@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Nulla di rilevante o di diverso sul mercato internazionale, dopo la galoppata dei primi dieci giorni di dicembre , ma un filo di cedimento si è mostrato ...e c’è da augurarsi che si rafforzi.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Purtroppo, il comparto soya, in poche sedute, è schizzato via in impennata.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Incendio sui prezzi della soia. Martedì sera Chicago ha toccato il suo massimo per tutto il 2022, (449$ per tonnellata corta)
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 dicembre 2022 -
Mercato internazionale: Attenzione sulla farina di soia. Il tempo è avverso in Argentina e Paraguay generando il forte aumento di ieri sera. I semi ne vengono trascinati, complici anche le prospettive delle aperture della Cina che sta tornando sul mercato acquistando anche mais dal Brasile: 4 navi in viaggio e 5 al carico. L’olio di soia ha seguito il declino del petrolio. Il grano ai minimi da 1 anno.
L’incendio del comparto soya prende origine dalle semine in Sud America; sono in Brasile al 91% e quelle del primo ciclo di corn al 91%. Le semine di semi di soia in Argentina sono al 29% contro la media del 50% e il corn al 25,4% contro la media del 39,3%.
Il focus sulla farina di soya è riassumibile nel fatto che ieri sera il Chicago ha toccato il suo massimo per tutto il 2022, (449$ per tonnellata corta) quindi a questo punto anche i contratti discutibili oltre la soglia dei 540-550€ arrivo sono ritornati convenienti. Si vedrà nel proseguo dell’anno, molto dipenderà dai raccolti del Sud America. Per i nostri areali il momento peggiore sarà da febbraio ad aprile, cioè in quel lasso di tempo per cui i massicci arrivi di dicembre si esauriranno, e gli importanti arrivi del nuovo raccolto ad aprile forse saranno aleatori.
Ma intanto l’economia occidentale va male, si parla di recessione da “moderata a severa”. Vedremo come e quando questo fatto interesserà le commodities. Purtroppo, molto dipenderà dal colosso cinese. Se la Cina riparte ci metterà comunque in difficoltà, se non ripartisse invece le commodities dovrebbero/potrebbero raffreddarsi.
La situazione è complessa, qui da noi si complica maggiormente per i soliti motivi di oligopolio e di logistica: il primo molto sensibile e delicato nel comparto soya, il secondo molto tecnico e momentaneo. A risentirne è il comparto dei cereali dove la scarsità di camion dall’estero è solo controbilanciata dalle enormi giacenze sui porti marittimi e silos interni, specie per mais e grano.
Il mercato in pillole: cereali pesanti. Cruscami di grano inizia un ridimensionamento, ma non credo ad un crollo. Proteici molto cari specie la far soya. Fibrosi sempre stabili e cari. Sottoprodotti dell’industria del riso fermi. Melassi stabili, ma potrebbero/dovrebbero ribassare. Sottoprodotti vari ben tenuti e di difficile reperimento.
Il focus sul mais è è riconducibile alla merce che sta arrivando in abbondanza dal Mar Nero, infatti, il mercato lo fa il portuale, con buona pace delle lunghe attese al carico, e della percentuale di cariossidi spezzate.
Nulla di nuovo per le bioenergie dove la certezza per ora è la carenza di matrici a buon mercato.
Indici Internazionali al 7 dicembre 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è salito a 1.340 punti, il petrolio wti è sceso a circa 74 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,04626 ore 08,46.
Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Logistica, gommata e su ferro, sempre in tensione, presumibilmente sino alla fine della prima settimana del 2023.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini
Una allerta per il mese di dicembre viene dalla logistica, sia su gomma che su ferro che sono in rallentamento.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Una pausa dettata dal lungo ponte statunitense, ci consente di riflettere sui nostri mercati e sulle problematiche connesse.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - Un ponte lungo che potrà aprire a diverse sorprese. La sommatoria dei fattori di crisi in atto non lascia sparare e aperture positive.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini -
Flessioni negative apprezzabili ma i “Se” potrebbero ancora condizionare i mercati a breve e medio termine.
