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Venerdì, 05 Febbraio 2016 11:01

Cover Maniac

Nate per proteggere il nostro smartphone da urti e cadute ora sono divenute un vero e proprio accessorio che segue le mode del momento. Le cover caratterizzano il nostro dispositivo dicendo molto sulla nostra personalità. Un Must Have da tutti i prezzi e per tutti i gusti!

di Mariasole

Parma, 5 febbraio 2016

Cover o non cover? Che sia per non passare inosservati o semplicemente per proteggere il proprio smartphone in caso di cadute, sono nate all'inizio solo come delle anonime protezioni in gomma o plastica, con il passare del tempo sono diventate dei veri e propri accessori "Must Have", lasciando ampio spazio all'aspetto decorativo!

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Ormai è un vero e proprio status symbol, come fosse un vestito, un paio di scarpe, di pantaloni o una borsa. La varietà è ormai vastissima, dalle monocolore, a quelle a forma di coniglio, di borsetta o di sushi, a quelle tridimensionali o in velluto, con i baffi, mimetiche o in cotone. Le grandi firme della moda come Moschino, Louis Vuitton, Gucci, Chanel, Tiffany, Subdued e i designer più apprezzati si sono lanciati in questo universo!

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Per accontentare la sempre più crescente richiesta sono nati dei negozi specializzati dove scegliere diventa davvero un'impresa: centinaia di cover per tutte le tasche e tutti i gusti, dalle più semplici a 9 euro e 99 a quelle glitterate, in finta pelle, coccodrillo o cavallino che costano quasi 40 euro, ma anche i siti internet che vendono le tanto amate cover sono moltiplicati. Dunque ampio spazio alla fantasia e all'affermazione della propria personalità!

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 Credits photos with the courtesy of: Amazon.it - Moschino.com - ChiaraFerragniCollection.com - Branzilla.com - Aliexpress.com - Myluxury.it

Il tam-tam mediatico della battaglia a colpi di tette (ma anche di qualche sedere e di qualche addominale) si è diffuso a macchia d'olio negli atenei italiani, anche fra Parma e Modena. Reazioni e critiche non mancano. La parola agli esperti. -

Di Alexa Kuhne

Parma, 23 gennaio 2016 - le foto in galleria in fondo alla pagina -

Il gioco della studentessa che ha il busto più accattivante piace anche alle ragazze delle Università di Parma e Modena, a quelle più procaci e sfrontate, che non hanno esitato a immortalare seni che esplodono da 'balconcini' striminziti e che sono marchiati dall'abbreviazione dell'università di appartenenza.
Tutte le pagine autogestite Spotted sono state invase da tette di ogni dimensione. Ultimamente anche da sederi e da addominali maschili.
La battaglia continua e porta con sé anche tanti post di colleghi che criticano questa competizione.

"L'emancipazione! – ha commentato una studentessa su Spotted dell'Università di Parma. - Anni a protestare che non vogliamo essere giudicate dalle nostre curve ma dai nostri cervelli...e poi basta un #escile per mandare alle ortiche anni di femminismo!".

Un po' di tenerezza queste ragazze la fanno. Così giovani e così esaltate, così allo sbaraglio sul web, all'idea che le loro tette possano avere un giorno di notorietà e rappresentare l'ateneo...

"Io credo che ognuna sia libera di fare quello che crede col proprio corposostiene un'altra studentessa -, però con la consapevolezza di quello che fa. Non ci si può svilire con foto poco edificanti in un contesto assurdo e poi lamentarsi di non essere prese sul serio. Se il massimo del rispetto che si ha per il percorso accademico è scriversi il nome dell'ateneo sul seno o sul sedere, allora abbiamo seriamente un problema".

La parola passa d'obbligo agli esperti, alla sessuologa Chiara Simonelli dell'Università La Sapienza di Roma e al sociologo Antonio Marziale.

Antonio marziale sociologo rid

Antonio Marziale, cosa sta succedendo alle ragazze e ai loro corpi? "Io penso che la cosa più grave di tutto ciò sia la violazione dell'intimità, del rispetto dovuto al proprio corpo come 'contenitore di dignità ed intelligenza'. Sminuire per gioco il proprio corpo è sinonimo di mancato rispetto verso se stessi, diverso dalla rappresentazione artistica di un nudo, in cui il corpo diventa sublimazione dell'esistenza".

