Il Gruppo Emak acquisisce il 70% di Lemasa, tra i principali produttori in Sud America di pompe e impianti ad alta e altissima pressione. Con uno specifico finanziamento, UniCredit e BNL sostengono le strategie di crescita del Gruppo Emak, leader internazionale nei settori dell'outdoor power equipment, delle pompe, dell'high pressure water jetting e dei relativi componenti ed accessori. -
Reggio Emilia, 8 maggio 2015 -
Ha il cuore a Bagnolo in Piano, in provincia di Reggio Emilia, e rapporti commerciali che arrivano fino in Cina, toccando Centro Europa, Africa, Nord e Sud America. E' il Gruppo Emak, leader internazionale nei settori dell'outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, e dei relativi componenti ed accessori. Grazie all'applicazione di tecnologie innovative, il Gruppo Emak vanta un forte posizionamento sul mercato mondiale ed è alla ricerca continua di alti standard qualitativi e di servizio al cliente.
Il Gruppo ha concluso, con il supporto finanziario di UniCredit e BNL Gruppo BNP Paribas, una importante operazione volta a rafforzare la propria presenza internazionale e contestualmente ad acquisire tecnologia di elevato standing nel mercato dell'high pressure water jetting.
Si tratta dell'acquisizione del 70% della società brasiliana "Lemasa Industria e Comercio de Bombas ad Alta Pressao Ltd", attiva nel settore della produzione e commercializzazione delle pompe ad altissima pressione.
L'operazione è stata curata da UniCredit SpA con il ruolo di Bookrunner ed Agent per un importo di 17 milioni di euro e da BNL con 27,5 milioni di Reais a garanzia di un finanziamento alla Società da parte della sede brasiliana di BNP Paribas.
"L'acquisizione di Lemasa rientra perfettamente nella strategia di crescita del nostro Gruppo. – dice Aimone Burani, Vice Presidente e CFO di Emak - Ci offre, infatti, la possibilità di rafforzare la nostra presenza in un mercato importante come quello brasiliano e di completare la nostra gamma prodotti nel settore delle pompe e dell'high pressure water jetting. L'operazione conclusa con il supporto di UniCredit e BNL, due primari istituti italiani, dimostra come il sistema bancario rappresenti un partner importante nel percorso di crescita intrapreso già da qualche anno dal Gruppo.
"Questo è un esempio concreto di eccellenza in ambito industriale ed economico – spiega Massimo Morselli, Responsabile Area Commerciale Reggio Emilia UniCredit - e la conferma che un business di successo non può prescindere dalle linee conduttrici dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Quella di Emak è una storia imprenditoriale contraddistinta da un dinamismo che UniCredit riconosce come valore ed intende assecondare e accompagnare nel suo percorso di crescita a prova tangibile dell'impegno del Gruppo nel supportare le eccellenze italiane".
"BNL vuole essere sempre più la banca di riferimento per l'internazionalizzazione delle imprese - afferma Massimiliano Mastalia, Direttore Territoriale Corporate Nord-Est - Siamo particolarmente orgogliosi di aver messo a disposizione di Emak, un'eccellenza imprenditoriale del nostro Paese, il know how internazionale del Gruppo BNP Paribas presente in 75 paesi nel mondo e l'esperienza di BNL per assistere gli imprenditori italiani direttamente nei mercati in cui sono già attivi o verso i quali vogliono espandersi".
L'operazione di acquisizione – valorizzabile con un impegno complessivo di 75,6 milioni di Reais - è stata portata a termine dalla neocostituita società Comet do Brasil Investimentos con sede in Indaiatuba (Brasile) il cui capitale è detenuto per il 99% dalla controllata Comet Spa (100% Emak Spa) e per l'1% dalla controllata Ptc Srl.
L'attività e la tecnologia di Lemasa sono fortemente complementari con quelle della controllata Comet, uno dei leader mondiali nel settore delle pompe per l'agricoltura, delle pompe industriali e degli impianti ad alta pressione. Con questa acquisizione, Comet rafforzerà il proprio posizionamento competitivo sfruttando le sinergie industriali e distributive che deriveranno dall'operazione.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Focus su crescita economica e opportunità per le imprese del territorio. Lunedì 11 maggio, presso la sede della CNA provinciale di Ravenna, alle ore 9.30, gli esperti del Gruppo bancario incontreranno i rappresentanti di numerose aziende locali nell'ambito di un appuntamento volto a fornire strumenti e conoscenze necessari per aprire la propria attività imprenditoriale a nuovi mercati. -
Parma, 8 maggio 2015 -
Turchia e Azerbaijan: due mercati in forte sviluppo e amanti del made in Italy. Entrambi rappresentano un "trampolino di lancio" ideale per avviare o intensificare l'export in aree ad elevato tasso di crescita e UniCredit con CNA Ravenna intendono proporsi come partners privilegiati nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane all'estero.
