La Provincia di Reggio Emilia ha emesso anche quest’anno un'ordinanza che prescrive, a partire dal 15 novembre e fino al 15 aprile prossimo, l'obbligo – per tutti i veicoli - essere muniti di pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio o di avere a bordo sistemi antisdrucciolevoli. Queste le strade provinciali interessate dal provvedimento:
la Sp 513R di Val D'Enza, dalla rotatoria con via di Vittorio in comune di San Polo al centro abitato di Castelnovo Monti;
la Variante di Ponterosso, dalla rotatoria in località Croce a quella in via Micheli a Castelnovo Monti;
la Sp 103 Teleferica-Selvanizza, dall’incrocio con la Sp 15 a Ponte Enza;
la Sp 102 Ramiseto-Lago Calamone, dall’incrocio con la Sp 15 a fine strada;
la Sp 99 Case Bagatti-Febbio-Peschiera, dall’incrocio con la Sp 9 (piste Rescadore) fino a Peschiera di Febbio;
la Sp 58 Passo Cerreto-Lago, dall’incrocio con la Statale 63 all’inizio del centro abitato di Cerreto Laghi;
la Sp 18 Busana-Ligonchio-Passo Pradarena, dall’incrocio con la Sp 91 a Ponte Rossendola fino al Passo Pradarena.
L’obbligo riguarda invece solamente i mezzi pesanti (con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate) sui seguenti tratti di strade provinciali:
la Sp 37 Albinea-Pratissolo-Chiozza, dal centro abitato di Albinea alla rotatoria di Pratissolo di Scandiano;
la Sp 7 Pratissolo-Felina, dalla rotatoria di Pratissolo di Scandiano al centro abitato di Viano;
la Sp 486R di Montefiorino, dalla rotatoria in località Tressano di Castellarano fino al ponte sul torrente Dolo;
la Variante di Puianello nel tratto tra la rotatoria con la Sp 21 e quella con la Statale 63;
la Sp 63 Albinea-Casina, dal centro abitato di Albinea fino all’incrocio per Viano.
Il provvedimento mira a evitare che i mezzi in difficoltà a causa di condizioni avverse possano bloccare la circolazione rendendo anche difficoltoso, se non impossibile, lo svolgimento dei servizi di emergenza, pubblica utilità e sgombero neve. L'obbligo avrà validità anche oltre il periodo previsto, in concomitanza con il verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze si ricorda che è possibile consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
Sabato a Unimore il promotore del protocollo nominato ufficiale al merito da Mattarella "per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità e nel contrasto alla mafia".
Sarà Giuseppe Antoci - promotore in Sicilia nel Parco dei Nebrodi del protocollo di legalità che prende il suo nome, dal 2017 recepito dal nuovo Codice antimafia ed applicato in tutta Italia – il protagonista della consueta chiusura “invernale” di Noicontrolemafie, il Festival della legalità promosso per il nono anno dalla Provincia di Reggio Emilia, con la direzione scientifica di Antonio Nicaso, insieme a 18 Comuni e Regione.
Dalle 10.30 di sabato 9 novembre, nell’aula D2.2 della sede dell’Università in viale Allegri, Antoci parlerà agli studenti delle scuole superiori reggiane sul tema “A schiena diritta contro la mafia”, prendendo spunto dal libro-testimonianza scritto con Nuccio Anselmo “La mafia dei pascoli” che racconta la sua, anche drammatica, esperienza. Il 18 maggio 2016 Antoci è stato infatti vittima di un attentato mafioso, dal quale è uscito illeso grazie all'auto blindata e all'intervento armato del vice questore Daniele Manganaro e degli uomini della sua scorta.
Nel 2014, da presidente del Parco dei Nebrodi, Antoci aveva infatti introdotto un protocollo per l'assegnazione degli affitti dei terreni, che prevedeva la presentazione del certificato antimafia anche per quelli di valore inferiore a 150.000 euro. Un provvedimento - poi esteso prima a tutta la Sicilia, quindi a tutta Italia – che aveva fatto saltare il business illegale di Cosa Nostra, stimato in circa 3 miliardi di euro in dieci anni, legato ai contributi dell’Unione europea. Agli studenti Antoci – che lo scrittore Andrea Camilleri, in un'intervista a Rai Uno, definì "un eroe dei nostri tempi" – racconterà la sua esperienza e il coraggio di tanti altri servitori dello Stato che gli hanno consentito di andare avanti nella sua battaglia.