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini - I problemi si manifestano prevalentemente nel mercato interno. Mercato “inchiodato”, fatta eccezione per qualche posizione di farina di soya sui 12 mesi del 2023.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 novembre 2022 -
Osservando attentamente il monitor nella sezione del grafico della farina di soya posizionato sul periodo “mese” si nota che per la sedicesima volta dall’inizio dell’anno il valore della farina su Chicago è vicino ai 400$ di base, le oscillazioni a salire sono state oltre venti con picchi sino a 435 punti, le oscillazioni a scendere più o meno una quindicina con il picco più basso a 370 nel momento dello scoppio della guerra e altri che si sono posizionati tra 380 e 390.
Quindi 35 punti a risalire, (400-435) non tenendo in considerazione il fondo del 370 perché influenzato da più fattori la normalità va sino a venti punti a scendere (400-380).
Tutto ciò per far considerare che non è tanto il Chicago che è variato, ma quello che incide molto è il Cambio Euro/Dollaro. Solo a titolo sperimentale provate a trasformare il prezzo della soya con il cambio a 0,99€ a 1,10€ e a 1,20€ e vedrete le differenze!
Poco di nuovo dai mercati internazionali, che cominciano sì a risentire del calo dei consumi, ma ancora molto limitatamente, perché i problemi energetici e logistici hanno ancora un loro enorme peso!
I problemi restano invece nel mercato interno, dove la situazione è sempre più complessa, e comunque sempre mercato “inchiodato”, fatta eccezione per qualche posizione di farina di soya sui 12 mesi del 2023 con valori per la proteica intorno ai 500€ partenza Ravenna e 505 su Venezia. Cominciano ad essere valori interessanti validi specialmente sui primi sei mesi del ‘23. Purtroppo, “il Cartello” continua a non voler dare quotazioni spezzate, ma credo che a breve saranno costretti per esigenze di “fine anno” a cedere e creare posizioni sul trimestre o quadrimestre. E allora occorrerà colpire perché il periodo sarà “severo” e breve!
Il mercato in pillole.
Cereali: mais cedente, orzo e grano stabili ma, potrebbero retrocedere. Cruscami: ancora incandescenti!
Sottoprodotti del Riso un filo in meno di tensione. Fibrosi fermi e cari! Sottoprodotti dell’agroalimentare sempre ricercati e cari. Proteici: in ridimensionamento e spinti dalla far soya.
Riportiamo quanto scrivono due colleghi A.C. e S.R. nell’editoriale della Fimaa:
“Quasi tutte le filiere economiche sono in grave sofferenza e questo noi mediatori merceologici lo verifichiamo giorno per giorno nell’ambito dell’esercizio delle nostre professioni. La rottura dei normali equilibri economici sta determinando la composizione di nuove alleanze di nazioni: la fornitura a prezzi vantaggiosi di gas e petrolio (ed altre commodities) ad alcuni stati invece che ad altri costituisce nuovi fronti politici, in sostituzione di quelli ideologici. La componente energetica, inoltre, diventa discrimine per la competitività di aziende o di interi sistema-paese, mortificando in parte i know-how posseduti.” “D’altra parte, parliamo di prezzi aumentati di oltre il 100% rispetto a due anni fa, cosa non accaduta ahimè al potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia, buona parte degli acquisti per il 2023 non sono ancora stati fatti. Su tutti la farina di soia, alimento base per il mondo zootecnico. Rimane dunque necessario agire ancora sul pronto, parcellizzare le posizioni per dividere il rischio, seguire passo dopo passo il mercato per intercettare il momento giusto per vendere o acquistare. Esiste momento migliore per affidarsi ad un buon mediatore?”
Indici Internazionali al 15 novembre 2022
L'indice dei noli B.D.Y. è sceso a 1.325 punti, il petrolio wti è stabile a circa 85 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,03479 ore 08,18
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