Sicurezza e autostima alle stelle spingono i giovani a mettersi così in mostra?
"Ciò che penso – chiarisce il dott.Marziale - è che quando questi ragazzi cresceranno e capiranno il senso della propria dignità avranno problemi seri in termini emotivi. Sbertucciarsi, per profitto o per gioco, è sottovalutarsi o non avere autostima"...

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Non diversa la posizione della professoressa Simonelli che spiega che questa non è una dimostrazione di emancipazione.
"Il femminismo delle tante conquiste sembra morto e sepolto. E' stato soppiantato da una ventata di ironica superficialità e leggerezza anche fra i ragazzi e le ragazze acculturati. Con poche prospettive e speranze, in un contesto sempre più povero anche dal punto di vista culturale, il corpo è tornato ad essere un oggetto che ha valore di scambio e non d'uso...Un po' Triste, no?".

L'hashtag Escile contagia tutti gli studenti italiani e arriva anche a Parma e a Modena. Seni, glutei, pettorali e addominali in mostra nelle pagine autogestite Spotted. Un gioco goliardico o una dimostrazione di cattivo gusto? A voi la sentenza...

Di Alexa Kuhne

Parma, 20 gennaio 2016

Come non poteva non accogliere l'università di Parma una sfida così stuzzicante?

Al grido di guerra apparso su Spotted, pagina autogestita dagli studenti dell'Università di Parma "Non facciamoci mettere i piedi in testa zio cane!!! Bisogna intervenire subito, accettiamo la sfida. Addirittura da l'Aquila..e noi fermi e impassibili?" le diligenti studentesse hanno risposto con entusiasmo, sacrificando al pubblico sguardo alcune parti del corpo. Che ora sono in bella mostra in bacheca.
E così, una opulenta ottava senza volto, soggiorna da ore nel 'salotto' universitario autogestito, a rappresentare l'Ateneo parmigiano, seguita da una serie di busti e glutei in grande spolvero.
La sfida, che in realtà non prevede vincitori, si gioca tutta a colpi di seni prosperosi e di sederi lucidi, rigorosamente in perizoma.
Ma anche gli uomini vogliono avere un ruolo determinante, ed eccoli a postare, senza pensarci due volte, addominali scolpiti da ore di palestra, tra una impegnativa lezione e ore di studio.

La competizione goliardica è nata da qualche giorno e ha fatto il giro del web in un batter d'occhio, colpendo l'immaginario fervido dei colleghi universitari e sollevando anche una specie di sommossa tra coloro che reputano l'iniziativa non consona agli ambienti universitari.
Tutto aveva avuto origine dall' hashtag popolare e divertente, conosciuto con il nome di #Escile, che ha visto sfidarsi a colpi di like, le due modelle, Emily Ratajkowski e Lucia Javorcekova, in foto provocanti e seducenti.
La sfida ora ha prima entusiasmato le studentesse delle Università milanesi le quali hanno giocato con ironia con le loro più seducenti parti del corpo, postando foto di sederi e seni sui quali appare la scritta dell'Università di appartenenza.

Il confronto a suon di voluttuose immagini è stata lanciata da Francesco, amministratore della pagina "Spotted: Bocconi Milano" ed è stata subito seguita dal gruppo "Spotted: Polimi", gestita dallo stesso ragazzo. La sfida ha riscosso così tanto successo che si è estesa anche alle altre Università come la Cattolica, la Statale e la Bicocca, la Luiss, lo Iulm, le Università di Modena, di Pavia e di Parma.
I commenti degli studenti non sono stati però tutti positivi. In generale, i ragazzi hanno accolto la competizione con ironia. Le donne, invece, hanno espresso giudizi abbastanza critici. Tante, infatti, la giudicano una sfida maschilista e inadeguata al contesto universitario, che è un luogo deputato a incentivare la cultura. Che si tratti di giudizi moralisti o di commenti divertenti, l'operazione, potremmo dire di un efficace marketing che dimostra quanto l'argomento attiri 'mi piace' e condivisioni, ha comunque richiamato l'attenzione. Eccome!