Con questo obiettivo è stato pensato e sviluppato il "Forum Turchia e Azerbaijan" in programma lunedì 11 maggio, con inizio alle 9.30, presso la Sala Bedeschi della CNA Provinciale di Ravenna, in viale Randi 90. Un appuntamento realizzato grazie all'unione delle competenze degli esperti dei mercati esteri di UniCredit. Non un semplice convegno, ma un incontro operativo rivolto agli imprenditori del territorio che avranno la possibilità di confrontarsi sulle caratteristiche e le potenzialità di mercati che crescono a ritmi straordinari.
La giornata si aprirà con i saluti di Massimo Mazzavillani, direttore della CNA provinciale di Ravenna, e di Marco Nanetti, Area Manager Ravenna UniCredit. A seguire gli interventi di Nicola Longo Dente, responsabile International & Multinational Banking - YapiKredi (UniCredit) sul tema: "Turchia: un'opportunità per le aziende italiane"; e di Emmy Di Gioia dello Studio Postacioglu Istanbul, su "Investimenti in Turchia: aspetti pratico legali". "Fare business in Azerbaijan" sarà l'argomento trattato da Giacomo Luccisano, Partner Diacron Istanbul. In chiusura, le relazioni, Nuran Kerimov Managing Partner Deloitte & Touche LLC Deloitte Baku; Orhan Gultekin Sales AGM in Yapi Kredi Azerbaijan; e la testimonianza di Valerio Molinari, AD Ecogest Srl.
La partecipazione all'evento è gratuita, inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Towards a new local welfare: best practices and networks of social inclusion è un volume che raccoglie idee, innovazioni, buone pratiche. La presentazione giovedì 7 maggio alle ore 10 presso la sede della Fondazione del Monte, in via delle Donzelle 2 a Bologna. -
Bologna, 5 maggio 2015 –
Le più importanti innovazioni nell'organizzazione del welfare a livello locale in vari Paesi europei in termini di buone pratiche finalizzate all'inclusione sociale, oltre che idee ed esperienze esemplari utili al contesto di crisi del welfare italiano: sono gli argomenti al centro del volume Towards a new local welfare: best practices and networks of social inclusion (BUP, 2015), curato da Pierpaolo Donati e Luca Martignani. Il volume verrà presentato giovedì 7 maggio a partire dalle ore 10 nella sede della Fondazione del Monte, in via delle Donzelle 2 a Bologna.
Dopo i saluti del Presidente della Fondazione del Monte, Marco Cammelli, interverranno, moderati da Pierpaolo Donati (Università di Bologna): Andrea Bassi (Università di Bologna, sede di Forlì), Ivo Colozzi (Università di Bologna), Daniele Donati (Università di Bologna), Ethel Frasinetti (Consigliere di Amministrazione della Fondazione del Monte con delega al Sociale), Sandro Stanzani (Università di Verona). L'incontro si concluderà con la replica dei curatori del volume.
Nel mese di giugno del 2014 il tema è stato al centro del convegno internazionale Verso un nuovo welfare locale: buone pratiche e reti di inclusione sociale, promosso e organizzato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dal Centro Studi sulla Innovazione Sociale (CESIS), con il contributo di UniCredit e il patrocinio di Comune di Bologna, Comune di Ravenna-Assessorato alle Politiche Sociali e Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
L'incontro, finalizzato allo scambio di esperienze e informazioni, è organizzato dalla Cna dell'Area di Copparo e dai Giovani Imprenditori, con il supporto di UniCredit. Venerdì 8 maggio, ore 18 presso il Ristorante Fuori Mano di Copparo. -
Parma, 5 maggio 2015 -
Conoscersi per scambiare idee ed esperienze è la finalità dell'incontro, organizzato dalla Cna dell'Area di Copparo – Berra e da Cna Giovani Imprenditori, con il supporto di UniCredit, per venerdì 8 maggio, alle ore 18, con il titolo "Easy to meet, enjoy your business".
L'iniziativa, che si terrà presso il Risto lounge cafè "Fuori mano" in viale Po n. 101 a Copparo, vedrà protagonisti giovani imprenditori della zona, alla testa di aziende del territorio operanti in diversi settori di attività.
Si tratta di Caterina Lambertini, di R&B Domustua di Tresigallo (bed and breakfast), Monica Baraldi, della Cme srl di Formignana (impresa di stampaggio e profilatura metalli), Paolo Marzola della Marzola Spedizioni srl di Copparo (spedizioni), Marcello e Michela Grillanda, della Grillanda Aldo Idromineraria di Ro (perforazione pozzi artesiani), Michele Govoni della Govoni sas di Formignana (cablaggi elettrici), Enrico Bighi, della Delta Progetti srl di Berra (impianti industriali e componenti macchine agricole).
