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Tanti giocattoli, un sostegno economico e ora questo regalo consegnato a Giocamico per la pediatria e l'oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini di Parma.

Parma, 12 febbraio 2018

Quattro PlayStation da istallare nelle stanze dei piccoli pazienti ricoverati all'Ospedale dei Bambini. Questo il dono dei dipendenti di Cna Parma a Giocamico onlus, l'associazione che da oltre vent'anni è presente nei reparti pediatrici del Maggiore con attività ludico ricreative.
La donazione è frutto dell'evento "La Cultura si fa Sport", ideato e organizzato dalla società Net Project, che ha riunito sul palco dell'Auditorium Paganini le stelle dell'agonismo parmigiano con l'intento di raccogliere fondi a favore dell'Ospedale "Pietro Barilla". L'invito è stato raccolto con entusiasmo dai dipendenti di Cna Parma che durante lo scambio di auguri natalizi si sono fatti carico di acquistare giocattoli per i pazienti e la scelta è caduta sulle gettonatissime consolle. E questa mattina il presidente dell'associazione di categoria Paolo Giuffredi accompagnato dal direttore Domenico Capitelli e dai dipendenti Stefania Barbacini, Fiorenza Maschi e Pierdavid Di Bello ne hanno consegnate quattro nuove fiammanti nelle mani di Corrado Vecchi, presidente di Giocamico, che le metterà a disposizione di chi deve rimanere in stanza anche nei momenti di pausa dalle terapie.
Ai ringraziamenti di Corrado Vecchi si sono aggiunti quelli del presidente di Cna Giuffredi che ha sottolineato il gesto corale e spontaneo dei dipendenti che hanno sostenuto il progetto "Oltre lo sport".
"Sono molto orgoglioso della partecipazione di Cna parma al progetto La cultura si fa sport – ha aggiunto Andrea Fiore che con Net Project è l'organizzatore dell'iniziativa -. Un grazie particolare a tutti i dipendenti, questa è la prova che la contaminazione positiva a Parma funziona".

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Attimi di terrore ieri attorno alle 13 al supermercato di via da Torricella dove il malvivente, dopo essersi fatto consegnare 4mila euro ha anche legato i due commessi.

REGGIO EMILIA – Decisamente una brutta avventura quella capitata a due dipendenti del discount Di Più di via Daniela Da Torricella. Erano circa le 13 di ieri e il punto vendita si stava apprestando alla chiusura quando il personale si è accorto che un uomo si era deliberatamente nascosto all'interno del negozio.
Il suo abbigliamento, abiti scuri e volto coperto, hanno subito fatto intendere le sue intenzioni. Il malvivente ha infatti estratto una pistola e l'ha puntata contro i due dipendenti, costringendoli sotto minaccia a consegnargli la cassa, dove erano contenuti circa 4000 euro.
Ma la paura per i due dipendenti del discount non era ancora finito. Per guadagnarsi la fuga, il rapinatore li ha legati con delle fascette di plastica prima di allontanarsi e fare perdere le sue tracce.
I due dipendenti sono riusciti a liberarsi e ad avvertire la Polizia, che è arrivata attorno alle 14.30. Le indagini sono tutt'ora in corso e stanno cercando di capire se si è trattato di un bandito "solitario" o abbia pianificato il tutto con la collaborazione di un complice.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il primo dei due colpi alla filiale BPER di Baggiovara è andato a vuoto. Nel secondo i malviventi hanno fatto esplodere con l'acetilene il bancomat delle Poste di via Emilia Est e sono scappati con la cassa. Ma le telecamere hanno ripreso l'auto utilizzate per i due colpi.

MODENA - Una notte di "straordinari", per la banda del Bancomat, che nella notte tra venerdì e sabato ha movimentato la notte modenese con ben due colpi, il primo dei quali andato a vuoto.
Attorno alla mezzanotte di venerdì, la banda, a bordo di un'auto scura, ha preso di mira la filiale della BPER di via Jacopo da Porto Sud, a Baggiovara. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso la scena in cui si vede una "squadra" entrare in azione per scassinare lo sportello automatico. L'operazione richiede però più tempo del previsto. La banda prova anche a forzarlo e a scardinarlo dalla scatola d'acciaio, ma il bancomat resiste e, dopo un po', forse per timore di essere scoperti, i ladri decidono di lasciare perdere e di andarsene.

