E' stato più volte campione mondiale di skiroll. Viene dallo sci di fondo. Inarrestabile vincitore della passata edizione del Farm Run di Noceto e campione italiano Mud Run in carica. Ma Eugenio ha davvero molto altro da raccontare...
di Alexa Kuhne
Eugenio è un vulcano. Implacabile nella sua voglia di stravincere. E, ogni volta che accetta la sfida, ci riesce.
Eugenio Bianchi ha 30 anni. E' muscoli e volontà.
Campione nazionale in carica della Mudrun con una collezione invidiabile di trofei della categoria ma con allori mondiali anche in altre discipline.
Originario di Sormano, in provincia di Como, ora Eugenio vive a Lissone con Ilaria Paltrinieri, spartana anche lei, e fa l'autista privato. Lo sci di fondo e lo skyroll sono le sue passioni che lo hanno sempre accompagnato.
Precisiamo: Eugenio è davvero un fuoriclasse, un atleta a tutto tondo, con una lunghissima serie di vittorie alle spalle. E' stato due volte campione del mondo e due volte vincitore della coppa del mondo di skiroll, per un totale di quattro titoli mondiali. E non finisce qui: ha vinto 26 medaglie in coppa del mondo (13 ori), 24 medaglie nei campionati Italiani, di cui 14 ori, ha raggiunto 14 podi nelle ski marathon, con 4 ori,
15 podi spartan race, con 10 ori.
Che sportivo è Eugenio?
"Sono nato sicuramente con una gran voglia di fare fatica!
Amo lo sport...amo praticarlo e amo insegnarlo...credo che lo sport si rifletta sulla persona che poi si è nella vita normale e sul lavoro.
Ne sono certo, visto che anche sul lavoro le cose vanno benissimo...Quindi mi sento di essere la prova di questo...Peccato che in italia, soprattutto nelle scuole, questo non venga capito e lo sport venga visto come una perdita di tempo".
Qual è stata la molla che ti ha fatto orientare verso la MUD RUN, che tra l'altro sta raccogliendo sempre più consensi, visto che presto sarà disciplina dimostrativa alle Olimpiadi?
"La scintilla è nata nella palestra 'Crossfit Erba' dove mi alleno e oggi addirittura tengo dei corsi appositi...Un amico parlava di una gara strana e io subito ho controllato per poi iscrivermi al volo con gli occhi che mi brillavano come quelli di un bambino!".
Parlaci del tuo calendario e delle differenze tra le mudder italiane e quelle estere...
"Le differenze tra gare italiane e gare all'estero sostanzialmente sono lo speaker che parla un'altra lingua e la percentuale degli atleti che ovviamente sono del posto...Per il resto le gare sono uguali...Si stanno organizzando sempre più competizioni di grande qualità, parlando di SPARTAN RACE, poi ci sono delle gare più di nicchia, come quelle del campionato italiano dove sono ancora poche le gare con un'organizzazione impeccabile. Bisogna crescere..imparare e migliorare...giusto così. Io quest'anno prenderò parte a diverse prove all'estero...Non nascondo che correre e, quando si riesce, vincere all'estero ha un gusto diverso! Comunque le mie tappe sportive saranno: Barcellona, Madrid, Vienna, il mondiale in California ad ottobre, poi Valencia, Francia...".
Lo scorso anno hai partecipato alla FARM RUN di Noceto. Quali sono state le tue considerazioni a caldo?
"La Farm Run l'ho vista come una di quelle gare che già aveva in sè un po' lo stile giusto che deve avere questo tipo di competizioni!".
Quali suggerimenti vorresti dare agli organizzatori per migliorare il percorso e la manifestazione più in generale?
"Uso di pesi da trasportare, fango, ostacoli. Insomma, ci vorrebbero prove miste: non solo di agilità ma anche qualcosina di forza...Farm run è migliorabile ma è già su una buona strada!".
Vederti correre, saltare e fare dei versi da gatto sembra facile e divertente ma quante ore ti alleni alla settimana e qual è il tuo programma di training di mantenimento e pre-gara?
