CNA Modena

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Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

 

Modena, 9 settembre 2013 -

Il perdurare di un contesto economico particolarmente difficile richiede continui cambiamenti e pone le persone di fronte a nuove sfide. Per chi fa impresa - ma non solo - centrare un obiettivo, tagliare un traguardo non è soltanto un punto di arrivo ma anche un punto fermo da cui partire. Per tale motivo, oggi più che mai, è indispensabile conoscere i mercati attuali, le tecnologie più moderne e gli scenari futuri.

A queste esigenze risponde Matching 2.0 (www.e-matching.it), il grande evento per il business che si terrà dal 25 al 27 novembre c/o la Fiera di Milano e che verrà presentato mercoledì 11 Settembre, alle ore 18.00, presso la Camera di Commercio di Modena. La manifestazione si svolge ogni anno alla fine di novembre coinvolgendo migliaia di aziende e operatori da tutto il mondo e mira a favorire lo scambio di esperienze e lo sviluppo di sinergie tra le imprese partecipanti.

La serata, ideata da Compagnia delle Opere Emilia, CNA Modena e Confartigianato-LAPAM, prevede inoltre la presenza di due imprenditori che racconteranno la loro esperienza di fare rete e internazionalizzazione.
Nel corso dell'iniziativa si alterneranno i seguenti interventi:

- Con-correre per competere - Testimonianza imprenditoriale. Giorgio Carretti, titolare SEA srl e Presidente Industria CNA Modena.
- L'orizzonte è il mondo - Testimonianza imprenditoriale. Matteo Spaggiari, titolare MARIA ROSA CONFEZIONI srl e Presidente Confartigianato-LAPAM Sassuolo.
- Matching 2.0: il valore di un incontro - Presentazione dell'iniziativa. Davide Poggi, Direttore CDO Emilia.
- Apre e modera i lavori: Stefano Bellei, Segretario Generale CCIAA di Modena.

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

Mercoledì, 21 Agosto 2013 10:23

Macchinette, un nuovo Bancomat fiscale

Modena, 21 agosto 2013 -

Dal primo gennaio l'iva sui prodotti venduti attraverso i distributori automatici aumenterà del 150% -

"Ormai è una storia nota: per finanziare incentivi ed agevolazioni o ridurre alcune tasse, se ne aumentano delle altre. E a rimetterci sono spesso le imprese più piccole, che finiscono cornute e mazziate". Il caso che fa saltare su tutte le furie Francesco Manfredi, vicepresidente di CNA.COM e responsabile del gruppo di imprenditori CNA che si occupa di distributori automatici di bevande ed alimentari (Assogepi), è quello dell'aumento dell'iva introdotto sull'attività del settore. "Dal primo gennaio del 2014 – precisa Manfredi – l'iva sugli alimenti e le bevande venduti tramite dispositivi automatici, le classiche macchinette, passerà dal 4% al 10%, con un aumento di questa imposta del 150%! Si tratta dell'unica strada che il Governo ha individuato per reperire i fondi con cui finanziare gli interventi per il risparmio energetico".
Chi pagherà le maggiori conseguenze di questa manovra? "Innanzitutto i consumatori, che all'inizio dell'anno vedranno aumentate tutte le proprie consumazioni alla macchinetta. E si tratta generalmente delle fasce più deboli: studenti, operai, impiegati, cioè quelli che più di altri si servono dei distributori automatici. Poi le piccole imprese, che già oggi operano con margini risicatissimi. Figuriamoci cosa accadrà nel 2014, quando gli aumenti di mercato già previsti saranno erosi dall'aumento dell'iva!".
Manfredi, infatti, fa notare come i prezzi nel settore della distribuzione automatica di alimentari siano fermi dal 2002. "E' da più undici anni, cioè dall'introduzione dell'euro, che, salvo qualche piccolo ritocco, non vengono applicati aumenti di prezzo, malgrado la variazione dei costi delle materie prime. Va da sé che i rincari dei listini già previsti per il 2014 saranno assorbiti in buona parte dalla crescita dell'iva, con pesanti conseguenze per i margini delle imprese, soprattutto le più piccole". Peraltro è difficile stimare l'aumento che subiranno i prodotti venduti attraverso i distributori automatici. Si può ipotizzare una crescita di cinque centesimi per il costo di caffè e bevande calde e di dieci centesimi per bevande fredde e prodotti alimentari.
"Qui non si vuole certo contestare l'opportunità di sostenere gli interventi di risparmio energetico – sottolinea Manfredi - ma si poteva farlo ad esempio aumentando l'iva sui prodotti di lusso. In questo modo, invece, si penalizzano le fasce meno abbienti e le imprese più piccole, quando, al contrario, dovrebbero essere introdotte misure in grado di dare maggiore equità al nostro sistema fiscale che non brilla certo da questo punto di vista. Un altro esempio negativo? Quello dell'Imu, in merito alla quale la discussione si limita alle prime case, dimenticandosi che i più grandi contribuenti di questa imposta sono gli imprenditori. Eppure, dimezzando l'Imu sulla prima casa si potrebbe ridurre anche quella sugli immobili produttivi. Ma, al solito, è più facile aumentare tout court una tassa, che tagliare un costo od individuare meccanismi di prelievo davvero equi. Il caso dell'iva sui prodotti delle macchinette lo dimostra".


