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Il casinò di Campione d'Italia a Como abbassa le saracinesche forse in definitiva. E questo non poteva certo lasciare impasse i diretti interessati. E così, in queste ore sono stati circa un cento (o più) i dipendenti del casinò di Campione d'Italia a recarsi con l'accetta tra i denti all'ingresso del Pirellone per fare la loro protesta contro la chiusura della Casa di Gioco, la cui società di gestione versa in stato di fallimento dalla scorsa settimana.
Casinò di Campione d'Italia chiude: l'amarezza dei dipendenti
Giovane Fagone della segreteria Cgil di Como ha dichiaro che «Siamo qui per manifestare il forte disagio di Campione dopo il fallimento e la chiusura del casinò, che porta a 500 licenziamenti, oltre a un danno per tutta comunità».
L'intento è quello di chiedere alla Regione un intervento mirato alla riapertura della casa da gioco. I dipendenti vogliono anche ottenere delle garanzie circa il grado di occupazione attuale che mettano a loro disposizione delle situazioni salariali come quelle odierne.
Dal suo canto Angelo Cassani, segretario regionale di Libersind Confsal ha aggiunto «Non entriamo nel merito della sentenza -ma un conto è l'istanza di fallimento altro è il lavoro. Il Casinò è una struttura che garantisce reddito alla comunità e deve essere riaperto nel più breve tempo possibile», ha detto in conclusione.
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Casinò di Campione d'Italia: mobilitazione dei sindacati
Una delegazione delle rappresentanze sindacali si è mobilitata recandosi al cospetto del Consiglio regionale, il quale ha accolto i rappresentanti nella figura del presidente Alessandro Fermi. Quest'ultimo ha incontrato anche le voci disperate dei lavoratori riuniti in presidio all'ingresso di Palazzo Pirelli.
Fermi ha voluto regalare una speranza ai lavoratori parlando dell'intento di voler riaprire quanto più presto possibile il Casinò di Campione d'Italia. Non manca infatti la massima solidarietà ai lavoratori e ai cittadini di Campione.
Coloro che hanno potere (ossia i ministri competenti) devono prese soccorso a questa situazione quanto prima possibile al fine di proporre una alternativa atta a permettere una subitanea riapertura del Casinò, pure in deroga alle regole vigenti circa l'esercizio provvisorio. Si parla qui di mandare in difficoltà oltre 500 famiglie senza contare una complessiva comunità.
Fermi ha dichiarato poi che in veste di istituzione regionale proverà a sollecitare il Ministero dell'Interno e il Ministero delle Finanze affinché possano prendere i giusti provvedimenti, con la consapevolezza che più si rimanda la riapertura e più inevitabilmente gli ex clienti tenderanno (come giusto che sia) a popolare tanfe altre strutture da gioco a discapito di Campione.
La delegazione sindacale del Casinò di Campione ha potuto dunque dire la sua al cospetto stesso di Fermi e del Presidente della Commissione Attività produttive, Gianmarco Senna. Quest'ultimo ha infine messo in evidenza come, da parte loro vi è tutta l'intenzione di prestare il massimo supporto e tutta la solidarietà possibile per tutelare i lavoratori del casinò.