Insoddisfatti per essere rimasti a bocca asciutta, ci riprovano alcune ore dopo, attorno alle 3.30, prendendo di mira la filiale di Poste Italiane di via Emilia Est, all'angolo di via Da Palestrina. Per essere sicuri che questa volta il colpo vada a segno, questa volta utilizzano delle cariche di acetilene e fanno esplodere il bancomat. Il boato è enorme, fa tremare tutto lo stabile e sveglia il vicinato. Questa volta, la banca riesce a portare via la cassa piena di contanti e ad allontanarsi. Si stima che il bottino sia di diverse migliaia di euro.

La Squadra Mobile si è recata sul luogo dei due assalti e, insieme alla Polizia Scientifica, ha raccolto tracce di ogni genere per recuperare elementi utili all'identificazione dei membri della banda. Un valido aiuto sembra invece arrivare dalle riprese delle telecamere di videosorveglianza che, in entrambi i casi, hanno ripreso l'auto con dovizia di dettagli.

Pubblicato in Cronaca Modena

Oggi, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena ha contestato l'illecito amministrativo di spettacoli o trattenimenti pubblici senza licenza ai titolari del bar ristorante "Puro Life", di via Tangenziale Nuova Estense n. 103, segnalandoli, altresì, all'Autorità Giudiziaria per il reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo.
Gli accertamenti sul bar locale, effettuati nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorso, hanno permesso di riscontrare elementi utili a definire un'attività abusiva di pubblico spettacolo del tutto incompatibile con l'attività di ristorazione. In particolare, era in corso una serata danzante con circa 300 persone, un D.J. set con intrattenitore e un vocalist. Le serate danzanti del venerdì sera erano sempre pubblicizzate sulla pagina Facebook ed Instagram del locale.
In relazione all'eventuale permanenza del reato, sarà richiesto alla Procura della Repubblica il sequestro preventivo di tutti i beni (consolle, impianto luci, ecc.) utilizzati per l'attività di pubblico spettacolo.
"Si tratta di una attività mirata a far rispettare le regole in materia di pubblico spettacolo – afferma il Questore Santarelli – a tutela dell'incolumità delle persone e a garanzia di un divertimento in totale sicurezza".

Modena, 9 febbraio 2018

Pubblicato in Cronaca Modena

Il trasferimento in un'altra camera dell'Ospedale di Parma, per assecondare le volontà di una paziente musulmana: questo è quanto denunciato alla Gazzetta di Parma, dalla figlia dell'anziana trasferita di letto.

Secondo la donna, il trasferimento sarebbe scaturito dalle richieste della paziente di religione islamica che non poteva condividere la camera con suo fratello, venuto ad assistere la madre 89enne.

La direzione dell'Azienda ospedaliero-Universitaria per ora ha scelto di non pronunciarsi sulla vicenda.

Pubblicato in Cronaca Parma

Importante operazione conclusa, nella serata di ieri, dalla Polizia di Stato che ha tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino italiano M.B. di 37 anni responsabile di furto continuato aggravato presso l'abitazione del noto soprano Raina Kabaivanska da diversi anni residente a Modena e nota per essere stata una delle cantanti liriche più affermate del panorama mondiale.

L'uomo, da diverso tempo, si recava presso l'abitazione della Kabaivanska per prestare assistenza ad un familiare e nella giornata di ieri, grazie all'utilizzo di microtelecamere installate nell'abitazione, è stato ripreso mentre asportava il trentaquattrattesimo dipinto della collezione privata.
Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti, oltre ai 34 dipinti del soprano, altre 89 tele -tutte di autori contemporanei- recuperate nel corso della perquisizione domiciliare dell'uomo: il valore complessivo delle opere d'arte sarebbe di diverse centinaia di migliaia di euro.

Le attività finalizzate a consumare i furti sono probabilmente perdurate diversi mesi e non si esclude la possibilità che siano avvenuti in altre abitazioni dove l'uomo si recava per prestare assistenza.

