Parma, 9 ottobre 2021 - L'altra pandemia genera numeri preoccupanti, faccio appello al Ministro della salute l'On. Roberto Speranza intervenga con un piano straordinario e l'abrogazione della legge Balduzzi e pensi ad un ministero apposito per la lotta al diabete, i numeri sono da pandemia.
Il 30% dei morti da coronavirus aveva il diabete.
Gli ultimi studi nazionali sostengono che i decessi per Coronavirus in Italia hanno riguardato per il 30% (28,8% le donne e 30,8% gli uomini) persone con diabete di tipo 2. Dati forniti dalla SIMDO (Società Italiana Metabolismo, Diabete, Obesità)
A preoccupare il noto attivista sono anche i dati emersi della II Indagine civica sul diabete. “Disuguaglianze, territorio, prevenzione, un percorso ancora lungo”, presentata oggi da Cittadinanz attiva; la stessa fa riferimento a 7.096 questionari completati (6.743 da cittadini, persone con diabete o genitori di bambini o adolescenti con diabete, 353 da professionisti sanitari). Il 78% di chi ha risposto è affetto da diabete di tipo 2, il 18% da diabete di tipo 1, lo 0,3% da diabete gestazionale, il 2,5% da altre forme.
“Credo serva urgentemente – commenta Damiano Iulio - un nuovo piano nazionale di contrasto ed educazione che vada ad aiutare soprattutto il sud, servono investimenti infrastrutturali come le "case della salute" e nuove assunzioni di medici diabetologi e una abrogazione della legge Balduzzi, che permetterebbe anche hai più indigenti agli ultimi di essere i primi nelle liste d'attesa. Anche qui i numeri dell’indagine non lasciano altri commenti in Italia le persone con diabete sono circa 3,4 - 4 milioni, quasi il 6% della popolazione. Si stima anche che 1-1,5 milioni di persone non sappia di avere il diabete e che altri 4 milioni siano a rischio di sviluppare la malattia. Le regioni con più elevata prevalenza di diabete sono la Calabria (8%), il Molise e la Sicilia (oltre il 7%) rispetto alla media italiana del 5,8%. È il momento storico per una riorganizzazione straordinaria, con l'arrivo dei fondi del PNRR bisognerebbe senza remore riscrivere un manifesto dei diritti inviolabili delle persone con diabete che per vivere debbono lavorare, coinvolgendo milioni di lavoratori e lavoratrici affetti dalla malattia e rappresentati dai sindacati confederali.”