(Fonte : Ufficio Stampa CNA MO)

Modena, 9 agosto 2013 -

Certo non è molto, ma di questi tempi iniziare a vedere qualche segno più nei dati economici di casa nostra è un segno di speranza e di incoraggiamento. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, meccanica, maglieria, biomedicale ed apparecchiature elettroniche tornano in positivo.
Modena, 09 agosto 2013. Sarà pur vero che una rondine non fa primavera, ma che porti speranza è indubbio. Questa può essere la chiave di lettura dei dati marcati dalle imprese manifatturiere modenesi sino a 50 dipendenti nel secondo trimestre 2013. La produzione, infatti, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente cala ancora (-0,9), ma il fatturato, dopo cinque trimestri consecutivi, ritorna a vedere il segno più (+2,3%). Rimane elevata la quota di fatturato estero sul totale (25,1%), anche se in leggera discesa rispetto al primo trimestre. Sostanzialmente in tenuta gli ordinativi, come al solito più quelli esteri (-0,1%) di quelli nazionali (-1,9%), a conferma delle difficoltà del mercato interno. Stabile l'occupazione (zero netto).

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I SETTORI
Inaspettatamente, il momento più difficile lo sta passando l'agroalimentare. E' vero che storicamente il secondo trimestre dell'anno è il più pesante per questo settore, ma il dato 2013 rappresenta un record negativo senza eguali. E le previsioni sugli ordinativi non sono certo entusiasmanti. L'esatto contrario di ciò che sta accadendo per la maglieria, che, seppur a singhiozzo (due trimestre positivi e tre negativi negli ultimi cinque), sta dimostrando una ritrovata stabilità, trascinata manco a dirlo dall'export, a quota 34,8% del fatturato. Non bene, invece, l'abbigliamento, dove si concentra il conto proprio, al pari della ceramica, qui rappresentata dal terzo fuoco, le cui speranze di ripresa si basano sui recenti incentivi definiti dal Governo a favore delle ristrutturazioni, in particolare quelle dei bagni. Ma le note più incoraggianti arrivano senz'altro dalla meccanica, la spina dorsale del manifatturiero modenese, che dopo cinque trimestri negativi consecutivi, ritorna a vedere il segno più, peraltro sostenuto da buone attese rispetto agli ordinativi, soprattutto quelli esteri. Positiva anche la performance del biomedicale, in modo particolare per ciò che riguarda il fatturato, mentre in decisa ripresa è anche il settore dei macchinari elettrici ed elettronici, magari non molto "pesante" per dimensioni, ma che rappresenta un segmento piuttosto dinamico ed interessante. Di seguito, i dati settore per settore (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

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LE CONSIDERAZIONI DI CNA:

"Anche se non si tratta di una crescita – la produzione diminuisce ancora di uno 0,9% rispetto ad un anno fa, vogliamo, dobbiamo vedere in questi numeri il bicchiere mezzo pieno, per non lasciarci travolgere dal pessimismo e dalla sfiducia". E' il commento di Umberto Venturi, presidente provinciale di CNA, alla rilevazione congiunturale dell'andamento delle pmi modenesi.
"Una fiducia che le aziende, con il lavoro degli imprenditori e dei dipendenti, alimentano quotidianamente. Ora, però, anche la politica deve fare la sua parte per alimentarla".
Il riferimento va ai provvedimenti del decreto del Fare. "Ci attendiamo segnali concreti ed univoci, che ancora stentano ad arrivare, come testimonia la vicenda del Durt, introdotto, poi cancellato, senza cancellare, però, anche la norma sulla responsabilità solidale negli appalti (edilizia esclusa), un vero e proprio macigno sulla strada delle imprese, del lavoro, dello sviluppo".
"Che dire, poi, - continua Venturi – del dimezzamento delle risorse del Fondo di garanzia per le operazioni di importo inferiore ai 500mila euro, un provvedimento che rappresenta un segnale fortemente negativo nei confronti delle imprese più piccole. Ecco perché diciamo che a volte la mano sinistra non sa ciò che fa la destra".
"Occorre – conclude Venturi – una politica industriale che prenda atto del ruolo delle piccole imprese nel nostro Paese, additate spesso come un freno allo sviluppo. Certo, i piccoli devono imparare a fare rete, a lavorare insieme, che significa poi diventare grandi senza perdere la propria autonomia. Ma serve anche la consapevolezza politica del ruolo delle pmi, che spesso all'estero sono indicate come esempio positivo, mentre in Italia sono di fatto individuate come un sintomo di arretratezza. Io credo che, se in Italia il 97% delle imprese hanno meno di 50 dipendenti ed in Germania le stesse imprese sono il 93%, la colpa dei mali italici non sia di questo 4% di pmi italiane in più. Quelle stesse Pmi che più della grande industria – decine di ricerche stanno lì a dimostrarlo – hanno difeso l'occupazione. Partiamo da qui, allora, ragioniamo su un fisco più equo, su una burocrazia più "umana" per definire i parametri sui quali disegnare un'economia che sia davvero sostenibile sotto tutti i punti di vista, quello sociale in primis".

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