Ieri personale della Squadra Mobile nell'ambito di servizi destinati al contrasto dei reati predatori, all’interno di un bar del centro cittadino ha rintracciato e tratto in arresto OURFELLI Lofti, tunisino classe 1961, ai sensi dell’articolo 11 della Legge 69 del 2005 che prevede l’arresto ad iniziativa della polizia giudiziaria nel caso in cui l'autorità competente dello Stato membro ha effettuato segnalazione nel Sistema di informazione Schengen (SIS) nelle forme richieste.
Negli ultimi giorni Operatori della Squadra Volante di Parma hanno continuato nella loro attività di prevenzione generale e soccorso pubblico intervenendo in due diversi scenari di furto perpetrati ai danni di attività commerciali del nostro centro cittadino.
Più di 300 agenti sono impegnati dalle prime ore di questa mattina per eseguire provvedimenti restrittivi e perquisizioni emessi dalla Dda Procura della Repubblica di Bologna. Agli indagati, facenti parte del gruppo Maphite operante tra l'Emilia Romagna e il bergamasco, è contestato il reato di associazione mafiosa.
di Manuela Fiorini, Bologna – Una maxi operazione che vede impegnati più di 300 agenti della Squadra Mobile della Questura di Bologna, in collaborazione con i colleghi di Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ravenna, Forlì-Cesena e Bergamo, è in corso da questa mattina per eseguire oltre 15 provvedimenti restrittivi e perquisizione su ordine della Dda della Procura della Repubblica di Bologna, nell'ambito dell'inchiesta iniziata nel 2017 contro la mafia nigeriana.
Agli indagati è contestato il reato di associazione mafiosa. Farebbero tutti parte del gruppo denominato "Maphite", operante da anni in Emilia Romagna, con un ramo operativo anche nel bergamasco. L'inchiesta è partita, come dicevamo, nel 2017, grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha consentito di risalire ai nomi e ricostruire ruoli, gradi, gerarchie, regole di affiliazione e dinamiche all'interno dell'organizzazione criminale, che si era ritagliata un posto sul territorio attraverso reati quali sfruttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti, uso indebito di strumenti di pagamento elettronico e violenti scontri con organizzazioni criminali nigeriane "rivali" per la sopravvivenza e la gestione del territorio.
La vasta operazione di polizia ha consentito di identificare e sottoporre a fermo anche soggetti che ricoprivano un ruolo di primo piano all'interno dell'organizzazione criminale. Tra questi vi sono coloro che gestivano la prostituzione, mantenevano i rapporti con le altre organizzazioni criminali, organizzavano lo spaccio di droga per strade e piazze cittadine e gestivano e decidevano le nuove affiliazioni attraverso consolidati rituali di iniziazione.
L'operazione, congiunta in tutto il Nord Italia, ha consentito alla Dda della Procura di Torino di ritrovare un "Libro Verde" che riporta le regole e i "comandamenti" della mafia nigeriana, le regole di comportamento e di affiliazione. Un documento preziosissimo per contestare ai fermati il reato 416bis (associazione di tipo mafioso).
Attualmente, gli arresti eseguiti in tutto il Nord Italia sono 30, tra capi e affiliati. Altri 40 soggetti, tutti di nazionalità nigeriana, sono ricercati dalla Polizia, e dieci di questi sarebbero in fuga.