"L'iniziativa Easy To Meet – spiega Federica Bordin, presidente dell'Area Cna di Copparo – Berra e vice-presidente provinciale dell'Associazione - ha il triplice scopo di fornire una vetrina alle imprese giovani e dinamiche del nostro territorio, favorire, con uno spirito nuovo e diverso, le relazioni tra gli imprenditori associati in modo da creare e sviluppare lo scambio di esperienze e idee innovative e, infine, nel caso specifico del Copparese, evidenziare i passaggi generazionali di successo".
L'economia del territorio per UniCredit, sponsor dell'incontro di Copparo, è sempre in primo piano. "Ad essa - afferma Luciano Resciniti, direttore dell'Area Commerciale UniCredit di Ferrara - è dedicato l'impegno che il nostro Istituto, per mission e per attitudine, mette al servizio della comunità attraverso l'esperienza di consulenti specializzati, una capillare distribuzione sul territorio, la solidità e le potenzialità di un grande Gruppo internazionale che ha radici ben salde nelle aree in cui è presente e per le quali lavora da sempre con l'obiettivo di sostenerne lo sviluppo e la crescita. Con questa iniziativa che ci vede ancora una volta al fianco di Cna, confermiamo la nostra attenzione alle giovani imprese del nostro territorio, dando loro la possibilità di raccontare la propria storia di successo, di farsi conoscere e farci conoscere le proprie esigenze al fine di poter costruire insieme un percorso di concreto sviluppo".
"Easy to meet" è, tra l'altro, la tappa di un percorso intrapreso, già da alcuni mesi, dai Giovani Imprenditori della Cna nella provincia di Ferrara, mirato a creare una ampia rete di giovani imprese, facendo comprendere, al tempo stesso, alle rispettive comunità locali che nel proprio territorio operano aziende innovative, create da giovani, che fanno cose apprezzate dai mercati.
(fonte: ufficio stampa Unicredit)
Un nuovo modello di lavoro che prevede un approccio integrato, coinvolgendo persone, spazi e tecnologia abilitante per rendere il lavoro più flessibile. -
Bologna, 27 aprile 2015 -
A partire dal 2008 UniCredit ha iniziato un graduale percorso di avvicinamento allo Smart Working, nuovo modello di lavoro che prevede un approccio integrato, coinvolgendo persone, spazi e tecnologia abilitante per rendere il lavoro più flessibile. Il progetto Smart Working di UniCredit, che intende coinvolgere 11 sedi e 23 mila persone entro il 2018, è già implementato su 2500 colleghi in tutta Europa tra Milano, Monaco, Francoforte, Torino e Bologna.
Anche UniCredit Business Integrated Solutions, società globale di servizi del gruppo UniCredit, partecipa al progetto Smart Working con 264 dipendenti, nella sede di via del Lavoro. Qui, su poco meno di mille colleghi del Gruppo, già quasi cinquecento persone seguono il nuovo modello di lavoro.
Quest'ultimo si fonda su alcuni punti cardine come la "Share economy" applicata agli spazi di lavoro (desk sharing) che prevede il passaggio dall'uso esclusivo all'accesso libero alle postazioni di lavoro; e Lay-out activity based working, cioè spazi specializzati per supportare al meglio le diverse modalità di lavoro (individuale, in team, di meeting).
Inoltre, circa un centinaio di dipendenti sta sperimentando anche la "smart mobility" che permette ai dipendenti di lavorare un giorno a settimana dalla propria abitazione o dai cosiddetti City Hub, sedi del Gruppo messe a disposizione.
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)
Tavola Rotonda "I territori per Expo 2015 ed Expo 2015 per i territori" oggi alle ore 17,00 presso la Sala dei Teatini di Piacenza. L'evento, organizzato da ATS Piacenza per Expo 2015 e da UniCredit, vedrà la presenza di testimoni d'eccellenza come il ministro Maurizio Martina (Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con delega ad Expo 2015 Milano), Paola De Micheli (Sottosegreterio di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze), Diana Bracco (Presidente di EXPO 2015 Spa), Federico Ghizzoni (Amministratore Delegato UniCredit) e Cesare Ponti (Vice Presidente Federalimentare). -
Piacenza, 24 aprile 2015 -
Piacenza, Sala dei Teatini
Venerdì 24 aprile 2015 – ore 17:00
Si apre oggi, a pochi giorni dall'inaugurazione dell'Esposizione Universale, la Tavola Rotonda dedicata al territorio piacentino e organizzata da ATS Piacenza per Expo 2015 e UniCredit presso la suggestiva location della Sala dei Teatini a Piacenza.
