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Lunedì, 16 Ottobre 2017 14:17

Parma - Investiva una ragazza di 16 anni

L'incidente è accaduto questa mattina verso le 7.30 circa. Un autocarro Fiat Panda Van condotta da un uomo di circa 55 anni residente in provincia di Parma, proveniente da Langhirano con direzione centro città all'altezza del civico 117, tra la rotatoria tangenziale –Campus e via Berzioli, ha investito una ragazza di 16 anni residente a Parma intenta ad attraversare la strada per portarsi alla fermata del bus.
Le cause in corso d'accertamento da parte del reparto infortunistica della Polizia Municipale di Parma che ha proceduto ai rilievi di rito.
La giovane è stata prontamente soccorsa dal 118 e trasportata al maggiore ferite di media gravità, con lei presente la madre avvisata del sinistro.

Parma, 16 ottobre 2017

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Venerdì, 13 Ottobre 2017 16:09

Modena - Confermato il virus: si tratta di Zika

Continua fino a domenica 15 ottobre la disinfestazione straordinaria contro la zanzara tigre in un'area a sud della città, vicina alla via Giardini.

E' stato confermato dal servizio di Igiene pubblica dell'Azienda sanitaria il caso di infezione del virus trasmesso da zanzare del genere Aedes, la cosiddetta zanzara tigre, per una persona di Modena, che abita nell'area a sud della città. Si tratta del virus zika (i cui sintomi di febbre virale sono simili a quelli di chikungunya o dengue) contratto in un Paese straniero. I trattamenti iniziati nella notte in via cautelativa, comunque, continueranno fino a domenica 15 ottobre.

L'intervento, preceduto da comunicazioni con altoparlante da parte della Polizia municipale e dall'affissione di volantini, riguarda l'area:
strada Scaglia Est (dal civico 12 al 120/D)
via Cagliostro 120
via Giuseppe Flaiani (dal civico 42 al 56)
via Giuseppe Notari (dal civico 55 al 95)
via Pietro Giardini (civico 458 al 474)
Il Piano di sorveglianza arbovirosi 2017 predisposto dalla Regione, infatti, prevede in questi casi l'effettuazione di interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali per un raggio di 100 metri dal luogo dove si sono manifestati i casi di contagio. Il piano prevede tre interventi in successione: la disinfestazione con adulticidi per la massima riduzione possibile della popolazione di zanzare per tre notti consecutive; la ripetizione dei larvicidi nella tombinatura pubblica della zona e la rimozione dei focolai in aree private (porta a porta).

L'ordinanza del sindaco prevede che venga concesso agli addetti alla disinfestazione l'accesso alle aree aperte degli edifici per effettuare i trattamenti, che siano rimossi i focolai larvali presenti nelle aree cortilive private.

Precauzioni importanti per i residenti in zona
Finestre e porte ben chiuse durante le ore notturne nelle notti di trattamento
Sospensione del funzionamento degli impianti di ricambio dell'aria
Gli animali domestici vanno tenuti al chiuso e occorre proteggere con teli di plastica i loro ricoveri all'aperto e le suppellettili, come ciotole e abbeveratoi
La frutta e la verdura degli orti deve essere protetta in modo ermetico
Per consumare frutta e verdura irrorate con insetticidi sarà necessario aspettare 15 giorni, dovranno essere lavate abbondantemente e la frutta dovrà essere sbucciata
Mobili e giochi per bambini rimasti all'esterno ed esposti al trattamento dovranno essere puliti utilizzando guanti lavabili o a perdere
In caso di contatto accidentale con il prodotto insetticida, lavare abbondantemente la parte del corpo interessata con acqua e sapone

Per informazioni: Comando della Polizia municipale - tel. 059/20314

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Arrestato dalla Polizia di Stato quarantasettenne italiano indagato quale responsabile di numerosi furti all'interno di garage.

Questa mattinata, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, un cittadino italiano B.A., di anni 47, tossicodipendente e nullafacente, indagato per i reati di furto aggravato e continuato.

