISP “Screening del tumore polmonare: risultati locali a Parma e prospettive nazionali”.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria è stata tra le prime ad aderire a progetti di screening polmonare per scoprire precocemente neoplasie al polmone. Le strutture di Scienze Radiologiche diretta da Nicola Sverzellati e di Chirurgia Toracica diretta da Paolo Carbognani erano già centro di riferimento di un progetto di ricerca promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria in collaborazione con Azienda Usl di Parma e la partecipazione dei policlinici Vittorio Emanuele di Catania e San Matteo di Pavia. Ora il programma è stato esteso a diciotto ospedali italiani, con finanziamenti del Ministero.
Il suo nome è RISP (Rete Italiana Screening Polmonare) e persegue il medesimo obiettivo: offrire l’opportunità ai “forti fumatori”, o “ex forti fumatori” (20 sigarette al giorno per 30 anni o 40 sigarette al giorno per 15 anni) con età compresa tra i 55 e i 75 anni di effettuare una Tac a basso dosaggio per individuare eventuali patologie ad uno stadio precoce, non solo quelle tumorali.
Il progetto pilota si sviluppa in stretto collegamento con i Centri Antifumo dell’Ospedale Maggiore e dell’Azienda Usl a cui i tabagisti vengono indirizzati. La partecipazione allo screening è gratuita e ci si può iscrivere dal portale www.programmarisp.it.
A chiudere il mese dedicato al tumore al polmone, protagonista indiscusso sarà la ricerca oncologica. Relatori di rilevanza internazionale si confronteranno durante il convegno che si terrà il 30 novembre al Sala congressi delle Scienze al pad. 25 al Campus Universitario organizzato da Marcello Tiseo e da Pier Giorgio Petronini, responsabile del Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma. Il convegno vedrà la presenza di vari gruppi di ricerca che condividono progetti con il Centro di Parma.
Sarà l’occasione per fare il punto su svariati aspetti della ricerca relativa ai tumori toracici, quali quelli genetici, quelli legati al sistema immunitario, all’avvento nuovi farmaci e di nuove procedure diagnostiche non invasive.