Torneranno a breve al loro posto, in viale Martiri della Libertà, cinque panchine settecentesche in marmo bianco che erano state danneggiate e che sono state sottoposte ad importanti e puntuali interventi di restauro.
Erano state danneggiate dal terremoto del 2012. Si tratta della seconda fase dell’operazione, che ha un costo complessivo di quasi un milione di euro. I lavori si concluderanno nella tarda primavera con il riposizionamento delle statue sul lato del torrente.
Sopralluogo da parte del direttore Luca Groppi e del vicedirettore di Confindustria Attilia Jesini a Palazzo Farnese insieme all’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi e al direttore dei Musei civici, Antonella Gigli alla statua di Kleomenes, finalmente valorizzata appieno nella Sezione Archeologica dei Musei civici, di cui è sempre più vicina l’inaugurazione con l’esposizione di circa millequattrocento reperti appartenenti alla storia della città dall’età preromana all’invasione dei longobardi nel VI secolo d.C.
Al via i lavori di restauro sulla cupola della Sala dei Teatini; Marco Tassi: "Continua la riqualificazione del patrimonio artistico e architettonico della città"
Erano stati danneggiati da terremoto e alluvione. Stamattina la consegna lavori alla ditta. Importo: 970 mila euro. Tassi Carboni:”Questi restauri si collocano all’interno di un più vasto progetto di valorizzazione della Reggia e saranno conclusi già in parte per marzo 2021, quando aprirà la mostra sugli Arredi da tavola”.
Il progetto non intende modificare gli elementi architettonici originari.
Sono cominciati i lavori di miglioramento sismico alla scuola primaria “Giuseppe Mazzini” di Bastiglia. Un importante progetto di edilizia scolastica, su un complesso storico del paese – l’edificio è stato realizzato negli anni Trenta del secolo scorso –, per un intervento ritenuto prioritario dall'Amministrazione comunale.
“Durante l’emergenza sanitaria, - afferma Manuela Rossi, Vicesindaca di Bastiglia - quando le condizioni lo hanno permesso, ci siamo attivati subito per iniziare i lavori di miglioramento sismico già programmati e restituire l’edificio alla comunità in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. A maggio il cantiere è ripreso e contiamo di chiuderlo entro settembre. L’intervento conferma l’attenzione che questa Amministrazione comunale riserva alla scuola, all'istruzione e ai giovani, il futuro della nostra comunità”.
Dal punto di vista tecnico, fermo restando un principio progettuale conservativo, con la precisa volontà di mantenere il comportamento strutturale originario, l’intervento intende raggiungere una migliore fruibilità e una maggiore sicurezza degli spazi interni da parte degli studenti e di tutto il personale scolastico, e allo stesso tempo, attraverso l’adozione di materiali più efficienti, permettere una riduzione dei costi di manutenzione.
Pur non snaturando l’edificio originario, sia dal lato degli elementi architettonici che delle finiture, il progetto sulla scuola primaria “Giuseppe Mazzini” si propone di migliorare sensibilmente la risposta della struttura agli eventi sismici, attraverso interventi sulle fondazioni, sui solai, sui maschi murari, su travi e solette in cemento armato, la connessione delle orditure lignee e il miglioramento delle tramezze interne e dei controsoffitti interni.
I lavori, dopo l’apertura del cantiere di inizio maggio, proseguono a pieno ritmo, nel rispetto delle norme previste per evitare la diffusione del contagio da Covid-19. L’obiettivo è terminare l’opera in settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2020-2021.
Tornerà a splendere il tesoro nascosto scoperto in una stanza al piano terra dell'ex Palazzo ducale durante gli ultimi lavori di restauro e recupero della sede della Prefettura. Il progetto di recupero di un affresco raffigurante la Madonna della Ghiara - grazie a un contributo di 50.000 euro stanziato dalla Provincia di Reggio Emilia (proprietaria di Palazzo Allende) anche come partecipazione al prossimo quarto centenario della Ghiara per la traslazione dell'immagine sacra della Madonna di Reggio e della prima santa Messa nella Basilica del 12 maggio 1619 - è stato annunciato questa sera dal presidente Giammaria Manghi. Insieme al prefetto Maria Forte, il presidente Manghi ha infatti illustrato, proprio durante la sagra della Giareda, l'avvio del restauro della cappella affrescata scoperta in un archivio della Prefettura con parte dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio immobiliare grazie all'avanzo di gestione ottenuto con l'ultimo Bilancio consuntivo.
"La Provincia ha deciso di intraprendere un cammino che in qualche mese potrebbe davvero offrire un bel regalo alla città e a tutti i reggiani in occasione dei 400 anni della Basilica che saranno celebrati a partire dal prossimo aprile – ha detto il presidente Giammaria Manghi - L'affresco pare in effetti di pregio ed anche contestualizzato, come i primi saggi effettuati dalla Sovrintendenza hanno disvelato, in una cornice che accresce l'importanza di questa scoperta". "Contiamo di aprire a tutti i reggiani questa cappella con l'affresco restaurato in occasione delle prossime celebrazioni", ha confermato il prefetto Maria Forte.
Sull'importanza artistica di questa scoperta si è soffermata l'architetto Maria Cristina Costa, dopo aver dato atto alla Provincia "non solo del grande lavoro svolto da funzionari e responsabili, ma anche dell'ammirevole atto di coraggio compiuto finanziando, di questi tempi, una attività culturale".
"Pur non essendo ancora stato studiato da un esperto, l'affresco appare di notevole pregio per le proporzioni, la posa e soprattutto il viso e le mani della Madonna, di notevolissima fattura – ha spiegato l' architetto Costa - Durante il restauro un esperto critico potrà avanzare un nome, speriamo prestigioso, per un'attribuzione, ma è comunque già ora possibile ipotizzare una datazione cinquecentesca per quest'opera che, quantunque "ammalorato", sa trasmettere un forte coinvolgimento".
A "giustificare ampiamente l'opera di restauro", ha aggiunto l'architetto Costa, "è il confronto con il disegno originale di Lelio Orsi, l'insigne pittore novellarese cui si deve, nel 1569, l'ideazione dell'immagine conservata presso il Museo della Basilica, poi tradotto da Giovanni Bianchi detto il Bertone nell'affresco oggi venerato in Ghiara". Il soggetto dell'affresco scoperto in Prefettura - in una stanza al piano terra del corpo centrale dell'ex Palazzo ducale, affacciata sul cortile centrale dell'importante complesso monumentale - è infatti lo stesso del disegno di Lelio Orsi e dell'affresco del Bertone: la Beata Vergine seduta su di un sasso, piegata con le mani giunte in devota preghiera verso il Bambino, seduto alla sua destra con le braccia aperte e lo sguardo sorridente verso la Madre.
"Così come non è casuale che questo affresco sia stato realizzato proprio di fronte alla Basilica", ha concluso l'architetto Costa che si è anche commossa nel sottolineare "la peculiarità di queste tre Madonne col Bambino che, uniche in tutta la storia dell'arte, mostrano, e soprattutto trasmettono, questo profondo e toccante rapporto: da un lato il presentimento di ciò che sarà, dall'altro l'abbandono totale in fiducia della Madre".
"Proprio nell'atteggiamento del viso e delle mani, in questo affresco vedo molto di quel genio per creatività e tecnica di disegno che era Lelio Orsi, un artista che purtroppo non ha ancora ottenuto la fama che merita", ha aggiunto invitando poi Andrea Caramaschi, che ha eseguito i primi saggi di restauro, a illustrare lo sfondo dell'affresco "che pure promette di risultare di grande valore".