Continuano anche nella nostra provincia le fermate spontanee e le manifestazioni di protesta contro il Jobs Act, approvato questa notte al Senato. La discussione del testo passa ora alla Camera, ma le iniziative organizzate dalla Cgil non si fermano: per giovedì 16 è stato proclamato lo sciopero generale in tutta la regione.
Reggio Emilia, 9 ottobre 2014 – di Ivan Rocchi
"Non si può accettare in silenzio una così profonda manomissione dei nostri diritti: questa è una partita che si gioca oggi, non domani. Domani potrebbe essere tardi". Quello di Flavio, delegato sindacale dell'azienda ceramica Arag di Rubiera, potrebbe essere lo sfogo di tanti lavoratori che temono di veder sfumare diritti acquisiti dai loro nonni e padri con sacrificio e anni di lotta. Insieme a Flavio questa mattina c'erano più di 400 dipendenti di alcune delle principali realtà produttive del comprensorio di Rubiera e Scandiano, scesi in strada sotto le insegne della Cgil per protestare contro il Jobs Act e l'intervento del governo Renzi sull'articolo 18, che per ora però sembra rinviato.
Dopo le assemblee e gli scioperi di 1 o 2 ore che si sono svolti ieri in tutta la provincia reggiana, oggi le mobilitazioni sono proseguite nel distretto ceramico, uno dei più importanti per l'economia del territorio. Partendo dalla rotonda di Rubiera, davanti al cinema Emiro, i lavoratori si sono mossi in corteo, bloccando il traffico cittadino lungo la via Emilia, per arrivare in centro città dove si è tenuto un breve comizio.
C'erano i dipendenti delle ceramiche Majorca, Arag, Serenissima, Frigorbox e AssoGroup; delle metalmeccaniche Terim, IP Cleaning, Caprari, Ruggerini, Omar e Udor. Ma anche quelli dell'azienda cartotecnica Tetrapack e del punto vendita Mercatone Uno.
Il segnale è chiaro: nonostante il sì del Senato arrivato in tarda notte, il Jobs Act non avrà vita facile. E non solo perché adesso la palla passa alla Camera, ma per le mobilitazioni che seguiranno nei prossimi giorni. Il percorso è già tracciato. Infatti per il 16 ottobre la Cgil ha proclamato uno sciopero generale di 8 ore in tutta la regione, con manifestazione a Bologna.
Questa mattina diversi scioperi, assemblee e manifestazioni hanno coinvolto numerose aziende di tutto il territorio reggiano. I lavoratori protestano contro l'approvazione al Senato della legge delega sul Jobs Act e temono manomissioni del loro Statuto. Le mobilitazioni continueranno anche domani, mentre stasera i lavoratori del Tpl si troveranno all'ex caserma Zucchi.
Reggio Emilia, 8 ottobre 2014 – di Ivan Rocchi
Negli ultimi giorni si sono fatte durissime le tensioni tra il tandem Cgil-Fiom e il governo Renzi. Le questioni della legge delega sul Jobs Act e dell'Articolo 18 rischiano di trasformare il futuro dell'esecutivo in un vero e proprio campo minato, mentre i rapporti tra il primo ministro e la segretaria Cgil Susanna Camusso sono ormai ai ferri corti. E anche nella nostra provincia si iniziano a sentire i primi segnali di quello che si annuncia come un autunno caldo per tutti i lavoratori. Oggi infatti sono state diverse le fermate spontanee e le iniziative di protesta in tante aziende grandi e piccole della nostra provincia, e nella sede centrale della Cna.
In contemporanea con il voto di fiducia al Senato, i lavoratori hanno incrociato le braccia e indetto assemblee sotto lo slogan "Renzi tu imponi la fiducia, noi ti togliamo la fiducia". Ha iniziato questa mattina alle 9.00 il settore Trasporti, con un volantinaggio davanti alla stazione centrale di Reggio Emilia organizzato dai delegati di F.e.r.-Ma.fer.-Tper.
Al termine dell'assemblea, oltre 100 lavoratori del CNA di Reggio Emilia sono usciti nel piazzale davanti alla sede di via Maiella. Qui sono stati raggiunti da delegate e delegati della FLC-Scuola, che stavano partecipando a un incontro provinciale. Insieme hanno approvato un ordine del giorno contro il Jobs Act.
Sciopero di mezz'ora ora alle Cantine Riunite e Civ nel settore alimentare, mentre i lavoratori dei magazzini di Centrale Adriatica (settore commercio) hanno effettuato un'ora di assemblea in sciopero.
Tante e importanti le aziende metalmeccaniche della zona di Reggio interessate da scioperi, di 1 o 2 ore: Emak, Lombardini, Brevini Power Transmission, Bucher, Moreali, Meta System, Ognibene, Rcf, Omso, Fontani e Lasagni, Omig, Danfos, Minizeta, Bosch oleodinamica. Ma anche nel resto della provincia i lavoratori si sono fatti sentire: Gruppo Argo Tractors, Gruppo Corghi, Tetrapack, Terex, Immergas, Smeg, sono solo alcune delle decine di aziende coinvolte nel nostro territorio.
Questa sera alle 21, presso l'ex caserma Zucchi, si fermeranno per protesta anche i lavoratori del trasporto pubblico locale (Seta e Til), con i loro autobus. "Questo - spiega la Cgil - avverrà fuori dall'orario di lavoro, a causa della legge sui servizi minimi essenziali e per non creare disservizi ai cittadini e all'azienda".
Infine, domani giovedì 9 ottobre sono previsti scioperi di 2 ore nelle aziende della zona di Rubiera, con una manifestazione in via Emilia che prenderà il via alle ore 9.00 (partenza davanti al cinema Emiro).