Provincia di Parma
Sito ufficiale: http://www.comune.noceto.pr.it/
Nel pomeriggio di oggi, Lunedì 21 Novembre 2016, alle ore 17,00 il Ministro Graziano Delrio in visita al Comune di Noceto presso la Sala Civica del municipio. L'incontro e' aperto al pubblico.
Noceto, 21 novembre 2016
Una preziosa opportunità per i Sindaci della nostra provincia di portare al Ministro Graziano Delrio le problematiche di maggiore rilevanza e le opere indispensabili ed urgenti per il nostro territorio.
Questa sarà anche l'occasione a pochi giorni dalla consultazione referendaria per illustrare nel dettaglio le ragioni del SI.
Lunedi 21 novembre 2016 ore 17 nel il Comune di Noceto presso la Sala Civica del municipio.
L'INCONTRO E' APERTO AL PUBBLICO
(Fonte: Comune di Noceto)
Noceto, paese che investe sulla protezione dei cittadini: attivata la polizza assicurativa a tutela di quanti subiscono furti nelle proprie case. la copertura si orienta anche in maniera specifica alla tutela della persona.
Parma, 25 luglio 2016
E' stata attivata in questi giorni dal Comune di Noceto una polizza assicurativa a favore dei cittadini residenti sul territorio comunale, con riferimento a quanti sono vittima di furti nella propria abitazione o di scippi.
La polizza garantisce una duplice assistenza: all'abitazione ed alla persona. prevedendo interventi gratuiti e tempestivi di personale specializzato, entro i limiti previsti dal capitolato che disciplina il contratto, stipulato con una Compagnia specializzata nel ramo dell'assistenza.
Nel caso di danni all'abitazione vengono garantiti gli interventi di ripristino dell'integrità dei luoghi: un fabbro per ripristinare le serrature in caso di scasso, un vetraio, di una guardia giurata, di una collaboratrice domestica per il riordino delle suppellettili e dell'arredo, oltre all'eventuale copertura delle spese di pernottamento in strutture alberghiere.
Ma la copertura si orienta anche in maniera specifica alla tutela della persona, prevedendo l'intervento di un medico, di personale infermieristico e di un fisioterapista, assistenza psicologica, la possibilità di avere pareri sanitari nell'immediatezza dell'evento, la consegna di farmaci a domicilio.
A presentare l'iniziativa è il sindaco Fabio Fecci, cui è in capo anche la delega alla sicurezza.
<< I fenomeni dei furti nelle abitazioni sono un fenomeno ormai tristemente diffuso e anche il nostro territorio non ne è immune, anche se proprio in occasione dell'incontro del Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza, avvenuto martedì scorso alla presenza del Prefetto di Parma presso la sua sede - al quale ero presente - è stato reso noto che a Noceto nel primo semestre 2016 i furti hanno avuto una flessione di circa il 30 per cento rispetto a quello del 2015. L'idea di tornare ad attivare questa copertura assicurativa a favore della cittadinanza , che già avevo garantito dal 2007 in avanti e che era stata successivamente sospesa dal 2011, nasce dalla volontà di supportare per quanto possibile i nostri cittadini che subiscono questo tipo di reati, particolarmente odiosi proprio perché violano il nostro domicilio - che tutti consideriamo in un certo senso un'estensione di noi stessi - e la nostra privacy, minano la sicurezza personale e si configurano come veri e propri atti di violenza alla persona., portando danni a livello psicologico difficilmente quantificabili. Le istituzioni devono necessariamente farsi carico di queste problematiche e fare sentire la propria vicinanza ai cittadini. La polizza non ha carattere risarcitorio ma assistenziale e garantisce, nei limiti delle somme garantite, una serie di tutele che riteniamo possano essere di aiuto a chi è vittima di questi reati. Verrà distribuito a breve alla cittadinanza un vademecum nel quale vengono riepilogate dettagliatamente garanzie e massimali e verrà spiegato come agire nel caso ve ne fosse necessità. In occasione dell'incontro del Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza di martedì scorso, inoltre, è stato fatto il punto sullo stato di attuazione del Patto per la Sicurezza, che ho siglato con il Prefetto Giuseppe