"Sinceramente non sono uno che si allena davvero tanto, un paio di ore al giorno e quando posso anche più. Sembra tanto ma i professionisti di questo sport contro i quali mi confronto si allenano molto di più...Io ho un lavoro e non posso e riesco a fare più di così! Ho dalla mia parte l'esperienza maturata negli anni, il controllo della tensione, ore di allenamenti sulle gambe da anni, e quindi vado un po' di inerzia ora. Avendo fatto sport sin da bambino e avendo passato diversi anni da semipro nello sci di fondo, ho davvero allenato il mio fisico all'impossibile... E lo sci di fondo non è certo molto delicato come sport!".
in collaborazione con:
A Farm run, l'anno scorso, si sono fatti conoscere per la loro prestazione, per la loro tenacia e perché hanno gareggiato con un simpatico travestimento. Cosa ci riserverà questa coppia affiatata per l'edizione 2016?
di Alexa Kuhne
Parma, 22 maggio 2016
Sono giovani, affiatati e ironici: Elisa Ferrari e il suo compagno Denis, nello sport come nella vita, sono una coppia piena di energia e di entusiasmo.
Nella passata edizione di Farm run, a Noceto, avevano sorpreso un po' tutti, presentandosi travestiti e con tanta voglia di affrontare le prove con un peso in più...quello delle maschere, non proprio agevolanti, visti la calura e il surplus di chili da portare addosso.
Ma i due infaticabili fidanzati ci riprovano anche quest'anno, più motivati che mai...
Elisa, lo scorso anno Supermario e TOAD sono stati tra i travestimenti più accattivanti... Di certo tu e il tuo compagno saprete come sorprenderci anche per quest'edizione 2016. Come mai questa voglia di camuffarvi?
"L'idea di realizzare i vestiti di super Mario e TOAD è venuta per caso una serata calda di estate. La nostra intenzione di partecipare con un travestimento fuori dalla norma è derivata dal fatto che volevamo rendere più ironica la nostra partecipazione alla gara. Abbiamo notato che la nostra presenza sul percorso ha anche riscontrato parecchio gradimento da parte del pubblico e fatto smorzare il clima teso e competitivo tra i partecipanti del campionato. Abbiamo già pronti i vestiti con tutte le modifiche apportate al caso per renderci più simpatici e comodi. Con accordo con la direzione farm run, quest 'anno parteciperemo alla Parmigiano Reggiano Hard run di Boves (tappa del campionato italiano di mad run) tra i non agonisti, nella quale saremo vestiti a tema fattoria per sponsorizzare la tappa di Noceto".
Già la disciplina è dura, in aggiunta a Noceto si corre sotto il sole agostano, ma come fate a resistere?
"Il caldo non ci ha fermati in quanto la bellezza di partecipare a questa tipologia di gare non ti fa pensare ai fattori esterni ma alla gioia che vivi al momento".
Occorre quindi avere delle forti motivazioni per partecipare a queste gare e per di più "travestiti". Le vostre quali sono?
"Servono forti motivazioni e gran voglia di mettersi in gioco; la passione con cui creiamo i vestiti rende le gare particolari e ci aiuta ad affrontarle con più spensieratezza e auto-irona. La realizzazione di questi abiti ci ha fatto divertire facendoci tornare bambini per un pomeriggio. Ammettiamo che non sia stata una cosa semplice ma il risultato ottenuto ci ha permesso di ottenere un successo superiore rispetto a quello che pensavamo. Infatti siamo qui a rispondere (una cosa insolita per noi) ma gradevole. Con questa gara abbiamo raggiunto degli obiettivi importanti in quanto era la prima volta che affrontavamo una corsa ad ostacoli e l'averla percorsa con il 'sovrappeso' dei costumi ci ha ulteriormente gratificati".
Lo scorso anno a Noceto quali sono stati, se ci sono stati, i fattori di apprezzamento della gara?
"Il percorso e paesaggio molto caratteristici, gli ostacoli divertenti, seppur non semplici, il sole caldo e la giornata stupenda, hanno permesso di vivere una gara al di fuori della normalita'...quasi una favola. Tutto questo e' stato possibile grazie all'organizzazione".
Quali suggerimenti avreste da dare agli organizzatori per l'edizione 2016?