L'uomo, infatti, risulta responsabile di una serie di furti di bottiglie di liquori, di vino, di biciclette, e di altri beni, all'interno di garage e di pertinenze di private abitazioni, ubicate in via Pergolesi, perpetrati nella nottata tra il 2 e il 3 marzo 2017.

L'identificazione di B.A. è stata possibile anche grazie all'immediato intervento della volante e al meticoloso lavoro svolto dal personale del Gabinetto di Polizia Scientifica, che è riuscito a rilevare impronte digitali determinati ai fini dell'indagine.

L'indagato, che annovera numerosi precedenti e condanne per reati contro il patrimonio (furti, rapine), per ricettazione, stupefacenti, nonché per violenza sessuale e lesioni nei confronti della ex fidanzata, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione della A.G. procedente.

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Importante operazione antidroga effettuata nella notte scorsa dalla Guardia di Finanza di Parma.

Nel corso del controllo economico del territorio, seguendo i movimenti di alcuni consumatori, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza hanno scoperto, in un quartiere residenziale di Parma, un garage trasformato in vera e propria serra adibita alla coltivazione di marijuana.

Il locale, le cui finestre erano state oscurate con pannelli in cartone, era perfettamente attrezzato per produrre e confezionare lo stupefacente; in particolare, era dotato di numerose lampade sospese ad infrarosso, collegate a timer, utilizzate per illuminare e creare il giusto tepore e far crescere le piante in un ambiente adatto, oltre che di attrezzature costose e sofisticate, ventilatori, condizionatori, deumidificatori, sacchi di terriccio, concime liquido nonché un sistema di irrigazione.

I finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 80 piante di marijuana in infiorescenza, tutte con un'altezza compresa tra gli 80 ed i 120 cm, coltivate all'interno di strutture appositamente microclimatizzate. Oltre a ciò, circa 250 grammi di sostanza già essiccata, pronta per lo spaccio.

Una persona, colta in flagranza, è stata tratta in arresto e posta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Si tratta di un giovane di 26 anni, parmigiano, presso la cui abitazione sono stati rinvenuti ulteriori 3 grammi di marijuana e due piantine di mezzo metro circa. Denunciata a piede libero, alla Procura della Repubblica di Parma, la proprietaria dell'appartamento, sua convivente.

Il valore dello stupefacente sequestrato, al dettaglio, ammonta complessivamente a circa 80.000 euro.

L'operazione realizzata conferma che la Guardia di Finanza, oltre ad assolvere lo specifico mandato Istituzionale quale organo di Polizia Economica Finanziaria, mantiene sempre alta l'attenzione per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in città e nei paesi della provincia.

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Mercoledì, 11 Ottobre 2017 15:35

Spaccio, al parco Pertini droga occultata tra le siepi

Si è conclusa nella serata di ieri un'importante attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti condotta dalla Squadra Mobile di Modena, con l'ausilio di un'unità cinofila, in pieno centro cittadino presso il parco Pertini.

L'attività ha avuto un esito positivo con l'arresto di un tunisino A.O. di 33 anni trovato in possesso di 26 grammi di cocaina, 3 telefoni cellulari e 900,00 euro in contanti, probabile provento di spaccio.
Scovati dall'unità cinofila una serie di depositi di stupefacente, occultati tra le siepi, dove gli spacciatori nascondono la droga già suddivisa in dosi. Sono circa 200 i grammi tra hashish e marjuana rinvenuti in piccoli involucri e pronti per essere ceduti agli assuntori.

Sempre la Squadra Mobile, Sezione Catturandi, ha tratto in arresto un marocchino cl. 93 colpito da ordine di esecuzione pena per 11 mesi e 2 gg di reclusione emesso dalla Procura della Repubblica di Rimini poiché responsabile di furti.

Nell'ambito delle attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti un equipaggio Volante, nella mattinata di ieri ha denunciato, in stato di libertà un marocchino A.R. di 32 anni non in regola con le norme sul soggiorno rintracciato in via Vecchione e trovato in possesso di 19.40 grammi di hashish.

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Rapina alla stazione di Parma: dopo i primi due arresti preso anche il terzo rapinatore che si era reso irreperibile.