Il 12 novembre 2016 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di sua iniziativa, ha concesso a Giuseppe Antoci l'onorificenza di "Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana", consegnata al Quirinale il 2 febbraio 2017 con la seguente motivazione: "Per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità e nel contrasto ai fenomeni mafiosi". L’appuntamento di sabato concluderà la nona edizione di Noicontrolemafie, a cui hanno collaborato Corte Ospitale e Caracò per la parte organizzativa e quella educational, insieme a Emilbanca, Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Reggio Emilia, Credem, Associazione e Collegio dei Geometri di Reggio Emilia, Consorzio Oscar Romero, cooperativa L’Ovile e Radio Bruno.
Approvato il progetto, il Comitato dei garanti aggiunge 250.000 euro donati tramite sms ai 365.000 raccolti dalla Provincia di Reggio, che si occuperà anche della gara di appalto.
Reggio Emilia -
Sarà la Provincia di Reggio Emilia a occuparsi anche dell’appalto dei lavori per la ricostruzione della scuola elementare e dell’infanzia “Giuseppe Maria Rizzi” a Montegallo, uno dei tanti comuni marchigiani martoriati dai tremendi terremoti in Centro Italia registratisi tra l’agosto 2016 ed il gennaio 2017. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, e il sindaco di Montegallo Sergio Fabiani hanno infatti sottoscritto un’ulteriore convenzione per proseguire la collaborazione anche nella fase della gara di appalto. “E’ un modo per fornire un ulteriore aiuto, anche sotto il profilo tecnico ed amministrativo, al piccolo Comune di Montegallo, favorire l’avvio dei lavori in tempi più rapidi e continuare a garantire ai cittadini reggiani una più diretta testimonianza della destinazione delle loro donazioni”, sottolinea il presidente Giorgio Zanni. Perché al di là dell’aiuto tecnico-amministrativo - che, esaurita la fase della progettazione, proseguirà ora anche nell’assegnazione dei lavori, con la Provincia che fungerà da stazione appaltante - alla base dell’importante progetto c’è principalmente la generosità dei tanti cittadini, imprese, associazioni e Comuni reggiani che nel 2016 avevano raccolto l’invito lanciato anche in occasione di quella calamità dalla Provincia. E che nel dicembre 2017 aveva permesso all’allora presidente Manghi di consegnare al sindaco Fabiani, nella sede della Prefettura di Reggio, i 365.000 raccolti grazie alle donazioni della comunità reggiana.
“Da allora i contatti tra Provincia di Reggio, Comune di Montegallo e Commissario straordinario per la ricostruzione sono proseguiti per dare concretezza, nonché riscontro, alla solidarietà dei reggiani – prosegue il presidente Zanni – Ai 365.000 euro raccolti, il Comitato dei garanti ha aggiunto 250.000 euro provenienti dalle donazioni nazionali via sms così da rendere possibile la ricostruzione delle nuove elementari di Montegallo, un edificio antisismico con una funzionalità non solo scolastica”. La Provincia si è dunque fatta carico della fase dell’appalto della progettazione e dello studio di fattibilità, aggiudicato e già ultimato dallo Studio tecnico Gruppo Marche di Macerata, e nelle scorse settimane il Comune di Montegallo ha approvato il progetto esecutivo sulla base del quale Palazzo Allende, da stazione unica appaltante, potrà ora procedere a bandire la gara per i lavori.
La nuova scuola elementare di Montegallo costerà 615.000 euro, sorgerà in località Balzo e comprenderà, in circa 400 metri quadrati di superficie, un’agorà comune, 2 aule normali destinate alla scuola elementare (una multiclasse per il primo ciclo ed una per il secondo ciclo), 1 aula per il Centro ricreativo per l’infanzia, 2 aule speciali (una palestrina adatta ad ospitare anche la popolazione extra scolastica e un’aula polifunzionale per attività laboratoriali scientifiche ed artistiche), aule all’aperto e orti didattici. “Sarà una struttura in cemento armato accompagnata da coperture in legno, con travi a vista, non solo bella, ma soprattutto estremamente sicura – conclude il presidente Zanni - Si tratta infatti di un edificio in classe d'uso IV, quindi "strategico", che potrà rappresentare anche un punto di riferimento per la cittadinanza in caso di emergenza”.
