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L'1 e il 2 ottobre nella Piazzetta della Regione ben 17 imprese artigiane emiliano romagnole del settore alimentare selezionate nell'ambito delle 5 filiere di prodotto: salumi, formaggi, dolci tipici e paste ripiene, pane. -
Modena, 29 settembre 2015 -
Imprese agroalimentari modenesi a Expo, nell'ambito di "FOOD STORIES", progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato, in collaborazione con il Master Comet (Cultura Organizzazione Marketing dell'Enogastronomia Territoriale e del Prodotto Tipico) dell'Università di Parma e con l'Accademia della Cucina per valorizzare la cultura alimentare dell'Emilia Romagna, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana.
L'evento si svolgerà nelle giornate del 1 e 2 ottobre e vede la partecipazione di ben 17 imprese artigiane emiliano romagnole del settore alimentare selezionate nell'ambito delle 5 filiere di prodotto: salumi, formaggi, dolci tipici e paste ripiene, pane che rappresentano la tipicità alimentare dell'Emilia-Romagna.
Tra queste imprese tre saranno quelle modenesi: il Salumificio Vecchi di Castelnuovo (lavorazione cotechini e zamponi, prodotti a base di carne cotti e piatti pronti per la ristorazione), il Salumificio Gigi (lavorazione ciccioli, strutto, coppa di testa, pancetta steccata e altri salumi) anch'esso di Castelnuovo, e la Fattoria CA' DANTE di Pelloni, prosciuttificio con prosciutteria a Fanano.
All'interno della Piazzetta EXPO' della Regione Emilia Romagna, saranno organizzate varie iniziative: tavole rotonde, workshop e, attraverso la proiezione di video e interviste agli imprenditori, saranno rappresentati e raccolti i case history dei percorsi eccellenti della produzione artigiana alimentare tipica. Sempre nell'ambito del progetto, sarà realizzata un'App scaricabile gratuitamente per i dispositivi smart, per favorire un'alta usabilità e alte performance degli strumenti, nonché la promozione delle imprese artigiani e del territorio.
L'App fungerà da guida per l'esplorazione del territorio regionale, sia verso le imprese del progetto, sia verso percorsi culturali e sarà veicolata non solo durante l'evento, ma soprattutto, attraverso una campagna nei confronti dei visitatori dell'Expo, degli operatori internazionali specializzati e degli influencer principali del settore, così da garantire la massima visibilità ai prodotti ed alle lavorazioni al fine di valorizzare la cultura alimentare dell'Emilia Romagna, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana. Il progetto intende, poi, intercettare gli orientamenti diffusi intorno a temi di forte interesse quali: cibo e territorio come fonte di identità, il turismo enogastronomico come esperienza, il valore del cibo naturale, l'attenzione all'artigianalità, nonché il piacere di produrre cibo. Inoltre, nel progetto sarà sviluppata un'analisi del settore food sulla base delle tendenze in atto, del rapporto tra l'evoluzione del settore e lo sviluppo dell'economia del territorio.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Importante chiarimento ottenuto da CNA a favore delle attività nell'area colpita dal terremoto 2012. -
Modena, 28 settembre 2015 -
La vicenda è nota: il contributo concesso a favore di chi aveva delocalizzato temporaneamente la propria attività a causa del sisma 2012 (bando POR-FESR ASSE IV) sino a ieri era soggetto a tassazione, come se si trattasse di un "normale" reddito d'impresa. Un'interpretazione penalizzante per le imprese, che CNA aveva, con rammarico, subito ravvisato, in contrasto con altre interpretazioni. Una valutazione, quella dell'Associazione, confermata poi dalla Regione Emilia Romagna.
CNA, però, non si è accontentata di avere ragione in questo senso, ma si è subito attivata per cambiare questa interpretazione, muovendosi – prima come Rete Imprese Italia, poi autonomamente - a livello regionale e nazionale, con l'Agenzia delle Entrate, per cercare di ottenere il riconoscimento di quelle ragioni oggettive che avrebbero dovuto giustificare la detassabilità dei contributi.