Nata nell'ottobre del 2013 con l'obiettivo di cogliere le opportunità offerte da EXPO MILANO 2015, ATS Piacenza per Expo 2015 ha portato avanti un grande lavoro di coordinamento e cooperazione con l'obiettivo comune di valorizzazione delle eccellenze attraverso la promozione del territorio per aumentarne la capacità attrattiva a livello nazionale ed internazionale. Un passaggio strategico è stato l'acquisto di Piazzetta Piacenza da parte degli Enti Istituzionali: scelta che si sta dimostrando vincente per la posizione privilegiata e i grandi flussi previsti di visitatori. Lo spazio piacentino accoglierà il sistema produttivo del territorio con 41 aziende e un calendario di iniziative ed eventi organizzati da Enti Locali e Associazioni Culturali e di Promozione del Territorio che animeranno la Piazzetta.
La costituzione di 6 tavoli tematici ha portato a ben 180 idee progettuali, 30 delle quali sono state selezionate, dimostrando un grande fermento e una risposta positiva da parte della comunità piacentina. Per tradurre in operatività le scelte strategiche ATS si è dotata di una struttura organizzativa esterna, Bloomet Srl, che ha assunto l'incarico di Governance.
Il focus del percorso è stato il coinvolgimento dei giovani talenti piacentini: a partire dal "Vivaio Giovani" che ha coinvolto 4 progettisti nello sviluppo di Branding Piacenza, un percorso partecipato che ha permesso di individuare gli 8 valori identitari con cui "Piacenza Nutre il Pianeta" e che vivranno in Piazzetta Piacenza durante i 6 mesi di Expo; la progettazione della Piazzetta, che ha coinvolto 50 creativi, tra architetti senior e under 35 dell'Ordine degli Architetti di Piacenza e studenti del Politecnico di Milano, che hanno preso parte ad un workshop di tre giorni da cui è emerso il progetto vincitore eartHand con la Grande Zolla; ATS si è poi rivolta ai giovani designer per l'individuazione dei segni iconografici che rappresenteranno gli 8 valori identitari. Un'importante linea d'azione di ATS è rappresentata dallo sviluppo della piattaforma Experience Piacenza, finalizzata al Destination marketing per la promozione turistica di tutto il territorio piacentino con un approccio visual, social e innovativo.
Il percorso intrapreso da ATS Piacenza per Expo 2015 assicurerà lasciti importanti per il nostro territorio: la "Grande Zolla" tornerà a Piacenza, la piattaforma di promozione turistica rimarrà attiva per la gestione della destinazione, il percorso di Branding Piacenza continuerà nel coinvolgimento della comunità per affermare i valori e le potenzialità del Sistema Piacenza.
Tra i numerosi partner che hanno supportato il percorso, UniCredit gioca un ruolo importante a sostegno dei giovani talenti piacentini. Expo 2015 - afferma l'Ad di UniCredit, Federico Ghizzoni - costituisce una grande opportunità per il nostro Paese che, seppure afflitto da un ritardo competitivo determinato anche da seri gap strutturali, sembra avviarsi su un percorso di miglioramento. Un percorso per il quale UniCredit ha fatto e fa la propria parte. Innanzitutto con il credito: abbiamo ad esempio già erogato circa 10 dei 15,5 miliardi di euro presi dalla BCE con la manovra TLTRO; di questi circa 56 milioni per Piacenza. Attraversiamo ora un tratto decisivo del cammino verso la ripresa. Ed Expo 2015 arriva al momento giusto: un'occasione da cogliere mettendo il meglio dell'Italia nella vetrina che osserveranno oltre 20 milioni di visitatori. Una leva per creare sviluppo sostenibile, passando dalla ripresa degli investimenti e dalla promozione delle eccellenze del Made in Italy. Facendo sistema è possibile gestire con successo un evento di portata mondiale, sfruttandone il volano economico e consolidandone gli effetti di lungo periodo per rilanciare il Paese. I benefici economici in vista sono tangibili: 11.000 nuove imprese per 100.000 nuovi occupati, un indotto di oltre 14 miliardi di euro. Benefici che andranno oltre Milano, interessando i comuni limitrofi. E certo anche Piacenza la cui economia è in sintonia con il tema dell'esposizione. Per questa città l'Expo è un'occasione per passare dal locale all'internazionale, per fare il salto di qualità che quest'area merita. Da piacentino mi auguro che riesca a sfruttare al meglio questa possibilità. Di certo oggi si può toccare con mano la proattività di una comunità capace di ottenere risultati importanti coinvolgendo privati e istituzioni, studenti e imprenditori. Una sinergia che UniCredit ha sostenuto partecipando come partner al progetto Vivaio Giovani Piacentini, riconoscendo la valenza di una scelta vincente per la collettività: il coinvolgimento dei ragazzi, nuovi professionisti capaci di supportare con creatività le attività intraprese per Expo. Una tessera importante del magnifico mosaico del "Sistema-Piacenza" che può e deve costituire un esempio per tutte le comunità".