Modena, 7 febbraio 2018

Pubblicato in Cronaca Modena

Ieri mattina sono iniziati servizi straordinari di Controllo del Territorio della Polizia di Stato. Una grossa operazione finalizzata al contrasto dello spaccio di stupefacenti e dei reati in genere, in particolar modo nelle zone sensibli e presso gli istituti scolastici di Parma, nei quali, sempre più spesso, si verificano episodi di spaccio.
Il servizio è stato effettuato sotto il coordinamento del Dirigente dell'UPGSP della Questura di Parma con l'impiego, oltre che delle Volanti della Polizia di Stato in servizio sul territorio, anche da un'unità cinofila antidroga della Polizia di Stato, dalle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e dalla Polizia Municipale di Parma.

I controlli si sono concentrati in diverse aree cittadine, oggetto di segnalazioni tramite esposti da parte dei cittadini, quali Viale Vittoria, Via dei Mille, le aree verdi dei Parchi cittadini nonché, con la collaborazione dei dirigenti scolastici,fra cui l'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore Pietro Giordani, l'I.t.i.s. "Leonardo da Vinci", il Liceo "Attilio Bertolucci".
Grazie al prezioso ausilio di Jago, un Poliziotto a quattro zampe del Reparto cinofili della Polizia di Stato di Bologna, sono stati rinvenuti vari involucri contenenti sostanza stupefacente nelle aree circostanti gli istituti scolastici.

Numerosi gli studenti, sia maggiorenni sia minorenni, fiutati dal cane antidroga in quanto i loro vestiti o i loro zaini risultavano "contaminati".

Importante è stata la collaborazione in tutte le scuole, fornita dagli insegnanti, dal personale parascolastico e da parte di quegli studenti che seguono le regole e, in qualche modo, contrastano il fenomeno dello spaccio. Questo progetto, che sarà attivato in via sistematica dalla Questura di Parma, ha lo scopo di impedire il dilagare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, e di educare le giovani generazioni alla legalità.

 

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Povertà: il Reddito di solidarietà affianca e integra la misura nazionale, il Reddito di inclusione, allargando la platea dei destinatari e includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari e quelli con basso o bassissimo reddito. In Emilia Romagna raggiunta quota 11 mila domande, 93 al giorno.

 

Ad oggi, in quattro mesi e mezzo di applicazione (dal 18 settembre 2017), sono 11mila le domande presentate per avere il Res, il Reddito di solidarietà introdotto dalla Regione Emilia-Romagna. Con una media di 93 per ogni giorno lavorativo, si conferma l'efficacia della misura regionale destinata alle persone che vivono in situazione di grave povertà, con un aiuto fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone.

E' quanto rende noto la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, intervenuta oggi in Commissione assembleare, dove ha fornito i dati sull'andamento del Res, ribadendo come la misura regionale, che affianca e integra quella nazionale (Reddito di inclusione), di fatto ne allarga la platea dei destinatari, includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari, quelli con basso o bassissimo reddito – i cosiddetti "working poor - o con figlio con disabilità. Infatti, già in dicembre sulle 2mila famiglie ammesse al Res dopo il via libera dall'Inps, circa la metà era composta da una sola persona e oltre i due terzi (69%) non aveva minori a carico.

Le domande del Reddito di solidarietà per ogni provincia

Riguardo al numero delle famiglie che sinora hanno inoltrato domanda ai servizi sociali della regione, secondo la stima aggiornata dall'Università di Modena e Reggio-Emilia (periodo 18 settembre scorso-18 gennaio di quest'anno), esse rappresentano lo 0,47% del totale di quelle residenti in Emilia-Romagna (1.997.372 in totale). A livello territoriale, il maggior numero di domande si registra nella provincia di Bologna (2.346 domande su 482.861 famiglie residenti), segue l'ambito provinciale di Modena (1.533 domande su 300.584 famiglie), mentre le province "meno bisognose", o partite con l'accettazione delle domande in tempi successivi alla data formale di avvio, sono Piacenza con 484 domande (129.581 famiglie residenti) e Forlì-Cesena, da cui provengono 714 domande (170.042 famiglie residenti).

Queste le cifre nelle altre province: Ravenna con 931 domande (178.069 famiglie residenti); Reggio Emilia (875 su 226.354 famiglie residenti); Ferrara (848 su 161.528 famiglie); Rimini (838 su 144.903 famiglie residenti); Parma (784 per 203.450 famiglie residenti).