Forlani il 26 aprile scorso, nel quale sono state definite le linee programmatiche in materia di politiche per la sicurezza a Noceto, fra cui l'estensione dei sistemi di videosorveglianza, i dibattiti tematici con la cittadinanza, la sorveglianza notturna del territorio ad opera della Polizia Municipale, la polizza di questa polizza assicurativa e l'attivazione del "controllo di vicinato". Il monitoraggio semestrale ha evidenziato l'attuazione nella quasi totalità delle iniziative previste nel Patto, a dimostrazione della priorità che a Noceto viene data alle politiche per la sicurezza dei cittadini .La diminuzione dei reati di tipo predatorio a Noceto evidenziata in sede di monitoraggio del Patto, evidenzia l'efficacia delle iniziative messe in campo nel nostro paese in questi due anni, anche se certamente per un autentico contrasto al fenomeno occorrono azioni di ben più ampia portata: occorre intervenire radicalmente sul sistema della giustizia in termini di certezza della pena e di rapidità nella sua comminazione, appello che più volte ho fatto giungere fino alle più alte sedi governative.>>
Per informazioni sarà possibile rivolgersi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Noceto (0521/622130) e in caso si restasse vittime di furti o scippi si può fin da ora contattare tempestivamente il numero 800 212480, attivo 24h su 24 per 365 giorni all'anno.
Il capitolato in cui viene spiegato quali sono le garanzie, come agiscono ed i limiti di indennizzo è visionabile sul sito del Comune di Noceto www.comune.noceto.pr.it
(Fonte: ufficio stampa Comune di Noceto)
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata ai rappresentanti del Governo centrale e locale dal Sindaco Fabio Fecci sul tema della sicurezza in Italia e a Noceto, dopo l'ultimo grave episodio di cronaca verificatosi il 28 dicembre scorso. Nel quartiere artigianale tre uomini dell'Est europeo a volto scoperto armati di accetta, manganello, coltello e cacciavite hanno fatto irruzione in un deposito di materiale edile e aggredito il titolare. -
Parma, 27 gennaio 2016
Sono Fabio Fecci, Sindaco del Comune di Noceto, un paese di tredicimila abitanti in provincia di Parma, con una passata esperienza come Assessore alla Sicurezza nell'Amministrazione Comunale della città di Parma.
E' da tempo che sto maturando l'idea di scrivere ancora in materia di sicurezza, riprendendo temi che come amministratore pubblico, anche con riferimento al ruolo ricoperto a Parma, ho dovuto affrontare e che mi hanno sempre visto in prima linea, perché per me la sicurezza è obiettivo di assoluta priorità, un fattore determinante per la qualità della vita dei cittadini.
Per questo ho sempre investito per quanto possibile sulla sicurezza adottando tutte quelle misure volte a limitare le problematiche e a fornire risposte concrete, sapendo che parliamo di una materia complicata e dinamica, che risente del mutare dei contesti economici e sociali e che per questo richiede soluzioni che per essere efficaci devono essere adottate con prontezza.
Ora, dopo cinque anni dalla mia ultima lettera aperta alla città di Parma inviata a febbraio 2011 e fatta pervenire anche al Governo centrale, torno a scrivere anche in virtù dell'ultimo grave episodio di delinquenza avvenuto nel mio paese il 28 dicembre scorso, dopo aver in parte metabolizzato l'accaduto che francamente ha lasciato me e tutta la nostra comunità molto scossi.
Il fatto: Noceto, ore 17.30, quartiere artigianale densamente popolato di insediamenti produttivi e di annesse abitazioni residenziali, tre uomini dell'Est europeo a volto scoperto armati di accetta, manganello, coltello e cacciavite fanno irruzione in un deposito di materiale edile, smurano e trascinano in strada la cassaforte. A questo punto irrompono i proprietari per affrontare i malviventi, che invece di mollare la presa li aggrediscono e prendono a manganellate il titolare, che necessiterà di suture alla testa presso il pronto soccorso. Dopo una colluttazione, finalmente i banditi fuggono, la cassaforte resta lì, in strada, dove un buco nell'asfalto rimane come testimonianza di quanto successo.