Pubblicato in Costume e Società Parma

Il primo tentativo a Parma, due anni fa. In controtendenza rispetto all'abitudine di vivere un rapporto vis- a -vis col proprio smartphone, in un bar si ritorna alle origini, all'antico passatempo delle nonne di lavorare a maglia e all'uncinetto. Al Mister Lino, quindi, non c'è solo il caffè. Si può partecipare anche a corsi ed eventi e chi è già pratico può acquistare i gomitoli e sedersi a lavorare. -

Reggio Emilia, 2 gennaio 2016 - di Cigno Nero -

Riusciranno ferri da maglia, gomitoli di lana e aperitivo a scalzare, finalmente, la brutta abitudine del rapporto a due con lo smartphone?
La scommessa è aperta e c'è un barista che è disposto a puntare tutto sulla antica passione del lavoro a maglia e sulle due chiacchiere al bar mentre si sferruzza e si beve qualcosa.
La ricetta del Mister Lino, a Reggio Emilia, sembra fare buoni proseliti. E non ci sono sesso ed età per gli sferruzzamenti collettivi. Tutti, proprio tutti, possono godere dei benefici effetti del lavoro delle loro mani d'oro.
Il pioniere di questa nuova tendenza si chiama Lino Alberini ed è imprenditore che opera da anni nel campo della torrefazione. Lino ha inaugurato il locale dove sferruzzare e socializzare lo scorso 8 dicembre.
L'idea da cui è partito è quella di creare un punto di ritrovo dove bere un buon caffè, o un bicchiere di vino, e al contempo familiarizzare, sferruzzando cuffiette, sciarpe colorate o golfini di lana.

"Oggi funziona così – racconta a ilfattoquotidiano.it – o le persone fanno conoscenza sui social network, senza però interagire nella vita reale, oppure si frequenta un locale, si ordina la consumazione, e poi si lascia il tavolo, perché bar e ristorantisono cicli continui, e non si può indugiare finito di mangiare. In pratica, si corre, e ci si incontra solo dietro a una tastiera. Io volevo qualcosa di diverso, un ambiente tranquillo dove chiacchierare, senza fretta, dove riscoprire un'attività che tutti abbiamo visto fare alle nostre nonne ma che ormai sta scomparendo, senza dover andare via appena bevuto il caffè per fare spazio a un altro cliente pagante".

Il locale reggiano, a metà tra un'officina e un caffè, non è il primo in Italia a coniugare il lavoro a maglia con il cappuccino. "Il primo Mister Lino, infatti, l'ho aperto a Parma due anni fa – spiega Alberini – ha avuto un bel successo. Piace a tutti, nonne, mamme e nipoti, così ho pensato di replicare". E come nella città ducale, anche a Reggio l'ingrediente base del bar è l'antica arte del ferro e del gomitolo. Un posto nuovo, originale, nato dall'idea di ridare vita ad un passatempo ormai poco comune unendolo al classico bar, un tempo luogo di ritrovo abituale. Al Mister Lino, quindi, non c'è solo il caffè. Si può partecipare anche a corsi ed eventichi è già pratico può acquistare i gomitoli e sedersi a lavorare.

In collaborazione, spiega Alberini, con l'associazione Cuore di maglia, che dal 2008 sferruzza golfini e scarpine per i bambini delle terapie intensive neonatali di 51 ospedali in Italia. "E' un bellissimo progetto, e noi offriamo loro uno spazio dove lavorare, che poi è anche un'occasione per fare qualche lavoretto per i bimbi nati prematuri".
Il tutto in un ambiente designato per creare un'atmosfera di relax, con arredi a impatto zero, ecosostenibili, scaffali colmi di filati e, dietro il bancone, dolci, panini e bevande calde.
Fin qui è stato sottolineato l'aspetto della socializzazione dal vivo, dimenticando che lavorare a maglia ha un potente effetto sedativo e rilassante, che produce, inoltre, gratificazione per i risultati che si possono ottenere con lo sferruzzamento e che tira fuori la creatività che è insita in ognuno di noi...

I centri cittadini alla ribalta. I negozianti rilanciano la loro attività con idee per i regali natalizi non omologate e per tutte le tasche. Parma in testa alle città che propongono oggetti originali e abbordabili: ecco qualche esempio travato passeggiando fra le vie del centro. -

Parma, 19 dicembre 2016

- di Cigno Nero -

Che sia un Natale ricco o sottotono è un evento che va onorato, anche con un simbolo.
Un regalo porta il sorriso sul volto di chi lo riceve, dimostra affetto ed è di buon auspicio, senza contare gli effetti positivi anche per chi lo fa. Si può dare libero sfogo alla fantasia ed è un piacevole motivo per un giro in centro ad assaporare l'aria delle festività. Ed è proprio il centro delle maggiori città, quest'anno, ad andare alla ribalta, proponendo oggettistica e accessori controcorrente, che nulla hanno a che vedere con i soliti regali omologati, spesso costosi e di scarsa qualità, magari proposti dai grandi marchi nei centri commerciali.
Ce ne sono a sufficienza di motivi per comprare un regalo. Mai, dunque rinunciare e mai astenersi da un piacevole giro nel cuore della propria città. Le proposte nei negozi sono sempre più diversificate e per tutte le tasche.