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)
Al via la seconda edizione di "Valore Europa". Grazie al TLTRO prosegue e si intensifica l'attività di UniCredit a supporto delle imprese e delle famiglie della regione. -
Parma, 23 aprile 2015 -
UniCredit, dopo aver richiesto e ottenuto all'asta TLTRO della Bce dello scorso 19 marzo, l'assegnazione di 7,4 miliardi di euro per il nostro Paese, si propone di potenziare ulteriormente l'attività creditizia che l'ha portata, nel 2014, all'erogazione di circa 2 miliardi di euro di nuovi finanziamenti in Emilia Romagna.
Dopo aver esaurito in poco più di tre mesi i 7,75 miliardi raccolti dalla Bce all'asta del 18 settembre, l'istituto ha dato il via alla seconda edizione del programma 'Valore Europa', che si propone di valorizzare i fondi Bce stimolando la crescita e allargando l'accesso al credito per le imprese, oltre che supportando gli investimenti delle famiglie su progetti sostenibili.
Dei fondi recentemente ottenuti dalla Bce, UniCredit prevede di destinare circa 800 milioni di euro al supporto di famiglie e imprese emiliano-romagnole, favorendo in tal modo gli investimenti e innescando così un nuovo ciclo di crescita per il Territorio.
"Prosegue in Emilia Romagna il nostro impegno per favorire la crescita e allargare la possibilità di accesso al credito al fine di stimolare il sistema produttivo - ha rimarcato il Regional Manager Centro Nord UniCredit, Stefano Giorgini, che da aprile coordina le attività commerciali della Banca in Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana -. Riteniamo che la nostra azione possa aiutare a sbloccare investimenti su progetti sostenibili fino ad ora rimandati a causa delle scenario ancora incerto, "scaricando a terra" i benefici derivanti dall'emissione straordinaria della Bce che ci permette così di implementare uno dei punti cardine della nostra missione sul territorio: erogare credito".
"Valore Europa" si propone di fornire un concreto supporto all'economia reale agendo su tre direttive distinte:
- Linea Investimenti: con l'obiettivo di stimolare nuovi investimenti produttivi, verranno trasferiti alle imprese i benefici del minor costo del denaro che deriva dal nuovo programma di rifinanziamento a lungo termine deciso dalla BCE, attraverso finanziamenti a tasso agevolato, caratterizzati anche dalla massima flessibilità di rimborso (preammortamento, rimborso del capitale a scadenza quadriennale con la possibilità di rifinanziamento per ulteriori 4 anni).
- Linea Crescita: obiettivo di "Valore Europa" è anche quello di facilitare l'accesso al credito, estendendo la platea di soggetti che possono accedere a nuovi finanziamenti. Per questo UniCredit, in partnership con soggetti istituzionali come il Fondo Centrale di Garanzia e i Confidi, offrirà alle imprese la possibilità di ottenere l'azzeramento del costo della garanzia, un finanziamento a tasso agevolato e un processo di erogazione immediato.
- Linea Sostenibilità: per stimolare anche gli investimenti delle famiglie, UniCredit ha progettato specifici prestiti per la ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica, a un tasso annuo nominale (TAN) del 5%, migliore offerta oggi sul mercato.
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)
Una iniziativa di autoimprenditorialità realizzata da due giovanissime a Ferrara, con l'accompagnamento di Confartigianato e il supporto economico di UniCredit. Il mondo senza glutine, un negozio di nicchia specializzato nella vendita di prodotti specifici per chi soffre di intolleranze alimentari. -
Parma, 22 aprile 2015 -
Senza glutine si può mangiare benissimo e in maniera sfiziosa. Ne sono convinte Valentina Manfrini e Carolina Michelini, 22 anni, entrambe diplomate all'Istituto Alberghiero Vergani, che col supporto e la formazione di Confartigianato e il contributo economico di UniCredit hanno inaugurato nei giorni scorsi, in piazza XXIV Maggio, Il mondo senza glutine, negozio di nicchia specializzato nella vendita di prodotti specifici per chi soffre di intolleranze alimentari. Dalla pasta asciutta alle marmellate passando per pane e dolci, all'appello non manca nulla. E presto, non solo arriverà una nutrizionista per dare consigli specifici ai clienti, «ma divulgheremo ricette sui social e You Tube, mostrando l'elaborazione passo per passo, ingrediente dopo ingrediente». E così Michela e Carolina, qualche esperienza di lavoro a tempo determinato e tanta voglia di 'farcela' senza andare a nutrire la schiera di disoccupati e inoccupati, sono diventate auto imprenditrici.
