Dati Istat senza precedenti nei primi tre mesi. Alai: "Ragioni contingenti, occorre lavorare su altri elementi di stabilità". -
Reggio Emilia, 27 giugno 2015 -
"Questi risultati sono frutto di un lavoro intenso sviluppato in quello che, per il Parmigiano Reggiano, rappresenta il primo mercato extra UE e il terzo mercato estero in assoluto, ma su di essi ha sicuramente inciso il rallentamento registrato negli ultimi mesi del 2014 per le attese degli operatori commerciali sui mercati valutari (tanto che l'anno si è chiuso con un - 8%) ed un rapporto euro-dollaro che si è consolidato come più decisamente favorevole alla divisa americana". E' molto soddisfatto, ma prudente, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, a fronte degli ultimi dati dell'Istat sull'export di formaggi grana negli Stati Uniti, che parlano di un incremento del 74% nel primo trimestre 2015.
"Un risultato straordinario - sottolinea Alai - su un mercato che nel 2014 ha assorbito quasi 6.600 tonnellate di Parmigiano Reggiano e che, da solo, detiene una quota del 17,6% del totale delle nostre esportazioni, preceduto solo da Germania (20,8% dell'export di Parmigiano Reggiano) e Francia (20%) e che vede proprio il Parmigiano Reggiano ai vertici delle esportazioni di formaggi duri italiani negli Usa, con quasi due terzi del totale".
"Gli elementi contingenti che hanno determinato questa crescita negli Usa - spiega però Alai - influiranno ancora sui dati del mese di aprile, ma il loro effetto si attenuerà nei mesi successivi, ed è per questo che stiamo lavorando su elementi più certi e prevedibilmente più duraturi, a partire da quella ripresa economica statunitense che favorisce un rilancio dei consumi e, in quest'ambito, il consolidamento di un'attenzione alle Dop italiane e ai prodotti completamente naturali, come il nostro, che stanno occupando uno spazio sempre più rilevante nelle abitudini alimentari degli americani".
"Già a partire da domenica - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - saremo al Summer Fancy Food di New York (la vetrina mondiale per eccellenza dell'agroalimentare, con oltre 2.000 espositori), dove avremo nuovamente modo di incontrare le più importanti catene distributive statunitensi per rafforzare tutte le azioni che stiamo conducendo all'interno dei punti vendita per promuovere la conoscenza e il consumo del Parmigiano Reggiano".
"Soprattutto quest'anno - prosegue Deserti - il grande evento newyorkese non sarà, però, solo una grande vetrina commerciale, avendo sullo sfondo le trattative per gli accordi TTIP tra UE e Stati Uniti".
"Il nostro obiettivo - spiegano Alai e Deserti - è quello di far sì che vengano elevate le protezioni del marchio Parmigiano Reggiano, anche nelle sue traduzioni. Contestualmente è necessario "fare pulizia" attorno agli usi impropri e ingannevoli per i consumatori statunitensi, soprattutto in materia di uso del tricolore e di richiami geografici che lasciano pensare che i prodotti che nascono in Usa o Sud America abbiano un'origine italiana".
"A questo - osservano il presidente e il direttore del Consorzio di Tutela - si lega anche il tema delle quote import, perchè la loro eliminazione su questo mercato, senza una contemporanea forte tutela della denominazione "Parmesan", che in Europa è già tutelata e riconosciuta come esclusivamente legata al Parmigiano Reggiano, paradossalmente rischierebbe di dar vita ad un mercato parallelo, con formaggi duri prodotti magari in altri Paesi europei che, una volta giunti negli Usa, potrebbero essere etichettati come "Parmesan", magari con l'aggiunta di tricolore e italian sounding".
(fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Parmigiano Reggiano, Nuova App creata dal Consorzio di tutela per accompagnare le visite in caseificio e i tour virtuali.
Reggio Emilia, 12 giugno 2015
Primo fra le Dop italiane e capofila di un turismo enogastronomico che può sensibilmente sviluppare la cultura del prodotto e le vendite in caseificio, il Parmigiano Reggiano ha una nuova App per farsi conoscere nel mondo e guidare consumatori e appassionati alla scoperta di tutti i processi produttivi e dei luoghi in cui nasce il prodotto.
La App "Parmigiano Reggiano Audioguida", sviluppata da Aicod Srl di Parma, è, come dice il nome, uno strumento di audioguida scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store e disponibile in 11 lingue.
