I prodotti “Made in Italy” sono ricercati in tutto il globo, l’ospitalità e l’intraprendenza italiana non è seconda a nessuno, l’enogastronomia italiana è universalmente riconosciuta come la migliore eppure, le nostre aziende, con le più ampie giustificazioni, continuano ad essere acquisite da gruppi internazionali tanto da ritrovarci grandi maison della moda, complessi alberghieri, gruppi automobilistici, aziende del settore agroalimentare che parlano altre lingue.
Appuntamento da non perdere, il 25 e il 26 gennaio a Piacenza Expo, per gli amanti del collezionismo filatelico e numismatico. Per queste due giornate, infatti, il Padiglione 2 del quartiere fieristico piacentino ospiterà la 37ª edizione di Pantheon, storico appuntamento nato originariamente nell'ambito della numismatica e della filatelia e che nel tempo, sull'onda del crescente successo ed interesse riscosso, ha saputo allargare i propri orizzonti accogliendo anche collezionisti di cartoline antiche, schede telefoniche, libri, stampe ed immaginette religiose.
In un settore in continua crescita ed espansione, che conta ogni anno in Italia sempre più appassionati, Pantheon rappresenta un appuntamento imperdibile per tutti i collezionisti del settore filatelico e numismatico nazionale, una grande fiera-mercato dove è possibile incontrare tantissimi operatori professionali che, oltre ad esporre il loro materiale, potranno fornire anche preziosi consigli e suggerimenti nell'ambito del collezionismo.
Per due intere giornate, quindi, grazie alla presenza di oltre cento espositori provenienti da tutta Italia, Piacenza diventerà il centro più importante del collezionismo non solo nazionale ma anche del sud Europa. Negli spazi di Piacenza Expo, in occasione di Pantheon, i visitatori potranno anche consultare ed avvalersi della collaborazione di qualificati periti, grazie ai quali sarà possibile far valutare monete o collezioni; saranno
inoltre presenti noti espositori del settore Cartofilo, che proporranno materiale di pregio proveniente non soltanto da Piacenza e provincia ma anche dalle Regioni limitrofe.
Visitando Pantheon, quindi, sarà possibile compiere idealmente un viaggio nel passato, nell'Italia dei decenni e dei secoli scorsi ricostruita grazie alle rarità e agli antichi oggetti esposti: non solo monete, banconote e francobolli, ma anche cartoline, pezzi di corrispondenza caratterizzata da antichi metodi postali, schede telefoniche, stampe, libri, manoscritti e immaginette religiose. Un appuntamento unico, quindi, non solo per gli
esperti del settore e per gli studiosi, ma anche per gli appassionati e gli amanti di questo affascinante comparto fieristico.
Pantheon fa parte a pieno titolo del calendario dei convegni commerciali numismatici e filatelici italiani, che rappresentano il momento principale per gli scambi del collezionismo: un circuito che crea valore e contribuisce a mantenere testimonianze storiche, politiche, economiche e culturali.
A Pantheon saranno presenti anche gli stand di Poste Italiane e del Circolo Culturale Filatelico e Numismatico di Piacenza, che come ogni anno emetterà uno speciale annullo postale; per l'edizione 2019 è stato scelto un tema di carattere sportivo con una cartolina ed un timbro celebrativo dedicati ai cento anni del Piacenza Calcio.
PANTHEON - Piacenza Expo - Padiglione 2: 25-26 gennaio 2019 - Ingresso gratuito
Orari d'apertura al pubblico: venerdì 25 dalle 11 alle 18; sabato 26 dalle 9 alle 17.
www.pantheon.piacenzaexpo.it
Dazzi: "cambiano i gusti e le esigenze abitative ma il Salone di Fiere di Parma continua a rappresentare un riferimento per il mondo del collezionismo"
Parma, 13 marzo 2018 - "Mercanteinfiera continua a rappresentare uno dei teatri più validi dove fare affari ". A testimoniarlo i numeri.
La rassegna di antiquariato, modernariato e collezionismo vintage più antica d'Europa si è chiusa domenica a Fiere di Parma riconfermando sostanzialmente le 50 mila presenze della precedente edizione nonostante l'ultima zampata d' inverno che aveva attraversato il primo week end.
Mille anni di storia raccontati da stili diversi. Accanto alla scultura polimorfa di un capitello del 1100 si poteva ammirare un monetiere in ebano e tartaruga realizzato cinque secoli più tardi e valutato trentamila euro, oppure una coppia di piatti di Robbia Tadino (valore 4mila euro) ancor più recenti, datati tardo Ottocento. Per arrivare a un cantarano in ulivo con intarsi in avorio di fine Settecento (in vendita a 20 mila euro) o ad un dipinto, decisamente più recente, di Cesare Viazzi del 1901 (quotato circa 200 mila euro). Poi l'Art Nouveau, l'Art Decò, una miscellanea di stili cui si affianca il potere seduttivo della storia che ciascun pezzo può raccontare.
"Al netto del gusto personale o del desiderio di possedere l'oggetto individuato - afferma Ilaria Dazzi brand manager di Mercanteinfiera - si è registrata una sensibile crescita della consapevolezza di cosa si acquista sia in termini di valore economico sia in termini di storia che il singolo pezzo racconta. Le giornate operatori hanno registrato l'aumento delle vendite, anche all'estero, di beni con quotazioni elevate. Sono autentici esempi di collezionismo di livello, che non possono essere semplicemente riconducibili al gusto o alla fascinazione del momento".
Un potere magnetico, quello del salone di Parma che ha richiamato 5000 buyer provenienti da Usa, UK, Turchia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Russia Danimarca, Belgio, Svizzera, Cina e Giappone, segnale di un settore in fermento.
I russi vogliono i pezzi più importanti del nostro antiquariato, gli americani - continua Ilaria Dazzi - cercano il modernariato e il design italiano. Il dato per noi positivo è il fatto che molti buyer tornano di edizione in edizione". Segno che la formula di Mercanteinfiera, miscellanea e composita, è entrata definitivamente nelle agende deL collezionismo mondiale.
Non sono mancate le mostre collaterali che come sempre ripercorrono un pezzo del "costume" del Paese: " E i teleromanzi stanno a guardare" dedicata ad Anton Giulio Majano, regista e sceneggiatore che proprio a Parma girò "Quell'antico amore", storia della passione clandestina di Carlo III di Borbone.
Curata da Mario Gerosa studioso di cinema, la mostra ha riacceso i fari, e per molti visitatori una antica memoria, sull'inventore di un genere, il teleromanzo, da cui sono poi derivate le moderne serie TV.
A richiamare l'attenzione di fashion blogger è stata invece la collaterale sul jeans "Blu di Genova. Il Jeans è una storia italiana". Se gli americani furono i padri storici di questo capo di vestiario, spetta alla creatività italiana aver dato ai jeans i connotati attuali di modernità, glamour, taglio ed eleganza ma soprattutto a Genova il merito di averli inventati.
La mostra è stata curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova e da Paolo Aquilini direttore del Museo Didattico della Seta di Como.
Apprezzata soprattutto dal pubblico dei giovanissimi la sperimentazione proposta da l'Illustratore, lo spazio espositivo curato da Alessandro Canu e Jamais Vu e dedicato all' illustrazione indipendente.
Mentre gli organizzatori stanno già pensando all'edizione autunnale (29 settembre - 7 ottobre), il popolo social ( FB 85.202 followers - Instagram 4.912 followers) ancora commenta a colpi di post e di tweet l'edizione appena conclusa.