E' di questi giorni il pronunciamento dell'Agenzia che recepisce le motivazioni addotte da CNA e stabilisce la detassabilità del contributo per la delocalizzazione, con l'unica condizione che il danno conseguente al sisma sia comprovato da un perizia giurata, peraltro spesso già in possesso delle imprese.
Di seguito il testo del pronunciamento dell'Agenzia:
Alla luce delle predette valutazioni, si ritiene che il "contributo POR-FESR", erogato dalla Regione Emilia Romagna per le finalità innanzi rappresentate, possa essere "detassato" a norma dell'articolo 6-novies del decreto legge n. 43 del 2013, esclusivamente al ricorrere, in capo a ciascun soggetto beneficiario dell'intervento di delocalizzazione, dei requisiti e delle condizioni, più sopra descritti, posti dalla norma agevolativa (i.e., il beneficiario deve aver subito un danno per effetto degli eventi sismici; il danno deve essere comprovato da perizia giurata; non deve esserci una sovra compensazione dei danni subiti per effetto degli eventi sismici). A tale ultimo riguardo, corre l'obbligo di evidenziare che il vantaggio fiscale conseguente alla non concorrenza del contributo in parola "alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell'imposta regionale sulle attività produttive", in quanto finalizzato anch'esso a compensare i danni connessi agli eventi sismici, concorre – al pari di ogni altro "aiuto" – al plafond massimo di aiuti che può essere concesso alla singola impresa (pari al 100% dei danni accertati, per evitare una sovra compensazione degli stessi).
Si tratta di un notevole beneficio economico per le imprese, in molti casi pari a qualche migliaia di euro. Un risultato concreto ottenuto da CNA, che ha voluto andare fino in fondo ad una vicenda che rischiava di penalizzare ingiustamente tante attività economiche alle prese con la ricostruzione.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Cna incontra gli imprenditori di S. Damaso, CNA: "Una situazione che diverge in modo pesante dai numeri ufficiali, che parlano di un calo dei reati nel nostro territorio comunale e provinciale." -
Modena, 24 settembre 2015 -
Rabbia e rassegnazione. Questo il clima che si respira tra gli imprenditori della frazione di San Damaso, che CNA ha incontrato nei giorni scorsi per fare il punto sulla situazione della sicurezza nella frazione cittadina. Una situazione che diverge in modo pesante dai numeri ufficiali, che parlano di un calo dei reati nel nostro territorio comunale e provinciale.
Raccontando le esperienze professionali, è emerso che sono numerose le imprese che negli ultimi tre anni hanno subito furti, un trend che peraltro sta peggiorando. E peggiora anche il clima conseguente, visto che il 40% degli imprenditori intervistati ritiene inutile denunciare i furti.
Fra gli interventi sono emerse situazioni molto diverse fra loro: dalle persone insospettabili ma maestri nel furto con destrezza, ai ladri improvvisati che procurano molti danni per rubare nulla o quasi, passando per i "professionisti" del settore, talvolta veri e propri acrobati, che conoscono perfettamente come inattivare o superare i sistemi di allarme.
Nella discussione ha procurato inoltre forte sconcerto e rabbia la situazione dei ladri professionisti, ben conosciuti anche agli imprenditori di San Damaso, che si trovano a piede libero malgrado siano stati riconosciuti come esecutori di furti.
"Certezza della pena e maggiore presidio del territorio sono le prime soluzioni che chiediamo siano poste in essere. Proprio per questo invitiamo agli imprenditori di denunciare i furti subiti, perché al di là del clima di sfiducia e degli adempimenti burocratici, sono i dati ufficiali che determinano gli investimenti in sicurezza, in termini di uomini e mezzi, sul nostro territorio.
Da questo punto di vista, gli imprenditori hanno reclamato a gran voce un maggiore presidio della frazione, manifestando interesse per iniziative immediate quali l'organizzazione di presidi
da parte di vigilantes e l'adozione di sistemi di controllo di vicinato tramite smartphone e messaggistica, magari con segnalazioni pubbliche relative all'esistenza di questi sistema di sorveglianza civile,. Come accade anche in altri comuni italiani.
L'iniziativa di San Damaso rientra nell'ambito del ciclo di incontri che CNA sta organizzando in tutto il territorio provinciale per monitorare la situazione della criminalità negli insediamenti produttivi.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)