Un'operazione che come spiegano il Direttore Confartigianato, Giuseppe Vancini, e Donatella Zuffoli, responsabile del Credito «rientra nel progetto Garanzia Giovani di Renzi, che permette agli under 29 di avere consulenza e accompagnamento gratuito per l'apertura di un'attività. E che ben si inserisce nella nostra consolidata collaborazione con UniCredit per la promozione dell'auto imprenditorialità femminile». «UniCredit - gli fa eco Luciano Resciniti, Responsabile Area commerciale Ferrara -, ha scelto di supportare nei fatti e con grande entusiasmo l'idea imprenditoriale di queste giovanissime e promettenti donne, confermando così l'efficacia della sinergia con un'associazione di grande riferimento come Confartigianato e la forte volontà del nostro Gruppo, che è internazionale ma ha le radici ben salde nelle aree in cui opera, di essere in concreto partner del territorio. Un impegno - chiude Resciniti - che portiamo avanti giorno dopo giorno nelle nostre filiali dove, al lavoro tra 17 agenzie, 1 Centro Imprese e 1 Centro Sviluppo, un team composto da 140 dipendenti serve oltre 34.200 clienti, di cui più di 4.500 imprese».
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)
L'Emilia Romagna tra le regioni che trainano la ripresa. A Bologna studiosi a confronto sulle ricerche condotte dall'Associazione RegiosS, dai ricercatori della Banca d'Italia e dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit. -
Bologna, 22 aprile 2015 -
La ripresa è timida, ma c'è. E l'Emilia Romagna si conferma tra le regioni più "virtuose" per quanto fatto e in termini prospettici. Proprio il ragionamento sui punti di forza capaci di stimolare lo sviluppo territoriale è uno dei temi affrontati nel corso della VII edizione del Workshop "Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali", quest'anno focalizzato sul tema "Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive".
L'incontro - realizzato grazie alla sinergia tra l'Associazione RegiosS e UniCredit, in collaborazione con la Banca d'Italia - si svolge come di consueto nel Salone dei Carracci di Palazzo Magnani con l'obiettivo di stimolare la discussione sullo sviluppo delle regioni italiane, individuando i fattori chiave di crescita, gli elementi di criticità e gli ambiti di miglioramento delle economie territoriali, attraverso la presentazione delle analisi svolte dall'Associazione RegiosS (fondata da ricercatori e studiosi di economie regionali appartenenti a diversi Atenei e istituzioni di ricerca), dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit e dalla Banca d'Italia - sede di Bologna.
Patrocinato dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Bologna, il workshop è aperto da Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit, e prosegue con la presentazione dei contributi di ricerca sulle economie territoriali da parte di Cristina Brasili, Presidente Associazione RegiosS e Docente dell'Università di Bologna, sul tema "La spesa in ricerca e sviluppo e l'economia sommersa nella stima del Pil (Sec 2010): un nuovo indicatore di attività economica". Riccardo Masoero, Responsabile Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, interviene quindi sul tema della competitività delle regioni italiane in chiave prospettica, grazie anche ai dati messi a disposizione da un nuovo modello di analisi. Marcello Pagnini, economista della Banca d'Italia, sede di Bologna, infine, illustra i risultati della ricerca condotta su "Città e distretti di fronte alla crisi".
A seguire, Fabrizio Binacchi, Direttore regionale Rai Emilia Romagna, modera la tavola rotonda sul tema: "Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive", cui partecipano Francesco Trimarchi - Direttore Banca d'Italia sede di Bologna; Stefano Giorgini, Regional Manager Centro Nord di UniCredit; Sonia Bonfiglioli - Presidente e C.E.O. Bonfiglioli Riduttori S.p.A.; Gianpiero Torrisi - Università di Portsmouth, Senior Lecturer in Economics; Sergio de Nardis - Capo Economista di Nomisma; Morena Diazzi - Direttore Generale Attività Produttive, Comm. e Turismo, Regione Emilia-Romagna.