Continuano, da parte della Provincia di Reggio Emilia, i lavori di messa in sicurezza di ponti e cavalcavia della rete stradale provinciale. Da domani, mercoledì 6 novembre, inizierà il cantiere finalizzato ad alcuni interventi di manutenzione su due manufatti della Sp62R Variante Cispadana: il cavalcavia sopra la Sp 42 Novellara-Guastalla ed il ponte sul collettore irriguo principale, entrambi a San Giacomo di Guastalla. Per consentire al Consorzio Corma di Castelnovo Monti lo svolgimento in sicurezza delle attività di cantiere, da domani saranno dunque istituiti lungo i circa trecento metri che separano i due manufatti, nei tratti di volta in volta interessati dai lavori, un senso unico alternato ed il limite di velocità a 30 km/h.
I provvedimenti saranno adottati, solo nei giorni feriali, dalle 8,30 alle 17. Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
Torna, per il secondo anno anche nella nostra provincia di Reggio Emilia, il Festival della Cultura tecnica, nato nel 2014 aBologna dove l’iniziativa è giunta alla sesta edizione. Lo fa “grazie all’adesione della Provincia di Reggio Emilia – spiega la vicepresidente con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi – al progetto di Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna e Aster finalizzato a promuovere la cultura tecnico-scientifica come strumento di crescita e rinnovamento culturale, sociale ed economico”.
“Questa seconda edizione del Festival della Cultura tecnica di Reggio Emilia, realizzata come lo scorso anno in collaborazione con imprese, associazioni di categoria, enti di formazione, scuole e fondazioni, si rivolge a studenti, famiglie, cittadini, aziende e istituzioni, con un ricco calendario di oltre 50 iniziative, dal 17 ottobre al 18 dicembre, utili a valorizzare i percorsi scolastici, formativi e professionali in ambito tecnico-scientifico e, più in generale, a dare spazio all’arte del saper fare e alle connessioni virtuose tra imprese e istituzioni scolastiche”, aggiunge la vicepresidente Malavasi sottolineando come questa stretta collaborazione tra scuola e impresa “funzioni da tempo, tanto da aver fatto della provincia di Reggio Emilia una di quelle maggiormente equilibrate a livello regionale e nazionale per quanto riguarda la suddivisione per aree di studio”.
Se infatti in Italia il 55,4% sceglie un indirizzo liceale, il 31% un indirizzo tecnico e il 13,6% un indirizzo professionale, nella nostra provincia la forbice è di gran lunga meno evidente, in quanto il liceo viene scelto dal 40,1% dei ragazzi, l’area tecnica dal 36,9%, il professionale dal 23%. “Questi dati più omogenei, e maggiormente in grado di venire incontro alle esigenze del tessuto produttivo - conclude Ilenia Malavasi - sono il risultato anche dell’importante attività di orientamento scolastico che la Provincia di Reggio Emilia svolge da tempo: dalla “Guida alla scelta della scuola secondaria di secondo grado” che ogni anno rappresenta uno strumento fondamentale per i ragazzi, e le rispettive famiglie, chiamati a una decisione fondamentale per il loro futuro, al salone “La Provincia che orienta” che tornerà, con la decima edizione, il 30 novembre a Reggio e il 7 dicembre nei distretti scolastici”.
L’edizione 2019 del Festival della Cultura tecnica di Reggio Emilia – che rientra nel Piano di azione annuale per l’orientamento e il successo formativo, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, di cui Ifoa è il soggetto attuatore - si aprirà giovedì 17 ottobre con un laboratorio “She, Kohler”. Dalle 14 alle 18 le studentesse di ingegneria (meccanica, meccatronica, elettronica, energetica, dei materiali, dell’automazione, dell’autoveicolo e aereospaziale) potranno partecipare ad una giornata ricca di attività al Center Product development della Kohler-Lombardini a Reggio Emilia.
Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito e sui social media della Provincia Reggio Emilia e sul sito http://er.festivalculturatecnica.it/.
Nell’ambito dei lavori di ripristino, progettati dalla Provincia di Reggio e finanziati dalla Regione, della frana che ha interessato la scarpata di monte. La viabilità alternativa fino al 20 ottobre.