"Consigliamo un maggior ristoro per coloro che non gareggiano per la competitiva e che impiegano piu tempo a terminare il percorso, in quanto e' capitato di trovare poca idratazione verso la fine. Inoltre sarebbe stato carino per tutti ricevere la medaglia di arrivo al termine della gara e non per posta un mese dopo".
Visto che tornerete anche il prossimo 7 agosto, quali sono le motivazioni che hanno spinto a essere tra i primi a iscrivervi? "Semplicemente rivivere i bellissimi momenti vissuti lo scorso anno!".
Perché consigliereste l'iscrizione alla FARM RUN?
"Per vivere un esperienza fuori dal normale, in quanto insolito correre in una fattoria e nella campagna circostante. Noceto ci ha colpito parecchio".
Avete delle regole d'allenamento che rispettate in modo ferreo e, soprattutto, cosa ci potete raccontare della vostra "storia di atleti", cosa si nasconde sotto il travestimento?
"Dietro i travestimenti ci sono due giovani ragazzi che mettono passione in tutto cio' che fanno anche se la vita di tutti i giorni spesso non li gratifica. Non seguiamo regole ferree sugli allenamenti in quanto i nostri stili di vita non ci permettono di poterci schierare tra gli agonisti; il lavoro ci occupa troppo tempo nell'arco della giornata. Nonostate questo non ci arrendiamo e ritagliamo i nostri spazi da dedicare alla corsa nuoto e la domenica alle escursioni in montagna. Anche nel nostro piccolo abbiamo raggiunto piccoli obiettivi e ottenuti buoni risultati".
Parlaci del tuo compagno di gara, nonché compagno di vita...
"Denis ha gareggiato in diverse mezze maratone e gare in montagna, realizzando il suo record personale sulla mezza di 1h 32m. Questi suoi obiettivi sono stati raggiunti nonostante il duro lavoro di operaio tutti i giorni 10 ore in cava pur essendo geometra. Quest'anno, oltre alle due gare sopracitate, abbiamo scelto di iscriverci ad altre mud run similari per poter vivere una giornata alternativa con l'ironia dei nostri travestimenti".
Chi c'è sotto i travestimenti da battaglia di Mario e Toad?
"Sotto i travestimenti spensierati e gioiosi ci sono due ragazzi insoddisfatti della vita lavorativa, che, per colpa della crisi, si sono dovuti adattare al primo impiego dove non sempre viene riconosciuto il proprio impegno e senza avere una buona aspettativa del futuro ed e' per questo che cerchiamo di scappare dalla vita di tutti i giorni partecipando a queste giornate che ci fanno accantonare anche per un pò i problemi quotidiani..."
Sempre di più, in diverse città italiane, stanno nascendo gruppi di allenamento attivi gratuiti, accomunati dalla passione per la corsa e dalla volontà di dire 'no' alla violenza...Manuela Barbieri, sportiva e giornalista, parla della meravigliosa avventura di Women in run...
Di Alexa Kuhne
Sperimentare con lo sport è il suo forte. 'Usarlo' per dire 'no' alla violenza sulle donne è diventata un' 'arma' potente che sempre più donne stanno imparando a conoscere.
Perché credono, come Manuela Barbieri, che l'unione faccia davvero la forza.
Lei è una delle anime di Women In Run, insieme a Jennifer Isella, fondatrice di questo running-network al femminile, e a Massimo Pileri.
Giornalista freelance, contributor di "amica.it" (scrive di sport al femminile e abbigliamento sportivo) e, da pochissimo, anche di "Running Magazine".
Manuela, quanto corri e dove vuoi arrivare?
"Corro con costanza da circa un anno e mezzo, da quando ho iniziato l'avventura con Women In Run, ma non amo farlo da sola, diciamo che ho trovato nel gruppo la mia dimensione da runner. Il gruppo fa la motivazione, ne sono davvero convinta! Nel mio curriculum sportivo da runner vanto solo una mezza maratona conclusa sotto le 2 ore alla scorsa Stramilano. Per ora non ho come obiettivo la maratona, ma solo migliorare il tempo della 21 km. Solo New York potrebbe convincermi a fare una 42 km...".
Quando hai scoperto lo sport?