Le ricerche in sintesi:
La ricerca dell'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, prendendo le mosse dall'analisi presentata lo scorso anno che approfondiva le dinamiche della crisi economica in corso, proietta ora l'attenzione verso lo scenario di uscita dalla recessione da tutti auspicato. Un'elaborazione prospettica resa possibile anche grazie ai dati messi a disposizione da un nuovo modello di analisi messo a punto dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit. In particolare, partendo dalle previsioni per i microsettori individuati a livello regionale, lo studio esamina la dinamica attesa per le singole regioni fino al 2016. L'analisi individua alcuni indicatori economici chiave per identificare quali siano le aree più reattive ed i settori che dovrebbero condurre il Paese fuori dalla recessione. L'Emilia Romagna rientra nel gruppo delle regioni trainanti, per cui le previsioni sono più positive, con fatturati che crescono sopra la media nazionale già negli anni 2013-2015 (+1% in media in ciascun anno rispetto a un più modesto +0,4% per l'Italia) ed un'accelerazione stimata per il 2016 (+3%). Anche in termini di redditività la regione è in progressione, con un margine operativo che passa da un valore medio del 6,6% nel primo periodo ad un'attesa del 6,9% l'anno venturo. Le imprese della regione, inoltre, paiono avviate su un percorso di maggiore sostenibilità del debito, con un miglioramento nel 2016. Un balzo in avanti è previsto anche per gli investimenti, un fattore chiave per rafforzare la ripresa. In particolare, dal dato medio lievemente negativo del periodo 2013-2015 (-0,5%) si dovrebbe passare l'anno prossimo ad un +3,6% per gli investimenti fissi lordi, che sommano le risorse provenienti sia dal settore privato e che da quello pubblico. La crescita stimata della regione beneficerà dei risultati significativi di alcuni dei principali settori manifatturieri di specializzazione, tra i quali la meccanica, l'automotive, le piastrelle, l'industria alimentare, ma anche, più debolmente, i prodotti in plastica e l'abbigliamento.
Nel contributo di RegiosS "La spesa in ricerca e sviluppo e l'economia sommersa nella stima del Pil (Sec 2010): un nuovo indicatore di attività economica", vengono analizzate le principali novità introdotte dal nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec 2010) che sostituisce il precedente Sec 95. Tra le novità più rilevanti introdotte dal Sec 2010 vi sono: la capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo e la riclassificazione da consumi intermedi ad investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche. L'adozione del Sec 2010 non comporta solo modifiche metodologiche della revisione della contabilità ma, con l'introduzione della stima dell'economia illegale all'interno del Pil, sottintende una rivoluzione nel modo di intendere la ricchezza del Paese.
L'obiettivo di questo lavoro, nonostante la disponibilità limitata di dati, è quello di valutare le modifiche introdotte dal Sec 2010 che hanno avuto un maggiore impatto sul Pil, implicando una sua rivalutazione. I cambiamenti più rilevanti verranno analizzati sia a livello nazionale che regionale mediante un confronto tra le stime basate sul Sec 2010 e sul Sec 95 per rilevanti aggregati macroeconomici quali la spesa in R&S e il numero di lavoratori non regolari, che vanno a contribuire alla nuova stima del Pil. In base al nuovo sistema di contabilità il Prodotto interno lordo per l'Italia per il 2011, anno di benchmark, ammonta a 1.638,9 miliardi di euro (prezzi correnti), con una rivalutazione di 58,9 miliardi (+3,7%) rispetto alle stime del Sec 95. Per l'Emilia-Romagna, sempre nel 2011, la rivalutazione rispetto alle stime precedenti è stata di 2,68 miliardi di euro (+1,9%). L'incidenza della spesa totale in ricerca e sviluppo in Italia, pari a 19.738,3 milioni di euro, nel 2014 è stata del 1,22% del Pil. In Emilia-Romagna la spesa in ricerca e sviluppo nel 2012, ultimo dato disponibile, ammonta a 2.290,3 milioni di euro con un incidenza sul Pil del 1,6%.
Nel 2012 i lavoratori non regolari, in Italia, in base alle nuove stime del Sec 2010 ammontavano a 3.110,4 migliaia, è il settore dei servizi a comprendere la maggior parte del lavoro non regolare (76%), seguito dagli altri 3 settori che si dividono il restante 24% in modo più o meno equivalente. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna gli irregolari nel 2012 sono 184,5 migliaia, e la quota dei servizi risulta pari all' 80%.
Dall'analisi emerge la limitata incidenza degli investimenti in ricerca e sviluppo totali delle regioni italiane, a volte decrescenti negli anni della crisi. L'incremento del Pil, dovuto all'adozione del Sec 2010, è difficilmente attribuibile alle attività di R&S. Anche se la strada privilegiata per far crescere il Pil sarebbe proprio quella di investire in ricerca e sviluppo.