Il pensiero comune di quanti hanno vissuto il fatto è: poteva andare molto peggio, una persona poteva trovarsi con il cranio sfondato e un'altra deliberatamente investita dall'auto dei ladri in fuga.
Questo fatto avvenuto a Noceto – dove la delinquenza è episodica e di tipo predatorio senza che si registrino al momento feriti o vittime – come dicevo ha molto colpito la nostra comunità, pur nella consapevolezza che attorno a noi accadono episodi ben più efferati.
Più di un cittadino è venuto nuovamente da me per chiedere come ci si può tutelare, cosa si può fare, anche se mi sento di dire che qui da noi si sta facendo quanto possibile.
Mi riferisco – fra le altre cose - all'impiego di uomini della Polizia Municipale anche con turni notturni, al costante incremento del sistema di videosorveglianza, agli estendimenti ormai totali della pubblica illuminazione ed alla battaglia recentemente vinta per mantenere il presidio dei Carabinieri sul territorio. Quanto possibile, che però non basta!
Il cambiamento deve arrivare dal vertice, a livello centrale, dove occorre ripensare all'intero sistema della giustizia.
Questo unanime sentimento di rabbia, sdegno ed impotenza deve arrivare forte e chiaro dove c'è il potere di cambiare davvero le cose e dove spesso invece stanno quanti si sentono protetti ed intoccabili e non pensano al comune cittadino che invece si sente in balia oltre che dei problemi quotidiani anche della minaccia della delinquenza. E questa sensazione non fa che accrescere la dicotomia fra cittadini e politica e fa molto male anche alla democrazia.
Da tempo ho elaborato una serie di considerazioni e proposte che vado ad elencare e che spero possano costituire uno spunto di riflessione e portino ad azioni immediate perché così non è più possibile andare avanti.
Il problema della sicurezza pubblica, per chi non lo avesse ben chiaro e poiché spesso e volentieri viene strumentalizzato, non è né di destra né di sinistra ma deve essere risolto da chi ne ha la competenza, ossia dallo Stato.
L'Italia è purtroppo forse il paese con l'ordinamento giudiziario più garantista al mondo, è ormai impressione comune che ci sia una tutela maggiore per i diritti degli imputati rispetto a quelli della parte lesa: processi dalla durata infinita spesso azzerati dalla prescrizione, primato nell'abbondanza dei gradi di giudizio, riduzioni della pena, amnistie, indulti.
Ciò che appare evidente oggi all'opinione pubblica è che in Italia chi sbaglia NON paga, all'insegna di un " buonismo" che necessariamente conduce all'impunità.
Un buonismo che mischia sempre più i confini fra ciò che è bene e male, che svuota di significato l'etica su cui si basa la convivenza civile, che giustifica e legittima tutto.
E spalanca così le porte al baratro.
Occorre sburocratizzare certe procedure, snellire, attuare misure ineludibili, la pena non deve più essere una conseguenza poco probabile, eventuale e nebulosa, ma deve essere certa, chiara ed adeguata, senza vie di fuga e senza passare attraverso un groviglio di garanzie che la svuotano. Perché così si svuota la giustizia, si svuotano i diritti dei cittadini onesti, si fa passare il messaggio che qui da noi si può sbagliare perché tanto non succede niente.
E questo messaggio bene l'hanno recepito quanti scelgono di venire nel nostro Paese per delinquere. A questi, così come agli italiani che commettono reati - deve essere comminata una pena immediata e tradotta in misura detentiva con carcere duro, dopodichè – per chi non è italiano - devono prendere avvio le misure di espulsione. E per quanti non sono immediatamente identificabili perché stranieri senza documenti, le relative procedure potranno essere portate avanti e concluse dalle autorità preposte nel periodo della permanenza in carcere.
La certezza della pena è anche un deterrente perché riafferma il principio che chi sbaglia paga. Senza se e senza ma.