"Sono sempre stata una sportiva. Ginnasta provetta da bambina (prima artistica e poi ritmica) e aspirante tennista da grande. Adoro il tennis ma purtroppo ho poco tempo per praticarlo, corro 3 volte a settimana e gli altri giorni li dedico a provare palestre, nuove attività/discipline sportive per lavoro o a riposare i muscoli mentre scrivo i miei articoli. Il sabato mattina durante gli allenamenti di RUN4ME dove Women In Run è supporter, seguo, come motivatrice perché non sono un coach, il gruppo delle 'diversamente veloci', in loro rivedo me all'inizio e le soddisfazioni che ho nel vedere i loro miglioramenti settimana dopo settimana sono immense".
Sembra che ti piaccia scoprire gli sport...
"Sperimentare con lo sport è il mio forte, sono davvero pochi quelli che non mi piacciono. Le endorfine sono il mio pane quotidiano. Non seguo nessuna dieta, ma ascolto solo il mio corpo che ha perennemente fame! Fortunatamente faccio movimento ogni giorno e ho un metabolismo velocissimo! Le corse le giudico anche in base ai ristori... Insomma, il cibo è insieme allo sport un'altra mia grande passione!"
Parlaci di come è nato il progetto 'Women in run'
"Women In Run è un network di donne runner senza paura nato su facebook che corre contro la violenza, ma anche di uomini che le sostengono amandole e rispettando i loro diritti, i cosiddetti WIRangel. Un progetto ideato dall'atleta Jennifer Isella (socia con me e Massimo Pileri dell'ASD) nell'estate 2014 con l'obiettivo di creare gruppi di allenamento gratuiti per consentire alle donne di correre all'aperto in totale sicurezza e libertà, senza aver più paura. Il tema della sicurezza è centrale all'interno del progetto, soprattutto dopo gli ultimi tristi avvenimenti di violenza nei confronti di donne runner. Women in Run mira infatti a combattere la violenza sulle donne attraverso la passione per la corsa. 'Il branco siamo noi' – gridano le WIR (acronimo di Women In Run), ormai virali. Una frase forte, ma che esprime al meglio la necessità di unirsi e fare gruppo per dire basta alla violenza sulle donne".
Come funziona Wir?
"A Milano, in particolare, e in diverse città d'Italia (come Lecco, Verona, Cesena, Napoli, Trieste, Arezzo, Modena, Trento, Bari, Vicenza, Roma) abbiamo gruppi di allenamento attivi gratuiti. Sul nostro sito womeninrun.it cliccando su 'Mappa WIR' è possibile visualizzare tutti i gruppi attivi. A Milano che è la piazza più grande abbiamo anche un coach che ci allena: Roberto Nava, triatleta e blogger di runlikeneverbefore.it. Oltre alla fanpage nazionale su fb (Women In Run) ogni città ha la sua pagina fanpage locale: Women In Run Milano, Women In Run Verona..."
Women In Run è stata scelta anche da Rcs Sport come supporter del programma di training femminile RUN4ME (run4me.it)".
I vostri flashmob solidali sono stati un successo...
"Dopo il primo running flash-mob benefico organizzato a gennaio 2015 in 40 città italiane con più di 3.000 partecipanti e quasi 4.000 euro raccolti a favore di più di 20 Onlus che si occupano di violenza sulle donne, a novembre 2015 Women In Run ha replicato con un altro running flash-mob benefico nazionale. In 30 città hanno corso 4.500 persone a sostegno del progetto "Nei Panni dell'Altra" di ActionAid, Charity Partner di Women In Run. Si tratta di un kit ludico-didattico per le scuole che vuole far riflettere i ragazzi tra i 12 e 15 anni sui diritti delle donne e l'uguaglianza di genere, in maniera interattiva e stimolante. Raccolta fondi: 12.000 euro, 100% devoluti ad ActionAid. Anche a fine 2016 faremo un evento nazionale, seguiteci su facebook per rimanere aggiornati"...
Women in run sta facendo altri progetti...
"Women in run diventa una Asd, associazione sportiva dilettantistica. Da qualche mese siamo partiti con la campagna soci, perché abbiamo fatto il grande passo: diventare una ASD affiliata Fidal, ne siamo molti onorati. I nostri allenamenti continuano a essere gratuiti ma chi volesse può diventare socio sostenitore o socio agonista di Women In Run sul nostro sito nell'area 'Tesseramenti' ".