Di seguito qualche spunto per trovare il regalo ideale, spendendo cifre accessibili ed evitando, dopo penose corse dell'ultimo minuto e noiose ricerche, la 'sconfitta' del riciclo.
Per un pensiero a una famiglia, a una sorella che si è appena sposata, a un single che vive in un monolocale o ad una suocera attenta ai dettagli e alle mode, puoi fare un salto da Adriana Rosi, in via della Repubblica. 
La scelta è davvero infinita: da preziosi elettrodomestici anni '50, a portabottiglie laccati, sveglie a forma di gufo colorate, calendari Carpe diem, colorate pantofole di panno lenci da viaggio, orologi da muro stravaganti.

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Per chi deve regalare un oggetto personale, come un gioiello o un accessorio in argento, in pietre e artigianale, la vetrina giusta è quella di Sadoo, sempre in via della Repubblica.

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Ci sono bijoutteria, abiti etnici, borse in cuoio, articoli artigianali e pashmine provenienti da diverse parti del mondo e dalle botteghe di artigiani italiani.
Bellissimi gli orecchini, gli anelli, le collane e i bracciali per donne e ragazze che amano essere originali e scelgono pezzi ricercati.
Il prezzo dei manufatti parte dai dieci euro.

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Immancabile la tappa alla Coltelleria Righi che propone, oltre a una infinita serie di lame da collezione, pezzi da intenditori che amano i particolari, anche nell'arredo.

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Oltre a colorate cocotte per prelibatezze trentine, il negozio punta sui conoscitori del mondo enologico e propone un originale ossigenatore per il vino, ma anche schiaccianoci e cavatappi, taglieri in legni pregiati, coltelli da cucina con manici intagliati: tutti pezzi di grande design.
Per un gadget che non passerà inosservato si può optare per il portachiavi-torcia a forma di personaggi di Star Wars (12 euro circa)

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Un pensiero può essere anche molto raffinato e può denotare una grossa attenzione in chi lo ha scelto se si punta a una piccola bottega di via della Repubblica che vende tutto, ma proprio tutto, a base di lavanda, rigorosamente coltivata e raccolta a mano, a Parma, distillata in corrente di vapore secondo tradizione per ottenere il prezioso olio essenziale con cui si fanno i prodotti in vendita, dalle candele, agli oli e ai profumi, tutti contraddistinti dal color lavanda e elegantemente confezionati

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Pubblicato in Cultura Parma

Ecco perché gli uomini scappano da alcune donne. Lo spiega un recente studio americano. Gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro. Noi abbiamo chiesto alla professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza. –

Parma, 7 novembre 2015 - Di Alexa kuhne -

Le donne più intelligenti sono infrequentabili.
Ne hanno fatta di strada le signore con una bella testa dal raggiungimento della parità fra i sessi, passando per le conquiste sociali e le sfide professionali. Pare, però, che ora le donne dotate stiano trovando sempre piu spesso la strada sbarrata quando si tratta di rapporto uomo- donna. Una specie di cul-de-sac emotivo dei loro interlocutori uomini che non vogliono avere a che fare con quelle che dimostrano tanto cervello. Sembra le snobbino, dandosela a gambe levate.
Non lo dicono le dirette interessate. Lo dice uno studio americano con tanto di prove, reso noto qualche giorno fa.
Ebbene sì: gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro.
Non si confrontano, non le sfidano, non si sentono stimolati dal loro acume, non imparano. Scappano!
In un lavoro pubblicato su 'Personality and Social Psychology Bulletin', un gruppo di ricerca americano ha analizzato le caratteristiche femminili che attraggono i maschi, dimostrando che l'essere "intelligenti" (smart nell'originale inglese) è un fattore respingente.

Lo studio è stato condotto dalle università di Buffalo, del Texas e dalla California Lutheran University ed è stato diviso in due parti. Nella prima è stato chiesto a 105 uomini di immaginare una situazione in cui una donna sia più brava di loro in matematica e inglese, figurandosela come possibile partner sessuale.