Occorre investire sui sistemi di identificazione, segnalazione, per così procedere nell'immediatezza all'arresto. Fondamentale anche abbreviare i tempi dei processi, delle espulsioni, perché chi non possiede i requisiti previsti dal nostro ordinamento per restare o chi viola le leggi è giusto che venga allontanato.
L'accoglienza è giusta, ma nel contesto di REGOLE PRECISE e di una sostenibilità che tutela il Paese che accoglie. Chi viene nel nostro Paese deve rispettare le nostre leggi, le nostre regole, la nostra cultura, le nostre tradizioni e conoscere bene la nostra lingua.
Senza questo c'è il caos.
Ma oltre a rivedere il sistema occorre anche la volontà di applicare le norme che già ci sono in maniera rigorosa. Cosa che in Italia purtroppo non accade, perché troppo spesso i percorsi giudiziari si arenano, prendono vie traverse per finire spesso nel nulla. E anche questo mostra l'inadeguatezza del nostro sistema, che non è in grado di usare gli strumenti di cui dispone.
Vorrei terminare con alcune considerazioni di specifico interesse degli Enti Locali, che vogliono investire risorse per garantire sicurezza, vista la latitanza dello Stato, aiutando così le nostre Forze dell'Ordine a garantire maggiore incolumità ai nostri concittadini.
Un primo passo deve essere fatto nella direzione di svincolare da ogni tipo di tetto di finanza locale le spese a favore della sicurezza, chi ha risorse deve avere la possibilità di impiegarle senza che le norme lo impediscano. Via libera quindi agli investimenti sulla videosorveglianza in rete fra le varie istituzioni preposte mediante utilizzo delle tecnologie più innovative per arrivare a sistemi identificativi e che consentano in diretta interventi immediati, sui sistemi di allarme, sulle colonnine SOS, sui sistemi di rilevazione sull'alcol e droghe, sulla pubblica illuminazione e sugli strumenti tecnologicamente avanzati per una maggiore qualificazione ed efficacia del lavoro degli operatori.
Ma non solo. Oltre che in risorse strumentali occorre appunto anche investire su quelle umane e quindi via libera alle assunzioni del personale preposto alla sicurezza , che non possono essere soggette alla disciplina vincolistica attualmente in vigore. Questo deve valere per il personale dei Comuni in riferimento alla polizia locale, ma anche per il personale dello Stato, ossia per tutti gli appartenenti alle Forze dell'Ordine.
E se il sistema pubblico non può arrivare ovunque, è necessario potenziare anche funzioni e qualificazione professionale della vigilanza privata, per una sua maggiore ed opportuna integrazione con le istituzioni preposte, coinvolgendola più attivamente nelle politiche a favore della sicurezza urbana. Questo consentirebbe anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
E' la sinergia ed il coordinamento fra le varie forze presenti che consentono di ottenere risultati, per dare vita a quel concetto di sicurezza partecipata che vede il coinvolgimento attivo anche dei cittadini, chiamati a segnalare attraverso il "controllo di vicinato" ogni situazione sospetta e ad attivare corrette misure e comportamenti.
Tutto questo se venisse concretizzato, permetterebbe al cittadino di tornare a guardare alle istituzioni con rinnovata fiducia, sentendosi da esse tutelato, percependo quella sensazione di sicurezza che migliora indubbiamente la qualità della vita.
Mi rendo conto che sono temi caldi, importanti, ampiamente dibattuti, ma è sempre più evidente e ormai di urgenza estrema la necessità che il Governo adotti un piano declinato attraverso riforme concrete che vadano a maggior tutela dei cittadini onesti, che ne hanno pieno diritto.
Perché l'Italia non rimanga un paese di "azzeccagarbugli", ma si riaffermi una giustizia rapida, efficace e giusta, perché anche attraverso questo passa la sicurezza, un diritto primario, perché senza sicurezza non c'è libertà. PER NESSUNO.
Distinti saluti
Fabio Fecci
Sindaco di Noceto
Coordinatore provinciale ANCI
Vicepresidente vicario ANCI Emilia Romagna
Membro nazionale ANCI
(Fonte: ufficio stampa Comune di Noceto)