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L' 11 marzo, presso la sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena) si terrà un incontro dal titolo eloquente: "Prodotti da costruzione, con la UNI EN 1090 cambia tutto" -
Modena, 28 febbraio 2014 -
C'è un nuovo adempimento da rispettare per chi opera nel settore della carpenteria meccanica, che interessa anche il mondo delle costruzioni, vista la sua importanza nella realizzazione di molti manufatti edili: con il regolamento 305/11/CE – CPR è stata introdotta la cosiddetta "conformità del manufatto", in recepimento della nuova UNI EN 1090. Un cambiamento radicale per tutti gli addetti del settore, che introduce sostanzialmente l'obbligo di utilizzare prodotti per costruzioni rispondenti a entrambe le normative, italiana (DM 14/1/2008) ed europea.
L' 11 marzo alle ore 20.30, presso la sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena) si terrà un incontro dedicato, dal titolo eloquente: "Prodotti da costruzione, con la UNI EN 1090 cambia tutto". Nel corso dell'incontro si parlerà di marcatura CE, di analisi del prodotto per la gestione del rischio nelle opere di ingegneria civile e della definizione stessa dei "prodotti da costruzione". Saranno inoltre messe a confronto la normativa europea e quella italiana, la loro possibile interazione e coesistenza nel mercato italiano.
Il relatore sarà l'ingegner Enrico Albarelli, responsabile tecnico di ASQ STS – azienda specializzata nei servizi e nelle tecnologie di saldatura, che si occupa di formazione tecnico-professionale specialistica a più livelli nei settori edile e impiantistico – con la collaborazione di Stefano Ravagli.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
L'Associazione rigetta l'esperienza precedente che si è conclusa con lo stallo delle posizioni. "Opportuno poi coinvolgere anche l'Accademia militare" -
Modena, 28 febbraio 2014 -
Il giorno dopo in cui sono stati avviati i lavori per il primo stralcio dei lavori di pedonalizzazione di Piazza Roma, Rete Imprese Italia Modena – che raggruppa Confesercenti, Confcommercio Fam, Lapam-Licom e CNA - così si esprime: "Troviamo singolare che si annuncino pubblicamente i tratti fondamentali di un progetto di valorizzazione, demandando il compito di approfondimento ad un successivo tavolo di confronto. Il fondato dubbio, allora, è che il tavolo non abbia altra funzione che quella notarile, certificando decisioni sostanzialmente già prese. Come è accaduto peraltro col primo tavolo, che avrebbe dovuto produrre una proposta condivisa, ma che si è concluso con un sostanziale stallo delle posizioni".
"Riteniamo invece indispensabile – aggiunge Rete - che il secondo tavolo sia il luogo di vera elaborazione del progetto di valorizzazione cosicché i risultati confortati dal consenso della maggioranza dei partecipanti siano subito vincolanti per l'Amministrazione comunale. Inoltre sarà altrettanto importante che di fronte all'opinione pubblica modenese siano resi trasparenti i criteri di composizione del tavolo suddetto, privilegiando la partecipazione di attori istituzionali, evitando soluzioni pasticciate e di assistere, come è accaduto in occasione del precedente, ad un andirivieni di persone delle quali si è poco capito a che titolo fossero presenti.
"A tale proposito crediamo sia opportuno che al tavolo di confronto sia invitato un rappresentante dell'Accademia militare, vista la centralità che l'Accademia stessa ha nella rivisitazione della piazza anche nell'ottica di promozione turistica della città".
"Rimane aperta – precisa Rete - la questione dei posteggi auto che verranno sottratti con la pedonalizzazione della piazza, visto che, allo stato, solo per una parte di essi è stata individuata una soluzione compensativa"
"Ragioni di opportunità istituzionale – conclude Rete – dovrebbero infine indurre l'attuale Giunta a demandare a chi succederà alla guida della città la istituzione del suddetto tavolo, che, per la delicatezza e il carattere strategico dei temi trattati, non può esaurire in poche settimane il confronto tra tutti gli attori coinvolti"..
(Fonte: ufficio stampa RETE IMPRESE ITALIA)
Confesercenti, Confcommercio-FAM, Licom-Lapam e CNA richiedono l'attuazione urgente di un tavolo sulla sicurezza, che veda la partecipazione oltre alle associazioni imprenditoriali, anche delle forze dell'ordine e dell'Amministrazione comunale -
Modena, 26 febbraio 2014 -
Mai come in questo momento, sicurezza e legalità rientrano tra le questioni che più interessano la comunità carpigiana. La moltiplicazione negli ultimi tempi di furti e rapine a danno sia delle attività economiche che dei cittadini colpiti nelle loro residenze, sta destando parecchia preoccupazione. "C'è l'urgente necessità di ripensare a fondo il sistema di controllo e presidio del territorio, così da poter nuovamente infondere maggiore fiducia e tranquillità sul piano della tutela della proprietà personale", evidenzia Rete Imprese Italia Carpi, che raggruppa Confesercenti, Confcommercio-Fam, Lapam-Licom e CNA.
"Uno sforzo – sostengono le Associazioni – che deve passare anche e soprattutto attraverso un maggior coordinamento tra i diversi organi preposti a garantire sicurezza e rispetto della legalità. Coordinamento, che deve trovare compimento e attuazione nel Tavolo per la sicurezza; da convocare con regolarità e al quale dovranno partecipare necessariamente di tutti i soggetti deputati a garantire la sicurezza di cittadini ed imprese. Dovrà poi essere stimolato e incentivato l'utilizzo dei sistemi di difesa passiva a tutela del patrimonio, nonché a rinforzo delle attività investigative, anche con il sostegno del fondo sicurezza finalizzato alla installazione dei sistemi di video allarme antirapina collegati con le forze dell'ordine".
Ma c'è anche un altro punto su cui Rete Imprese focalizza l'attenzione, l'educazione alla legalità. "Tutti dovranno essere coinvolti a tal senso: operatori economici, amministratori locali, semplici cittadini, tutori dell'ordine, tutti dovranno sentirsi doverosamente impegnati. L'affermazione di questa, non potrà, non passare attraverso poi la denuncia e la lotta concreta all'abusivismo, fenomeno purtroppo crescente e dilagante e presente anche nel nostro territorio in molti settori. Abusivismo e contraffazione sono sinonimo di danni ingenti per le imprese che operano regolarmente, come pure per l'intera comunità. Ed hanno costi diretti e indiretti notevoli: la concorrenza sleale, i rischi personali per i consumatori (da quelli relativi alla salute o alla sicurezza, a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro); e l'evasione fiscale e contributiva che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, falsi artigiani, falsi professionisti".
"Per queste ragioni è necessario un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti in campo, al fine di promuovere e innescare un'efficace azione di prevenzione, repressione e controllo di tutti i fenomeni da quelli criminosi all'abusivismo", conclude Rete Carpi.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)