Parma, 10 ottobre 2017

La rapina si è consumata la sera del 1 aprile nei pressi della Stazione ferroviaria, verso le 2,00 di notte. La vittima stava accedendo al vano scala del parcheggio sotterraneo, quando è stato avvicinato da tre giovani, due dei quali a lui noti. Dopo alcuni minuti di chiacchere, uno di loro ha estratto un coltello a serramanico, puntandoglielo alla gola.
Sempre sotto la minaccia del coltello i malviventi gli hanno sfilato la giacca e preso il denaro nelle tasche di circa 80,00 euro. La vittima è stata poi costretta a rimanere sul posto mentre un componente del terzetto si allontanava per andare ad acquistare dello stupefacente coi soldi rapinati e a rimanere per circa un'ora mentre i tre assumevano la droga, fino a che non è riuscito a fuggire.

Dalla descrizione i tre individui erano due soggetti africani con la carnagione nera di anni 25/30 circa e un soggetto marocchino di circa 33 anni; tutti e tre vestiti di scuro e si esprimevano bene nella lingua italiana.

Gli investigatori della Sezione Antirapine, grazie alla notevole conoscenza dei "frequentatori" della stazione ferroviaria, sono riusciti subito a dare un nome a due dei tre rapinatori poiché più volte indagati. Tramite le registrazioni fornite dalla Polizia Ferroviaria, gli agenti hanno inoltre accertato la dinamica dei fatti esposti dalla vittima scoprendo le generalità di tutti e tre malviventi: C.M.C di 20 anni, K.H. di 33 anni e K.R.T.H di 17 anni.

Stante la molteplicità dei gravi indizi raccolti veniva trasmessa una informativa sia alla Procura della Repubblica di Parma che al Tribunale per i Minorenni di Bologna con la quale venivano indagati per i reati di Rapina aggravata in concorso, porto abusivo di oggetto atto ad offendere e sequestro di persona.

In considerazione della gravità dei reati commessi, tenuto conto del fatto che tutti e tre gli indagati erano pluripregiudicati, nullafacenti e senza fissa dimora, le A.G. interessate hanno emesso nei confronti degli indagati una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Alla fine del mese di maggio scorso, gli investigatori della Sezione Antirapine sono riusciti a rintracciare e arrestate prima K.H. e dopo qualche giorno K.R.T.H. C.M.C., invece si era reso irreperibile rientrando nel suo paese d'origine ossia la Costa d'avorio. A quel punto, negli archivi delle Forze di Polizia, è stata inserita una nota di ricerca finalizzata al suo arresto, qualora fosse incappato in un qualsiasi posto di controllo.

Mercoledì scorso,  durante il controllo dei passeggeri atterrati all'aeroporto di Milano Malpensa proveniente da Tunisi, i poliziotti si sono trovati in mano il passaporto di C.M.C., ricercato per la rapina commessa a Parma.
Gli investigatori della Sezione Antirapine di Parma avvertiti dai colleghi di Milano, hanno subito trasmesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico ed è stato arrestato ed associato al carcere di Busto Arsizio dove si ritrova tuttora ristretto.

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Durante la trascorsa notte le volanti della Municipale sono intervenute per due sopralluoghi di furto avvenuti nella zona di via La Spezia.

Alle ore 03.30, il titolare del bar "CARIBU'" ha ricevuto la segnalazione di allarme furto sul suo telefono cellulare e ha avvisato le forze dell'ordine. Dal soprallugo è emerso che il ladro si è introdotto tramite la porta antipanico posta sul retro del locale e, una volta all'interno ha racimolato il contenuto del fondo cassa, di soli 40 euro.

Alle ore 05.00 un altro equipaggio di Polizia è stato inviato in via Silvio Pellico presso il panificio Castagnoli, per un secondo sopralluogo di furto. Sul posto gli agenti, alla presenza del proprietario, hanno accertaro che i ladri si sono introdotti nell'esercizio commerciale dopo aver danneggiato la porta scorrevole d'ingresso, infrangendo il vetro. Il bottino: circa 500 euro di fondo cassa.