Sulla carta "gli uomini si sono dimostrati favorevolmente impressionati dalle donne più intelligenti di loro", scrivono gli autori. Sulla carta...

Nella seconda parte del lavoro, però, i ricercatori sono entrati più nel concreto e hanno chiesto ai partecipanti se sarebbero usciti con una donna più intelligente di loro. Ebbene, "messi di fronte a questo scenario di vita reale - conclude lo studio - gli uomini si sono raffreddati prendendo le distanze dalla possibilità e dimostrandosi meno interessati a un appuntamento".

Ma cosa ne pensano gli esperti di casa nostra, per non dar sempre e solo voce a tutti questi studi a stelle e strisce?
"Veniamo da schemi mentali condivisi che orientano la scelta del partner – dice la professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza –. La donna deve essere 'meno' in diverse caratteristiche per rassicurare un uomo. Meno colta, meno ricca, meno alta, più giovane e via dicendo. Questi schemi non vengono rispettati sempre e lo sono sempre meno anche se lo spettro del ridicolo può mettere in imbarazzo... Più un uomo è 'tradizionalista' e più si orienterà nella scelta attraverso questi punti di riferimento...".

Allora lo studio non dice cose sbagliate. Gli uomini da sempre, quindi, sanno che ci sono grandi teste al femminile e forse ora lo stanno riconoscendo. Secondo Chiara Simonelli molti, almeno in Italia, stanno invece "rompendo le righe e si stanno concedendo storie bellissime con donne assai 'attrezzate'. Bisognerebbe far parlare loro su questo punto perché credo scopriremmo un mondo interessante! Non temano quindi le donne intelligenti...il loro target è di certo più vitale e nuovo di quello classico" .

Pubblicato in Cultura Emilia

Dal Koh-I-Noor al Cullinan: storia e curiosità di una pietra preziosa senza tempo, citata già nei testi del 1200 a.C. Dal diamante più antico del mondo, a quello più grande, a quello "portasfortuna". Il diamante, bene dalla ineguagliabile bellezza dallo storico passato, può essere un investimento che dura per sempre*. -

Parma, 7 novembre 2015 - Di Cigno Nero -

Invincibile. La parola diamante deriva dal greco 'adamas', termine che vuol designare il destino di una pietra che non può essere scalfita.
Lo splendore di un diamante resiste davvero al passare dei secoli. Ecco perché questa pietra preziosa fatta di luce è, ancora oggi, considerata un bene dalla ineguagliabile bellezza che non perde il suo valore. Il dono più simbolico che esista, proprio ad indicare un legame che durerà per tutta la vita.

La storia del diamante 

Si citano queste pietre adamantine già in testi antichi che risalgono nientedimeno al 1200 a.C.; mentre i primi diamanti commercializzati provenivano dall'India.
Quasi contemporaneamente furono trovati importanti giacimenti in Brasile che rimase il principale paese produttore sino alla scoperta dei giacimenti africani intorno alla metà del XIX secolo.
Nel 1866, lungo il corso del fiume Orange, in Sud Africa, allora colonia britannica, un contadino trovò un diamante del peso di 21 carati, pietra denominata Eureka. Alcuni anni più tardi, nello stesso fiume, ne venne trovato un altro di 83 carati e mezzo, denominato 'Star of South Africa'. Quest'ultimo ritrovamento diede l'avvio a una corsa alla ricerca della pietra più preziosa, che portò alla scoperta di altri punti sia in Sud Africa che in molti altri stati dell'Africa centrale e meridionale, la cui produzione è principalmente sotto il controllo della De Beers.

Il diamante più antico del mondo

Il più conosciuto, anche se non il più grande, è il 'Koh-i-Noor', detto anche 'montagna di luce', di 108.93 carati.
La tradizione lo vuole come il diamante più antico del mondo, appartenuto al Gran Mogol. Si dice che egli possedesse sette troni - uno per ogni giorno della settimana - e uno utilizzato per le cerimonie, detto 'trono del pavone', dove egli sedeva solamente se davanti veniva sospeso il 'Koh- i- Noor'. Dal 1937 è incastonato sulla croce maltese della corona della regina madre Elisabetta d'Inghilterra.