Chi richiede il Reddito di solidarietà

Riguardo al profilo di coloro che richiedono il Res, le informazioni di dettaglio restano per ora quelle relative a due mesi fa. I richiedenti si dividono pressoché alla pari fra uomini (50,6%) e donne (49,4%), persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico. E' la fotografia di chi è stato ammesso al Res, persone che vivono in situazione di grave povertà, che faticano ad arrivare a fine mese, spesso con in comune il dramma della disoccupazione.

Perché il il Reddito di solidarietà

Sono due le misure di contrasto alla povertà previste: il Reddito di inclusione sociale (Rei), attiva su tutto il territorio nazionale da dicembre 2017, e il Res, voluto dalla Regione Emilia-Romagna. Poiché il Rei si rivolge ad una platea di beneficiari non esaustiva rispetto alle caratteristiche del fenomeno povertà in Emilia-Romagna, la scelta della Regione è stata quella di ampliarla in un'ottica universalista, includendo anche i nuclei senza minori o con figlio disabile. Una decisione assunta anche per ottimizzare l'utilizzo delle risorse nazionali e regionali disponibili: infatti, il Reddito di solidarietà è pensato in modo tale da collocare sui provvedimenti nazionali (Rei) tutti i beneficiari attribuibili a questa misura, così da non "sovraccaricare" le risorse del Res. E in merito alle risorse totalmente erogate dalla Regione, si tratta di 35 milioni di euro l'anno fino al 2020. /Ti.Ga

 

Fonte: Regione Emilia Romagna 

Nei giorni scorsi, personale del Nucleo Volanti della Questura di Parma, diretto dal Commissario Capo Pasquale Cusano, ha arrestato un cittadino italiano per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni, perpetrati, sotto gli occhi del figlio, ai danni della compagna.

L'uomo, in preda ad un raptus di follia, dopo aver divelto la porta d'ingresso dell'appartamento della compagna, ha iniziato a percuotere la compagna in presenza del figlio di otto anni.
La donna, approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, si è rifugiata insieme al bambino nell'appartamento dei vicini di casa che, udendo il trambusto al piano di sopra, hanno prontamente richiesto un intervento della Polizia. La Volante giunta prontamente sul posto, ha intercettato l'uomo evidentemente alterato, sulle scale condominiali, arrestandolo.

La vittima delle percosse, con evidenti tumefazioni al volto e al corpo, è stata trasportata dal personale sanitario presso l'Ospedale per ricevere le cure del caso, giudicate guaribili in 15 giorni.
Il bambino, che non ha riportato lesioni, era fortemente scosso per la scena alla quale aveva assistito.
L'arrestato è stato condotto in carcere, dove è tuttora recluso.

Parma, 6 febbraio 2018

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Indagine della guardia di Finanza sulla Banca Popolare di Vicenza eseguito dal nucleo di polizia economico-finanziaria: sequestro preventivo del profitto illecito per l'importo di oltre 106 milioni di euro nei confronti della banca attualmente in liquidazione coatta amministrativa.

5 febbraio 2018

Questa mattina, i finanzieri del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Vicenza, su incarico della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nei confronti della "Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in liquidazione coatta amministrativa", ad un sequestro preventivo ai fini della confisca in via diretta per l'importo di 106 milioni di euro, nell'ambito della nota indagine penale concernente le responsabilità individuate nella gestione del citato Istituto bancario berico, che versa attualmente nella fase dell'udienza preliminare.

Si tratta dell'originario provvedimento di sequestro disposto, dal G.I.P. presso il Tribunale di Vicenza, riguardante il profitto del reato contestato di ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della CONSOB che è stato posto in essere in occasione dell'operazione di aumento di capitale compiuta dalla banca popolare nel 2014.

In particolare, in esecuzione del citato provvedimento, la polizia economico-finanziaria ha sottoposto a sequestro, per l'importo di 106 milioni di euro, disponibilità finanziarie giacenti su un rapporto di conto corrente acceso presso la filiale di Milano di un Istituto di credito nazionale ed intestato alla menzionata "Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in liquidazione coatta amministrativa", derivanti dalla pregressa liquidazione di asset rimasti nel patrimonio della banca popolare.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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