 

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Il pubblico ministero della procura di Modena, Katia Marino, ha chiesto una condanna a 17 anni di carcere (Il rito abbreviato consente uno sconto di un terzo della pena) nei confronti di Armando Canò, il 50enne reo confesso che nel giugno del 2016 uccise l'ex convivente, Bernardetta Fella.

Modena 9 ottobre 2017 - Era fine giugno dello scorso anno, quando i residenti di una palazzina chiamarono i Vigili del Fuoco, preoccupati per l'odore proveniente dalla cantina di "Betta" (così era soprannominata Bernadetta Fella), che viveva all'ultimo piano dell'edificio di via Nazionale per Carpi 101 nel quartiere Madonnina.

Una volta forzata la porta della cantina, però i pompieri si sono trovati davanti a una scena degna di un film horror: il cadavere della donna, ormai in avanzato stato di decomposizione, era stato messo dentro a un frigorifero.

In breve tempo i sospetti caddero sull'ex convivente che infatti, poche ore dopo, venne fermato nell'abitazione di un conoscente e messo alle strette infine ammise il delitto.

Nella prossima udienza, fissata per il 6 novembre, il giudice Andrea Romito leggerà la sentenza.

La difesa di Armando Canò, nella persona dell'avvocata Francesca Pecorari, contesta l'omicidio volontario mentre ritiene si tratti invece di un delitto preterintenzionale.

 

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Durante i controlli anticontraffazione in un negozio gestito da turchi in viale Gramsci è emerso che gli alimenti in vendita erano privi delle indicazioni obbligatorie per la commercializzazione. Multati i gestori per 3100 euro.

MODENA - Non solo controlli anti spaccio in viale Gramsci, la via alle spalle della stazione ferroviaria di Modena nota per essere ormai diventata un avamposto della piccola criminalità, ma anche blitz mirati alla salvaguardia della sicurezza alimentare. Nel corso di un controllo eseguito dagli uomini della Polizia Municipale sono stati sequestrati ben 471 confezioni di generi alimentati di vario tipo, tra cui dolci, riso, caramelle e fecola di patate.
Gli alimenti sequestrati erano posti in vendita sugli scaffali di un esercizio gestito da cittadini di origine turca ed erano privi delle indicazioni obbligatorie per la commercializzazione.
La legge prevede infatti che tutti i prodotti messi in vendita debbano essere accompagnati da indicazioni anche in lingua italiana, sulle istruzioni e precauzioni d'uso, oltre alle indicazioni sul produttore e importatore, sulla presenza di materiali o sostanze nocive per la salute, eventuali precauzioni e destinazioni d'uso, qualora utili per la sicurezza del prodotto. Oltre al sequestro della merce, i gestori sono stati sanzionati per un importo pari a 3100 euro.

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Il Questore adotta 3 DASPO nei confronti di ultras del Modena F.C. protagonisti delle iniziative di protesta del primo ottobre.

A seguito delle verifiche effettuate dalla DIGOS sono stati adottati dal Questore i primi tre provvedimenti amministrativi del di divieto di accesso dai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive per la durata di un anno.
I fatti si riferiscono a quanto accaduto il pomeriggio del primo ottobre quando in occasione dell'incontro di calcio Modena Mestre, peraltro non disputatosi per altri motivi, un consistente gruppo di ultras si rese protagonista di una iniziativa di protesta, con lanci di petardi e fumogeni, che occupò per alcune ore la via Monte Kosica bloccandone la circolazione stradale.
I provvedimenti, emessi in via d'urgenza atteso il perdurare delle condizioni di criticità all'origine della manifestazione, hanno colpito due modenesi e un tifoso residente a Vignola.
Ai due modenesi viene contestata la condotta di cui sopra nonché l'accensione di fumogeni mentre al tifoso di Vignola la condotta con volto travisato.
Continuano gli accertamenti della Digos, sui filmati effettuati dalla Polizia Scientifica il primo ottobre scorso, finalizzati ad accertare ulteriori responsabili dei gravi fatti accaduti.

Pubblicato in Cronaca Modena
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