Reggio Emilia -
La Provincia di Reggio Emilia informa che da lunedì prossimo, 7 ottobre, per consentire in sicurezza la prosecuzione dei lavori di ripristino della frana che nella primavera 2018 ha interessato la scarpata di monte e parte della carreggiata stradale, la Sp 59 sarà chiusa al transito in località Sologno di Villa Minozzo. Il cantiere è iniziato nei giorni scorsi, con un semplice senso unico alternato per altro già presente da quando si verificò il dissesto, ma per un paio di settimane la strada dovrà ora essere chiusa al transito per permettere i lavori di perforazione per micropali e tiranti. “L’intervento, progettato e gestito dalla Provincia di Reggio Emilia, è stato finanziato dall’Agenzia di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna con 95.000 euro, e ci permette di dare un’ulteriore risposta a un territorio particolarmente fragile come quello appenninico”, spiega il presidente della Provincia, Giorgio Zanni. Nel dettaglio, sarà realizzata “un’opera di sostegno a contenimento della scarpata di monte, a margine della banchina stradale – aggiunge il dirigente del Servizio Infrastrutture, Valerio Bussei - per uno sviluppo complessivo di 22 metri, costituita da una trave in cemento armato con 29 micropali trivellati, adeguatamente tirantata”.
I percorsi alternativi
Da lunedì 7 fino al 20 ottobre – in seguito alla chiusura al transito della Sp 59 - la viabilità subirà le seguenti deviazioni.
I veicoli provenienti da Ligonchio e diretti a Sologno-Minozzo- Villa Minozzo e sulla Sp 9 delle Forbici verranno deviati sulla Sp 108 “Castelnovo né Monti - Bondolo – Carù” (via Segalara) - Pista Gatta-Pianello – Sp 9 delle Forbici (Via Caduti di Gatta – Via Fora – Via Mulino dell'Oca – Via S.P. Valsecchia – Via Malpasso) fino al centro abitato di Villa Minozzo per poi proseguire sulla Sp 59 (Via Prampa – Via 1° Maggio – Via della Rocca) fino al centro abitato di Minozzo e Sologno: percorso opposto per chi proviene da Sologno, Minozzo, Villa Minozzo, Sp 9 delle Forbici ed è diretto a Ligonchio.
I veicoli provenienti da Castelnovo Monti, Sp 108 “Castelnovo né Monti - Bondolo – Carù” (via Segalara) e diretti a Sologno, Minozzo, Villa Minozzo verranno deviati su Pista Gatta-Pianello–Sp 9 delle Forbici (Via Caduti di Gatta – Via Fora – Via Mulino dell'Oca – Via Sp Valsecchia – Via Malpasso) fino al centro abitato di Villa Minozzo per poi proseguire sulla Sp 59 (Via Prampa – Via 1° Maggio – Via della Rocca) fino al centro abitato di Minozzo e Sologno: percorso opposto per chi proviene da Sologno, Minozzo, Villa Minozzo ed è diretto a Castelnovo né Monti.
I veicoli provenienti da Gatta e diretti a Ligonchio verranno deviati sulla Pista Gatta-Pianello e sulla Sp 108 “Castelnovo né Monti - Bondolo – Carù” (via Segalara): percorso opposto da Ligonchio verso Gatta.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
Completata la nuova struttura (antisismica e percorribile senza limitazioni) realizzata grazie ad un finanziamento di 800.000 euro di Provincia e Regione. A fine ottobre l’inaugurazione.
Reggio Emilia -
Dopo che sono stati ultimati gli ultimi lavori di finitura, ed in particolare la posa dei guardrail, è ora percorribile senza più limitazioni di velocità o di circolazione il nuovo ponte della Sp 108 sul rio Sologno, a Villa Minozzo. Un’infrastruttura fondamentale per le comunità nel nostro Appennino, in grado di garantire collegamenti più rapidi e più sicuri con il resto del territorio, che è stata cofinanziata, in pari misura, dalla Provincia di Reggio Emilia e dalla Regione Emilia-Romagna.
L’intervento, costato complessivamente 800.000 euro, ha comportato la demolizione e la ricostruzione del ponte, realizzato a metà degli anni Sessanta, che presentava gli inevitabili segni del tempo che avevano comportato, via via, il divieto di transito per i mezzi pesanti e, dall’aprile 2017, la circolazione a senso unico alternato. La nuova struttura ha una luce complessiva dell’attraversamento di 72 metri e una larghezza della carreggiata di 7 metri. Sono state realizzate nuove spalle in cemento armato, consolidate le pile esistenti e sostituito il vecchio impalcato con uno in acciaio con soletta in calcestruzzo alleggerito armato. La relativa leggerezza della nuova struttura ed il sistema di isolamento sismico introdotto consentono al nuovo ponte di resistere alle azioni sismiche estreme previste dalla più aggiornata normativa, nonché di poter essere percorso da qualsiasi carico stradale, senza alcuna limitazione.