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Il diamante più grande del mondo

Uno degli eventi più importanti nella storia delle pietre preziose si verificò nel 1905 quando, nella miniera Premièr in Sud Africa, venne trovato il diamante più grande del mondo: il Cullinan, del peso di 3.106 carati, pari quasi a 600 grammi. Questo esemplare venne diviso in nove pietre principali e altre di caratura inferiore. I due diamanti più grandi vennero donati al re Edoardo VII d'Inghilterra. Il Cullinan I, di 530, 20 carati, taglio a goccia, è il più grosso diamante esistente al mondo. Il re decise di chiamarlo Great Star of Africa e ordinò che fosse incastonato nello scettro reale. Il Cullinan II, di 317, 40 carati, è incastonato nella corona imperiale britannica.

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La leggenda del diamante Hope

Celebre per il suo colore blu, ma soprattutto per la sua fama di portasfortuna, è il diamante Hope. Si dice che un principe russo avesse donato la magnifica pietra ad una attrice delle Folies Bergère che fu uccisa sul palcoscenico il giorno dopo, mentre indossava il regalo. Ancora si racconta che un mediatore, dopo aver comprato il diamante, sia diventato pazzo e si sia suicidato.
Oggi è possibile ammirare Hope allo Smithsonian Istitution of Washington.

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*Consulenza di Luca Carboni, gioielliere

Pubblicato in Cultura Emilia
Mercoledì, 23 Settembre 2015 11:43

La magia di Hollywood incanta Milano

Trovarsi a Milano e sentirsi a Hollywood. Il festival MITO Settembre Musica ha chiuso, lunedì, l'edizione 2015 con una grande serata dalle mille sorprese: l'Hollywood night dance closing party. -

Parma, 23 settembre 2015 - di Pietro Razzini -

LA LOCATION 

Per una notte il Teatro Franco Parenti di Milano si è trasformato in uno spazio fuori dal tempo, circondato dalle luci sfavillanti dei riflettori e delle immagini del cinema americano, dalle sonoritá delle colonne sonore piú conosciute e amate, dalle performance di cantanti e acrobati che rendono ancor piú magico ogni momento.
 Ad accogliere il numeroso pubblico presente alla serata, una splendida piscina con fontana al centro, raggiunte attraverso un sentiero di fiaccole profumate, sorvolate dalla musica di un pianoforte bianco e dai movimenti aggraziati di una ballerina classica, entrambi sospesi nel vuoto.
 L'interno, ugualmente spettacolare, era diviso in due sale principali con musica dal vivo e una sala d'accoglienza dai colori e dalle insegne dorate, in perfetto stile hollywoodiano. La pedana centrale ospitava una band che ha brillantemente dato l'avvio alla serata.



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L'EVENTO 

In primo piano l'intrattenimento per il pubblico in tutte le sue forme più belle. Un percorso di coinvolgimento sempre più alto che lo spettatore ha vissuto in diversi passaggi. Lo stupore visivo nel vedere acrobati volteggianti, il piacere dell'ascolto di brani cantati dal vivo come "Singing in the Rain", "Diamonds are a Girl's Best Friend" o "Bye Bye Baby", la gioia nel potersi unire a questa splendida festa danzando nella platea del teatro, convertita in pista da ballo per l'occasione. E per i più romantici, un'intera area allestita a cinema, con proiezioni di scene di vecchi film musicati live da un pianista presente in sala. Due ore e mezza sorprendenti, che difficilmente saranno dimenticate dai partecipanti alla serata.



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I PROTAGONISTI - La regia di Andrée Ruth Shammah, l'allestimento di Barbara Petracca, le coreografie di Susanna Beltrami, gli interventi volanti gestiti da Mymoon e quelli musicali a cura di Festival MITO, hanno reso unica questa serata di fine estate. Gabriele Comeglio ha sapientemente diretto una Big Band Jazz Company semplicemente eccezionale che ha accompagnato le esibizioni di voci mature e giovani che si sono alternate sul palco. Guest star della serata, accolto da calorosissimi applausi, Massimo Lopez, instancabile animale da palcoscenico, imitatore brillante e performer di grande livello artistico. Tra i brani più belli: "Strangers in the Night", "New York New York" e "I've Got You Under My Skin".



La vivacità e il calore del pubblico hanno infiammato una magnifica serata dal tema americano, ma dal calore 100% italiano. Un connubio sempre vincente.