"Si tratta - spiega il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti - di uno strumento particolarmente utile non solo per chi voglia addentrarsi nel processo produttivo del Parmigiano Reggiano stando comodamente a casa propria, ma soprattutto per quanti, visitando un caseificio, avessero bisogno di un ascolto in lingua diversa dall'italiano o dall'inglese (la lingua straniera meglio conosciuta dagli addetti) o ad individuare rapidamente i modi e i luoghi in cui avvengono le fasi raccolta del latte, la trasformazione, la salatura delle forme per immersione e, infine, la stagionatura".
L'App creata dal Consorzio, dunque, attraverso audio, testo e immagini ripercorre tutti i passaggi del processo di produzione, fino all'uso del prodotto come alimento a sè o come ingrediente.
"Questo strumento - sottolinea Deserti - è nato tenendo conto, ovviamente, delle nuove opportunità che nascono da Expo 2015 sul piano turistico, e in particolare quello enogastronomico per l'attrattività che il nostro Paese in tal senso vanta e per il tema dell'Esposizione, ma mira a valorizzare stabilmente con nuovi mezzi il lavoro dei 350 caseifici del Parmigiano Reggiano, puntando ad un aumento di quelle vendite dirette che rappresentano una risorsa importante per i produttori".
"Agevolare i consumatori nella conoscenza del prodotto e nelle visite in caseificio - conclude Deserti - contribuisce, peraltro, non solo a far toccare con mano le tante unicità e il carattere artigianale del Parmigiano Reggiano, ma anche a far conoscere di più e meglio i territori in cui il nostro formaggio nasce e, conseguentemente, a valorizzare le loro risorse ambientali, storiche e culturali, con positive ricadute economiche nelle comunità locali".
(Fonte CFPR)
+10% l'export in gennaio febbraio. In evidenza il traino degli Usa. La produzione, intanto, ad aprile è scesa dell'1,2%, con un saldo quadrimestrale pari a -1,9%
Reggio Emilia - E' una crescita pressoché senza precedenti quella che stanno registrando le esportazioni di Parmigiano Reggiano, che ha chiuso il primo bimestre 2015 con una crescita a doppia cifra: +10,1%
A trainare il boom delle esportazioni sono soprattutto gli Usa, con risultati che in gennaio e febbraio si sono attestati attorno al +11%.
"I flussi - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai - sono buoni anche in Europa, che resta tuttora il principale mercato, tanto che a febbraio le esportazioni complessive intra ed extra-UE sono cresciute del 9,4%. Questi risultati hanno permesso di riassorbire ampiamente l'impatto, a volume, dell'Embargo Russo, ma auspichiamo che a breve l'azione diplomatica internazionale possa consentire la riapertura delle frontiere di questo importante mercato, cosa che porterebbe ad una ulteriore accelerazione delle performance estere del nostro prodotto".
Sempre nel primo bimestre 2015, anche le vendite di grattugiato registrano un significativo incremento, con un +9,8%.
"Un risultato - spiega Alai - particolarmente importante per il sistema Parmigiano Reggiano, soprattutto in considerazione del fatto che tutte le operazioni di confezionamento avvengono nel comprensorio di produzione, accorciando la filiera, rendendo più agevoli ed incisivi i controlli e le operazioni di vigilanza e generando nuovo valore nei territori cui il prodotto è storicamente legato".
Sul versante produttivo, intanto, prosegue il calo già manifestatosi all'inizio dell'anno: ad aprile, infatti, la produzione è scesa dell'1,2%, portando il dato quadrimestrale a -1,9%
"Nonostante la crescita del 5% registrata da inizio anno - prosegue Alai - le quotazioni si mantengono a livelli ancora del tutto insoddisfacenti, e in questo modo è divenuto il mercato - con tutte le negative conseguenze che questo comporta - il vero regolatore di quell'offerta che, al contrario, deve essere determinata con l'esercizio di un ruolo più attivo da parte dei produttori, così come è negli obiettivi dei piani di regolazione dell'offerta che abbiamo rivisto in occasione della recente assemblea e sui quali i caseifici dovranno esprimersi entro l'autunno".
Quanto alle prospettive, Alai vede ancora nelle esportazioni, associate proprio alla regolazione dell'offerta, il primo motore di sviluppo del sistema: "l'aumento continuo delle quantità esportate - spiega il presidente del Consorzio - rende evidente il fatto che in termini percentuali sarà difficile mantenere gli attuali ritmi, ma le nuove azioni avviate in Cina e in diversi Paesi dell'America Latina, unite agli incontri commerciali di cui siamo protagonisti nell'ambito di Expo, stanno già offrendo nuovi e incoraggianti segnali per il nostro prodotto".
(Fonte CFPR 20 maggio 2015)