L’intero iter di progettazione, approvazione, gara d’appalto e realizzazione dell’opera – seguito dalla Provincia di Reggio Emilia - è stato completato nell’arco di 20 mesi. L’inaugurazione ufficiale dell’opera, da parte dei vertici di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Comune di Villa Minozzo è prevista a fine ottobre.
Fonte: Provincia di Reggio Emilia
Giorgio Ballarini fu presidente del Coordinamento di volontariato dal 2008 al 2013 dunque anche durante il sisma in Emilia. Il cordoglio e il ricordo della Provincia: “Il nostro straordinario sistema è anche merito suo”.
Reggio Emilia
Si è spento questa mattina, a 71 anni, Giorgio Ballarini. Quando nel marzo 2012 l’allora capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, venne nella Sala del Consiglio provinciale di Reggio Emilia per “rendere omaggio e ringraziare un sistema di protezione civile di cui un intero Paese va fiero, che coniuga la generosità con la capacità di fare sistema e di essere presente non solo su questo territorio, ma anche dove c’è bisogno", pronunciò quelle parole anche per merito di Ballarini.
Giorgio Ballarini – viveva a Borzano di Albinea - dopo una brillante carriera nel campo della pianificazione e organizzazione della rete di vendita in diverse aziende italiane (su tutte la Maska, dove ha ricoperto il ruolo di direttore del progetto retail dal 1985 al 1996), è stato infatti il presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato di Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia dal marzo del 2008 al maggio del 2013.
Poche settimane dopo la visita di Gabrielli, Reggio e l’Emilia furono chiamate ad affrontare la dura prova del terremoto. E quella capacità di fare sistema della Protezione civile reggiana – dalle istituzioni, con allora ancora la Provincia impegnata in un ruolo di primo piano a sostegno della Prefettura, al meraviglioso mondo del volontariato – diede un’altra, splendida dimostrazione. “Di questo sistema, Giorgio Ballarini è stato certamente uno dei principali artefici, trasformando il coordinamento del volontariato da semplice insieme di associazioni a punto di riferimento fondamentale per una Protezione civile moderna, diffusa ed efficace, al servizio della comunità reggiana e non solo”, ricorda il presidente Giorgio Zanni, esprimendo alla famiglia il cordoglio della Provincia di Reggio Emilia.
“Durante i suoi cinque anni alla guida del Coordinamento, il mondo del volontariato reggiano di Protezione civile ha compiuto enormi passi in avanti e lo ha fatto certamente grazie alle spiccate doti manageriali di Giorgio, ma soprattutto grazie alla sua disponibilità, al suo sorriso, al suo entusiasmo che lo hanno sempre reso una persona speciale”, spiega Federica Manenti, in quel periodo responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio.
Al di là delle tante emergenze che ha affrontato coordinando il volontariato reggiano – oltre al terremoto di Emilia, quello dell'Aquila nel 2009 e l’emergenza umanitaria per l’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Nord Africa nel 2011 – Giorgio Ballarini ha affinato il significato delle esercitazioni (a partire da quella sul Po nel 2012, che coinvolse ben 538 volontari) trasformandole da semplici addestramenti operativi a momenti di lavoro in stretta collaborazione con tutta la macchina istituzionale della Protezione civile reggiana. “Ma soprattutto, al fianco della Provincia, ha dato concretezza a due importanti e ambiziosi progetti: la Scuola di Protezione civile e la Colonna mobile provinciale, istituita poi con Delibera di Giunta nel 2013 ed inserita fra gli obiettivi strategici della Provincia di Reggio Emilia – aggiungono il presidente Zanni e Federica Manenti - Due eccellenze di un sistema che ruota intorno al Centro unificato di via della Croce Rossa, che Giorgio ha sempre inteso quale “casa comune del volontariato”, da cui poter attivare in qualsiasi istante una forza di pronto impiego, fatta di volontari competenti e dotata di mezzi efficienti”.