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Pubblicato in Cultura Emilia
Sabato, 12 Settembre 2015 09:15

Le terme della birra sono a Praga

Le terapie a base di birra offerte dalla Spa e i loro sorprendenti effetti benefici. Un'idea regalo per una coppia o da proporre a un gruppo di amici affiatati e...fuori dagli schemi! -

Parma, 12 settembre 2015 - di Cigno Nero -

Non vi ispirerebbe un week-end salutare e godereccio nella magica Praga? Non siete convinti di quel 'salutare'? E se significasse chiudersi in una spa dove vi 'trattano' da capo a piedi a pinte di birra ceca, l'idea vi attirerebbe di più?
Perché sono nate le Spa Beerland: il primo centro benessere che ha come ingrediente principale la bevanda fresca e corroborante più antica e bevuta in giro per il mondo.
Nella capitale della Repubblica Ceca, dove di birra se ne produce a fiumi e di qualità, corpo e mente si curano sfruttando le proprietà benefiche del luppolo, del lievito e del malto.
Le principali terapie previste da queste singolari terme sono innumerevoli e per una idea sui prezzi c'è tutto sul sito ufficiale della struttura Spa Beerland.

Si possono fare cure del piacere di coppia, pacchetti regalo, 'immersione' di gruppo.
Sembra divertente, no? Ma non è solo quello, perché le attività rilassanti del centro promettono riposo ed effetti che non ci saremmo mai aspettati dal luppolo e dal lievito.
I principali trattamenti che si possono sperimentare in questo centro sono un meraviglioso bagno alla birra (durante il quale è compreso il consumo illimitato di birra chiara e scura) e l'esperienza del riposo su un letto di vera paglia di grano al tepore del caminetto scoppiettante mentre ci si concede un delizioso e fragrante pane di birra fatto in casa.

Le vasche in cui vengono allestiti i bagni di birra contengono, generalmente, acqua alla temperatura di 35-40 gradi, in cui vengono disciolti dei lieviti, gli stessi utilizzati nella produzione della birra, così da poter, allo stesso tempo, rilassarsi al calore dell'acqua e lasciarsi coccolare dalle bollicine create dai lieviti. L'elevato contenuto di essenza di luppolo, infatti, contribuisce a liberare i pori della pelle, lasciandola liscia e levigata. Durante il bagno viene stimolato il metabolismo, l'espulsione di sostanze nocive dal corpo, il rilassamento della tensione interna ed esterna, della stanchezza e dello stress, e quindi il riposo perfetto del corpo e della mente.
La spa consiglia, come accompagnamento al trattamento, di spillarsi dei boccali di birra artigianale che sono forniti al cliente in maniera illimitata.

Secondo trattamento è la sauna al luppolo: dopo un bagno di 20 minuti in un tino di quercia, segue la sosta in un'originale struttura a forma di botte. Per concludere il ciclo, poi, è indispensabile il riposo nel letto di paglia di grano per favorire l'assorbimento completo di tutti gli estratti del bagno e della sauna precedenti.

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Le terme, in realtà, hanno proprietà ben note da secoli. Le prime comparvero già in Egitto e nell'antica Cina. Si parla di 2000 anni fa. Venivano utilizzate le sorgenti calde per il trattamento delle malattie, per migliorare l'immunità e per l'igiene personale.
Era già risaputo che il lievito di birra, grazie al suo alto contenuto di vitamina B e di enzimi attivi, ha un effetto benefico sulla rigenerazione della pelle. Grazie a questa combinazione unica fra gli ingredienti naturali e l'azione 'magica' della quercia reale, che è sempre stato un simbolo di longevità e resistenza, durante il bagno viene stimolato il metabolismo, l'espulsione di sostanze nocive dal corpo, il rilassamento della tensione interna ed esterna, della stanchezza e dello stress, e quindi il riposo perfetto del corpo e della mente.
La birra ceca utilizzata nella spa contiene, oltre a una piccola quantità di alcol, sostanze medicinali, vitamine come la tiamina e la riboflavina, l'acido folico, carboidrati e proteine.