Nel documento, inoltre, viene stimato un indicatore di attività economica nazionale in base alle nuove serie storiche dei conti economici espresse in Sec 2010. Esso rappresenta un utile strumento per i policy-maker per conoscere ed individuare i potenziali effetti delle politiche di crescita e di sviluppo, approssima i tassi di variazione tendenziale del Pil a frequenza mensile tentando di colmare le carenze informative nei dati e il ritardo con cui vengono forniti. Inoltre è costruito in modo da garantire, non appena saranno disponibili i dati a livello territoriale, il confronto tra il ciclo nazionale e il ciclo delle diverse regioni italiane. Il nuovo indicatore nazionale, calcolato utilizzando il Pil espresso in base Sec 2010, segue il medesimo andamento di quello calcolato utilizzando i dati espressi in Sec 95 e gli scostamenti tra le due serie sono molto limitati. Le innovazioni introdotte dal nuovo Sec non producono variazioni importanti riguardo i tassi di crescita del Pil, a livello nazionale, cambia, invece sostanzialmente il livello del Pil. Ci aspettiamo, quindi, che i contributi delle regioni a queste variazioni siano molto differenziati e gli unici dati disponibili per il confronto lo confermano.
In alcuni lavori tra l'altro presentati nel corso delle precedenti edizioni di questo workshop – ha detto Marcello Pagnini economista della Banca d'Italia, sede di Bologna - si è mostrato come per un campione di circa 40.000 imprese manifatturiere italiane osservate nel periodo 1995-2012 la produttività totale dei fattori in Italia rispettasse una chiara gerarchia: le imprese localizzate nelle aree urbane presentavano un vantaggio di produttività totale dei fattori tra l'8 e il 10% rispetto a quelle di aree ove non vi è un'elevata concentrazione di attività economica. Anche le imprese nei distretti industriali mostravano vantaggi di produttività rispetto a queste ultime ma di un ordine di grandezza inferiore. In più, a fronte di una certa stabilità dei vantaggi di produttività nelle città, quelli delle aree distrettuali si sarebbero indeboliti. Un simile trend sarebbe proseguito negli anni della crisi. Nella ricerca presentata nel corso di questa VII edizione del Workshop RegiosS si torna ad analizzare questi dati dal punto di vista dei cosiddetti effetti di 'misallocation'. La produttività totale dei fattori a livello aggregato può infatti dipendere dagli sforzi individuali dell'impresa (investimenti in ricerca e sviluppo etc), dalle esternalità di rete (distrettuali o urbane) o dal fatto che esistono meccanismi che generano distorsioni che possono indurre le imprese più (meno) efficienti a produrre meno (di più) rispetto a quanto sarebbe ottimale. Dal lavoro emerge tuttavia che la presenza di effetti di misallocation nei distretti non sarebbe alla base della loro insufficiente performance in termini di produttività. Risulterebbe quindi confermata l'ipotesi avanzata dai lavori precedenti che la non soddisfacente performance dei distretti sia dovuta al fatto che le esternalità di rete generate al loro interno siano state meno efficaci nell'adattarsi alle dinamiche della globalizzazione e della recente crisi economico-finanziaria.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
VII edizione del Workshop Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali. Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive. -
Parma, 21 aprile 2015 -
22 aprile 2015, ore 15
Salone dei Carracci di Palazzo Magnani
UniCredit, Via Zamboni 20
BOLOGNA
A Bologna studiosi a confronto sulle ricerche condotte dall'Associazione RegiosS, dai ricercatori della Banca d'Italia e dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit.
Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord di UniCredit, darà il via all'incontro che sarà aperto dagli interventi di Cristina Brasili, Presidente Associazione RegiosS e Docente dell'Università di Bologna, sul tema "La spesa in ricerca e sviluppo e l'economia sommersa nella stima del Pil (Sec 2010): un nuovo indicatore di attività economica". Riccardo Masoero, Responsabile Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, interverrà sul tema della competitività delle regioni italiane in chiave prospettica, grazie anche ai dati messi a disposizione da un nuovo modello di analisi. Marcello Pagnini - Banca d'Italia, sede di Bologna - parlerà quindi dei risultati della ricerca condotta su "Città e distretti di fronte alla crisi".
Seguirà una Tavola Rotonda sul tema: "Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive", cui prenderanno parte Francesco Trimarchi - Direttore Banca d'Italia sede di Bologna; Stefano Giorgini - Regional Manager Centro Nord di UniCredit; Sonia Bonfiglioli - Presidente e C.E.O. Bonfiglioli Riduttori S.p.A.; Gianpiero Torrisi - Università di Portsmouth, Senior Lecturer in Economics; Sergio de Nardis - Capo Economista di Nomisma; Morena Diazzi - Direttore Generale Attività Produttive, Comm. e Turismo, Regione Emilia-Romagna.
(Fonte: ufficio stampa UniCredit)