“Per noi era l’uomo il cui talento e la cui capacità, nel corso degli eventi, hanno sempre fatto la differenza, permettendoci di superare ogni prova”, concludono al Coordinamento di Protezione civile ricordando l’ “eredità di grande valore che Giorgio ci ha lasciato: un sistema pienamente operativo e con un'architettura più solida, in grado di fornire risposte efficaci ed organizzate indipendentemente dall’emergenza da affrontare e da chi venga coinvolto”.
Giorgio Ballarini lascia la moglie Doriana, la figlia Lisa, gli adorati nipoti Federico e Caterina, la mamma Olga e il fratello Ivano. I funerali si celebreranno sabato mattina alle 9 dalla camera mortuaria dell’arcispedale Santa Maria Nuova, dove da domani sarà allestita la camera ardente, alla chiesa di Sant’Anselmo a Buco del Signore.
Concluso intervento da 120mila euro per il recupero anche dell’ex casa del custode e di tutta l’area realizzato dalla Provincia, d’intesa con Comune di Canossa e Unione, e finanziato dalla Regione.
25 settembre 2019
Il Tempietto del Petrarca è tornato a splendere grazie ad una serie di interventi progettati, e da poco completati, dalla Provincia di Reggio Emilia, che dal 1926 è proprietaria di questo piccolo gioiello incastonato tra le suggestive colline che dal greto dell’Enza si inerpicano verso i castelli di Canossa e Rossena. Realizzato intorno al 1840 su iniziativa di alcuni gentiluomini di Parma e con il contributo economico della duchessa Maria Luigia per ricordare il soggiorno a Selvapiana nel 1343 del sommo poeta – che lì, ospite dal capitano di ventura Azzo da Correggio, completò il poema Africa – il Tempietto è stato oggetto di un importante intervento di recupero funzionale e di risanamento conservativo. Il progetto, curato e diretto dall’architetto Fiorenzo Banenghi della Provincia, ha interessato anche l’ex "casa del custode", che ospita gli uffici per le informazioni e l'accoglienza turistica della Val d’Enza, e le relative aree di pertinenza, per una spesa complessiva di 120.000 euro. Le risorse sono state stanziate dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, dopo un progetto presentato dalla stessa Provincia insieme al Comune di Canossa ed all’Unione Val d’Enza.
“Un bel lavoro di squadra tra enti del territorio che ci ha consentito un’importante azione di recupero e di valorizzazione del Tempietto del Petrarca, un monumento di interesse culturale vincolato dalla Soprintendenza, ma soprattutto – intervenendo anche sull’ex casa del custode e sull’area circostante – di iniziare a lavorare alla creazione di un vero e proprio parco”, spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni. Il Tempietto si trova infatti al centro di un’area molto interessante, anche dal punto di vista ambientale e naturalistico, che ora sarà meglio attrezzata per soddisfare la richiesta di svago e di pace – proprio quelle che ricercava il Petrarca - in un luogo piacevolissimo, appartato, ma anche ben raggiungibile da una rete di sentieri che si estende dall'abitato di Selvapiana fino al greto del torrente Enza. “Nel cuore di quelle Terre matildiche - aggiunge il presidente Zanni - che rappresentano un punto di forza, dal punto di vista attrattivo, della nostra provincia e sulle quali, su iniziativa del sindaco di Canossa, si sta portando avanti un importante lavoro congiunto pubblico-privato attraverso un piano strategico d’area vasta finalizzato allo sviluppo socio economico del territorio”.
Il pregevole Tempietto che ricorda il soggiorno a Selvapiana del Petrarca – che vi ultimò la sua più importante opera latina – è abbellito dalle decorazioni pittoriche ad encausto di Francesco Scaramuzza (celebre illustratore di Dante, 1803-1886) e da una statua del Poeta in marmo di Carrara, realizzata Tommaso Bandini. Di proprietà della Provincia di Reggio Emilia dal 1926, è ora gestito in convenzione dal Comune di Canossa.
La Provincia di Reggio Emilia informa che da oggi sulla Sp 59, in località Sologno di Villa Minozzo, si viaggia a senso unico alternato regolato da impianto semaforico a causa di alcuni movimenti franosi a monte della strada. Per il necessario intervento di ripristino, nei prossimi giorni la Provincia emetterà apposita ordinanza per chiudere al transito la Sp 59 (presumibilmente da lunedì 30 settembre al 13 ottobre) al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza di tali lavori.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.