Il luppolo di Zatec è una pianta che, durante il bagno, ha un forte effetto energizzante, contribuisce alla rigenerazione complessiva. Viene sfruttato anche come peeling naturale e il suo profumo è piacevole.
Gli effetti dei trattamenti alla birra pare, quindi, siano sorprendentemente molteplici.
La pelle ringiovanisce e si assorbono vitamine, carboidrati e proteine – e questo è lampante – ma si ha anche un effetto lenitivo sul cuoi capelluto e sui muscoli.
Inoltre, la tensione muscolare diminuisce e si riduce lo stress, la circolazione sanguigna migliora e ci si disintossica, espellendo le sostanze nocive dal corpo.
La birra è anche terapeutica per il mal di schiena, per i dolori articolari e coadiuva nel trattamento della psoriasi, dell'acne, della cellulite.
Come raccomanda il centro, attenzione per i soggetti allergici alle proteine della birra, al lievito, al malto o al luppolo: è sempre bene consultare un medico prima di sottoporsi ad un bagno di birra, per evitare di incorrere in spiacevoli reazioni allergiche.

Presentata la squadra delle 12 finaliste di Bellezza Italiana dell'Emilia Romagna a Salsomaggiore. Il titolo di "Bellezza Italiana Romagna 2015" alla ballerina riccionese Sofia Bartoli. A Federica Pattacini di Albinea il titolo di Miss Bellezza Italiana Emilia.

Cesenatico (Fc) -In attesa del ricorso d'urgenza presentato da Bellezza Italiana contro la Mirigliani(ndr) il beauty talent Bellezza Italiana, ha tagliato il traguardo delle finali regionali e ha concluso le sue manifestazioni in Emilia Romagna.

Dopo trenta tappe svoltesi in Regione, sabato sera,nella suggestiva Piazza Spose dei Marinai a Cesenatico, è stato assegnato l'ultimo titolo, quello prestigioso di "Bellezza Italiana Romagna 2015".

Centinaia di persone hanno applaudito le ragazze giunte a Cesenatico,in rappresentanza di tutte le città dell'Emilia Romagna, in gara per quella fascia valida come passaggio diretto alle finali di Salsomaggiore, che premiava oltre all'avvenenza anche il talento.

L'evento di bellezza è stata organizzato da Mirka Fochi responsabile Nazionale di Bellezza Italiana, con la Ponente Eventi e Samanta Secci di Dream Eventi.

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A conquistare il titolo di "Bellezza Italiana Romagna 2015", è stata la talentuosa ballerina di Danza contemporanea e classica Sofia Bartoli 18 anni di Riccione, alta 1.70,capelli castani e occhi marroni, già detentrice della fascia di "Bellezza Italiana Fashion Attitude Emilia Romagna", titolo non cumulabile con quello di Bellezza Italiana Romagna 2015 e pertanto rimesso in palio e quindi assegnato alla studentessa modenese di Cavezzo Martina Marchetti, prima concorrente in classifica generale non in possesso di una fascia regionale e contestualmente è stata presentata la squadra delle dodici ragazze che rappresenteranno la bellezza e il talento delle ragazze emiliano romagnole a Salsomaggiore Terme.

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Oltre a Sofia Bartoli (Bellezza Italiana Romagna 2015),sono quindi passate in finale l'indossatrice fotomodella Federica Pattacini 19 anni di Albinea (Bellezza Italiana Emilia 2015); la modella Martina Marchetti 18 anni di Cavezzo in provincia di Modena (Bellezza Italiana Fashion Attitude Emilia Romagna),la cavallerizza Giulia Bigarelli 19 anni di Carpi (Bellezza Italia Sport Emilia 2015); la ballerina e ginnasta Chiara Becchi 18 anni di Reggio Emilia(Bellezza Italiana Talento Emilia 2015) ; Denise Diana 18enne della provincia di Bologna ballerina di danze Latino Americane(Bellezza Italiana Talento Regione 2015); Silvia Maioli 19 anni di Rimini, che si è esibisce in consolle (Bellezza Italiana DeeJay Girl Regione 2015);la statuaria aspirante attrice Denise Mauro 18 anni di Rimini (Bellezza Italiana Talento-Recitazione Emilia Romagna 2015); la 19enne modella reggiana Alessia Maiorino(Bellezza Italiana Fashion Attitude Regione 2015); la Stunt-Woman e ballerina Bianca Mologioglio 18anni di Rimini(Bellezza Italiana Sport Romagna 2015) l'Italo-Moldava Alexandrina Calancea 18 anni che vive a Borgo Val di Taro (Bellezza Italiana International Regione 2015) e la straordinaria danzatrice di danza classica Daniela Russo 18 anni Rimini (Bellezza Italiana Talento-Danza Emilia Romagna 2015).

finaliste 2015 bellezza italiana 1

 

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