Tradizionale cerimonia di commemorazione dell'8 settembre, dell'Anniversario della Resistenza e della Liberazione, che si è svolta, in mattinata, in forma ridotta a seguito delle limitazioni imposte dalla normativa anticontagio coronavirus.
Il Sindaco: “Tutti potranno partecipare idealmente, pur restando a casa”.
“Sarà una cerimonia raccolta, in una piazza silenziosa che, in ottemperanza alle normative anti Covid-19, dovrà restare vuota, ma sono convinta che idealmente tanti piacentini saranno accanto a me, al presidente dell’Anpi, Stefano Pronti, alla rappresentanza delle Associazioni partigiane e combattentistiche per onorare il 75° anniversario della Liberazione”.
In occasione del 25 aprile, il sindaco Patrizia Barbieri invita tutti i cittadini a esporre il Tricolore da finestre e balconi nella giornata di sabato: “La bandiera italiana potrà essere il simbolo, in ogni casa, dell’unità e del senso di appartenenza alla comunità che questa ricorrenza così carica di significato ci esorta a rafforzare ulteriormente, ancor più in un momento così difficile per il Paese e per il nostro territorio in particolare”.
“Questo stesso sentimento di coesione e responsabilità – aggiunge il sindaco – ci richiama tutti al dovere di rispettare le restrizioni in atto a tutela della sicurezza e della salute pubblica”.
Come disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà possibile la presenza alla cerimonia di deposizione della corona alla lapide dei Caduti, dell’Autorità deponente e la partecipazione delle rappresentanze delle sole Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale. Secondo le disposizioni, inoltre, è ribadita l’esigenza che alla cerimonia non siano coinvolte altre autorità, civili o militari, e che sia esclusa qualsiasi forma di assembramento.
Per volontà dell’Amministrazione comunale, a ricordo dei caduti, saranno collocati da personale incaricato i dovuti omaggi floreali presso i monumenti e le lapidi presenti sul territorio cittadino (Dolmen Stradone Farnese, Liceo Scientifico angolo via IV Novembre, Lapide sul muro Ospedale Militare, sacrario nel cortile di Palazzo Gotico, Lapide Piazzale Velleia, Statue sul Lungo Po - vicinanze Società Canottieri Vittorino da Feltre).
A partire dalle 11.00 di sabato 25 aprile, collegandosi all’indirizzo www.comune.piacenza.it, si potranno ascoltare i discorsi del sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri e del presidente Anpi Stefano Pronti, che deporranno una corona al Sacrario dei Caduti e osserveranno un minuto di raccoglimento in memoria delle donne e degli uomini che hanno dato la vita per la Resistenza. A cura della Banda Ponchielli saranno proposti interventi musicali a sottolineare la solennità della cerimonia.
A partire da oggi, sul portale Internet del Comune di Piacenza è possibile scaricare il supporto grafico da condividere, per chi volesse, sui propri profili “social”, accompagnato dall’hashtag #25aprile2020 #UnitiPerPiacenza.
“Spero – sottolinea Patrizia Barbieri – che tanti vorranno aderire a questa iniziativa simbolica, che potrà esprimere e valorizzare il coraggio della nostra città e la voglia di ricominciare, anche nel legame ideale con una data storica e importante qual è quella della Liberazione”.
Il 25 aprile, oltre a rappresentare il giorno della "liberazione", è anche il confine di una nuova era, quella che apre alla democrazia e che condurrà, 13 anni dopo, al trattato di Roma e all'avvio di quella che avrebbe dovuto diventare la casa di tutti gli europei: L'Unione Europea, appunto.
di Lamberto Colla Parma 25 aprile 2019 -
"Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire."
(Sandro Pertini proclama lo sciopero generale, Milano, 25 aprile 1945)
La ricorrenza, questa è la 74esima, della liberazione d'Italia, anche chiamata festa della Liberazione, o semplicemente 25 aprile, è un giorno fondamentale per la storia d'Italia.
Con il 25 aprile si commemora la conclusione della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica, attuata dalle forze partigiane, durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943, contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
E' il confine di una nuova era, quella che apre alla democrazia e che condurrà, 13 anni dopo, al trattato di Roma e all'avvio di quella che avrebbe dovuto diventare la casa di tutti gli europei: L'Unione Europea, appunto.
Quei popoli che, sino a pochi anni prima, si erano fronteggiati lasciando sui campi di battaglia milioni di cadaveri, guidati da lungimiranti e saggi politici, hanno messo le radici per una pace duratura.
Sembra che di tutto questo processo non sia rimasto nulla. L'Europa è pronta a dissolversi e il tasso di litigiosità tra i Paesi si è nuovamente e pericolosamente alzato.
Non ci riesce a leggere e a interpretare quale sia la "vision" degli attuali politici, cosa intendono raggiungere, anche in termini di valori, per i propri paesi e per l'Unione Europea.
Nemmeno alla vigilia delle elezioni europee vi è qualche forza politica che si esprima sui programmi di lungo ma nemmeno di breve termine.
Anche la politica, come i nuovi media, si consuma nel brevissimo e si veicola sulle emozioni istantanee.
Nulla, almeno apparentemente, è meditato ma tutto viene infiammato attraverso slogan o "cinguettii" dove all'azione deve corrispondere una immediata reazione, anch'essa assolutamente non meditata ma frutto delle emozioni riflesse e indotte.
Ecco perché sarebbe opportuno fermarsi a meditare sui valori e su coloro che hanno dato la vita per ideali e per la libertà che stiamo, giorno dopo giorno, consumando.
Ecco perché val la pena di tornare a ragionare e di non buttar in vacca i tanti sacrifici di interi popoli.
Ecco perché le parole hanno la loro importanza e etichettare, come troppo frequentemente accade, "fascista" chi non la pensa nello stesso modo vuol dire portare la dialettica politica allo scontro e non al confronto e gli atteggiamenti degli attori passare da quelli tipici degli avversari politici a "nemici" giustificando, perciò, anche gli atti di violenza "giustizialista".
Tutto questo sta portando all'imbarbarimento della società e non si creda che questo sia una conseguenza di facebook o twitter, come in molti stanno cercando di far credere, bensì una conseguenza dell'uso dei mezzi con linguaggi inappropriati.
Pensiamo bene se vogliamo essere ancora liberi o no.
Di sinistra o destra, il concetto di libertà deve essere il medesimo e si riassume nel rispetto della persona anche quando è un avversario politico.
Buon 25 aprile 2019!
(FOTO: In copertina sfilata di carri partigiani a Bologna e all'interno la sfilata dei partigiani a Milano)